Esiste una tendenza, a livello mondiale, di mettere come priorità il Prodotto Nazionale Lordo rispetto al benessere dei cittadini. In questo contesto vale la pena segnalare l’iniziativa della Primo Ministro islandese Katrin Jakobsdottir, che ha cercato di spingere il proprio governo ad appoggiare la sostenibilità ed il tempo delle famiglie invece di essere ossessionato dalla pura crescita economica.
Si sono associati alla Jakobsdottir la Primo Ministro scozzese Nicola Sturgeon e la Primo Ministro neozelandese Jacinda Ardern per promuovere un’agenda focalizzata sul benessere. In pratica la Jakobsdottir ha chiesto “un futuro alternativo basato sul benessere e su una crescita inclusiva”. Secondo lei nuovi indicatori sociali sono necessari oltre i tradizionali dati sul Prodotto Nazionale Lordo.
Uno penserebbe che il benessere complessivo di una nazione, un’attenzione particolare alla protezione dell’ambiente ed il lavorare verso una sostenibilità globale debbano essere le priorità per tutte le nazioni del Pianeta. Invece ci si concentra soprattutto sull’economia in generale, sul come farla crescere e sul come proteggerla.
In questo contesto vale la pena citare un vecchio detto della tribù nativa americana Cree: “Quando l’ultimo albero è stato tagliato, l’ultimo pesce è stato preso, l’ultimo fiume è stato avvelenato, solo allora ci renderemo conto che uno non può mangiare il denaro”. E’ quindi giunta l’ora che qualcuno si alzi in piedi a difesa della gente e del Pianeta.
In agosto la Primo Ministro scozzese Nicola Sturgeon aveva fatto una dichiarazione nel corso di una conferenza TED, nella quale chiedeva che le economie moderne debbano prendere più in considerazione la salute mentale, l’assistenza all’infanzia, il congedo parentale e l’energia verde. “L’Islanda usa più antidepressivi rispetto ai paesi vicini” aveva fatto notare, suggerendo che “Abbiamo bisogno di rafforzare la prevenzione della depressione attraverso gli sport e le arti”.
L’iniziativa portata avanti dai leader di Islanda, Scozia e Nuova Zelanda è sorprendente nella sua spinta a fare tutto il possibile per supportare i cittadini. Sono in grado di capire che la cosa più importante non è la crescita economica, perché, alla fin fine, che importanza ha questa se così tanta gente è infelice.
La Primo Ministro islandese ha detto che l’iniziativa promossa da lei insieme alla Sturgeon ed alla Ardern non debba essere vista come una reazione negativa basata sul genere contro il populismo. “E’ molto importante che tutti i generi si siedano al tavolo: influenza il modo di pensare e poi decisioni differenti vengono fatte,” ha dichiarato alla BBC.
E’ interessante osservare che i tre membri dell’iniziativa sono tutti donne, e senz’altro questo potrà far girare alcune teste. Comunque ciò non toglie nulla alla legittimità del loro programma.
Viene fatto notare che forse è la tendenza accuditiva delle donne a far partire questo piano. Rimane il fatto che dare priorità al benessere dei cittadini rimane una cosa molto importante per ogni nazione. E si può anche aggiungere che se la gente si sente più felice e più sostenuta sarà anche in grado di contribuire di più alla società, e questo, a sua volta, potrà anche aumentare il PNL.
Tutto ciò potrebbe dimostrare la necessità di cambiare certe attitudini politiche per facilitare la crescita di una democrazia che si curi non solo di tradizionali dati economici, di rappresentanza formale e di propaganda elettorale, ma, semplicemente e sostanzialmente, della felicità dei cittadini.