Data la premessa che in qualsiasi relazione, amorosa o no, entrambi i partner mostrano dei chiari difetti, uno dei modi per correggere la situazione, o comunque affrontarla in maniera più leggera, e magari anche più efficace, è usare lo humour. Istintivamente sappiamo che lo humour è una cosa sana, oltre ad essere simpatica, ma è importante sapere come gestire questo strumento, che, oltre a divertire, può essere anche un mezzo alternativo di comunicazione.
Come fa notare The School of Life (centro inglese di studi sulla psicologia e sulla filosofia) non basta fare gli spiritosi e cercare di essere divertenti. Attraverso i media, soprattutto la televisione, ma anche attraverso i social, siamo comunque inondati giornalmente dallo humour.
Il vero segreto è saper usare lo humour di fronte a certi comportamenti del nostro partner, che magari troviamo inadeguati o addirittura squilibrati. L’assunzione principale è che comunque, inevitabilmente, noi stessi non siamo perfetti, e questo vale anche per i nostri partner.
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Se decidiamo di far notare tali difetti al nostro partner in maniera diretta e forse anche un po’ aggressiva, l’effetto tende ad essere contro-produttivo ed anche doloroso. Quello che può succedere è che il partner si offende e rimane amareggiato e, come conseguenza, tende a rifiutare le nostre osservazioni.
Ed è qui che può entrare in azione lo humour, capace di sviluppare una forma di auto-coscienza negli altri, senza stimolare, al contrario, la loro presunzione. Questo può aiutarli a capire meglio la necessità di doversi, in qualche modo riformare. Quando, invece, una critica viene mossa con un tono serio nei confronti di qualcheduno, questo tende ad irritarsi e a non capire bene fino a che punto ha abbandonato il senso delle proporzioni, dell’equilibrio e della maturità.
Non si parla qui di usare il sarcasmo, che è di solito una cosa negativa, ma di adottare invece una giocosa esagerazione, facendo capire all’altro che, dopo tutto, non sono così cattivi.
Un esempio nel campo della politica si può vedere andando indietro alla fine degli anni ’80, quando il Primo Ministro britannica Margaret Thatcher aveva assunto toni sempre più autoritari nei confronti dei membri della sua squadra e dei suoi colleghi di governo. Uscirono allora sui giornali diversi articoli che, con tono serio e drammatico, la criticavano, cercando di spingerla verso un’attitudine più collegiale ed empatica. Ma questo non funzionò, ed infatti la Thatcher non solo si arrabbiò, ma finì per trincerarsi più che mai nelle sue posizioni.
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Ciò andò avanti finché non uscì un programma comico televisivo che raffigurava la premier come un pupazzo tra altri pupazzi, e che si comportava come una matrona psicopatica con la tendenza a bastonare i propri colleghi disubbidienti con un manganello. Ovviamente questo non era il modo in cui la Thatcher si comportava, ma era un’esagerazione di una reale e dolorosa verità del suo carattere. Il programma la portò a ridere di sé stessa, e nelle sue memorie ammise di guardare regolarmente questa satira e di sogghignare ogni volta, al tempo stesso rendendosi conto circa la necessità di tenere sotto controllo una tendenza che era divenuta, appunto, incontrollata.
Un esempio di come si potrebbe adottare questa strategia con il proprio partner è questo. Immaginiamo che questo si comporti in modo maniacale per ciò che riguarda la pulizia della cucina, magari agitandosi al segno di qualche piccola macchia. Che fare? Ipotesi: andare da lui – o da lei – e dire: “Suicidiamoci alla vista di briciole nel lavandino: così non vale più la pena vivere. Potremmo andare in farmacia e procurarci una bottiglietta di sonniferi, o più semplicemente tagliarci le vene con un coltello. Ben presto non dovremo più preoccuparci di questo mondo disordinato. Dai, potrebbe anche essere divertente”.
Al tempo stesso come ci insegnano i comici, il tono è molto importante, e, quindi, un’affermazione del genere, dovrebbe essere accompagnata da un atteggiamento rilassato, gioioso, vispo quasi, e magari con una particolare contrazione delle labbra.
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La commedia c’insegna che se vogliamo mostrare agli altri le loro esagerazioni non dobbiamo farlo in maniera matura e ragionevole, ma invece dobbiamo praticamente pompare la situazione fin quando il pubblico si mette a ridere. E questo può funzionare allo steso modo con un amico o col nostro partner.
Inutile aggiungere che questa tecnica può funzionare anche con noi stessi, nel nostro dialogo interiore. Drammatizzando mentalmente con humour un certo comportamento può renderci più auto-coscienti ed aiutarci a migliorare il nostro modo di essere.