Finalmente inaugurato il nuovo governo Draghi nel quale figurano 15 politici e 8 tecnici. Relativamente poche le donne nella lista dei ministri. L’aspetto più interessante di questo governo è la presenza di forze sia di destra che di sinistra: insieme al PD, Cinque Stelle e LEU, ci sono anche Lega e Forza Italia. L’unico partito rimasto fuori è Fratelli D’Italia di Giorgia Meloni.
Il nuovo governo ha ricevuto apprezzamenti dalla Merkel, da Macron e dal presidente cinese Xi Jinping, a dimostrazione che l’esperienza dal punto di vista tecnico di Mario Draghi, ex-presidente della BCE, desta una certa ammirazione. Inoltre, secondo i sondaggi, più del 60% degli italiani approvano questo nuovo governo.
Le priorità del nuovo governo dovranno essere la ripresa economica, la riduzione della disoccupazione e la gestione della pandemia Covid-19, compresa la diffusione dei vaccini. Non è un caso che il ministro dell’economia prescelto sia un tecnico. E’ stato anche creato un ministero deputato alla gestione della Green Economy. Bisognerà poi vedere se questo nuovo governo accetterà il MES.
Esistono però già delle problematiche. L’idea di rimandare a marzo l’apertura dei campi da sci ha subito scatenato l’opposizione della Lega.
Ci sono forti divisioni nell’ambito del Movimento Cinque Stelle sull’appoggio al governo Draghi, anche se il leader Beppe Grillo si è espresso fortemente suo a favore. Nella votazione sulla piattaforma Rousseau il 59,3% dei grillini si è dichiarato favorevole al nuovo governo, mentre il 40,7% si è espresso contro. Ed ora certi membri del M5S richiedono una nuova votazione. Alessandro Di Battista, contrario a questo nuovo governo, ha addirittura abbandonato il M5S.
Anche all’interno di LEU ci sono dei dissidi sull’appoggio al governo Draghi.
L’unico partito che si mantiene al di fuori della coalizione di governo è Fratelli D’Italia di Giorgia Meloni, anche se questa si è dichiarata disposta ad appoggiare certe iniziative del governo. Bisognerà vedere quali.
La più grossa problematica dei prossimi mesi nasce tuttavia dal fatto che nella coalizione di governo ci sono forze in contrasto tra loro, in particolare la Lega ed il Partito Democratico e LEU. Salvini, stranamente, si è d’improvviso dichiarato europeista. Bisognerà vedere se questa sia realmente una mossa seria e sincera. Ci sarà poi da vedere se ci saranno dei contrasti tra la Lega e i partiti di sinistra sul tema dell’immigrazione e sulla tassazione. Su questo ultimo tema, Salvini è favorevole alla flat tax, mentre le forze di sinistra sono favorevoli ad una tassazione più progressista.
Ci troviamo quindi di fronte ad una specie di governo di unità nazionale, ma non si può garantire che questa unità potrà veramente durare. Bisognerà quindi vedere fino a che punto Draghi, persona molto intelligente e fondamentalmente un tecnico, riuscirà a mandare avanti un governo costituito da forze opposte. D’altra parte è una caratteristica della politica italiana l’esistenza di governi che non durano più di tanto, come abbiamo potuto vedere negli ultimi anni. Non ci sarebbe dunque da meravigliarsi molto se il governo Draghi durasse poco.
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