Edward Snowden’s Permanent Record or the autoimmune disease of democracy
Permanent Record purtroppo tradotto in Italia con il titolo a mio avviso depotenziato di “Errore di Sistema” per la Longanesi, fondamentalmente è un libro di scienza politica che si intreccia con la breve biografia di un giovane uomo.
Scritto da Edward Snowden, classe 1983, americano, ex agente della NSA e oggi Whistleblower, informatore, e presidente della freedom of the press foundation, racconta meglio i retroscena della sua azione di whistleblowing del 2013 con cui ha rivelato alla stampa, e tramite essa al mondo, un vasto programma di sorveglianza di massa , praticato, attraverso mezzi e tecnologie informatiche, dalla National Secutity Agency negli USA e in tutte le società altamente tecnologizzate ove le vite di quasi ogni individuo si sono raddoppiate anche in una vita digitale , atto di denuncia di cui in questo libro ne interpreta le ragioni politiche oltre che sociali.
Questa vita digitale è una cosa talmente concreta e seria, che commettere un crimine nella sfera virtuale procurerebbe condanna e conseguenze penali nella vita reale, essa è una espansione concreta della nostra vera vita in una terza dimensione, oltre al tempo e lo spazio, che si è aperta alle nostre esistenze ed è rappresentata dalla sfera virtuale dell’esistenza sociale e individuale.
Tuttavia come accade sempre all’apertura di nuove frontiere, in questa nuova dimensione della esistenza digitale, l’architettura esatta dei poteri dello stato di matrice illuminista, che è lo stato delle nostre democrazie, entra in un fase di turbolenza che produce vortici, vuoti ed eccessi di potere, e le sollecitazioni a cui questa turbolenza sottopone la struttura dello Stato potrebbero comprometterne l’essenza stessa. La sostanza politica del libro di Snowden verte su questo gravissimo pericolo che la struttura del nostro tipo di Stato storico sta correndo.
La vita digitale è fatta di documenti e informazioni pensate ed espresse in forma di scritti o immagazzinate come fotografie video e audio, che per la maggior parte sono espressioni private da mostrare nella stretta cerchia familiare o delle amicizie.
In essa noi produciamo un autoritratto perfetto di chi siamo, di quello che facciamo, di quello che pensiamo, di quello che detestiamo, delle nostre idee politiche e sociali, delle nostre ossessioni o manie, delle nostre debolezze e delle nostre piccole colpe morali e via dicendo inoltre tramite i nostri cellulari o computer emettiamo segnali che continuamente ci geo localizzano e la mappa dei loro impulsi finisce per determinare quello che nella sorveglianza, come ci si spiega Snowden nel libro, viene definito il nostro “recinto geografico”, ovvero quel perimetro disegnato dalle nostre consuetudini.
L’uscita da questo perimetro automaticamente segnala a un ipotetico osservatore o a un dispositivo tarato su di esso un evento straordinario imminente da osservare con maggior attenzione.
Tramite la nostra esistenza digitale noi forniamo la lista esatta delle persone che frequentiamo anche solo virtualmente e chi accumula queste informazioni sa nomi, cognomi e luoghi dove vivono e dove si spostano, conosce perfettamente i recinti geografici di ognuno di loro , e di ognuno di esse a loro volta conosce le cerchie più o meno intime e di ogni membro di quelle cerchie le sue rispettive cerchie e di quelle cerchie le cerchie di ogni individuo e di ogni individuo tutto, opinioni politiche, sociali, religiose, abitudini, gusti e via dicendo.
Prima dell’avvento di internet lo Stato, nelle sue forme dittatoriali o totalitarie doveva dispiegare una imponente rete di agenti fisici che dovevano aggirarsi nei luoghi fisici e passare ore a cercare di intercettare segnali di dissidenza nelle conversazioni, come facevano gli agenti dell’OVRA in Italia, quelli della Gestapo in Germania e quelli della CEKA in Unione Sovietica, quelli della STASI nella germania dell’Est, e poi dovevano spiare per giorni mesi o anni gli identificati come sospetti di sovversione. Erano sospetti di sovversione ovviamente tutti coloro che non erano membri stretti del partito i quali a loro volta potevano finire epurati come accadeva nelle famose purghe staliniste.
Ogni segmento di informazione privata può essere usato come una staminale semantica su cui costruire, grazie ai potenti mezzi di informazione di massa , un clone grottesco o depravato delle nostre vite. Perché in ogni vita si trovano elementi utilizzabili per distruggere l’immagine sociale di un individuo. Di questa verità politica l’episodio biblico di Gesù che sfidava a lanciare la pietra chi fosse stato senza peccato, dato per scontato che alla sua divinità nessuno poteva nascondere la propria storia, ne è paradigma esatto.
Se vi prendete la briga di guardare i fogli dei dossier delle polizie segrete sovietiche naziste o fasciste troverete qualcosa che è organizzato esattamente come il nostro attuale profilo Facebook. Amicizie, gusti, cosa pensate, luoghi che frequentate, persone familiari , amici migliori e amici alla lontana, vostri testi scritti e una serie di fotografie allegate scattate dagli agenti, documenti carpiti, copie della corrispondenza e quant’altro.
Il Casellario Politico Centrale del fascismo raccoglieva all’epoca circa 150.000 fascicoli catalogati per nome luogo professione , inclinazione sessuali, e rapporti di vicinato, di informatori prezzolati e via dicendo, le schede contenevano fino a venti anni di sorveglianza per individuo. Un libro intitolato l’epoca e i lupi scritto da Nadzeda Mandelstam racconta la vita sovietica dove persino nella propria famiglia si poteva annidare un informatore del KGB e dove nessun poteva più fidarsi di nessuno.
Ora tutta questa fatica l’individuo contemporaneo la fa da solo, auto schedatura meticolosa di ogni nostra peculiarità. Se uno Stato fatto salvo che per motivi di legge, non garantisce al cittadino l’inviolabilità assoluta della sua privacy , tutta questa mole di dati si trasforma nell’atto stesso della sua acquisizione in dossier di polizia politica segreta. Questo è quanto sta accadendo negli USA denunciato da Snowden con la sua azione di whistleblowing del 2013, e ora spiegato a un livello più politico nel suo libro appena uscito.
Oltre ai social in cui consapevolmente crediamo di condividere con determinate persone queste informazioni, lasciamo invece del tutto inconsapevolmente o con molta scarsa consapevolezza, una scia di altre tracce, soprattutto finanziario-fiscali attraverso la moneta elettronica, carte di credito o prepagate, inoltre lo spazio urbano si va sempre più saturando di telecamere in cui come nelle tessere di un mosaico potremmo vedere tutti i nostri passaggi urbani, il nostro cellulare si aggancia negli spostamenti alle celle e segna ogni nostro percorso. I frizzanti tele parlamentari di ultima generazione che vorrebbero abolire del tutto il contante per esibire il loro splendore spettacolare non sanno molto bene di cosa stanno parlando, e dovrebbero almeno leggere Permanent Record, alias “Errore di Sistema“.
Questo percorso dovrebbe restare un segreto, la sua utilità dovrebbe restare quella tecnica della funzione di mantenere sempre agganciato ai trasmettitori il segnale del nostro cellulare e solo su eventuale mandato di un magistrato, come per i tabulati telefonici, esso potrebbe essere acquisito da qualcuno che inevitabilmente nell’interpretarlo gli attribuirebbe un significato facendogli perdere la sua neutralità, ovvero lo politicizzerebbe. la NSA salta a piedi pari il potere giudiziario e si appropria in maniera illegale e anticostituzionale delle sue prerogative.
La facoltà di acquisizione di questo tipo di informazioni dovrebbe essere esclusiva pertinenza del potere giudiziario secondo le leggi scritte dal legislatore informate al dettato costituzionale sulle garanzie del cittadino dagli abusi dello Stato verso di esso, in America regolate dal 4° emendamento.
Ciò proprio sulla scorta della esperienza storica della seconda guerra mondiale. Gli USA sono entrati in guerra per sconfiggere un Stato di polizia politica, il nazismo, che proprio attraverso la sorveglianza di massa ha organizzato il sistema concentrazionario dei Lager dove ha industrialmente sterminato oltre dieci milioni di persone (1) in base alla selezione sulla base delle informazioni religiose , razziali e sanitarie con cui aveva classificato e schedato tutta la sua popolazione.
Questo è il destino finale o indirizzo teleologico di una società di sorveglianza di massa. Snowden cita a tal proposito un libro che ho letto molti anni fa, “L’ IBM e l’olocausto. I rapporti fra il Terzo Reich e una grande azienda americana” scritto da Edwin Black” pubblicato in Italia da Rizzoli, e che va assolutamente letto, al link ipertestuale trovate un lungo articolo informativo sulla questione.
In esso si racconta come l’avanguardistico sistema di archiviazione dei dati a scheda perforata inventato dalla IBM fu subito utilizzato dal nazismo per organizzare il censimento della popolazione organizzandola secondo le informazioni e i criteri utili allo stermino, e di come l’IBM abbia collaborato con il nazismo fino agli ultimi giorni nel fornire esso assistenza tecnica.
Quello a cui assistiamo da qualche decennio a questa parte, in questo caso negli USA, il che di riflesso in occidente significa ovunque, è una erosione del potere giudiziario e una infiltrazione nelle sue prerogative esclusive, ovvero di sorveglianza inquisizione giudizio e condanna, che in America significa anche condanna alla pena capitale, da parte di terze entità che in parte possono essere sussunte al potere esecutivo , almeno in America, ma che fondamentalmente si configurano come qualcosa di completamente nuovo all’orizzonte. Gli assassini extragiudiziali con i Droni e le Extraordinary rendition, che sono avvenute anche su suolo italiano, ne sono i fenomeni più eclatanti, la sorveglianza di massa il più inquietante.
Da un considerevole numero di anni le agenzie di intelligence, nel libro di Snowden quelle americane, ma quelle cinesi sono ancora peggio seppur con l’attenuante che la Cina non professa la democrazia, spiano raccolgono e conservano in modo sempre più perfetto e permanente tutte le tracce, i segni, i documenti foto video e voci, telefonate e mail della esistenza digitale dei cittadini, delle nostre vite e hanno sviluppato sistemi per gestire e consultare questa mostruosa mole di informazioni in modo fulmineo,e teniamo presente che oggi un faldone personale di 1000 pagine non peserebbe che una decina di megabit, se compresso ancor meno.
Oltre a quanto accaduto con gli stermini del passato, per ulteriormente comprendere la gravità del fatto che un qualche potere nello Stato acquisisca questi dati, li conservi e ne accumuli in quantità tali da potere tracciare un perfetto ritratto statistico di quello che pensiamo, possiamo ricorrere alla solennità con cui nelle democrazie e persino nelle cosidette democrature si celebra il rito del diritto di esprimere il voto nella più solenne segretezza rispetto al potere dello Stato. Se oggi un cittadino italiano dovesse fotografare la sua stessa scheda elettorale durante il proprio voto nella intimità segreta della cabina elettorale esso commetterebbe un reato punibile con tre mesi di carcere. questo dovrebbe dirci molto.
Le attività di sorveglianza di massa sono anche sotto questo aspetto la più grave violazione di massa del diritto a esprimere in maniera segreta il proprio voto politico, poiché attraverso la sorveglianza delle nostre comunicazioni private chi possiede tutte le nostre informazioni decennali archiviate e consultabili in maniera fulminea , sa, con una probabilità vicina alla certezza scientifica, cosa voteremo alle elezioni.
Il segreto nel voto è una istituzione volta a proteggere la libera politica del cittadino dalla possibilità di rappresaglia da parte di chi giungesse al potere, tramite elezione, contro i cittadini di diversa opinione.
Chi sorveglia in massa i propri cittadini sostanzialmente sta profanando le urne elettorali della nazione. Ciò distrugge il concetto primario della democrazia dove ad essere trasparente deve essere la vita statale dei funzionari dello stato, non quella privata dei cittadini che sono i depositari della sovranità..
Snowden per anni ha tecnologicamente contribuito al perfezionamento tecnico dei sistemi informatici per questo controllo totale come tecnologo della NSA, la più potente agenzia segreta militare americana, proprio nella fase di evoluzione di questi mezzi di sorveglianza e archiviazione, fino a che è arrivato a toccare un limite interiore che gli ha fatto scattare un meccanismo di repulsione per la propria attività, ciò è avvenuto quando ha compreso definitivamente che questa attività aveva ampiamente sorpassato i limiti costituzionali a poteri del genere di sorvegliare la sfera privata delle vite di ogni cittadino e di raccoglierne permanentemente informazioni e documenti privati
A quel punto ha deciso che i cittadini americani dovevano sapere .
Cosi tradendo la sua Agenzia di Intelligence, ha sottratto una vasta mole di documenti per provare quanto stava accadendo , ed è scappato a Hong Kong meditando che per il suo statuto speciale quella città era un luogo geopolitico anomal0 , indipendente e con una tradizione di protesta , “Hong Kong era una mosca bianca“come scrive: formalmente Cina ma con uno statuto autonomo, ciò, egli meditava, avrebbe concesso una probabile finestra di tempo operativo e una qualche possibilità di riuscire a portare a termine la sua denuncia prima di essere arrestato, e li, in un albergo, li ha mostrati agli attoniti giornalisti che lo avevano raggiunto dopo essere stati contattati da esso.
Chi già conosce Snowden, e in Italia un numero sorprendente di giovani non sa chi sia, generalmente ha visto le opere visive che ne hanno diffuso le gesta al pubblico e che hanno raccontano questo aspetto avventuroso, sono il lavoro di Laura Poitras del 2014, che è la prima persona contattata da Snowedn e che ha ripreso l’incontro di Hong Kong nel documentario CitizenFour e poi il film “Snowden” di Oliver Stone uscito nel 2016. Attraverso queste due opere abbiamo saputo dal punto di vista del film d’azione come sono andate le cose.
Scoppiato il caso internazionale con tutti i media del mondo che hanno riportato la sua denuncia, e saputo chi era stato l’informatore egli è stato incriminato di spionaggio ai sensi dell’Espionage Act del 1917. E accusato in parole povere del sommo reato verso uno stato: alto tradimento. Ed è inseguito da un mandato di cattura internazionale. Rischia nella migliore delle ipotesi il carcere a vita.
Imbarcatosi da Honkg Kong dopo aver consegnato i documenti alla stampa e distruttane la propria copia, per raggiungere l’Ecuador dove gli era stato concesso asilo politico, Snowden durante lo scalo a Mosca si è visto fermare da agenti di sicurezza che gli hanno notificato che mentre era in volo gli Stati Uniti avevano annullato il suo passaporto. Non poteva più andare da nessuna parte e dopo 40 giorni sospeso nel limbo dell’aeroporto la Russia gli ha concesso asilo un asilo provvisorio. Vive li da sei anni e si guadagna da vivere con delle video conferenze internazionali.
Le conseguenze della decisione di Snowedn di denunciare tutto alla pubblica opinione sono state catastrofiche per la sua vita, che per quello che era è stata completamente spazzata via.
Questo libro è una biografia solo in senso molto lato, le tappe della vita di Snowden costituiscono piuttosto un ambiente e una timeline della formazione di un processo morale e politico filosofico che lo hanno condotto ad alcune azioni primarie.
Le tre più importanti sono state l’arruolamento nei marines dopo l’11 settembre, l’arruolamento nella National Security Agency a 22 anni dopo essersi rotto le gambe durante l’addestramento militare e ad anni di distanza, la denuncia delle pratiche di sorveglianza e schedatura di massa della agenzia stessa.
Questo libro è una specie di scandisk della vita di snowden, un tentativo di processo di verifica totale della sua in fondo relativamente breve esistenza per riordinare i processi concettuali che lo hanno portato a questo gesto monumentale e verificarne la correttezza.
A proposito di Permante Record e Snowden, Ho letto un recente articolo dal titolo “Edward Snowden and the Rise of Whistle-Blower Culture In his memoir, he chronicles his life game by game, from Nintendo to the N.S.A.” su quello che dovrebbe essere uno dei giornali della intellighenzia culturale newyorkese, il Newyorker, dove un livido qualcuno di nome Jill Lepore, una celebratissima storica americana , sottilmente si esercita in una esercizio di bullismo giornalistico, attraverso un uso a mio modo di vedere manipolatorio delle informazioni raccontate in Permanent record da Snowden stesso sulla sua vita privata, e che latamente ricorda proprio l’azione tipica di dossieraggio, di ridicolizzare Snowden, la sua persona invece di occuparsi del messaggio, in quello che mi è sembrato un atto di vero e proprio plateale servilismo e conformismo, forse del tutto inconsci , ai poteri denunciati da Snowden.
Del resto questo tipo di atteggiamento è esattamente il risultato a cui mira un regime di polizia segreta, terrorizzare e spingere i terrorizzati a identificarsi con il potere, cosa su cui Foucault, ma anche Agamben, hanno scritto molto , e che sembra magnificamente compiuta nel testo su Snowden pubblicato dal The Newyorker. La cosa ci fa una una certa tristezza perché ricordiamo quale faro mondiale era stata la stampa americana negli anni 70 nel supportare il movimento civile e pacifista contro la guerra del Vietnam.
Questo per dire che in generale il testo di Snowden, Permanent Record, è caduto in un ambiente di un stampa mainstream, maggiore e minore, completamente lobotomizzata ovvero mancante di immaginazione visionaria, quella visione orwelliana per dire, la quale non comprende le conseguenze possibili di questo apparato di sorveglianza, perché è composta di individui fondamentalmente ottusi , conformisti e dediti a proteggere con il servilismo concettuale il proprio orticello in una società che inconsciamente li terrorizza minacciandoli di finire come i pariah da cui sono circondati. Le loro psicologie e antropologie sono state raccontate splendidamente da Hannah Arendt in “Le origini del totalitarismo” la cui lettura secondo me ancora non compiuta, vivamente consigliamo al grande Edward.
Questa stampa di lotofagi delle redazioni culturali e politiche occidentali non comprende veramente a fondo che questo apparato di sorveglianza di massa denunciato da Snowden costituisce la messa in essere di un’arma di persecuzione letale lasciata sul comodino carica e senza sicura , attualmente solo in semplice stand by nella sua modalità distruttiva, ovvero non utilizzata in modo letale. Ma se domani giungesse al potere un nuovo Stalin o Hitler o Pol Pot o Pinochet o Ceausescu o un più potente e determinato Joseph McCarthy esso si troverebbero tra le mani un apparato repressivo mortale, onnipotente e onnisciente, e completamente sguarnito di falle, già perfettamente funzionante. Non più una rete attraverso i cui buchi tentare una qualche salvezza , ma una camera stagna integrale attraverso cui non passerebbe più niente. Ciò ipoteca politicamente il futuro umano non meno della catastrofe ecologica, questa è la catastrofe politica, e la catastrofe ecologica attivandosi prima di distruggere la vita attiverebbe la seconda che distruggerebbe prima ancora la libertà anticipando l’inferno di qualche anno.
Nessuno, se dovesse corrispondere ai criteri di un potere che lo volesse eliminare, avrebbe più nessuno scampo. Nessuno potrebbe organizzare nessuna resistenza o semplicemente tentare una fuga salvifica, come quella attraverso cui si salvarono nel passato migliaia di ebrei dallo sterminio, e in tutto ciò nemmeno nessun Schindler , nessun Perlasca , nessun Nicholas Winton avrebbe mai più il benché minimo margine di azione per fare la sua lista di salvati.
Nessuno avrebbe più nessun luogo e nessuna persona presso cui nascondersi, cercare scampo e salvezza perché qualsiasi persona a lui collegabile fino al sesto grado di coscenza , ovvero tutti, e qualsiasi luogo da essi abitati sono ormai conosciuti dal potere sorvegliante a perfezione, archiviati in maniera permanente, e qualsiasi futuro giungerà vedrà il potere disporne, questa è l’eredità politica che stiamo lasciando ai figli dei figli.
Questo ci dice in modo scientifico che il prossimo sistema totalitario sarà inespugnabile, millenario, esattamente come Hitler aveva sognato il suo Tausendjähriges Reich proprio intuendone il carattere di invincibile trappola tecnologica che non ha fatto in tempo a portare a compimento: , il prossimo totalitarismo farà apparire quelli del passato appena dei sogni agitati rispetto al suo incubo.
All’infinito, la teleologia di un sistema di sorveglianza di massa è lo sterminio di massa: ebrei, zingari, omosessuali, disabili, erano innanzi tutto informazioni raccolte dal sistema nazista sistematicamente con la violazione della vita privata. (infinity the teleology of a mass surveillance system is mass extermination:Jews,gypsies,homosexuals,disabled people:were first of all information gathered by the Nazi system systematically with the violation of private life). .
La democrazia con ciò ha perso il suo sistema immunitario o meglio si è ammalata di una gravissima malattia autoimmune, in cui gli anticorpi hanno presso ad aggredire il corpo che avrebbero dovuto difendere e se non succede qualcosa lentamente si avvierà alla degenerazione terminale.
E’Per avvisarci di questo grave evento che Snowden è uscito allo scoperto e ha deciso che la cosa valeva tutta la sua vita privilegiata e di successo personale e anche la sua libertà. Probabilmente non ce nulla da fare. Probabilmente è troppo tardi e troppa poca è l’intelligenza sociale sopravvissuta allo sterminio culturale di decenni di lavaggio spettacolare dei cervelli. Tuttavia Snowden ci suggerisce una piccola grande arma con cui potremmo cominciare a tentare una cura di questa malattia autoimmune del sistema. Permanent record ci dice che questa arma e la crittografia . Dovrebbe essere la politica a implementare urgentemente nella sua attività legislativa l’obbligo e il dovere legale di crittografare ogni terminale informatico e molto altro. Tuttavia la quantità di intelligenza disponibile nelle nostre classi dirigenti è appena sufficiente per le funzioni politiche vegetative dello stato , bilanci, manovre finanziare statali e cose da coma del genere e nulla di più- la famosa trasformazione della politica in amministrazione di cui parlava Arendt.
Che fare?
Certamente prendere la decisione di leggere molto a fondo Permanent Record di Edward Snowden e prenderlo molto serio per quello che è : una questione di vita o di morte della democrazia.
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Sullo stesso argomento se interessati potete leggere questo mio più lungo articolo dove sono trattati altri aspetti del libro e della vicenda : Edward Snowden -Errore di sistema- il libro esplosivo del patriota americano
Note
1
Ebrei | 6 milioni |
Civili sovietici | circa 7 milioni (inclusi 1,3 milioni di civili ebrei sovietici, anche inclusi nei 6 milioni di Ebrei) |
Prigionieri di guerra sovietici | circa 3 milioni (inclusi circa 50.000 soldati ebrei) |
Civili polacchi, non-ebrei | circa 1,8 milioni (inclusi tra i 50.000 e i 100.000 membri delle elites polacche) |
Civili serbi (in Croazia, Bosnia, ed Erzegovina) | 312.000 |
Persone disabili che vivevano in istituti | fino a 250.000 |
Rom (Zingari) | fino a 250.000 |
Testimoni di Geova | circa 1.900 |
Criminali recidivi e individui definiti asociali | almeno 70.000 |
Oppositori politici tedeschi e membri della Resistenza nei paesi dell’Asse | numero indeterminato |