Articolo 40 del c.p.
“Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.
Questo articolo del codice penale è lapidario e non lascia nessun adito a dubbi. Chi non impedisce un evento che ha l’obbligo giuridico di impedire è come se lo avesse cagionato. Questa è la gravissima premessa e prospettiva con cui vanno letti e interpretati i fatti dell’assalto alla sede della CGIL.
Ora prima di proseguire nella lettura dell’articolo siete invitati a guardare il breve video che segue, mandato in onda da Quarta Repubblica.
Impedire che si commettano reati o reprimerli è compito che spetta alle forze dell’ordine e al ministero degli interni, sopra ogni cosa al Viminale spetta di vigilare e impedire eventi che costituiscono reato contro lo Stato e lo Stato nella nostra Repubblica è consustanziale alla democrazia. Nella Repubblica Italiana la sovranità costituzionalmente “appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, come recita, dopo avere pronunciato che la Repubblica è fondata sul lavoro, l’articolo 1 della Costituzione stessa.
Manifestare è una delle forme costituzionali in cui il popolo esercita la sovranità, manifestando per porgere le petizioni ai poteri costituiti dello Stato. Il Ministero degli interni, finanziato dal popolo contribuente, ha il dovere assoluto di tutelare il popolo che manifesta dalla infiltrazione di criminali, e soprattutto da criminali eversori quali sono i fascisti che la Costituzione mette fuori legge, che cerchino di usare le manifestazioni per delinquere e sovvertire la democrazia e la Repubblica. Allo stesso identico modo che le forze dell’ordine dovrebbero intervenire in un treno in viaggio se a bordo qualcuno commettesse delle violenze, ora se in un treno entrassero in azione dei criminali nessuno potrebbe affermare che tutti coloro che si trovino in quel momento sul treno, solo perché in viaggio nella stessa direzione, siano dei criminali essi stessi.
I viaggiatori di un treno in cui entrassero in azione dei criminali sarebbero vittime della violenza criminale e alle forze dell’ordine, pagate dal contribuente, spetterebbe il dovere di difendere il diritto dei viaggiatori a muoversi liberamente nel territorio dello Stato in assoluta sicurezza. Sarebbero invece le forze dell’ordine a commettere reato se assistendo ai crimini non intervenissero per reprimere il crimine.
Stesso identico discorso vale per una manifestazione autorizzata. Quando la manifestazione è autorizzata, la manifestazione è in sé stessa una istituzione della Repubblica, ovvero è una delle forme costituzionali con cui il popolo esercita le sue libertà politiche ovvero la sovranità, e lo Stato ha il dovere assoluto di difendere il popolo da qualsiasi criminale tentasse di commettere dei reati, che sono innanzi tutto una violenza contro la manifestazione stessa.
Il gravissimo video mandato in onda da Quarta repubblica in cui si vede Piazza del Popolo con i fascisti che annunciano pubblicamente che andranno ad assaltare la sede della CGIL e in cui si invitano le persone a seguire il loro manipolo mostra un reato colto in flagranza, art. 328.
Nel momento di quella enunciazione, nel momento della enunciazione di quella volontà i fascisti, già di per sé incostituzionali nel nostro paese, stavano commettendo una serie di reati fra cui quello della istigazione pubblica a delinquere, a commettere violenza e a sovvertire lo Stato. Stante la flagranza di quel reato le forze dell’ordine dovevano intervenire immediatamente.
Era noto da giorni al Viminale che la manifestazione si sarebbe tenuta poiché come scrive il Post tale manifestazione “era stata autorizzata dalla Questura di Roma.”
Ciò significa che le forze dell’ordine da giorni si preparavano a gestire questa manifestazione. Ora tutti sappiamo che i fascisti da sempre tentano di colonizzare il vasto dissenso trasversale intorno alla misura del greenpass, questione cosi dolente, quella di questo provvedimento imposto dal Presidente del Consiglio usando i poteri speciali dello Stato di Emergenza in vigore ormai da quasi due anni, che, praticamente ignorata dalla stampa, appena prima dell’assalto alla CGIL si è tenuta una lunga Commissione Affari Costituzionali al Senato, in cui contro l’impianto del greenpass hanno parlato giuristi, filosofi, medici, ricercatori, docenti universitari e quant’altro, che non sono certamente ne fascisti ne eversori, al contrario sono alti rappresentanti della della civiltà e dello stato di diritto. Potete vedere nel video che segue uno di questi interventi in Commissione Affari Costituzionali di un docente di diritto costituzionale alla università cattolica di Milano.
Tutti sanno che i fascisti sono sempre stati presenti nelle piazze contro il greenpass. E non possono certo essere i cittadini ad allontanarli. Lo dovrebbero fare le forze dell’ordine. Ergo lo sanno il Viminale, la DIGOS e certamente lo sa l’AISI ovvero l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna , che come recita wikipedia è “l’organizzazione di investigazione informativa, delegata alla sicurezza interna della Repubblica Italiana.”
Dunque vista la presenza di organizzazioni fasciste, che sono intrinsecamente eversive in quanto la Costituzione vieta il fascismo, Digos e AISI dovrebbero stare appiccicati come francobolli ai fascisti quando ci sono delle manifestazioni, qualsiasi manifestazione, per proteggere il popolo e la repubblica dalle loro minacce quali quelle che si sono concretizzate nell’assalto alla sede della CGIL.
Dando per certo che Digos, Carabinieri e membri dell’AISI fossero obbligatoriamente presenti in Piazza del Popolo per tutelare il popolo nel suo esercizio delle proprie libertà politiche e della propria sovranità espresse in una forma costituzionale quale una manifestazione regolarmente autorizzata, non risulta chiaro il perché alla fine della enunciazione della volontà di assaltare la CGIL da parte dei fascisti come si vede nel video mandato in onda ieri da Quarta Repubblica tali forze preposte alla sicurezza dei cittadini, alla garanzia della libertà di manifestare pacificamente, alla sicurezza dello Stato, di cui i Sindacati sono una delle manifestazioni più importanti dacché costituzionalmente la repubblica è fondata sul lavoro, non siano intervenute accompagnando gentilmente gli istigatori pubblici dell’assalto alla CGIL in questura simultaneamente inviando sufficienti forze a presidio della sede della CGIL.
Invece cosi non è andata, consumato il reato della istigazione alla violenza e alla eversione senza nessun intervento delle forze dell’ordine e dell’Agenzia di Informazione e Sicurezza Interna, che non potevano d’ufficio non essere presenti in quella piazza, i fascisti si sono avviati in tutta tranquillità a fare quanto avevano annunciato, e hanno trovato a loro disposizione la sede della CGIL che hanno violato e devastato.
Solo dopo che tutto ciò si è consumato senza che nessuna delle istituzioni giuridicamente obbligate a impedire che un simile evento si producesse sono arrivati gli arresti.
E DOPO CHE NON E’ STATO FATTO NULLA PER IMPEDIRE L’ASSALTO ANNUNCIATO, ARRIVA L’ANNUNCIO DELLA STRETTA SUI CORTEI
E insieme agli arresti, come hanno riportato molte grandi testate della stampa, è arrivata la richiesta del primo ministro ad interim Draghi a “Una stretta ai rilasci delle autorizzazioni per le manifestazioni”, con l’indicazione che dovrebbe essere chi organizza le manifestazioni ad assicurare che non vi avvenga violenza, che non siano presenti dei criminali, cosa ovviamente impossibile e che significa dire ai cittadini che lo stato non li tutela nel loro diritto costituzionale di manifestare, ciò significa annunciare il far west, e tale cosa suona completamente assurda oltre che gravissima e suona come come se un primo ministro annunciasse alla nazione che dopo essersi consumato un gravissimo crimine da parte di alcuni criminali a bordo di un treno, che le forze dell’ordine, presenti in quel momento sul treno, come erano presenti in Piazza del Popolo, non avessero minimamente tentato di impedire, il diritto a viaggiare dovrebbe essere fortemente limitato per impedire future violenze. Follia allo stato brado.
Allora o veramente ci troviamo di fronte a una totale perdita di senno, o a un gravissimo attacco di Hybris, da parte di chi fa queste affermazioni di volontà di limitare un ulteriore diritto costituzionale, quale quello di manifestare, oppure l’eversione è ormai annidata molto più profondamente nel tessuto della Repubblica, ovvero è arrivata in profondità, all’interno dei suoi organi vitali. Tutte e due le cose sono estremamente pericolose.
A dirimere la questione politicamente e giudiziariamente resta chiaro il dettato dell’articolo 40 del codice penale: “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.
Ergo non avere fermato i fascisti dal commettere il gravissimo crimine di andare a violare e devastare la sede di un sindacato dei lavoratori, la CGIL, equivale ad averli mandati a violare e devastare la CGIL.
Il segretario Landini invece di lasciarsi abbracciare stretto dal presidente del Consiglio ad interim Mario Draghi davanti alle telecamere, davanti alle telecamere bene avrebbe fatto a chiedere a Draghi perché gli organi giuridicamente preposti alla sicurezza dello Stato abbiano permesso ai fascisti di fare ciò che la legge imponeva loro di impedirlo.
I sindacati, anche se tardivamente, dovrebbero assolutamente chiedere pubblica ragione di questo gravissimo fatto, depositando querele in più procure della repubblica, dovrebbe chiederlo il Parlamento, avviando urgentemente una commissione parlamentare sui fatti, dovrebbero farlo le associazioni civili, gli studenti, i cittadini tutti, e soprattutto è chiamato a farlo dalla legge il potere giudiziario stesso, uno dei poteri fondamentali dello Stato, assolvendo , oltre a dirimere le controversie e a giudicare i reati, a uno dei suoi compiti fondamentali per la vita dello Stato, e che è la causa della sua totale indipendenza, ovvero controllare che il potere esecutivo agisca rigorosamente nell’alveo della legge.
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