Al di là degli specifici problemi a livello nazionale, il nostro pianeta è assillato da tutta una serie di problematiche che minacciano milioni di persone. A parte la crisi climatica, basti pensare al pericolo di conflitti nucleari, alla costante crescita della disuguaglianza, alla morte di un gran numero di persone ogni anno per mancanza di alimentazione e di adeguati farmaci salva-vita, e poi al ben noto dramma di centinaia di migliaia di migranti che fuggono da guerre, fame e siccità.
In questo contesto è stata creata a Roma una nuova scuola chiamata Costituente Terra. L’idea dietro questa iniziativa è avviare la creazione di una Costituzione della Terra, che si occupi, a livello mondiale, e quindi al di là dei meri confini nazionali, delle problematiche elencate dietro le quali agisce un capitalismo globale sfrenato, varie forme di nazionalismo potenzialmente aggressivo ed un sistema industriale ecologicamente insostenibile.
In realtà un passo in questa direzione era stato fatto alla fine della Seconda Guerra Mondiale grazie all’istituzione dell’ONU, accompagnata dalla creazione di una Carta dell’ONU e da tutta una serie di Dichiarazioni e Convenzioni. Però queste Carte richiedevano tutta una serie di norme di attuazione che in realtà sono mancate: l’attuazione del capo VII della Carta dell’ONU e quindi del monopolio sovranazionale della forza e lo scioglimento degli eserciti nazionali; la creazione ed in particolar modo il finanziamento di istituzioni globali di garanzia dei diritti alla salute, all’istruzione ed alla sussistenza; l’istituzione di un demanio planetario indirizzato a sottrarre al mercato beni comuni quali l’acqua potabile, l’aria, i mari, le grandi foreste ed i ghiacciai.
Sono passati più di settant’anni dalla nascita di queste iniziative, insieme alla creazione di istituzioni importanti come la FAO, l’UNHCR, l’OMS e l’UNICEF, ma in realtà poco o nulla è stato fatto, ed anzi la situazione è più che mai delicata e problematica. E’ chiaro che una visione puramente nazionalista, per non dire sovranista, delle cose, accompagnata dai danni all’ambiente creati da una certa impostazione della produzione di energia, la diffusione di un globalismo finanziario spesso incontrollato non hanno fatto altro che peggiorare le cose.
Se tutti noi crediamo nell’importanza di una democrazia a livello nazionale, dovremmo anche cominciare a pensare ad una democrazia con tutta una serie di regole e di limiti a livello cosmopolita.
Proprio perché, grazie alla globalizzazione, siamo diventati più che mai una grande “famiglia planetaria” sarebbe importante introdurre appunto una Costituzione della Terra, che riesca a creare un ambiente sano, egualitario e privo di minacce militari. L’alternativa, se non stiamo attenti e non cominciamo a pensare in questa direzione, potrebbe essere solo un crescente aumentare di disastri sul nostro caro Pianeta.