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Cultura
2.2K

Macron vs Putin, sfida nucleare. Per la Francia sarebbe la fine della sua esistenza.

Postato il Marzo 6, 2025 David Colantoni 0

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VERSIONE INGLESE QUI
Sul suo profilo X Enrico Borghi, come recita la sua bio , Senatore della Repubblica, Vicepresidente di Italia Viva e Membro della Commissione Affari esteri e difesa e del COPASIR ha postato un video sottotitolato Di Macron che, invece di cogliere l’opportunità dell’apertura degli Stati Uniti a una soluzione negoziale, quindi alla pace, rilancia la guerra con un discorso tanto posato quanto delirante, dicendo di aver aperto Il dibattito strategico attraverso la dissuasione nucleare francese. Il testo di Borghi, che ci preoccupa non meno, a commento del delirante annuncio di Macron è il seguente.

“L’apertura agli alleati europei della deterrenza nucleare francese, l’appello per una comune difesa europea, la lucidità nell’analisi dei rischi che incombono sull’Europa da una Russia aggressiva non solo nei confronti dell’Ucraina, la volontà ferma di arrivare ad una totale autonomia strategica europea non solo nella difesa: il discorso del Presidente Macron poco fa è da questo punto di vista storico. Ignorarlo o continuare a tergiversare sperando nei rapporti personali con un Presidente americano che ha dimostrato di avere decisamente altre priorità che tenere buoni rapporti con la nostra Premier, sarebbe per l’Italia un errore altrettanto storico. Soprattutto alla luce del “Trattato del Quirinale” che incoraggia lo sviluppo in termini di capacità e cooperazione tra Italia e Francia in materia di difesa e sicurezza .”


Questi gravissimi annunci di un presidente francese arrivato a fine corsa ma che non vuole scendere dal suo autobus aggrappandosi a tutto ciò che trova, guerre comprese, sono tanto pericolosi quanto grotteschi dato che possono provocare ciò che non possono affrontare

Senza andare troppo per le lunghe lasciamo a poche laconiche considerazioni di rendere evidente che quella di Macron è soltanto una trovata pubblicitaria per se stesso, analizziamo in maniera molto sintetica il peso nucleare di questi eventuali nemici nucleari in vista un ipotetico scontro nucleare.

Non sarà difficile capire subito e perfettamente come stanno le cose. Così come ci rafforzeremo nella convinzione che abbiamo lasciato troppo a se stessa la cosa pubblica non occupandocene come dovevamo, nostra terribile colpa, lasciando che uomini tanto inutili quanto pericolosi ne abbiano occupato gli spazi e che oggi con la loro incompetenza ipotechino gravemente la nostra esistenza e abbiano già distrutto il nostro benessere .

Iniziamo con i numeri, che sono il primo indicatore del divario tra le due potenze.

Compariamo L’arsenale nucleare francese e quello russo

I

  • Francia: La Francia possiede circa 290 testate nucleari operative (dati SIPRI 2023, presumibilmente stabili al 2025 senza annunci di cambiamenti significativi). La sua forza nucleare, nota come Force de Frappe, si basa su due componenti principali:
    • Sommergibili nucleari lanciamissili (SNLE): Quattro sottomarini classe Triomphant, ciascuno con 16 missili balistici M51, capaci di trasportare fino a 6 testate per missile (portata: circa 10.000 km).
    • Forza aerea: Rafale equipaggiati con missili da crociera ASMP-A (portata: 500 km, testata da 300 kilotoni). La dottrina francese è di deterrenza minima (dissuasion), con un arsenale sufficiente a infliggere danni inaccettabili a un aggressore, ma non progettato per una guerra nucleare totale.
  • Russia: La Russia dispone di un arsenale molto più vasto, stimato in circa 5.977 testate nucleari totali (SIPRI 2023), di cui circa 1.588 dispiegate operativamente su missili balistici intercontinentali (ICBM), sottomarini e bombardieri strategici, più migliaia in riserva o in attesa di smantellamento. Include:
    • ICBM terrestri: Sistemi come RS-24 Yars e RS-28 Sarmat (“Satan-2”), con portata di 11.000-18.000 km e capacità di trasportare fino a 10-15 testate MIRV (multiple indipendenti).
    • Sommergibili: Flotta di sottomarini classe Borei, con missili Bulava (10.000 km, 6-10 testate).
    • Armi tattiche: Centinaia di testate a corto raggio (es. Iskander), utilizzabili in teatri regionali. La dottrina russa prevede sia la deterrenza strategica che l’uso tattico, con una flessibilità maggiore rispetto alla Francia.

Confronto: Il differenziale numerico è schiacciante—290 testate francesi contro quasi 6.000 russe, con un rapporto di circa 1 a 20. Anche considerando solo le testate dispiegate, la Russia supera la Francia di oltre cinque volte. In termini di potenza distruttiva, la Russia può infliggere danni su scala globale, mentre la Francia è limitata a un impatto regionale o punitivo.


Mentre la Francia ha 4 sottomarini con capacità di attacco nucleare, osserviamo da vicino la composizione stimata della flotta russa di Sottomarini nucleari balistici (SSBN)

Gli SSBN sono progettati per trasportare missili balistici intercontinentali con testate nucleari, come i Bulava. La flotta russa comprende principalmente due classi attive:

  • Classe Delta (Progetto 667BDRM e 667BDR): Al 2025, si stima che siano operativi circa 6-7 sottomarini Delta. I Delta IV (667BDRM) sono 6, ma alcuni potrebbero essere in fase di ritiro graduale, mentre i Delta III (667BDR) sono ormai quasi tutti dismessi, con forse 1 ancora in servizio limitato.
  • Classe Borei (Progetto 955/955A): Questa è la classe più moderna, con 3 unità Borei entrate in servizio tra il 2013 e il 2014, e ulteriori unità Borei-A aggiunte successivamente. Al 2025, si stima che ci siano 7-8 Borei operativi, con un obiettivo dichiarato di raggiungere 10 entro il 2027-2030. Nel 2024, il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato l’ingresso di 2 nuovi SSBN Borei-A (ad esempio, il Kniaz Pozharskiy), portando il totale a circa 8.

Totale stimato SSBN: 11-13 (6-7 Delta + 7-8 Borei).Sottomarini nucleari d’attacco (SSN)Gli SSN sono sottomarini a propulsione nucleare progettati per missioni di attacco, che possono trasportare siluri nucleari o missili da crociera con capacità nucleare (ad esempio, versioni nucleari dei Kalibr). Le classi principali includono:

  • Classe Yasen/Yasen-M (Progetto 885/885M): Al 2025, ci sono circa 5-6 Yasen operativi, con altre unità in costruzione (obiettivo di 9-10 entro il 2030). Questi possono impiegare missili Kalibr o Oniks, alcuni dei quali con testate nucleari.
  • Classe Akula (Progetto 971): Si stima che 6-8 Akula siano ancora in servizio, sebbene alcuni siano in manutenzione o prossimi al ritiro.
  • Classe Sierra (Progetto 945/945A): Circa 2-3 Sierra sono operativi, con capacità di siluri nucleari.
  • Altri (es. Victor III, Progetto 671RTMK): Forse 1-2 unità obsolete rimangono attive.

Totale stimato SSN: 14-19.Sottomarini nucleari lanciamissili da crociera (SSGN)Gli SSGN sono sottomarini nucleari specializzati nel lancio di missili da crociera, alcuni dei quali possono montare testate nucleari (es. Granit, Kalibr, o Zircon in versioni nucleari). La classe principale è:

  • Classe Oscar II (Progetto 949A): Circa 6-8 Oscar II sono in servizio, con 2 nella Flotta del Nord e 4-5 nella Flotta del Pacifico. Alcuni, come il K-132 Irkutsk, sono stati aggiornati al livello 949AM per trasportare missili Kalibr.
  • Classe Belgorod (Progetto 09852): Un’unità unica, operativa dal 2022, progettata per trasportare il drone sottomarino nucleare Poseidon (Status-6), con 6 testate nucleari potenziali.
  • Classe Khabarovsk (Progetto 09851): Simile al Belgorod, potrebbe essere operativo entro il 2025, portando il totale a 2 sottomarini Poseidon.

Totale stimato SSGN: 7-9.Stima complessivaSommando le categorie:

  • SSBN: 11-13
  • SSN: 14-19
  • SSGN: 7-9

Totale stimato: 32-41 sottomarini con capacità di attacco nucleare. Questa cifra riflette lo stato della flotta al 2025, considerando ritiri, manutenzioni e nuove consegne. La Russia sta investendo pesantemente nella modernizzazione della sua flotta sottomarina, con un’enfasi sugli SSBN Borei e sugli SSGN Poseidon, il che potrebbe aumentare il numero nei prossimi anni.

Profondità strategica: territorio e resilienza

La “profondità strategica” si riferisce alla capacità di un paese di assorbire un attacco nucleare e mantenere la propria struttura militare e civile operativa. Qui il divario è altrettanto marcato.

  • Francia: Con una superficie di circa 643.000 km², la Francia è relativamente compatta. Le sue principali città (Parigi, Lione, Marsiglia) e basi militari sono concentrate in un’area ristretta, rendendola vulnerabile a un attacco nucleare concentrato. Un primo colpo russo con poche decine di testate ad alto rendimento (es. 800 kilotoni del Sarmat) potrebbe distruggere i centri nevralgici francesi—governo, economia, comando militare—in poche ore. La popolazione di 67 milioni è densa e urbanizzata, aumentando le perdite potenziali.
  • Russia: Con 17,1 milioni di km², la Russia è il paese più vasto al mondo, con una profondità strategica immensa. Le sue città principali (Mosca, San Pietroburgo) sono obiettivi chiave, ma basi militari, depositi nucleari e industrie sono sparsi su un territorio enorme, spesso in Siberia o negli Urali, difficili da colpire simultaneamente. La popolazione di 144 milioni è più distribuita, e la Russia ha una lunga tradizione di resilienza a conflitti devastanti (es. Seconda Guerra Mondiale). Anche un attacco francese massiccio (ipotizziamo tutte le 290 testate) potrebbe infliggere danni gravi—decine di milioni di morti e distruzione di città—ma non eliminerebbe la capacità di rappresaglia russa.

Confronto: La Francia manca della profondità per sopravvivere a un primo colpo russo e rispondere efficacemente. La Russia, al contrario, può assorbire un attacco e mantenere una seconda capacità di lancio (second strike), grazie alla dispersione geografica e alla ridondanza dei suoi sistemi.


Capacità di difesa e rappresaglia

Un altro aspetto cruciale è la capacità di intercettare un attacco e rispondere.

  • Francia: Non ha un sistema di difesa antimissile balistico strategico paragonabile all’Aegis statunitense o all’S-400/S-500 russo. I suoi missili M51 e ASMP-A sono moderni, ma limitati in numero e flessibilità. Una volta lanciati, la Francia esaurirebbe rapidamente il suo arsenale, senza possibilità di sostenere uno scambio prolungato.
  • Russia: Dispone di sistemi avanzati come l’S-400 e l’S-500, capaci di intercettare missili balistici e ipersonici, anche se con limiti contro un attacco massiccio. La triade nucleare russa (terrestre, navale, aerea) garantisce una rappresaglia assicurata (mutual assured destruction, MAD), anche dopo un primo colpo. Inoltre, armi come il missile ipersonico Avangard (impossibile da intercettare con le tecnologie attuali) aumentano la sua superiorità.

Confronto: La Francia potrebbe colpire la Russia, ma non fermare la risposta. La Russia, con difese più robuste e un arsenale diversificato, dominerebbe uno scambio nucleare.


Infrastrutture di difesa nucleare altro fattore decisivo.

  • Russia: Durante la Guerra Fredda, l’URSS ha investito massicciamente in infrastrutture di protezione nucleare, eredità che la Russia mantiene. Esempi noti includono:
    • Bunker di Yamantau: Una struttura sotterranea negli Urali, considerata un centro di comando alternativo, capace di ospitare migliaia di persone.
    • Metro-2: Una rete segreta di tunnel sotto Mosca per il governo e l’esercito.
    • Kosvinsky Kamen: Un altro sito sotterraneo per la continuità operativa.
  • Queste strutture, costruite per resistere a esplosioni nucleari e radiazioni, sono state aggiornate e restano operative, garantendo alla Russia la capacità di mantenere il comando anche dopo un attacco devastante.

  • Francia: La Francia ha bunker governativi (es. sotto l’Eliseo) e rifugi per la continuità dello Stato, ma nulla di paragonabile alla scala sovietica. La sua strategia si è concentrata sulla deterrenza attiva (first strike limitato), non sulla sopravvivenza a un conflitto nucleare prolungato. Non esistono prove di una rete sotterranea estesa o di centri di comando resilienti come quelli russi.

Confronto: La Russia può proteggere i suoi vertici e coordinare una rappresaglia da bunker avanzati. La Francia, con infrastrutture più limitate, perderebbe rapidamente la capacità di comando in uno scambio nucleare.

Dottrina e volontà politica

La dottrina nucleare e la propensione a usarla differiscono tra i due paesi.

  • Francia: La sua politica è di deterrenza pura: usare le armi nucleari solo se la sopravvivenza nazionale è minacciata. Macron potrebbe offrire la Force de Frappe all’UE, ma ciò implicherebbe un consenso politico tra i membri (difficile da ottenere) e una volontà di escalation che Parigi ha sempre evitato contro una superpotenza come la Russia.
  • Russia: La dottrina consente l’uso nucleare non solo per difesa, ma anche per rispondere a minacce esistenziali convenzionali o per “de-escalation” tattica (paradossalmente, un primo uso limitato per fermare un conflitto). La retorica russa, soprattutto post-Ucraina, ha mostrato una disponibilità a brandire l’arma nucleare come strumento politico.

Confronto: La Francia è più cauta, la Russia più assertiva. Questo rende improbabile che Parigi sfidi Mosca direttamente, sapendo che il Cremlino potrebbe reagire in modo sproporzionato.


conclusione ; può la Francia sfidare nuclearmente la Russia?

No, non realisticamente. Il differenziale è smisurato, sia in arsenale che in profondità strategica:

  • Arsenale: 290 testate contro quasi 6.000. La Francia potrebbe infliggere danni catastrofici (es. distruggere Mosca e altre città, con milioni di morti), ma la Russia risponderebbe con una forza tale da annientare la Francia come entità funzionante.
  • Profondità strategica: La compattezza francese la rende vulnerabile a un primo colpo decisivo, mentre la vastità russa le permette di assorbire e contrattaccare.
  • Rappresaglia: La Russia ha una capacità di second strike garantita, la Francia no.

In uno scenario teorico:

  • Se la Francia attaccasse per prima, la Russia subirebbe perdite enormi ma manterrebbe abbastanza testate per radere al suolo la Francia.
  • Se la Russia colpisse per prima, la Francia potrebbe non avere nemmeno il tempo di lanciare una risposta completa, data la velocità dei missili ipersonici russi (es. 10-12 Mach).


A fronte di quanto abbiamo qui brevemente enucleato, capiamo che la Francia in uno scambio nucleare con la Russia semplicemente sparirebbe dalle carte geopolitiche e geografiche come entità storica e come Stato nazione , onde per cui riflettiamo che un capo di Stato che si getta a provocare con simili deliri un innalzamento della tensione ipotizzando scontro nucleare in uno scenario già estremamente pericoloso, con la consapevolezza che dovrebbe avere di questo divario incolmabile di potenza nucleare e di capacità di resistenza a un conflitto nucleare fra la Francia e la Russia, dimostra di avere una attitudine criminal-demenziale nei confronti della propria popolazione di cui dovrebbe tutelare l’esistenza che invece sta gravemente mettendo a rischio.

Contiamo e speriamo che i popoli europei riservino a queste maschere deliranti le migliori suite nei migliori centri di igiene mentale d’Europa, perché in alternativa, se non ci sbarazzeremo di questi fuori di testa, saranno questi squilibrati che abbiamo distrattamente lasciato entrare nelle stanze del potere a regalarci un lungo inverno nucleare.

LA REAZIONE RUSSA

Sulla Tass sono uscite già le prime reazioni : “Il discorso di Macron è stato davvero primaverile. Ora si scopre che Emmanuel ha l’esercito ‘più potente’ d’Europa. E [Volodymyr] Zelensky dice di sì. È molto importante che questi due abbiano trovato un’occupazione comune nella misurazione”, ha scritto sul la portavoce diLavrov Maria Zacharova, suo canale Telegram , riporta la tass .https://tass.ru/politika/23319253

schermata di uno dei vari articoli della agenzia stampa russa TASS sulle dichiarazione pro escalation di Macron

“Ma la cosa più sorprendente è che il nuovo ambasciatore francese verrà a farci visita. Di recente ha condiviso i suoi pensieri sul suo desiderio di sviluppare relazioni con il nostro paese. Ma oggi, il suo presidente Macron ha ammesso che la pace in Europa non è una priorità per la Francia, che “pacificheranno” la Russia e tutto il resto. Quindi perché l’ambasciatore francese viene da noi, vorrei chiarirlo ancora una volta”, ha osservato il diplomatico.

In precedenza, Macron, scrive la Tass, si era rivolto ai suoi concittadini, affermando che le minacce all’Europa e alla repubblica, tra cui presumibilmente quelle provenienti dalla Russia, stavano crescendo. In questo modo ha giustificato la necessità di aumentare la spesa per la difesa del Paese oltre il piano precedentemente approvato. Ha inoltre annunciato la sua intenzione di continuare a sostenere Kiev nel conflitto con la Federazione Russa e ha promesso di avviare una discussione sull’espansione delle forze di deterrenza nucleare nazionali ad altri paesi europei, in seguito all’appello del candidato cancelliere tedesco Friedrich Merz.” 

FINE

Le opinioni qui espresse sono strettamente personali e non necessariamente coincidenti con quelle della direzione editoriale

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  • David Colantoni
    David Colantoni

    David Colantoni è poeta, scrittore, saggista pittore e artista visivo. E' autore della rivista Nuovi Argomenti, fondata da Alberto Moravia, della rivista Fermenti, e altre testate. Ha fondato e diretto il mensile di pensiero e letteratura Lettere dalla Frontiera. Insieme ad Aldo Rosselli, figlio dello storico del risorgimento Nello Rosselli e Nipote di Carlo Rosselli, di cui è stato amico e allievo per quasi 30 anni, ha fondato nel 1999 il quadrimestrale di cultura Inchiostri.  Per il cinema ha sceneggiato "Io, l'altro" 2007 , di Moshen Melliti. distribuito da 20th Century Fox. La sua Ultima esposizione come artista è avvenuta al Moscow Museum of Modern Art a giugno del 2015

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    Macron vs. Putin: A Nuclear Showdown Where France Risks Its Existence
    Macron vs Putin, sfida nucleare. Per la Francia sarebbe la fine della sua esistenza.
#Macron#Putin#Russia#Trump#Ucraina#USA

Pubblicato da

David Colantoni

David Colantoni è poeta, scrittore, saggista pittore e artista visivo. E' autore della rivista Nuovi Argomenti, fondata da Alberto Moravia, della rivista Fermenti, e altre testate. Ha fondato e diretto il mensile di pensiero e letteratura Lettere dalla Frontiera. Insieme ad Aldo Rosselli, figlio dello storico del risorgimento Nello Rosselli e Nipote di Carlo Rosselli, di cui è stato amico e allievo per quasi 30 anni, ha fondato nel 1999 il quadrimestrale di cultura Inchiostri.  Per il cinema ha sceneggiato "Io, l'altro" 2007 , di Moshen Melliti. distribuito da 20th Century Fox. La sua Ultima esposizione come artista è avvenuta al Moscow Museum of Modern Art a giugno del 2015


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