Comprensibilmente, le nostre società danno una grande attenzione all’idea di “essere sexy”. Al tempo stesso – a su questo ci sarebbero da farsi delle domande – tentano di farci credere che potrebbe essere facile capire in cosa consiste tale qualità. Il principale suggerimento parte dal punto delle scienze biologiche: impariamo che il sesso mira ad una riproduzione che ha successo e ad una adeguatezza genetica nelle generazioni a venire. Quindi “essere sexy” deve logicamente comprendere un mucchio di segnali semi-consci di fertilità e di resistenza alle malattie: simmetria facciale bilaterale, larghe pupille luminose, labbra piene, pelle giovane, capelli ricchi di melanina. Ma questa analisi assume troppo rapidamente che potrebbe essere semplice sapere qual è lo scopo del sesso.
Come fa notare The School of Life, l’istituto inglese di studi filosofici e psicologi, diversamente dalla maggior parte degli esseri viventi, i nostri impulsi biologici si trovano in una posizione laterale, ed a volte si trovano al secondo posto rispetto ad un insieme di priorità emotive. La principale, tra queste, è il desiderio di superare la solitudine e condividere la nostra vulnerabilità tra le braccia di un’altra persona sicura ed intima.
In pratica, cerchiamo di superare la nostra usuale alienazione psicologica ed un bel numero di barriere rispetto alla possibilità di essere conosciuti ed accettati.
Visto da questo punto di vista l’erotismo non è tanto una promessa di salute riproduttiva, ma la chance di una capacità salvifica di stare vicini, di connessione, di comprensione e di porre fine alla sensazione di vergogna ed all’isolamento.
E’ proprio questa missione emotiva che spiega lo stallo generato a volte dalle persone che, secondo tutti i criteri biologici standard, ci aspettiamo posseggano un’aura sessuale esemplare, ma che finiscono per lasciarci freddi. Al tempo stesso, possiamo trovarci di fronte a persone che possono magari avere dei problemi fisici, ma che, al tempo stesso, possono vantare un raro potere di attrazione che va ben al di là della qualità dei loro capelli o della lucentezza dei loro occhi.
Le persone che noi chiamiamo “sexy” nonostante o a parte le crude caratteristiche della loro apparenza sono quelli con qualità ed un modo di fare che rivelano un’insolita abilità di soddisfare il basilare scopo emotivo di fare l’amore. Il modo in cui reagiscono ad una barzelletta, la curva di un sopracciglio, il caratteristico movimento della fronte, il loro modo di tenerci le mani comunicano in un linguaggio comprensibile inconsciamente, ma anche molto eloquente, che ci si trova in compagnia di un essere gentile in grado di comprendere i nostri aspetti rotti e confusi, di aiutarci nella nostra solitudine e nella nostra tristezza sommersa e riassicuraci sulla nostra basilare legittimità e valore; qualcuno che può finalmente ridurre i nostri normali sospetti, mettere da parte la nostra armatura e farci sentire sicuri, giocosi ed accettati. Qualunque possa essere la qualità della loro pelle o l’equilibrio delle loro proporzioni, sono questi gli aspetti che hanno il potere di eccitarci. In un mondo melanconico e nel quale magari tendiamo ad evitare gli altri questo è quanto può veramente accendere il nostro interesse.
Siamo abituati a sentire così tanto in giro quello che potremmo fare per aumentare le nostre attrattive fisiche. Ma venendo a conoscere di più i dettagli psicologici che muovono il desiderio potremmo dirigere la stessa quantità di attenzione, se non una maggiore, verso i fondamenti di una mentalità eccitante.
Armati da una comprensione più larga sui fini della sessualità alcune delle seguenti caratteristiche potrebbero essere considerate come valide fonti dell’essere sexy.
Il primo è il senso di essere leggermente in contrasto con quella che viene considerata la società convenzionale. Quando siamo al lavoro, con gli amici o in famiglia siamo troppo spesso circondati dalle estenuanti esigenze di adattarci e seguire le dominanti nozioni di quello che significa essere buoni ed accettabili, requisiti che comunque trascurano, o censurano, buona parte della nostra realtà interna, per cui ci sono molte cose che non dobbiamo dire o che non dovremmo nemmeno veramente sentire. Proviamo quindi un sollievo se notiamo – magari grazie ad un movimento del labbro superiore di un’altra persona – che siamo in presenza di una persona capace di adottare una prospettiva delicatamente scettica sulle prevalenti supposizioni, qualcuno con il quale possiamo staccarci dalla conformità ed esprimere dubbi sulle idee o sulle persone solitamente venerate e lanciare uno sguardo catarticamente scettico sulle normali regole della vita.
La seconda caratteristica potrebbe essere l’impossibilità di rimanere scandalizzati. Più siamo onesti e in una modalità esplorativa su noi stessi, più ci rendiamo conto che c’è molto all’interno del nostro carattere che potrebbe sorprendere o scioccare gli altri: che possediamo allarmanti livelli di vulnerabilità, di meschinità, di stramberia, di ribellione e di follia. La reazione può essere di vergogna e d’imbarazzo, eppure, al tempo stesso, vogliamo essere tranquillamente osservati ed accettati per quel che siamo. Ciò che può rivelarsi altamente sexy, quindi, è l’indizio che un’altra persona ha esplorato la propria interiorità con coraggio ed è in grado di gestire i propri lati oscuri, e sulla base di ciò può essere in grado di estendere una prospettiva non censoria sulla nostra vera natura.
La terza caratteristica è una tensione tra il bene ed il male. Qualcuno che non ha posto alcuna attenzione alla decenza e ha deriso le buone maniere può essere semplicemente allarmante. Eppure può rivelarsi singolarmente accattivante una persona sensibile sia al dovere che alla tentazione, sia alla maturità che alla tentazione della cattiveria, una persona divisa, simultaneamente responsabile e segnata da un tocco di disperazione.
La quarta caratteristica è quella del vigore e dell’impazienza. Può esserci in una persona una forma di potenziale aggressività che però viene tenuta sotto controllo nella vita di ogni giorno, ma che può poi venire esibita a livello privato. Questo può colpire perché rimane in contrasto con un atteggiamento di estrema considerazione e delicatezza.
La quinta caratteristica è la gentilezza. Buona parte della nostra realtà merita compassione ed affetto. Quindi possiamo trovare molto attraente una persona pronta ad esprimere il proprio senso di carità verso quello che è imperfetto nella natura umana, qualcuno che capisce il nostro bisogno di essere perdonati e che è in grado di ridere generosamente con noi e su di noi – proprio perché sa fare lo stesso in relazione con sé stessa.
In conclusione, abbiamo permesso che la nostra attenzione verso l’essere sexy venisse grezzamente influenzata da un’ossessione di tipo fisico perché influenzati da una semplicistica visione biologica sulla finalità del sesso. Eppure, recuperando il contatto con quello che desideriamo in un’altra persona a livello emotivo possiamo felicemente riscoprire che la vera attrazione non si trova solo in un bel corpo, ma sempre e fondamentalmente in una bella anima.