Il Presidente Mattarella dice che è il Virus che ci toglie la liberta e non gli strumenti per combatterlo, e questa precisa associazione tra Virus e Libertà è estremamente importante e va attentamente valutata.
Cosi se Il Virus ci toglie la libertà, bene supremo, e se non fosse il bene supremo non avrebbe senso che noi avessimo delle forze armate e fossimo sempre pronti ad andare in guerra ( spendendo ogni anno 26 miliardi di euro in spese militari) per difenderci da chi ce la volesse togliere, allora chiunque avesse aiutato il virus invece di contrastarlo ebbene anche costui , insieme al virus, starebbe attentando alla nostra libertà, per difendere la quale, come recita il nostro inno cantato dalle folle ammassate in corteo intorno al pulman della nazionale di calcio, con tanto di macchina della polizia in testa al corteo, siam sempre pronti alla morte.
Dunque Il nostro amato Presidente Mattarella, a seguito dei moti sociali contro l’apartheid sanitario scatenati dalla promulgazione della Green Card al posto della promulgazione di una legge sulla obbligatorietà del vaccino, con cui l’esecutivo ha gettato i semi della discordia nazionale in un momento di già alta estrema tensione, e di cui tratto in una lettera al Presidente Draghi, come ci dice la grande stampa è intervenuto affermando che non tali mezzi, il green pass, per contrastarlo ma bensì il virus è una minaccia alla libertà.
Tralasciando di approfondire lo specifico del green pass, che tratto nella lettera al Presidente Draghi meglio, questo discorso che scarica il barile sul piccolo organismo del virus della catastrofe che stiamo vivendo, ahinoi, è fallace, e purtroppo irto di una retorica che non fa bene al paese, che ha bisogno di lumi, di ratio e non di tenebra e superstizioni.
Il presidente infatti avrebbe ragione a dire ciò solo e unicamente se chi era giuridicamente tenuto a farlo avesse fatto tutto ciò che era nella sua conoscenza usando tutti i mezzi messi a disposizione dallo Stato per impedire al Virus di raggiungere ogni angolo della nostra esistenza.
Ovvero avrebbe detto il vero solo è unicamente se il virus avesse vinto tutte le cose che in nostro potere di fare avessimo fatto per impedirgli di conquistare l’Italia ma non se esso fosse entrato senza trovare nessuna organizzazione difensiva.
Dunque se il virus è in grado di togliere la libertà a un popolo imponendo, una volta dilagato come la peste ad Atene, pesantissime restrizioni alla vita civile politica culturale dei cittadini dello stato, allora chiunque avesse contribuito alla sua diffusione, semplicemente omettendo di fare ciò che avrebbe dovuto, allora sarebbe innanzi tutto egli che con ciò, avrebbe attentato, non solo alla nostra salute, ma ancor più gravemente alla nostra libertà, per difendere la quale, recita l’inno del giovane Mameli, morto giovanissimo per cancrena da ferita ricevuta in combattimento a difesa della repubblica romana, noi tutti , siam pronti alla morte.
C’era qualcuno nella Repubblica, nella Polis, nello Stato, a cui era affidato il compito solenne e gravissimo di sorvegliare e agire contro un eventuale virus aggressore che avrebbe attentato alla nostra vita biologica e alla nostra libertà come uomini e donne, libertà per difendere la quale siamo pronti alla morte?
Ahinoi si, c’era, e mai lo fece!
Questo qualcuno era il Ministero della Salute, figura del potere esecutivo presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Dunque il Governo.
Dunque qualcuno nottetempo apri le porte delle mura al virus nemico. Anzi Più d’uno.
Sono dunque costoro innanzi tutto, avendo permesso che accadesse ciò che è accaduto senza fare ciò che dovevano fare , che oltre che alla salute attentarono alla libertà, permettendo al Virus che come dice il nostro Presidente della Repubblica , è un liberticida, oltre che un assassino, di dilagare in ogni dove.
Quali mezzi avevano costoro, simile a quei mezzi che oggi, sulla base delle esperienze che l’umanità apprende imparando a non commettere gli stessi tragici errori, sono soliti mettersi nei luoghi pubblici per impedire come in passato che un piccolo focolaio si trasformi in un rogo stragista?
Ovvero, nel caso degli incendi, estintori, scale antincendio, uscite di sicurezza, percorsi di evacuazione rapida, motivo per cui se un incendio uccide con una strage, in un luogo sprovvisto di questi mezzi, noi diciamo che assassino è colui che, giuridicamente responsabile di quel luogo, non lo fornì di mezzi antincendio, e non il fuoco, e processiamo in tribunale lui e non il fuoco, lui mettiamo in prigione e non il fuoco.
Allora se il Presidente dice che è il virus che ci toglie la libertà e non il dolo umano, dovrebbe per poter dire questo in verità appurare se esistevano dei mezzi progettati proprio affinché non si ripetesse una tragica pandemia come quella del 1918, che spense 100 milioni di vite e anche quella di Egon Schiele a soli 28 anni e se questi mezzi furono usati fino allo stremo.
Esistevano questi mezzi ? Ebbene sì. Esistevano.
Tali mezzi consistevano nel dispiegamento delle procedure contemplate nel piano pandemico nazionale.
Tale complesso di mezzi e procedure elaborate per la difesa della nostra vita e libertà da possibili virus aggressori erano state elaborate nel 2005, a seguito della sfiorata Pandemia di SARS del 2003, ultimo di una ampia serie di moniti che infine avevano mosso la comunità scientifico sanitaria internazionale a emanare agli stati del mondo l’avviso che una Pandemia imminente era solo questione di quando.
Tali istituzioni avevano indirizzato gli stati a prepararsi per tempo, spendendo i necessari denari che, dissero, sarebbero stati un 100esimo del prezzo da pagare se non ci si fosse preparati lasciando scoppiare la Pandemia.
Per questo l’Italia si muni del proprio Piano Pandemico.
Il Piano Pandemico era esattamente quel manuale delle istruzioni, che il Ministro Speranza nel libro che ha fatto sparire in fretta e furia, scrisse di non aver avuto, per collocare strategicamente tali mezzi antincendio nel paese per impedire ai primi focolai di infezioni di un annunciato virus aggressore che si fosse presentato alle nostre frontiere di trasformarsi in un rogo ingovernabile.
Chi glielo dice adesso al Presidente Mattarella?
Tale Piano Pandemico restò nei cassetti per oltre 15 anni , nessuno lo fece mai applicare.
Nessuno lo fece applicare, non aggiornare, e che nessuno lo fece applicare, è una cosa enormemente più grave del fatto che nessuno lo fece aggiornare, concetto che dalla vicenda di Zambon in poi ha molto confuso le idee, sembrando quasi che il problema fosse l’aggiornamento, e invece no, infatti anche se aggiornato il Piano Pandemico, sarebbe comunque restato nei cassetti, esso non- fu-mai-attuato ripetiamo NON-FU-MAI-ATTUATO-, cosa diversa, gravissima, criminale.
Tale piano pandemico avrebbe dovuto se applicato fare degli ospedali e dei presidi sanitari, compresi i medici di famiglia, l’equivalente dei corridoi tagliafuoco nei boschi, il virus arrivando negli ospedali si sarebbe dovuto spegnere, invece mai attuato il Piano Pandemico gli ospedali al contrario funsero come il sottobosco propagatore dell’incendio, diffondendo il virus a chi fiducioso nello stato, inerme nel suo essere malato, il virus lo ricevette proprio nei letti degli Ospedali impreparati ad affrontare la Pandemia a cui l’OMS aveva avvisato di prepararsi fin dal 2003.
Del resto gli ospedali Italiani già da decenni erano campione europeo per le infezioni batteriche ospedaliere, e 49 mila cittadini speranzosi di cure nel 2019 erano invece periti per batteri presi in ospedale.
Chi glielo dice al Presidente Mattarella?
Per questo il Piano Pandemico prevedeva esercitazioni nazionali indette dal potere esecutivo in coordinamento con le regioni. Tali esercitazioni non sono mai state indette da nessun ministro della Salute da quando esiste il Piano Pandemico, da nessun Governo, né mai nessun dirigente sanitario si è fatto in 4 protestando se necessario anche rassegnando le dimissioni per spingere il potere esecutivo a fare tali esercitazioni per mettere in atto il Piano Pandemico.
A quanto pare sono meglio i Rolex e le barche a vela che ci si può permettere con incarichi di prestigio che rassegnare le dimissioni perdendo il posto per protestare come avrebbero dovuto fare i dirigenti sanitari che la politica insedia nelle istituzioni sanitarie nazionali come l’ISS. Scienziati i quali , dal momento che assumono l’onore di servire lo stato a capo delle istituzioni scientifiche e sanitarie, diventano giuridicamente responsabili della sorveglianza e della prevenzione sanitaria del paese.
Il piano pandemico attraverso le esercitazioni nazionali avrebbe fatto sì che gli organi regionali provinciali e comunali si parlassero costantemente sul tema della Pandemia imminente che dal 2003 gli scienziati delle istituzioni internazionali sanitarie avevano annunciato si sarebbe potuta abbattere sulle società.
Il Piano pandemico attraverso le esercitazioni nazionali avrebbe fatto sì che ospedali e presidi nazionali fossero stati provvisti di depositi di Dispositivi di Protezione Individuale. Mascherine FFP1, 2, 3 tute , visiere, occhiali, guanti , proteggi scarpe, presidi chimico sanitari per la sanificazione e via dicendo.
Chi glielo dice al Presidente Mattarella che non furono mai fatte?
Le esercitazioni nazionali sarebbero state fondamentali perché per farle sarebbe stato chiaro che il sistema paese avrebbe dovuto avere a disposizione una serie di aziende strategiche che quei dispositivi di Protezione li costruissero.
E invece siccome non sono mai state fatte nessun ha capito l’esigenza per la nazione di avere aziende che costruissero tali mezzi invece che industrie che producono per preparaci alla morte elicotteri d’assalto e mezzi anfibi da sbarco, e alle quali sembra giusto dare fiumi di denaro pubblico.
Cosi quando è dilagato il virus liberticida , grazie ai suoi complici traditori nelle istituzioni, medici di famiglia, medici e infermieri negli ospedali e operatori delle ambulanze si sono infettati in massa divenendo diffusori del virus, con un prezzo di vite altissimo, ben superiore alle 53 vite perse, dalle forze armate in tutti i 20 anni di missione militare in Afghanistan.
Chi glielo dice adesso al Presidente Mattarella?
Tutto ciò è quanto ho denunciato fin dal marzo del 2020 con la inchiesta volta proprio a mostrare che la pandemia non è stata un invincibile fato della natura ma un criminale dolo umano.
Per questo ho faticato notti e giorni per scrivere il mio testo pubblicato il 30 marzo 2020 dal titolo
CORONAVIRUS NECESSARIO UN NUOVO PROCESSO DI NORIMBERGA.
Chi glielo dice al Presidente Mattarella che non è il virus che attenta alla nostra libertà ma chi nelle istituzioni non adempiendo al proprio dovere, come sentinelle che in guerra abbandonino il posto di guardia per dedicarsi a feste e bagordi, ha lasciato sguarnita la nazione da difese contro un virus annunciato e atteso per affrontare il quale ci eravamo muniti di ogni strumento e strategia possibili.
Per questi motivi, qui brevemente sintetizzati ma che ho ampiamente trattato in molti miei articoli che linkerò alla fine di questo ragionamento, motivi che sembrano ignoti al nostro amatissimo Garante della Costituzione, che abbiamo visto esultare con contenuta gioia ai goals della nazionale nello Stadio di Wimbledon, i suoi appelli al senso della responsabilità, invitandoci ad accettare provvedimenti discriminatori, quando dallo Stato il cittadino si aspetta delle leggi emanate dal legislatore nel pieno della sua funzione, soprattutto se tali provvedimenti vanno a imporre obtorto collo di inocularsi sostanze nel proprio corpo, e non sospeso nel limbo anticostituzionale di uno stato di emergenza che da due anni è esso stesso attentato allo Stato, cadono nel tragicomico.
Come può una istituzione al cui interno fu commesso questo alto tradimento e per il quale nessuno stato chiamato a rispondere, con lo scandalo ultimo della commissione parlamentare che ha ricusato che il Parlamento indaghi sulle responsabilità delle persone nelle istituzioni, come quelle gravissime di chi mai attuò il piano pandemico, chiedere responsabilità ai cittadini?
Non esiste democrazia senza responsabilità. E un potere che si rende immune da una simile responsabilità è irrimediabilmente degenerato in dispotismo.
Vaccinarsi, laddove non imposto da una provvedimento di legge, quale ci si aspetterebbe dallo Stato, se lo Stato fosse certo delle sue ragioni scientifiche, è si un obbligo morale ma che deve restare alla liberta del cittadino fare o meno, senza costringerlo in maniera subdola con l’estorsione ricattatoria, io personalmente l’ho fatto immediatamente. Invece rispondere delle gravissime responsabilità è un obbligo costituzionale, fra cui l’articolo 96 e anche il 54, il 27 e il 28, a cui lo Stato si è fino ad ora sottratto non prendendo, ad esempio rifiutandosi a una inchiesta parlamentare, le distanze dai colpevoli. E questo è un altro gravissimo attentato a libertà e sovranità, che la Costituzione affida al Popolo
Chi glielo dice al Presidente Sergio Mattarella?
Fine
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