Alla Difesa sempre più ricchezza pubblica prodotta da lavoratori e imprenditori , ma non a prevenzione di inondazioni, crolli, frane, terremoti e incendi che ci devastano da sempre come una guerra infinita,
“O noi eliminiamo la guerra, o la guerra eliminera noi” J.F.Kenndey
Il professore di ingegneria industriale e processi produttivi alla Columbia University Seymour Melman, (New York City 1917 -2004) autore di una vasta bibliografia di libri incentrati sulla necessità di riconvertire l’industria militare post seconda guerra mondiale a industria civile, osservava che quello che oggi chiamiamo dipartimento della Difesa fin dal 1789 si era chiamato molto più onestamente Ministero della Guerra. Finchè negli Stati Uniti non gli era stato cambiato il nome in Departement of Defense con il National Security Act del 1947
Tutti comprendiamo immediatamente l’enorme differenza semantica fra Ministero della Guerra e Ministero della Difesa. Dato che il concetto di guerra è un concetto da sempre negativo e odioso alla maggior parte dell’umanità, anche se talvolta è necessario impossibile non affrontarle, mentre il concetto di Difesa risuona sempre e comunque avvolto di una nobile aurea e quindi nessuno ne può facilmente contestare la sua utilità e necessità come invece si può facilmente fare per la guerra.
Melman riteneva quindi necessario sottolineare che tale mutazione di nome nel 1947 fosse stata un astuto stratagemma dei militari, ora che era finita la seconda guerra mondiale, per continuare ad avere sempre più soldi, dato che i cittadini americani non sarebbero stati disponibili a farsi tassare sempre di più per mantenere con cifre vertiginose un ministero della guerra dopo la distruzione e i morti della seconda guerra mondiale, ma sicuramente essi non avrebbero potuto opporre facilmente la stessa resistenza a un Ministero della Difesa.
Strategie di comunicazione.
Oggi il Ministero della Guerra si chiama ovunque genericamente Ministero della Difesa. Tale ministero, come recita il suo nome avrebbe il compito di difendere il territorio e i cittadini da minacce e pericoli senza specificare nel nome la propria natura prettamente militare.
Un Ministero della Difesa, come da suo nome programmatico, dovrebbe occuparsi di difendere il paese. La parola difendere non ha univocità in senso militare. Un Ministero della Difesa dovrebbe organizzare la difesa del territorio e degli abitanti da qualsiasi minaccia di qualsiasi natura, o altrimenti doverebbe chiamarsi necessariamente ministero della guerra.
Un Ministero della Difesa anche quando fa le guerre di aggressione, non poche, anzi la maggior parte, si nasconde comodamente dietro questo nobile concetto della Difesa.
Ovviamente noi sappiamo benissimo che la parola Difesa è un eufemismo per guerra, ma in moltissimi ormai ce ne dimentichiamo, e intanto il gruppo sociale che vive producendo beni militari, che servono a distruggere e non a produrre altre cose, o che per mestiere da quando quasi tutti gli eserciti sono stati professionaizzati fa il soldato, usa il nobile concetto di Difesa come una grimaldello per scassinare i forzieri della Repubblica e i portafogli dei cittadini e prelevare in nome della Difesa sempre più ricchezza che noi produciamo con il lavoro e con l’impresa.
Più scenari di guerra ci sono nel mondo, più fondi tale potentissimo gruppo sociale può richiedere alle classi produttrici e lavoratrici. Ricordiamo che anche la mafia chiedendo il pizzo, lo giustifica in nome della “Difesa”. Paghi e noi ti difendiamo da chi ti mette le bombe, che poi, ma non si può dire, sono le stesse persone che ti chiedono il pizzo.
Tuttavia basta applicare un minino di analisi logica per comprendere come il Ministero che dovrebbe difendere, il più delle volte non difenda affatto, ma al contrario con le sue spese sempre in aumento nello Stato produce le condizioni perche una serie di situazioni ambientali e infrastrutturali civili si degradino a tal punto da produrre le stesse conseguenze sulle persone e sugli oggetti che produrebbe una guerra da cui tale ministero, chiedendoci ogni anno sempre più soldi, dovrebbe proteggere lo Stato, il territorio ed i cittadini.
Così sotto la voce della Difesa siamo costretti a spendere cifre sempre più importanti che vengono sottratte alla prosperita nazionale, con un continuo depauperamento della nostra società.
Ma chi sta distruggendo il nostro paese anno dopo anno da anni infliggendoci danni incommensurabili?
Quali sono i veri nemici della patria che ci attaccano e ci distruggono concretamente infliggendoci ogni anno morte, lutti e e distruzione e da cui lo Stato dovrebbe DIFENDERE i cittadini?
Sono eserciti nemici o piuttosto sono terremoti, inondazioni, frane e incendi?
Dunque soldi alla guerre, fiumi di denaro alle armi, invece che alla prevenzione sanitaria, idrogeologica, sismica e alla lotta agli incendi: è questa l’essenza delle spese militari che divorano le spese civili.
Andiamo a vedere quali sono i nostri veri nemici dunque.
EMERGENZA PERMANENTE ALLUVIONI E FRANE
Come ogni anno, e sempre più gravemente, in Italia assistiamo a delle catastrofi ambientali che mettono in ginocchio territori e popolazioni.
L’Italia è un paese con circa il 77 per cento del territorio composto di montagne e colline. Solo il 23 per cento del territorio è composto da pianure.
Ciò significa che il nostro paese è una sorta di tremenda macchina idrocinetica. Il vasto sistema di dislivelli che si articolano su tutto il territorio, che vanno fin dai 5000 metri del monte Bianco a livello del mare, imprime alla estesissima rete di acque fluviali e pluviali italiane una enorme energia che induce sempre più spesso il superamento critico dei livelli pluviometrici lungo i versanti, e dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua della rete idrografica maggiore e minore, e di smaltimento delle acque piovane.
Le conseguenze tragiche le abbiamo nuovamente sotto gli occhi in questi giorni in Emilia Romagna e nelle Marche biblicamente sommerse dalle acque delle esondazioni dei fiumi e dei torrenti i cui alvei non manutenuti non sono riusciti a contenere le pioggie e per l’ennesima volta. 3 inondazioni catastrofiche in un solo anno hanno flagellato l’Emilia Romagna.
Osserviamo anche un particolare non da poco conto: da quando le forze armate sono diventate professionali si vogliono sporcare sempre meno le manine quando quando c’è da spalare fango. Le divise militari si vedono sempre meno negli scenari da catastrofe ambientale che invece pullulano di volontari civili, questo quando l’esercito era di leva era assolutamente impensabile e l’esercito era il primo ad occorrere nei disastri ambientali, ora i signori militari sono pagati da noi, che gli compriamo dai caccia a reazione alle mutande, solo per fare i professionisti della guerra ma non per spalare fango o macerie.
Per le regioni distrutte dalle alluvioni lo Stato, che in anni e anni non ha fatto nulla per DIFENDERE le popolazioni da tali minacce con opere di prevenzione e manutenzione , nonostante l’Italia abbia uno dei più alti regimi fiscali del mondo, annuncia come una fanfara una elemosina di 20 milioni di Euro mentre in nome della Difesa il Governo italiano ha mandato in due anni oltre 12 miliardi di denaro pubblico italiano a sostegno dell’Ucraina.
Un paese con cui non avevamo nessun trattato di reciproca difesa. Un paese che non è né un membro della NATO né della Unione Europea. La presidente della Unione Europea la Von Der Leyen, che ha fatto pervenire all’Ucraina oltre 113 miliardi di denaro pubblico europeo, è andata recentemente a portare fiori sulle tombe degli ucraini morti in una guerra che ella non ha fatto nulla per fermare, ma che al contrario ha incitato a piè sospinto, e invece e non si è fatta vedere nelle regioni alluvionate di uno dei paesi fondatori dell’Unione Europea.
L’abbandono delle campagne, l’abbandono delle comunità montane, la drastica riduzione nei decenni della classe contadina italiana, che un tempo costituiva il 60% della popolazione, e oggi è praticamente estinta, ha fatto si che i territori di montagna e collina, che prima ricevevano una costante manutenzione dalle stesse popolazioni residenti, siano ormai in totale abbandono, facendo sviluppare tutte le potenzialità distruttive della situazione idrogeologica di un territorio in stato di totale abbandono antropico, in semplici numeri : oltre al problema inondazioni, dal 2016 al 2023 l’Ispra ha censito in Italia la mostruosa cifra di 620 mila frane, il 94% dei comuni italiani è considerato a rischio, il 4% degli edifici italiani è costruito su faglie a rischio di frana.
Ricordiamo ancora tutti la strage dell’Hotel di Rigopiano sepolto da una frana e i suoi morti. Nessuno dei formidabili mezzi militari che abbiamo comprato come l’elicottero HH101 pubblicizzato come capace di volare in ogni condizione meteo fu fatto alzare per evacuare i clienti dell’Hotel che per ore chiesero soccorso. Tanto per dire la Difesa. Ma mentre nessun elicottero militare si è alzato a salvare i clienti dell’albergo rigopiano, dei poderosi CH47 dell’esercito italiano a spese del contribuente hanno portato delle ferrari sul monte bianco per un servizio fotografico.
Tu chiamala Difesa, se vuoi.
Dunque uno Stato che avesse come compito quello della Difesa, e quindi della difesa del territorio, dovrebbe investire nella manutenzione del territorio miliardi e miliardi, poiché una frana o una inondazione sventrano le nostre case, le nostre strade, le nostre citta molto più efficacemente di molte bombe che un ipotetico nemico ci sganciasse addosso.
Invece lo Stato ha acquistato una enorme flotta di cacciabombardieri F35, sebbene dalla seconda guerra mondiale nessuno abbia mai bombardato l’italia.
Vi sembra logico? Tu chiamala Difesa, se vuoi.
INFRASTRUTTURE STRADALI E AUTOSTRADALI
Oltre 2 mila viadotti italiani, ormai vetusti, con le strutture in ferro nel cemento armato putrescenti e il cemento arrivato a uno stato di sbriciolamento, su 7 mila infrastrutture autostradali comprendenti viadotti ponti e gallerie, sono a rischio immediato di crollo, e le altre stanno raggiungendo lo stesso livello di pericolosità, sul genere del Ponte Morandi e di molti altri viadotti che continuamente vengono giù a ritmo impressionante.
Ora se fossimo in guerra con una potenza straniera sicuramente la potenza straniera come prima cosa bombarderebbe tutti i viadotti italiani che in un paese con il 70 % di montagne e colline sono strategici per il trasporto. Non a caso quando è venuto giù il Morandi si è fermato per mesi il 30% del trasporto merci nazionale, dato che Genova è uno dei porti strategici italiani, con le navi che non potevano più scaricare perché i camion non potevano più circolare.
Ebbene uno Stato che compra batterie antiaeree Samp-T dal costo di poco meno di un miliardo l’una, per poi regalarne due in nome della Difesa a uno Stato come l’Ucraina con cui non abbiano nessun trattato di difesa comune, mentre lascia andare in putredine il viadotto che implicitamente afferma di voler difendere con quelle batterie antiaeree, non sta facendo nessuna difesa del viadotto, ma sta facendo offesa del viadotto, poiché togliendo risorse alla manutenzione un simile Stato fa al viadotto esattamente quello che gli farebbe un nemico se fosse in guerra con noi, cioè lascia che si distrugga mentre usa risorse vitali per le armi dicendo di spenderle per difenderlo.
Comprendiamo facilmente in questo scenario come il concetto di Difesa, nella incoerenza del comportamento dello Stato che brucia risorse in nome della Difesa che vanno a detrimento della manutenzione delle infrastrutture vitali del paese che non viene fatta, mentre le armi quelle si comprano, sia solo uno stratagemma con cui un determinato gruppo sociale minoritario, ma evidentemente potentissimo, si fa gli affari propri, danneggiando il paese come se fosse esso il nostro nemico militare, ma siccome lo fa in nome della Difesa si sente al sicuro da qualsiasi critica. Chi oserebbe criticare la Difesa? Nessuno, poichè sarebbe tacciato di minacciarla. Abracadàbra. Magia della Difesa.
Così invece di lanciare un vasto programma di rinnovo di queste infrastrutture strategiche stradali e autostradali, dato che su ponti e viadotti transitano soprattutto merci e cibo, ma in caso di guerra sarebbero fondamentali anche per il movimento di mezzi, piano di manutenzione che sarebbe uno straordinario volano economico per il paese, dando lavoro a migliaia di ditte e persone, ci siamo lanciati in un riarmo da decine e decine di miliardi di euro che porta soldi pubblici nelle tasche di pochissimi…. In nome della Difesa.
Questo ci fa capire semplicemente che il gruppo sociale che vive in nome della Difesa è talmente potente ormai da anteporre i propri interessi alle necessità strategiche del paese, e producendo con il suo parassitismo in nome della Difesa una mancata manutenzione delle infrastrutture, genera danni strutturali al paese vasti esattamente come se stessimo in una guerra continua.
Coloro che campano dicendo di lavorare per la difesa si rivelano alla semplice analisi logica dei fatti proprio coloro che ci danneggiano come fossero i nemici di una guerra. Ma si sentono intoccabili.
Loro sono la Difesa.
EMERGENZA PERMANENTE INCENDI
Solo nel 2023 in Italia sono andati in fiamme 1073 chilometri quadrati di superfice. L’equivalente del territorio russo nell’Oblast di Kursk catturato dalle forze ucraine.
Secondo il rapporto annuale europeo “Nel 2021, l’Italia è stata il secondo Paese più colpito dagli incendi in termini di superficie bruciata (dopo la Turchia) e ha registrato il maggior numero di incendi. L’area bruciata totale di 159.537 ettari mappata da 1 422 incendi è stata la più alta registrata in oltre un decennio. Il 90% dei danni si è verificato nei mesi di luglio e agosto (Figura 216). Ci sono stati 49 incendi superiori a 500 ettari, il numero più alto di incendi di grandi dimensioni mappati nel 2021 in tutta Europa, Medio Oriente e Nord Africa.”
Dunque il fuoco è uno dei peggiori nemici dell’Italia, e ci produce danni enormi proprio come se fossimo invasi da una potente armata di invasori che infatti metterebbero tutto …. A ferro e fuoco.
Ed è ovvio che con il territorio montuoso ricoperto di foreste boschive dove l’abbandono umano dei territori ha lasciato sviluppare un inestricabile sottobosco, questa degli incendi è una costante minaccia in continuo aumento. L’incendio che ha assediato Palermo ha messo Palermo nelle stesse condizioni di una città assediata da un esercito nemico.
A fronte di questa situazione uno Stato che adempisse l’obbligo giuridico della DIFESA del territorio, lo capirebbero anche i bambini, dovrebbe avere costituito già da decenni una delle più grandi flotte di Canadair del mondo, elicotteri e mezzi antincendio, e invece nel 2016, con lo stanziamento definitivo pagine 618-619 dello stato di previsione per l’anno 2016 e triennio relativo, dove si fornisce il budget per il programma F35 ecco 12 miliardi e 356 milioni a cui aggiungere mezzo miliardo per aggiornamento di due basi, come da documento programmatico pluriennale difesa con cui abbiamo staccato un assegno di 13 miliardi di euro per acquistare la bellezza di 90 caccia bombardieri F35 alla controllata del Pentagono Loockheed Martin, ed è notizia recente, che anche il governo Meloni ha appena fatto un ulteriore acquisto di questi ordigni volanti, ma non arriviamo ancora oggi ad avere un solo Canadair antincendio per regione. Tu chiamala Difesa se vuoi.
Un Canadair costa 20 milioni di euro, solo con il miliardo di euro di un anno di missioni militari all’estero che facciamo da oltre 20 anni, si comprerebbero 50 Canadair, che sommati ai 16 che possiede lo Stato Italiano, ma sembra che lo gestiscano aziende private tempo fa indagate dall’antitrus, farebbero 66 Canadair , che diviso 21 regioni farebbe appena 3 Canadair per regione, il minino che un Stato, che adempisse al compito giuridico della DIFESA dovrebbe avere in una nazione di montagne ricoperte da boschi.
Questa io la chiamerei la DIFESA, non mandare militari in missione per il mondo, spesso a violare la Costituzione del proprio paese e la legge internazionale o armarsi fino ai denti per difenderci da un ipotetico esercito che non ha mai invaso l’Italia dalla fine della seconda guerra Mondiale.
I sedici Canadair che abbiamo, anche qualora fossero tutti in ottime condizioni, ma molti sono invece in manutenzione e non possiamo farli mai alzare tutti e 16 insieme, sono assolutamente insufficienti, cosi a ogni stagione di incendi regolarmente dobbiamo chiedere aiuto a qualcuno; quando nel 2017 dovemmo spegnere l’incendio sul monte Morrone dove, emettendo la bellezza di 404mila tonnellate di CO2, andarono in fiamme 2.082 ettari di bosco (Citta del Vaticano, per capirci sulla grandezza dell’incendio, si estende su 44 ettari), persino il Marocco, oltre alla Francia ci inviò due suoi canadair.
Ma abbiano 90 cacciabombardieri invisibili F35, ben 3 portaerei e siamo l’undicesimo esercito più potente del mondo.
Però se si incendia una montagna dobbiamo elemosinare Canadair persino ai paesi in via di sviluppo: Difesa? Quale Difesa? Difesa degli interessi di qualcuno, non certo del sistema paese.
Nel 2021 il decreto incendi ha messo sul piatto della annuale catastrofe nazionale degli incendi che ci devastano ogni anno la miseria di 100 milioni di euro, è meno della meta del prezzo di un cacciabombardiere F35, di cui ne abbiano ordinati 90 per 13 miliardi. Ovvero l’equivalente di oltre 130 decreti incendi come quello del 2021. Quasi un secolo e mezzo di decreti antincendi bruciati in spesa militare di cacciabombardieri che per Costituzione, essendo aerei d’attacco, non potremmo nemmeno usare.
Ma la Difesa ci deve difendere da missili e bombe che potrebbe gettarci addosso una potenza nemica, mica spegnere gli incendi che devastano il territorio come se fossimo in una guerra infinita. Sia mai per carita!
Se gli incendi fossero prodotti dai missili allora si che sarebbero incendi seri, ma gli incendi normali non sono mica incendi seri. Dagli incendi normali il gruppo sociale che specula sul concetto di Difesa non trae nessun guadagno né di denaro ne di potere, e dunque che ardano, ardano pure.
Certo se un incendio fosse prodotto da un aereo nemico allora … beh allora ci compreremmo altri bombardieri.
Sarà forse proprio per questo che l’AD delle ferrovie italiane Mauro Moretti, appena dopo che un treno pieno di combustile esplose nella stazione di viareggio facendo una strage proprio come fosse un missile sparato da una nazione ostile fu immediatamente messo alla guida della Leonardo Finmeccanica, che bombe e missili li progetta, li costruisce e li vende, invece che in Galera? Forse fu li che scoprirono il suo gran talendo di distruttore? Chi lo sa, ne scrissi in questo testo .
Prima della guerra fra Russia Ucraina in Italia la cosidetta Difesa costava la bellezza di 64 milioni di euro al giorno, ogni due giorni si sarebbe potuto finanziare un decreto incendi annuale da 100 milioni. E sarebbero avanzati ogni due giorni anche 28 milioni di euro.
Difesa? Difesa degli incassi della Difesa.
Una prova di questo paradigma fu la militarizzazione che la riforma Madia, Partito Democratico, prima della scissione, ha fatto della antica e gloriosa Guardia Forestale italiana che era un prestigiosissimo corpo a statuto civile fondato nel 1822. La forestale è stata sciolta e i suoi uomini sono stato assorbiti dai Carabinieri, che dal 2000 sono forza armata a sé stante, i quali, aumentando il proprio organico di circa 8000 uomini, hanno ottenuto un bonus di spesa militare per la propria forza di 1 miliardo e mezzo di euro. E, udite udite, delle 8000 ex guardie forestali, a fronte della crisi permanente degli incendi, nei pompieri sono stato mandati la miseria di soli 360 uomini, gli altri 7740 sono diventati militari e, udite udite, non hanno più potuto spegnere incendi per statuto professionale.
Difesa?
DEGRADO SANITA’
Dal 1980 ad oggi in italia sono stati smantellati 700 posti ospedalieri ogni 100 mila abitanti, nel 1980 c’erano 922 posti letto ospedalieri per 100 mila abitanti e già nel 2013, ormai 11 anni fa, erano scesi a 275 posti letto per 100 mila abitanti, in un paese che, sempre più vecchio, di posti letto ne avrebbe molto poù bisogno oggi che nel 1980 quando era un paese ancora giovanissimo.
Ciò ha portato la durata media dei ricoveri a calare drasticamente da 13 giorni a meno di 7 giorni, le enormi liste di attesa che ormai flagellano la popolazione che sempre meno ha accesso alle cure, è strettamente connessa a questa sempre più grave carestia di posti letto nella sanità pubblica, unita al fattore di una povertà relativa che ormai colpisce 12 milioni di cittadini, un terzo della popolazione e della povertà assoluta in cui sono entrati quasi 6 milioni di italiani, di cui, orrore, 1 milione e 200 mila minorenni.
Però nel 2016 l’allora Ministro della Difesa Pinotti, sempre il glorioso PD, decise di inviare in Libia una missione medico militare, la missione Ippocrate dal costo di 50 milioni di euro, con un ospedale da campo con sale operatorie da campo e 100 medici militari protetti da 200 para della Folgore, con l’appoggio niente di meno che della portaerei Garibaldi, per, udite udite, andare a curare i miliziani libici di Misurata coinvolti nella guerra civile nonchè nel traffico di migranti, affermando pubblicamente che “Curare questi valorosi combattenti è un dovere”, il giornale Analisi difesa ci fece sapere che prima ancora eravamo andati addirittura a prenderli con i voli militari degli C-130 questi miliziani, li avevamo portati a curare al Celio e poi li avevemo riportati in Libia, “ma i coglioni” direbbe Alberto Sordi. Questa è la Difesa baby. Italiani senza cure mentre andiamo a curare miliziani libici con missioni militari speciali. Da noi non ci sono ambulanze, e mentre la Difesa dilapidava decine di milioni di euro per curare miliziani libici, i malati italiani senza cure, ci faceva sapere il rapporto del Censis erano in quell’anno del 2016, la bellezza di 11 milioni, due milioni in più rispetto al 2012.
Il testo del Censis recitava esattamente cosi : “La sanità negata aumenta ancora. Erano 9 milioni nel 2012, sono diventati 11 milioni nel 2016 (2 milioni in più) gli italiani che hanno dovuto rinviare o rinunciare a prestazioni sanitarie nell’ultimo anno a causa di difficoltà economiche, non riuscendo a pagare di tasca propria le prestazioni. Al cambiamento «meno sanità pubblica, più sanità privata» si aggiunge il fenomeno della sanità negata: «niente sanità senza soldi». Riguarda, in particolare, 2,4 milioni di anziani e 2,2 milioni di millennials”. (dal rapporto del censis 2016).
Tu chiamala Difesa, se vuoi.
Nel 2015 causa sottofinanziamento a Roma hanno chiuso l’ospedale Forlanini, che era un eccellenza per le malattie pneumologiche, il quale disponeva della bellezza di 3500 posti letto, un gigante da 155 mila metri quadrati coperti, 12 ettari di parco, due teatri, due chiese e persino un museo anatomico, ospedale che lentamente dissanguato di risorse è stato lasciato al degrado.Vergogna, anzi peggio, crimine, ma si capisce, era un ospedale mica una portaerei come la terza che abbiamo appena varato e che ci è costata solo 1.5 miliardi di euro.
Mentre gli ospedali italiani andavano in malora, l’esercito italiano diventava sempre pìù potente, hi tec e armato. È una equazione perfetta.
A quanto pare era proprio anti economico il Forlanini, costava 15-20 milioni l’anno, ovvero il prezzo di venti missili aria -aria meteor che invece non ci siamo fatti mancare con un ordine da quasi mezzo miliardo per acquistarne 400 alla nostra aeronautica militare, l’equivalente del costo di circa 11.000 posti completi di terapia intensiva, quelli che non avevamo durante la pandemia.
Oggi il Forlanini è ridotto a una maceria nel cuore della capitale, regno di tossici e senzadimora, esso con la sua vocazione pneumologica sarebbe stato un ospedale strategico specialmente per le famose epidemie che colpiscono le vie respiratorie.
Il nostro corpo Medici, Paramedici e Infermieri, in carenza grave di personale ormai da anni, sostiene un lavoro il cui peso è andato via via diventando più grave, e ora ha raggiunto il peso della insostenibilità. Ho due cugini infermieri, Guido e Francesco, e quindi conosco la loro condizione di immensa fatica sottopagata in dettaglio.
Secondo stime recenti delle associazioni di categoria mancano di ben 70 mila infermieri e 20 mila medici, ma non ci facciamo mancare ufficiali militari in esubero come dichiarato dall’allora ministro della Difesa De paola in una sua relazione alla IV commissione difesa: nel 2017 esclusi Guardia di Finanza e Carabinieri – fonte Senato della Repubblica- c’era la bellezza di un ufficiale ogni 2,1 marescialli e la bellezza di un maresciallo ogni 1,7 volontari di truppa: ovvero 68.000 tra ufficiali e sottoufficiali per 83.000 mila volontari di truppa circa. Inoltre Il 70% degli oltre 25 miliardi di spese militari servono a pagare gli stipendi, ma abbiamo solo 557 infermieri per 100.000 abitanti. Un infermiere ogni 179 persone circa. È semplicemente inaccettabile. Abbiamo un eccesso di circa 40 mila fra ufficiali e sottoufficiali in esubero e una carenza gravissima di 70 mila infermieri.
Ma si sa gli infermieri mica fanno la Difesa. Insomma la Difesa è la Difesa, prima la Difesa.
Lo Stato avrebbe dovuto fare esercitazioni previste dal Piano Pandemico da quando abbiamo un piano pandemico nel 2005, ebbene tali esercitazioni come mi ha confessato in una intervista che mi ha rilasciato Giovanni Rezza non sono mai state fatte fare. Ma le nostre forze armate partecipano a decine di costosissime esercitazioni NATO in giro per il mondo. Be, si capisce la Difesa prima di tutto.
Solo prima che scoppiasse la guerra Russo Ucraina sono stati messi in pagamento dallo Stato circa 26 miliardi di euro in armamenti fra cacciabombardieri, fregate e nuova portaerei. Parliamo di prima della guerra, ancora non avevamo dato oltre 12 miliardi di aiuti all’Ucraina.
Questa cifra era vicinissima alla cifra di 28 miliardi di Euro che un rapporto dell’Ansa affermava essere stata tagliata al SSN dal 2010 al 2020, con le devastanti conseguenze che abbiamo ora sotto gli occhi. Un dettagliatissimo articolo di Giovanna Borrelli su Altraeconomia, osservava che i tagli sarebbero stati molto più ampi e avrebbero toccato la vertigine di 37 miliardi, non è interessante? Capiamo bene che fra queste voci –meno– e –più– nel bilancio dello Stato c’è un nesso diretto. La coperta è una insomma e se la tiri da una parte scopri l’altra. Meglio coprire la Difesa. Ovvio.
Cosa si poteva comprare con questi soldi?
Con i 26 miliardi spesi in armi potevamo costruire 52 policlinici di ultima generazione da circa 2000 posti letto cadauno, come quello che, sulla carta, si vorrebbe costruire a Padova entro il 2034. Le file di anni per fare analisi sarebbero scomparse.
52 policlinici da 2000 posti fanno 104mila posti letto, dotati delle più sofisticate attrezzature mediche, dove saremmo stati curati di molti mali, e ben curati saremmo tornati ad essere altamente produttivi. Teniamo presente che con 185 milioni, il costo di un cacciabombardiere F35 circa, si finanziano 5000 impianti di ventilazione assistita, ovvero il cuore di 5000 unità di Terapia intensiva.
Facciamo un altro esempio concreto di costi: i 4 ospedali della regione toscana di Lucca, Apuane, Pistoia e Prato, per un totale di 1710 posti letto, 52 sale operatorie, 21 sale travaglio, 72 posti osservazione breve intensiva, 134 posti dialisi, 14 sale parto, sono costati 419.499.751,85 Euro. Meno di mezzo miliardo Poco più dell’equivalente di 2 cacciabombardieri F35, e meno di mezza portaerei.
I conti di quello che si poteva fare con 37 miliardi di tagli alla sanità fateli da soli.
Ma gli ospedali non difendono, gli ospedali curano, la Difesa è più importante. La Difesa prima di tutto. Eccerto, vuoi mettere? La Difesa ci difende no? Lo dice la parola stessa.
SITUAZIONE TERREMOTI
Negli ultimi 30 anni in Italia sono stato registrati oltre 190 mila eventi sismici. Su 1.300 sismi distruttivi avvenuti nel II millennio nel Mediterraneo centrale ben 500 hanno interessato l’Italia. 708 comuni italiani sono in zona 1 di alta sismicità, altri 2.345 comuni sono in zona 2 di sismicita medio-alta, 1560 comuni sono in zona 3 in zona di medio-bassa sismicità e i restanti 3488 in zona 4 a bassa sismicità.
La situazione delle ricostruzioni dei crateri è drammatica, la città dell’Aquila, che è la mia provincia d’origine, distrutta dal sisma del 2009 dopo lunghi 15 anni è ricostruita solo al 75% per cento, con circa 5 mila residenti che non sono potuti ancora tornare a vivere nelle lor abitazioni del centro storico. La percentuale di consegna di case nel cratere del terremoto, fuori dall’Aquila va ancora peggio, dopo 15 anni solo il 50% della popolazione avente diritto è rientrata in possesso di una sua abitazione. La ricostruzione privata ha raggiunto il 60% delle abitazioni nei 121 comuni colpiti, con 3.334 pratiche di rimborso per un totale di 617 milioni di euro su 4.256 domande per un totale di 1,1 miliardi. 15 anni di tempo. 1 miliardo di euro è poco più del valore di una batteria antiaerea Samp-T come la seconda che stiamo per regalare all’Ucraina, o 6 caccia bombardieri F35 di cui ne abbiamo ordinati più di 90.
Armi che compriamo affermando che servono per difendere il paese dalla distruzione di una eventuale guerra, ma se la distruzione viene dai terremoti allora che sia benvenuta. Non ci interessa, la Difesa non difende mica dalla distruzione sismica.
Non siamo mica il Giappone che è arrivato a investire fino al 10 per cento del proprio bilancio statale annuo per costruire una nazione completamente antisismica. No.
Tu chiamala Difesa, se vuoi.
Noi siamo orgogliosi che nel 2024 l’Italia si permette di regalare 2 miliardi di batterie antiaeree a un paese con cui non abbiamo nessun trattato di mutua difesa, fra l’altro lasciando sguarniti i nostro cieli, mentre il nostro territorio è iper vulnerabile a sismi che in Giappone non farebbero nemmeno scattare il sistema di evacuazione.
Dal 24 Agosto 2016, proprio mentre staccavamo assegni di 13 miliardi di euro per l’acquisto della poderosa flotta di cacciabombardieri F35, al 18 Gennaio 2017, ben 4 sismi devastarono nuovamente l’Abruzzo, il Lazio, l’Umbria e le Marche ( oggi inondate) colpendo ben 138 di quei 708 comuni italiani in zona sismica 1.
La bellissima città di Amatrice, che lo Stato non si era mai preoccupato di mettere in sicurezza antisismica con i nostri denari pubblici che invece dilapidava per rafforzare ogni anno le spese della cosiddetta Difesa, fu rasa al suolo. Il valore delle domande di ricostruzione autorizzate che sono 20.379 è di circa 14 miliardi, proprio come il costo dei cacciabombardieri F35. Di tali cantieri dopo 8 anni ne sono stati chiusi solo la metà. 11 mila nuclei familiari sono ancora in stato di assistenza abitativa.
E ma che volete amici? , mica vi ha distrutto le case una guerra, se vi aveva distrutto le case la guerra con i suoi missili che noi regaliamo alle nazioni in guerra per fare sempre più guerra, allora vi dicevamo bravi e subito correvamo a comprare altri missili, invece cosi compriamo solo altri missili senza dirvi bravi.
Tu chiamala Difesa, se vuoi.
Ma discutiamo di guerre e di ricostruire parti dell’Ucraina. Noi che non riusciamo ancora a chiudere il cantiere Aquila.
CONCLUSIONE
Potremmo continuare per pagine e pagine a fare la lista delle spese necessarie alla DIFESA CIVILE della popolazione, ma questo lungo articolo diventerebbe un libro. E quindi ci fermiamo consapevoli che tutto quello che c’è da capire si è capito
Se il paese avesse a disposizione i 64 milioni di euro al giorno che ogni giorno spendiamo per la cosiddetta difesa, (ma da quando sosteniamo la guerra in Ucraina le spese della Difesa ( dell’Ucraina) sono notevolmente aumentate) , e li spendessimo per mettere in sicurezza tutto il territorio, per un totale di oltre 23 miliardi all’anno, tutti gli anni, come i soldi che diamo alle Forze Armate, non sarebbe forse questa la vera Difesa?
Certamente si. Non è difficile da capire.
Uno Stato non può affermare che brucia decine di miliardi ogni anno per la cosidetta Difesa Militare, partecipare a decine di esercitazioni e missioni internazionali, se non dopo avere eliminato prima tutte le cause di catastrofi naturali che annualmente, regolarmente, ritmicamente agiscono distruttivamente da sempre sul proprio territorio, esattamente come farebbe il potere distruttivo di una guerra.
Cause naturali quanto le cause umane, come la mancata manutenzione delle infrastrutture vitali del paese, che non sono solo quelle delle strade, dei ponti, viadotti e gallerie autostradali, dei boschi e delle foreste, dei fronti delle frane, dei fiumi e torrenti e delle reti fognarie etc., ma anche degli edifici pubblici vetusti che sempre più spesso crollano sulle persone, proprio come si li avessero bombardati, sempre per mancanza do fondi investiti in manutenzione, come accaduto recentemente per l’aula magna di Cagliari venuta giù poco prima che entrassero gli studenti, una strage fortunatamente mancata.
Basti un dato agghiacciante : a Roma l’80% delle abitazioni è a rischio crollo, dato che l’80% delle abitazione ha più di 80 anni di vita (AGI) per non parlare dei rischi geologici sotto le città, come la bomba idrogeologica sotto il suolo di Roma Nord che secondo i Geologi del Lazio è pronta ad esplodere, ma siccome è una bomba idrogeologica e non una bomba gettata da un aereo nemico, faccia pure, si accomodi, apra voragini e inghiotta palazzi, alla Difesa non interessa. La Difesa viene prima.
SICUREZZA LAVORO ? 20 MILA MORTI IN VENTI ANNI
Non vogliamo nemmeno aprire il discorso della sicurezza del lavoro: più di mille morti sul lavoro e 600 mila feriti ogni anno. 20 mila morti in 20 anni. In 20 anni di guerra in Afghanistan e iraq sono morti meno di 50 militari.
Quale è la vera guerra allora?
Non è forse come se ci bombardasse un nemico lo stillicidio dei terremoti che sta sgretolando i nostri 5 mila comuni a rischio e il nostro inestimabile patrimonio artistico di basiliche? E insieme ai sismi il terribile dissesto idrogeologico? E gli incendi che ci devastano come bombardamenti a fosforo nemici? Non è forse da questo più che da ogni altro che dovremmo veramente e urgentemente difenderci? Dato che di eserciti invasori dal 1945 non se ne sono più visti sul sacro suolo italico mentre rimpinzati di spese militari sono le nostre forze armate che sempre più spesso se ne vanno per le altrui terre?
I generali che ci stanno distruggendo sono il generale terremoto, il generale frane, il generale incendi, il generale inondazioni, il generale senescenza infrastrutturale, il generale lavoro senza sicurezza, il generale malasanità.
Non dovremmo forse formare una Forza Disarmata Antisismica e anti catastrofe ambientale a difesa del nostro paese, piuttosto che andare a partecipare alle varie puntate della nuova “guerra mondiale combattuta a pezzi”?
Non dovremmo forse riconvertire tutto il grosso delle nostre Forze Armate in questa Forza civile e investire le immense risorse che oggi investiamo nel settore militare in questo ampio progetto di messa in sicurezza di tutto il nostro patrimonio architettonico, urbanistico, edilizio, artistico, storico e naturale come anche chiedeva tempo addietro di fare il Senatore a Vita, l’architetto Renzo Piano dalle pagine del Sole 24 Ore?
E investire in ricerca scientifica e industriale in questo settore, il quale diventerebbe senza meno un enorme, gigantesco, volano di economia e sviluppo?
E invece no.
Non lo facciamo,
Noi vorremmo, ma non lo possiamo fare, non ci possiamo difendere da chi ci distrugge concretamente anno dopo anno, cioè da inondazioni, terremoti, incendi, frane, crolli , e malattie, perché il potente gruppo sociale che ruota intorno al business della guerra e delle armi si è impossessato nel corso degli anni di sempre più potere decisionale. Questo gruppo è una internazionale di classe, fedele solo a se stesso e non agli Stati dove agisce, Stati che, fingendo di servire, invece usa come bancomat per soddisfare i propri bisogni, i quali sono i bisogno di una classe che ho chiamato la Classe Armata nel libro in cui la ho teorizzata, la quale ha finito per militarizzare tutte le risposte sociali a qualsiasi problema, militarizzando persino la pace, e che infine ci ha portati dritti allo scontro con la superpotenza russa, scivolando di espansione in espansione della NATO, fino al frontale di questa sempre più pericolosa guerra, che potrebbe diventare nucleare da un’ora all’altra ormai , poiché espandere la NATO rispondeva alla soddisfazione dei propri bisogni di classe, ed ecco che oggi ci troviamo in un Caos geopolitico, in un disordine internazionale, che assomiglia sempre di più all’entropia, ovvero a un disordine non ripristinabile.
Se la società civile non rimetterà questi buoi del potere militare nella stalla, il disastro totale sarà inevitabile.
Ci sono forze politiche che vogliono mettersi a questa storica opera?
Se disponibili a farlo sul serio e fino in fondo, allora scopriranno un immenso giacimento di consenso politico a cui attingere forza.
FINE
NOTA: i dati di questo articolo sono tratti da alcuni miei libri e da una serie di articoli che ho trattato più in particolare nel corso degli ultimi dieci anni, alcuni di essi sono i seguenti
LIBRI
Ucraina 2022 la minaccia strategica perfetta
Quando l’Ucraina invase l’Iraq- le mani del Pentagono sulla storia
Lineamenti generali del Trattato sulla Classe Armata
ARTICOLI
- Carola Rackete , la figlia del colonnello Ekkehart e quello strano voto sui missili al parlamento europeo
- Ancora vivi grazie ai nervi saldi dei russi
- Quando l’Ucraina invase l’Iraq – Lettera a Tommaso di Francesco direttore de Il Manifesto
- Tito Boeri vs Forze Armate – prove tecniche di Lotta di Classe.
- Erich Vad : Carri armati all’Ucraina? Così verso la III guerra mondiale dice il generale tedesco.
- Ucraina elicottero su un asilo muore il ministro degli interni Monastryrskyi e altri esponenti del Governo.
- Scholz : Basta armi all’Ucraina. Lettera firmata da mezzo milione di tedeschi al cancelliere della Germania.
- Ucraina , il gigantesco conflitto di interesse della geopolitica che lavora per il complesso militare
- Mani Infette: ecco Governi e Ministri Salute che non hanno mai attuato Piano Pandemico. In attesa della stagione dei processi.
- Lettera agli studenti contro il green pass riflessioni per la difesa dello stato di diritto
- Afghanistan “Un inferno di nostra produzione” – di Edward Snowden
- L’Afghanistan, la Russia e la Cina, gli idiocrati e gli idiosudditti occidentali. Breve Postilla al margine.
- Biden aggredisce gratuitamente Putin giocando d’azzardo con la pace dei popoli
- Cingolani di Leonardo nel governo e il monito di Eisenhower: “vigilate sul potere del complesso militare industriale”
- Governo stacca assegno da 4 miliardi a industria militare estera tanto poi farà la patrimoniale
- Ursula Von der Leyen: Europe has burnt 3 trillion in military spending in 10 years but we are attacked by a Covid19
- Coronavirus necessario nuovo “Processo di Norimberga”.
- Coronavirus – Lo stato delle cose
- Permanent Record di Edward Snowden: la malattia autoimmune della democrazia
- Greta Thunberg 2 strategic ecological issues that the international press has forgotten
- Edward Snowden -Errore di sistema- il libro esplosivo del patriota americano
- Ponte Morandi: la guerra a Genova senza che nessuno la riconosca
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- Antonio Spadaro direttore de La Civiltà Cattolica: le armi e il loro mercato
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- Gli eroi del Cermis: del potere come tragedia della condizione umana
- Rigopiano: è strage di Stato colposa? La questione elicotteri militari
- Rigopiano: sepolti vivi, ma l’elicottero militare HH101A resta a terra
- Terremoto : Dramma senza atto per Premier solo
- Spirito di Assisi 2016: la parola sulla pace ai fabbricanti di armi
- La Pinotti Ministro protempore della Sanità libica
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