A parlare con i datori di lavoro, dei quali pure io faccio parte essendo editore di questo giornale, sono praticamente tutti felici: possono avere ottime risorse, giovani e motivate, a tempo pieno e senza tirare fuori un centesimo. “Ho avuto per tre mesi una 28enne, bravissima. Sapeva pure girare e montare video. Questo garanzia giovani è un’ottima cosa”, mi racconta entusiasta un mio collega. Ed io: “Ma quindi ora la assumi a tempo indeterminato e con stipendio intero, giusto?”. Risposta: “No, vabè. Quello non me lo posso permettere. Le darò gli stessi soldi che prendeva con garanzia giovani”. Insomma: posso anche concepire che un giovane neolaureato, magari un po’ impedito in ogni applicazione pratica di ciò che ha studiato, debba essere disposto (come accadeva anche 40 o 50 anni fa) a fare un periodo di classica “gavetta” per imparare a svolgere quello che sarà il suo futuro mestiere. Ci sta tutto: certi stagisti sono così “lenti” che dovrebbero piuttosto essere loro a pagare te, per tutto ciò che gli insegni. Ma il periodo di gavetta non può durare praticamente in eterno, senza prevedere mai un ingresso vero nel mondo del lavoro, con paghe degne di tale definizione e genitori non costretti a “paghette integrative” fino al compimento del 40esimo anno d’età dei propri figli e oltre. Questi periodi di sfruttamento “spot” sono solo patetiche briciole lanciate da chi s’ingozza ogni giorno con rendite faraoniche e posti fissi per sé ed i propri discendenti.
E vi assicuro che quello appena descritto non è certo un caso raro. Tutt’altro: è la regola valida la maggior parte delle volte. Come al solito, l’ideologia ordoliberista, gioca sulla terminologia per raggirare i sempliciotti e presentare le cose per il contrario di ciò che sono: le operazioni che creano recessione, precarietà e decrescita infelice, rientrano nel “patto di stabilità”. I provvedimenti che hanno affossato (ed ancora affossano) il nostro paese, erano quelli del “decreto Salva Italia” e così via. Del resto queste sono le strategie più vecchie e subdole della propaganda portata avanti da ogni dittatura: dare nomi positivi a pratiche odiose, per convincere il popolino che la merda che mangia in realtà è cioccolata finissima.
I campi di concentramento, chi governa il mondo oggi, li avrebbe chiamati: “Rifugi salva-ebrei”. E quindi, in realtà, “Garanzia Giovani” dovrebbe chiamarsi “Garanzia schiavisti”, perché sono solo gli sfruttatori potenziali ad essere tutelati, potendo avere a costo zero risorse giovani e spesso anche abbastanza qualificate. E a me, da micro-imprenditore, andrebbe anche benissimo. So bene quante tasse e contributi ci massacrano e quanto costi assumere persone, oggi. Però, avendo una visione un po’ più ampia e non essendo un malato di avidità cronica, so capire che dipendenti più poveri e sottopagati significano nell’immediato e soprattutto medio-lungo periodo un mercato più povero, stagnazione e crollo della domanda e quindi meno prosperità e meno affari. L’altro elemento beffardo comunque è che, chi escogita queste manovrine subdole, guadagna 500 euro al giorno e vuole farci credere che con 500 euro (di merda) al mese per un full time, stia offrendo garanzie ed opportunità agli under 30 e a datori di lavoro che comunque non vogliono o non possono permettersi di pagare di più anche ottime risorse. Rendiamoci conto che stiamo tutti ragionando da mediocri rassegnati al peggio.
PER IL PAGAMENTO OCCORRE ATTENDERE 90 GIORNI
Ma se fosse solo questione del ridicolo compenso dato a 20enni disoccupati per un massacrante full time mascherato da stage, dovremmo analizzare solo il danno. Ecco che però, puntuale, arriva anche la beffa, doppia: non esistono in questo caso contributi versati e, gli spicci insignificanti previsti, arrivano dopo circa 90 giorni ed una tediosa trafila burocratica osservata dai poveri “garantiti”. Quindi, se ad esempio devi lavorare a 30-40km da casa come capita a moltissimi, dovrai anche trovare il modo di anticipare i vari costi di viaggio e vitto che dovrai sostenere.
In questo articolo ci sono le testimonianze di diversi giovani garantiti e dei loro genitori, costretti ad anticipare le spese per benzina o mezzi pubblici e pranzi sul lavoro. Insomma: se sei un disoccupato/spiantato con famiglia povera, questa “meravigliosa iniziativa” non puoi sfruttarla, perché dovrai preventivare di pagare per andare a lavorare e ricevere una sorta di rimborsino a consuntivo, non prima di tre mesi, senza neppure contributi. L’aspetto agghiacciante di questa operazione schiavista ed al contempo senza alcuna visione di lungo periodo è che, molte persone anche abbastanza qualificate, l’hanno voluta cogliere, magari avendo 27-28 anni ed un buon cv. Così ci sono realtà che possono concedersi, con sprezzo del ridicolo, annunci penosi come questo che leggete qui. In pratica si cerca un “redattore senior” di “massimo 30 anni” (essere senior a 29 significa essere abbastanza capaci e skillati, quindi con pretesa di compenso che va ben oltre i 500 euro/mese) e junior di “massimo 25”. Inutile specificare che l’indicazione dell’età prefigura una paga appunto simbolica ed assolutamente inadatta alle competenze riprese. Ma tanto il nuovo mood dei “prenditori” odierni è questo: faccio soldi sfruttando sempre più il prossimo, con l’aiuto dello Stato.
IL POTERE DELLA PROPRAGANDA: GIOVANI SCHIAVI RASSEGNATI
La propaganda dell’austerity in questo senso ha ancora enorme successo nel convincere le menti più semplici e meno critiche (o più tutelate dai soldi di mamma e papà) che un mondo del lavoro tanto penoso sia l’unico possibile e che, anzi, simili opportunità vadano colte al volo e con gioia. Vorrei dire a queste persone che ho 29 anni e 500 euro inutili al mese per un full time non li avrei accettati neppure a 22, senza laurea e con soli 3 anni di esperienza pregressa. Soprattutto perché non potevo permettermi di lavorare andandoci a perdere. Sono troppo figo io o siete troppo rassegnati alla schiavitù e poco incazzati voi? Direi decisamente la seconda, cari compagni di sventure neoliberiste. Però, fin quando accetterete a capo chino e non farete un po’ i choosy, a patto ovviamente che possiate permettervelo e non siate tra quelli che studiano fino a 28 anni e non sanno fare nulla di pratico, la situazione non farà che peggiorare.
LA RISPOSTA DA DARE AGLI IMPRENDITORI TACCAGNI
I datori di lavoro vi raccontano la solita novella? Ovvero che “c’è la crisi” ed hanno una pila di cv da analizzare e di persone disposte a lavorare (poiché mantenute dalle famiglie o da altre rendite) anche per meno di quegli spicci che vogliono darvi? Allora lo volete un consiglio: siate “presuntuosi” e fate loro una semplice domanda: “Mi scusi, ma lei che ha il rolex da 6000 euro, il SUV da 80.000, tre case di proprietà e la barca e mi parla di crisi, quanto guadagna ogni mese? E perché crede che io dovrei accettare una paga che dovrebbe vergognarsi a proporre anche ad un semi-analfabeta con quinta elementare?”.
Che bella rivoluzione sarebbe, vero? Tanti giovani in gamba, choosy e consapevoli che rispondo così ai loro datori di lavoro, lasciandoli senza via di scampo ed invertendo il ragionamento: ho tante opportunità e se non mi vuoi pagare il giusto tieniti i mediocri che ti porteranno al fallimento. Un sogno: il reddito medio che si alza, la disuguaglianza economica che si restringe e condizioni di lavoro che migliorano per tutti, anche per quelli che non sono dei super-geni iper-qualificati. Del resto, se non sono coloro senza figli, mutui e spese di auto-sostentamento a ribellarsi per primi e a dire: “Piuttosto me ne sto a casa”, quando ci libereremo di questa ideologia neoliberista assassina, che concede sempre più profitti ai già ricchi e sempre meno ai già poveri? Oggi mamma e papà ti pagano la trasferta ed il pranzo sul lavoro, ma domani? Diamine: volete pensare a domani? Al vostro futuro e a quello dei figli che magari avrete?
Come mai negli anni 60 L’ Ad Fiat guadagnava 30 volte un operaio e oggi Marchionne in un giorno prende quello che un metalmeccanico prende in un anno? E’ colpa della “crisi”? O ciò accade perché esiste una volontà politica ed ideologica precisa (altro che “le ideologie sono morte”, semplicemente si sono vendute al profitto ad ogni costo), che crea una disuguaglianza economica crescente e prepara il mondo ad un neofeudalesimo guidato da persone che soffrono della più grave e meno considerata delle dipendenze: quella dal denaro.
Io non voglio lasciare il mondo nella mani di un manipolo di avidi bastardi e di miliardi di loro alleati più o meno consapevoli. Voglio urlare che garanzia giovani è una merda, che da micro-imprenditore vorrei poter assumere con contratti veri chi lo merita e che tutto ciò è possibile semplicemente destituendo l’ideologia dell’austerity e sostituendola con quella neo-keynesiana, che non ha il terrore della spesa pubblica per il rilancio dell’economia, non è ossessionata dall’inflazione e non si sognerebbe mai di inserire il pareggio di bilancio in Costituzione.