Di pochi giorni la proposta di Antonio Razzi, senatore di Forza Italia che aveva annunciato di candidarsi alle elezioni comunali di Roma Capitale per poi ritirarsi in favore di Guido Bertolasi che, a sua volta, si è fatto da parte per favorire la lista Marchini, è tornato alle sue attività parlamentari proponendo questa volta, non l’importazione di 500 mila gatti dall’oriente per liberare la capitale dai topi, ma una nuova disciplina scolastica: l’agricoltura.
“Introduzione dell’insegnamento delle tecniche agricole di semina e produzione dei frutti della terra in orto ed in campo nelle scuole di ogni ordine e grado”. I bambini soprattutto quelli metropolitani, non hanno idea ha continuato il senatore di Forza Italia, di come crescano i prodotti della terra, dei periodi di semina e di raccolto, l’uso di pesticidi ecc… é ora che l’educazione alimentare cominci proprio dalla terra.
Questo il commento di Razzi in una nota relativa alla proposta di legge (Atto Senato n. 2360) quella di Antonio Razzi che è stata salutata con favore da moltissimi insegnanti. Il valore della terra e dell’agricoltura diventa sempre più forte. A testimonianza di ciò, una recente statistica, ci dice che i vegetariani sono in costante aumento, mentre coloro che consumano carne sono in notevole calo. Scelte, quelle della dieta vegetariana e vegana, dovute non solo a posizioni animaliste, ma soprattutto ambientaliste. Mangiando più frutta e verdura infatti, si diminuisce notevolmente l’effetto serra e inoltre non si infiamma l’organismo con l’eccesso di proteine animali.
L’utilità di coltivare il proprio orto tuttavia non è tra i primi benefici che deriverebbero dall’approvazione di questa legge, di fatti non tutti dispongono di un appezzamento di terreno. I benefici sarebbero unicamente culturali. Cioè si insegnerebbe ai bambini l’importanza della terra ed il suo valore per la vita e la sopravvivenza umana.
IL VALORE DELLA TERRA PER LA POLITICA
Diventa purtroppo difficile spiegare ai bambini come sia possibile che la politica, oltre a proporre l’introduzione di una nuova disciplina scolastica, ignora pressoché totalmente i danni provocati all’agricoltura attraverso l’estrazione e il trasporto di idrocarburi. Il disastro della Val Polcevera causato dalla corrosione del canale dell’oleodotto è solo l’ultima delle tragedie annunciate. Purtroppo va avanti da decenni la fuoriuscita di idrocarburi in Basilicata, sostanze fossili che hanno già inquinato le sorgenti di acqua purissima.
Acqua che serve appunto all’agricoltura. Alla luce di ciò appare evidente come l’insegnamento di tecniche agricole a scuola non basta per formare la classe dirigente del futuro se non si associano anche semplici quanto banali nozioni di geologia.