La Pinotti – il Ministro della Difesa Italiana- , è diventata Ministro protempore della Sanità libica a quanto pare…Qui in Italia si taglia la sanità con le cesoie, la motosega, l’ascia. Si sta smobilitando lo stato sociale, anche se servono figli per la Grande Italia sognata dalla Lorenzin. Bisogna, dicono al governo, dopo aver comprato un nuovo aereo presidenziale in leasing, risparmiare 7 miliardi euro per il 2017. E dunque si decimano gli esami clinici a cui i cittadini avevano diritto, circa 250 prestazioni sanitarie messe in un elenco di esami inappropriati, con minacce di sanzioni ai medici per metterli sotto pressione e lasciando ai cittadini di pagare se ne sono nelle condizioni. Si vuole sopprimere addirittura la guardia medica.
Ma suvvia …non ci sono solo cattive notizie. La buona notizia è tutta per quelli che non sono soddisfatti della Lorenzin: ovvero che Il Ministro della Difesa Pinotti de facto ha appena assunto il ruolo di Ministro protempore della Sanità della Libia, in fondo un tempo suol d’Italia, dove, come apprendiamo dalle colonne dei quotidiani di oggi, la Ministra ha deciso di inviare, a Misurata, 100 medici militari e 200 paracadutisti della Folgore, per prestare cure, come recita lo scopo ufficiale della missione, ai miliziani libici di Misurata,: “Curare questi valorosi combattenti è un dovere” afferma giustamente il Ministro protempore della Sanità libica signora Pinotti: egregia Ministro vorrei solo farle notare per intanto che ci sarebbero le valorose donne Curde contro l’isis che stanno morendo come mosche, Ministro se proprio glielo devo dire, donne Curde che lottano strenuamente contro l’isis ma contro cui il membro dalla NATO turco sta scatenando da sempre le sue truppe contribuendo al loro assassinio.
Alleato e membro NATO Turco, Ministro Pinotti, che secondo l’esperta di terrorismo islamico Nia Guaita, sta curando proprio gli jiadisthi che ferirebbero e ucciderebbero anche i libici che lei sta mandando a curare con una missione militare dai medici militari italiani. Lei capisce ministro che qui ci sarebbe un problema di fini e mezzi all’interno della NATO, come si evince da cio che scrive la stessa esperta di terrorismo islamico, testo che riporto a sua conoscenza Ministro Pinotti , sperando che in quanto Ministro della Difesa faccia ciò che le competerebbe istituzionalmente molto di più che la salute dei combattenti libici, combattenti di cui sappiamo ben poco, e cioè fare pressioni in ambito NATO contro il doppio gioco Turco che sponsorizzerebbe proprio il terrorismo jihadista, per non parlarle delle persecuzioni di massa che la Turchia di Erdogan ha scatenato contro le istituzioni democratiche della magistratura della scuola della stampa e quanto altro, come meglio spiego in questo mio articolo su Erdogan.
Tutte cose che in quanto essente la Turchia un membro della NATO interesserebbero direttamente la giurisdizione del suo ministero, cioè la nostra Difesa. Ma
ecco cosa l’esperta Nia Guaita scrive stia accadendo in questo momento in Siria “L’esercito turco avanza in Siria e si dirige in questo momento verso Islahiye, a nord di Afrin. Nonostante il presunto impegno a combattere i terroristi in Siria e in Iraq, la Turchia continua a trasportare e curare i combattenti jihadisti nei suoi ospedali da campo. Le foto degli ospedali da campo turchi erano trapelate già martedì scorso e mostrano i combattenti jihadisti, nel territorio a nord di Hama, in cura in Turchia. Hama non è affatto vicino al confine turco, e il trasporto di questi jihadisti feriti può avvenire solo se approvato dal governo turco. Tra i molti gruppi che trasportano i loro combattenti feriti in Turchia, c’è Jund Al-Aqsa, collegato ad Al Qaeda in Siria. Inoltre, è ancora aperto il valico di frontiera di Bab Al-Hawa; questo valico è ancora liberamente utilizzato giornalmente dai jihadisti” Come dice Ministro? certo…senz’altro Ministro, Si ha ragione, mi scusi , che centrano adesso le Curde? la Turchia? Gli Jiadhisti curati da un membro della NATO? Mi scusi. Torniamo alla Libia, giusto.
Allora spostiamo paracadusti, droni, personale medico e paramedico militare , portaerei Garibaldi di appoggio, copertura aerea e, come logico pensare, crediamo anche noi quello che afferma la redazione di AnalisiDifesa e cioè che i paracadutisti, che sono forze speciali, avranno come minimo una copertura di una compagnia di fanteria dotata di mezzi blindati a protezione della base e per la scorta dei convogli, delle ambulanze e quant’altro più una serie di componenti del genio militare e della logistica per il controllo di ordigni esplosivi e altre necessita tattiche e organizzative di cui certo non si occupano i parà, insomma una vera e propria missione militare i cui costi per il contribuente sui quotidiani che oggi annunciano la prode decisione del dovere di andare a curare i valorosi miliziani combattenti di Misurata si sono completamente scordati di scrivere. Intanto l’Italia già avrebbe curato, cosi pare, diversi miliziani libici andandoli a prendere niente di meno che con gli Hercules C-130 per almeno 3 volte trasportandoli nell’ospedale militare Celio, e suppongo dopo guariti riportandoli al fronte, come apprendiamo da questo articolo di AnalisiDifesa. Dovevano proprio essere pezzi grossi, ovvero molto molto ma molto valorosi questi miliziani libici per ricevere un simile trattamento : essere avioprelevati in Libia e curati in Italia. Invece in Italia ci sono andati i motociclisti enduro volontari a raggiungere le frazioni isolate per portare dietro il sellino i medici per i primi soccorsi e medicinali ai terremotati. . Altro che licenziamenti del personale del 118 e mezzi vetusti del parco autoambulanze italiano. Hercules C-130 per curare miliziani libici. Ovvio.
Insomma sembra proprio che il ministro della nostra difesa assuma ruoli espandendo la propria influenza e quella della funzione del suo ministero, nonché del relativo Stato Maggiore che pianifica le missioni che poi lei presenta in parlamento, ben oltre quello che le spetterebbe, perché ciò, curare i feriti, è evidente, spetterebbe al ministero della salute di quella nazione, e in caso di impossibilità, in caso di mancanza di capacità da parte di quello stato, a una organizzazione medica internazionale, come medici senza frontiere per esempio, protetta esclusivamente da una forza multinazionale di caschi blu sotto il mandato internazionale dell’ONU, e non già a mio modo di vedere all’Esercito Italiano, – anche per ovvi pericoli di ritorsioni sul nostro paese da parte della galassie di sigle terroristiche coinvolte in questa feroce guerra per il petrolio- e poi, ecco cosa succederebbe ad esempio, dal punto di vista giuridico internazionale, se i nostri soldati dovessero senza mandato ONU ad esempio accidentalmente fare delle vittime collaterali come è accaduto ai Marò in India? cosa accadrebbe se alcuni nostri soldati senza mandato internazionale ONU venissero catturati da forze nemiche? E poi tutto ciò a poche settimane da un terremoto che ha mietuto centinaia di vittime in Italia e a fronte di un un problema di accesso a cure sanitarie in Italia non grave, ma gravissimo, tanto che già da tempo operano in Italia ospedali da campo di Emergency, si proprio qui in Italia, come fosse l’Afganistan, ospedali che operano e prestano cure a coloro che in Italia non hanno più accesso a sufficienti cure sanitarie da parte dello Stato, lo dico a Lei Ministro Pinotti visto che il suo ruolo sta assorbendo funzioni istituzionali di gestione della Salute che non sarebbero di sua competenza, Sebbene per il momento in straniero e petrolifero suol, malati italiani senza cure di Stato che secondo il rapporto più recente del censis sono 11 milioni nel 2016, + due milioni rispetto al 2012.
La sanità negata aumenta ancora. Erano 9 milioni nel 2012, sono diventati 11 milioni nel 2016 (2 milioni in più) gli italiani che hanno dovuto rinviare o rinunciare a prestazioni sanitarie nell’ultimo anno a causa di difficoltà economiche, non riuscendo a pagare di tasca propria le prestazioni. Al cambiamento «meno sanità pubblica, più sanità privata» si aggiunge il fenomeno della sanità negata: «niente sanità senza soldi». Riguarda, in particolare, 2,4 milioni di anziani e 2,2 milioni di millennials. (dal rapporto del censis 2016)
Ministro Pinotti non sente il dovere- la salute è un diritto costituzionale in Italia – , visto che ha preso ad occuparsi della salute dei cittadini di altre nazioni, cosa che non compete minimamente al suo ministero nemmeno qui in Italia, di mandare degli Hercules C-130 a prendere anche questi 11 milioni di Italiani tagliati fuori dallo Stato – non so, ad esempio penso alla ragazza morta per un ascesso ai denti perché non poteva permettersi il dentista come riporta questo articolo di Repubblica – per ri-portarli in Italia e dispensare loro le stesse amorevoli cure che sta dando ai combattenti di Misurata nell’ospedale militare del Celio – combattenti che magari, dopo curati, come già troppo spesso successo in questi torbidi mediorientali, direi quasi come da tradizione, cambiati i venti delle alleanze per il potere, qui magari e volentieri ci torneranno si ma da nemici a far saltare bombe tra i civili?
Alcune domande Ministro : Vorrebbe gentilmente farci sapere tra le varie cose il costo di tutta questa operazione? Conferma le proiezioni dei costi di AnalisiDifesa che scrive “ una 50ina di milioni di euro all’anno tra mantenimento, supporto logistico e retribuzioni dei 300 militari a Misurata” ? Dunque 50 milioni di euro annui per curare alcuni miliziani libici mentre in Italia a 20 anni si può morire di ascesso ai denti perché non si ha l’accesso alle cure ? Altra domanda: concorda con la frase con cui Vincenzo Nigro chiude il suo articolo su La Repubblica ” In Libia ormai si combatte apertamente per una cosa soltanto: il petrolio.“? Se si, di cosa stiamo parlando? forse di altre cose nascoste sotto i 12 posti letto dell’unità ospedaliera che si sta per portare a Misurata con questo gran corteo di mezzi e uomini delle forze speciali? Magari si va tra una triage ospedaliera e l’altra a entrare in gioco nel gioco delle fazioni che si giocano su un tavolo insanguinato i pozzi petroliferi della Libia?