Gentile Presidente Draghi
Superata con forza d’animo la grave angoscia in cui mi hanno gettato prima di tutto un osceno stato di emergenza che si protrae da quasi due anni, quando persino i romani lo limitavano ai sei mesi, e ora le azioni anticostituzionali del governo da Lei presieduto , con la promulgazione del green pass, per estorcere al cittadino obtorto collo ciò che poteva solo essere prescritto da una legge, come vuole la Costituzione riguardo a un trattamento sanitario obbligatorio, le rivolgo poche e scarne parole, che, fra l’altro, non essendo lei stato eletto da nemmeno un solo italiano, essendo stato incaricato senza rappresentare nessuno nel paese, dal Presidente della Repubblica a ricoprire ad interim la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri a seguito di una crisi di governo artatamente scatenata in piena crisi pandemica dall’Onorevole Renzi, sinceramente mi costa anche un po’ rivolgerle.
Innanzi tutto una piccola presentazione, mi chiamo David Colantoni, e per circa 30 anni fino alla sua morte sono stato Allievo, collaboratore e amico personale di Aldo Rosselli, figlio di Nello Rosselli e nipote di Carlo Rosselli, i quali vede in copertina di questa lettera ivi presenti come numi tutelari di questa arendtiana parola azione che le rivolgo e attuo nella polis della cittadinanza sovrana.
Ho letto Cavour, Mazzini e Settembrini, sulle stesse prime edizioni originali su cui aveva studiato Nello Rosselli , nella sua libreria all’Apparita, che era la sua casa sulle colline fiorentine, discutendone spesso con la vedova Maria Rosselli, madre di Aldo, la quale vi ha vissuto fino alla morte, magnifica libreria che era restata come in un incantesimo così come egli l’aveva composta, prima di essere assassinato dai sicari del fascismo insieme a suo fratello nel giugno del 1937 in Francia, e dove, prima di essere acquisita dalla Fondazione Rosselli e poi dall’archivio di Stato, è restata fino ai primi del 2000, li ho letto il carteggio Tra i Rosselli e i Lombroso Ferrero, e molti altri importantissimi carteggi, direttamente nei cassetti dove quelle lettere furono riposte da uno dei padri della patria repubblicana , in molte e molte notti della mia gioventù passate in bianco con quelle sacre carte fra le mani. Lei certamente conosce a quale eredità politica e morale mi richiamo.
Sono sposato con la soprano lirico russa Natalia Pavlova, trisnipote del Poeta Alexander Puskin, nonché figlia di una delle maggiori poetesse russe viventi, la poeta Vera Pavlova attualmente cittadina statunitense. Mio padre è stato un pittore e Filmaker, grande amico di Alberto Moravia, ne trova notizia in un recente libro Bompiani con scritti di Moravia sull’arte a cura di Alessandra de Grandelis, si chiamava Domenico Colantoni. Il padre di mio padre, era un Sarto, si chiamava Ugo Colantoni, durante la seconda guerra mondiale, oltre a servire nelle forze armate, con sua fortuna senza essere stato mandato a invadere nessuno, insieme a mia Nonna Fernanda Colantoni, in una grotta artificiale scavata sotto le stalle della fattoria del padre di mia nonna dove vivevano in Abruzzo, nella marsica del nostro Ignazio Silone, amico e corrispondente anche egli dei Rosselli, ha nascosto e protetto per due anni prigionieri inglesi e australiani scappati dal campo di concentramento dei prigionieri di Avezzano, con i nazisti che costantemente facevano rastrellamenti, e perquisizioni dentro casa, mio padre bambino di pochi anni si occupava di portare ai nostri 4 protetti il cibo che mia nonna gli cucinava, si sono salvati tutti. Ciò gli è valso un documento di ringraziamento personalmente firmato dal Generale Alexander.
Così, se ciò fosse necessario per stare dalla parte giusta della storia, mi è stato insegnato a disobbedire anche costo della vita e della libertà alla violenza o alla prevaricazione , come hanno fatto i miei nonni rischiando di essere fucilati li in casa loro se fossero stati scoperti i prigionieri che nascondevamo, dico noi, perché non nascendo, anche io avrei pagato il prezzo di quell’atto necessario che i miei nonni decisero di compiere.
Veniamo al nostro problema, perché abbiamo un problema.
Come membro di una delle migliaia di famiglie Europee Russe, e italo russe che hanno figli italo russi, durante una mia permanenza a Mosca per motivi familiari inderogabili, la salute della nonna di mia moglie, responsabilmente, mi sono immediatamente vaccinato con una doppia dose di Sputnik V, Tornati in Italia io e mia moglie ci siamo fatti fare le analisi delle icG per verificare l’efficacia del vaccino, che risulta ottimo, abbiamo infatti anticorpi in misura >2080, chieda al ministro Speranza cosa significa. Siamo ultra immunizzati.
Tuttavia, poiché l’agenzia europea del farmaco non ha mai autorizzato tale vaccino, mentre i nostri astronauti militari continuano ad andare nello spazio con vettori russi dimostrando maggior fiducia nella scienza russa dei medici dell’EMA, ora con il Green Pass noi diventiamo degli Apolidi Sanitari, recente definizione che ha dato, a proposito delle conseguenze sociali del green pass, Emmanuel Hirsch, docente di bioetica all’università Paris-Saclay, ovvero lo Stato mi espelle dal novero dei cittadini con pieni diritti.
Mi risulta del tutto oscuro alla luce della logica e della ratio scientifica il motivo per cui fra i parametri da presentare per ottenere il comunque odioso e anticostituzionale Green pass non sia stata presa in considerazione la cosa più elementare e scientifica fra tutte, ovvero le analisi icG, poiché se un tampone, con cui si può avere un green pass temporaneo, come sappiamo può e spesso dà falsi positivi quanto falsi negativi, certamente le analisi icG sono sicure al 100%.
Ma se sfugge alla luce della logica il perché di questa omissione, essa è invece chiarissima alla luce delle neo guerre fredde che si continuano a far pagare ai cittadini rendendo le loro vite più ardue del necessario, nonché è chiaro anche alla ratio della speculazione, certamente non potendo presentare tali analisi, infatti, l’ unico mezzo per ottenere il pass lungo da 9 mesi, sono solo e unicamente i vaccini che decide l’EMA, quell’EMA afflitta da innumerevoli casi di conflitto di interessi su cui affacciano molte delle sue porte girevoli. Pass che avrebbe dovuto essere pensato unicamente come mezzo di passaggio di frontiere, per evitare quarantene ai vaccinati, niente di più, unica forma in cui sarebbe stato accettabile e in via del tutto temporanea, e non certo patente di neo identità/idoneità sanitaria a godere dei diritti civili e forse anche politici, come sento dire, in cui lo avete distopicamente trasformato
È ben evidente che se la questione fosse mossa unicamente da una ragione sanitaria, chi presentasse analisi icG che attestino anticorpi in misura ragguardevole dovrebbe essere idoneo al pur odioso e anticostituzionale green pass e il fatto che artatamente il risultato di questo tipo di analisi contro ogni logica non sia stato implementato nei casi per ottenere l’odioso green pass è solo una urlata cattiva coscienza degli architetti di questo odioso provvedimento di apartheid sanitario, e di conseguenza di tutto l’impianto politico che lo sostiene.
Senza espandere il discorso ai massimi sistemi, come meriterà di fare nei prossimi giorni, per restare nello strettamente personale, per quanto mi riguarda Lo Stato mi sta mettendo spalle al muro in una bruttissima situazione per cui, pur essendo vaccinatissimo, munito di analisi icG comprovante la presenza di anticorpi al covid-19 , per vivere una vita civile dovrei continuamente stare con bastoncini ficcati in gola e nel naso: una situazione umiliante e irrazionale, essendo io pieno di anticorpi, che risulta assolutamente inaccettabile innanzi tutto per l’offesa alla mia dignità, che nessun provvedimento sanitario, per quanto obbligatorio, può ledere, nel volermi costringere a fare cose irrazionali solo perché costrettovi dalla forza, come si costringevano i cittadini a grotteschi saluti e rituali in qualsiasi tipo di totalitarismo, per distruggerne gli io e farne materia duttile ai crimini del potere, nonché per il disagio e i costi che comporterebbe e quindi necessariamente tra me e lo Stato si arriverà a uno scontro.
Nel senso che a partire dal 6 agosto accadrà che mi ritroverò messo in difficoltà serissime per vivere la mia già complicata vita. Credo dunque che andrò a finire nelle patrie galere, o agli arresti domiciliari, perché ovviamente sarò costretto in ottemperanza alla dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino a resistere a quella che si configura come una insopportabile oppressione, e non avendo che la tenacia della mia volontà di resistenza e fermamente credente nella resistenza non violenta di matrice ghandiana, è chiaro che al primo atto di resistenza soccomberò certamente alla preponderante forza con cui il potere esecutivo abuserà incostituzionalmente della forza pubblica, quando sprovvisto di green pass continuerò a pretendere di godere di miei inalienabili diritti opponendomi a presentare ciò che come apolide sanitario non possiederò.
Non ci posso quasi credere e non mi sembra vero, che mi potrebbe capitare di vivere le stesse esperienze del mio amato presidente Pertini, e di tutti quelli finiti nelle galere del regime fascista. Quale immenso onore sarebbe.
Ho ritenuto corretto avvertirla, e con lei tutto l’entourage dell’esecutivo, fin da adesso così non resterete sorpresi e non cadrete dalle nuvole, e certamente in tribunale presenterò a mia difesa questa stessa lettera, sia in tribunali italiani che nel Tribunale dei diritti umani europeo, che credo fornirete di un grande lavoro da svolgere, dal 6 agosto in poi.
Le linkerò alla fine di questa lettera tutti i miei numerosi e voluminosi interventi sulla Pandemia, pubblicati in questi quasi due anni, ottemperando a un dovere che la grande stampa si è scrollata di dosso da tempo in questo paese, ove, per ricordare la celebre sentenza della corte suprema New York Times vs USA, riguardante i Pentagon Papers, essa si è messa a servizio degli eletti invece che degli elettori.
Alcuni di questi articoli sono stati acquisiti dalla Procura di Bergamo, l’unica che si sta occupando conseguentemente alle denunce del comitato dei parenti delle vittime di Bergamo , che hanno chiesto enormi risarcimenti allo Stato, di indagare sulle responsabilità gravissime nelle istituzioni, e ho letto con disgusto che non vi sarà nessuna commissione di inchiesta parlamentare che lo farà, cosa che ha fatto ulteriormente precipitare la fiducia dei cittadini e dei parenti delle vittime nello Stato, il quale le ricordo si fonda su un patto che voi state tradendo, e non so perché ma proprio in questo istante mi torna in mente l’immagine del suo insediamento quando un ufficiale di marina è venuto a richiamarla, Presidente Draghi, a farle osservare che si era dimenticato di rendere onore alla bandiera italiana.
Procura a cui ho provveduto io stesso ad inviarli , articoli in cui non ho mai smesso di denunciare, quanto risulta dai fatti e dai documenti, ovvero che gli uomini dello Stato nello Stato, tradendo il loro dovere, e infrangendo la legge 833 23 settembre 1978 che affidava essi il dovere di sorveglianza e prevenzione sanitaria, nonché il dovere di diffondere una coscienza sanitaria, hanno cagionato la attuale Pandemia come un dolo contro il popolo sovrano con le loro reiterate omissioni non attuando mai il PIANO PANDEMICO da che esso è stato prodotto, e per cui si spera che il potere giudiziario, se vorrà salvare la sorgente della autorità stessa dello Stato, salvando la repubblica dalla definitiva corruzione, procederà a incriminare e processare chi di dovere, fra cui il suo stretto collaboratore Ministro Speranza, in carica già ben prima della Pandemia, ultimo di una nutrita schiera di ministri della salute colpevoli di non avere mai messo in atto il piano pandemico.
Come ho ribadito in un una risposta alle recenti affermazioni del nostro amato presidente Mattarella
Il che sarebbe come a dire che nessuno, responsabile della sua gestione, avesse mai messo le scale antincendio e gli estintori a un enorme grattacielo facendovi perire, scoppiato un incendio indomabile per mancanza di mezzi antiincendio, un enorme numero di vittime.
Quell’incendio è la pandemia, i morti sono i 128 mila morti italiani, i mezzi antincendio erano l’attuazione del Piano Pandemico. Logica vorrebbe che un tale criminale, nel nostro ipotetico scenario, fosse processato per direttissima e non certo che gli fosse affidata la gestione dell’incendio, e cosi egualmente grottesco è che chi è stato cagione della Pandemia oggi gestisca la crisi e facendolo imponga un orrido provvedimento anticostituzionale di apartheid sanitario promulgando il green pass, e le ricordo l’impianto concettuale dell’articolo 40 del codice penale, che recita che chi fosse responsabile giuridicamente di impedire un evento non lo impedisse, ovvero nemmeno tentasse di impedirlo con tutti i mezzi di cui fosse a disposizione , allora sarebbe come se tale evento lo avesse cagionato.
Attraverso la lettura di questi articoli con cui mi sono preso cura di denunciare la gravissima responsabilità storica politica e giuridica che uomini e donne nelle istituzioni hanno avuto in questa catastrofe pandemica, il cui conto non ci è ancora nemmeno stato presentato, lei, che non li leggerà certamente, ma ciò è ininfluente, potrebbe comprendere bene come possa essere ulteriormente irricevibile l’oppressione rappresentata dal green pass con cui, per non assumervi alcuna responsabilità civile e penale, nel fare una legge per rendere obbligatorio per tutti il provvedimento sanitario dei vaccini, provvedendo anche ad accendere un fondo di risarcimenti per i morti del vaccino, che dovreste aprire se fosse legge dello Stato la sua obbligatorietà, dato che i vaccini in essere presentano la condizione di farmaci sperimentali, le cui possibili controindicazioni nel tempo, come è dichiarato nelle istruzioni dalle multinazionali farmaceutiche che li producono, sono attualmente sconosciute, e che già hanno addotto molti gravi lutti, soprattutto mietendo giovani vite, voi state attentando alla Costituzione, poiché tale provvedimento ricattatorio per arrivare a rendere necessario al cittadino vaccinarsi per poter avere una vita civica, attenta oltre che all’articolo 32 anche all’articolo 3 della Costituzione. Tralascio qui gli altri.
Senza rendersi conto della inconscia confessione di dolo costituzionale, lo ha scritto lo stesso Onorevole Brunetta preso dalla eccitazione della hybris in un suo recente intervento che voleva essere volgarmente canzonatorio di due filosofi della Repubblica quali Agamben e Cacciari che a due mani, per evidentemente sottolineare la solennità della gravità del momento , hanno pubblicamente ammonito contro l’aberrazione green pass, ecco il suo limpidissimo passaggio
“L’articolo 32 della Costituzione” scrive l’Onorevole Brunetta “stabilisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Quindi” continua con eccitata soddisfazione “la nostra Costituzione non vieta affatto che a tutti i cittadini, o particolari categorie di cittadini, possono essere sottoposte all’obbligo vaccinale. Punto e basta. Quello che la Costituzione impone” va a concludere “è che l’obbligo sia fatto per legge, non con un provvedimento amministrativo“. Mi sembra tutto chiarissimo Presidente Draghi.
Se non discenderà urgentemente nel suo animo il buon consiglio che la farà ragionevolmente recedere da infliggere al paese questa ferita politica e morale sia dell’apartheid sanitario, con cui state spandendo odio a piene mani spaccando il paese, sia del vulnus costituzionale , allora mi faccia preparare una bella cella, Presidente Draghi, perché non cederò nemmeno un millesimo dei miei diritti a questa aberrazione del green pass. In cella vorrei trovare se possibile la Bibbia, la Costituzione e un piccolo quaderno per scrivere qualche appunto. E se vogliamo saltare i convenevoli, tanto a lei della legge sembra non le importi un granché, mi faccia venire a prendere subito. Mi preparo fin d’ora il pigiama in cui dormirono sonni beati molti patrioti.
Arrivederci in Tribunale e davanti alla storia.
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