gioco d’azzardo di stato :Ovvero il vizio di bruciare denaro promosso e incrementato dagli Stati del rigore economico
Non molti giorni fa annuivo profondamente colpito, e quasi convinto, dal rigore estremo dei suoi argomenti alla lunga arringa del corpulento vicedirettore del SOLE 24 ore, in una intervista su Rai News 24 Ore, sulla inderogabile necessità che i Greci restituissero i soldi che dovevano all’Europa e soprattutto agli Italiani, che a persona avevano “prestato”, cosi disse, ai Greci ben 800 euro a persona.
Egli era giustamente scandalizzato che i Greci avessero usato lo strumento referendario per sottrarsi alle loro responsabilità, quasi fosse un segno che unici li identificava come democrazia. Il giornalista tuonava che “siamo 28 democrazie in Europa mica solo loro la sono una democrazia” e ci dovevano indietro i soldi che ci dovevano. Punto.
In questo discorso era cosi espresso in linee generali soprattutto il carattere di questione di principio quasi, che il dibattito europeo tra i governanti-tecnocrati aveva manifestato verso la questione greca.
Certo!, i Greci avevano truccato i conti, avevano ingannato l’Europa, avevano contratto debiti oltre le loro capacità di pagarli , a fronte di un consesso di popoli e, soprattutto, di governi che, al netto del carattere di rigore etico espresso nell’intransigenza, bisognava evidentemente pensare impeccabile -questo credetti dover leggere tra le righe- e ora non potevano certo scappare ai creditori con un referendum a meno di non uscire dalla stessa comunità.
Senza starla a tirare per le lunghe, tanto se ne è ampiamente parlato, dopo il fatidico referendum del No greco, Germania in testa, l’Europa ha dettato le sue condizioni alla Grecia per le riforme da attuare, come condizione senza la quale l’Europa non avrebbe concesso un nuovo prestito alla Grecia, prestito senza il quale la Grecia è condannata alla catastrofe sociale del fallimento. La prima Tranche di questo prestito, necessario alla nazione per pagare gli stipendi pubblici ed evitare il default immediato, che sarebbe stata data alla Grecia solo a patto della capitolazione ai diktat comunitari, era un urgente “assegno” da poco più di 7 miliardi di euro.
Ignaro degli arcana imperii dell’economia profonda, profano e semplice osservatore dei fatti cosi come mi erano presentati dalla stampa, restai impressionato dall’esiguo importo della cifra che poteva salvare una nazione europea dalla bancarotta e anche dalla durezza del rigore intransigente espresso dalle varie cancellerie e premierati nel concordare se concederla alla Grecia o meno. Bisognava avere veramente le coscienze pulite, pensai, per sostenere una tale intransigenza .
Solo 7,2 miliardi di Euro avrebbero impedito il fallimento di uno stato, avrebbero salvato dal caos dalla fame e dall’anarchia milioni di persone. La stessa cifra però, riflettei tra me e me, gli Italiani la spendono in un solo mese di giochi d’azzardo, ma dunque non era forse una altrettanto gravissimo rischio, il gioco d’azzardo, che stava danneggiando gli Italiani ben più pericolosamente dell’insolvenza greca ??
Valutai per un istante che l’intero debito pubblico greco, 312 miliardi di euro, (“enorme mole di debito” la definisce Vito Lops sul Sole 24 ore, al quale però pare poco importante che enorme sia anche la mole di denaro bruciato in gioco d’azzardo) equivaleva a poco più di tre anni di fatturato del gioco d’azzardo legale in Italia. I tedeschi invece, più parsimoniosi anche in questo, avrebbero impiegato forse 5 anni ad immolare quella intera cifra nel gioco d’azzardo di stato.
Ora, almeno per quanto riguarda l’Italia, che è un importante creditore della Grecia avendo acquistato i suoi titoli per alcune decine di miliardi di Euro, pensavo questo: che lo Stato, gli organi di governo, questo stesso Stato che insieme agli altri partners della potente famiglia delle maggiori economie europee pratica l’estremo rigore verso la Grecia, perché il comportamento greco rappresenterebbe una minaccia alla stabilità economica dell’eurozona, ebbene questo Stato, rappresentato negli anni dai diversi governi, da circa 15 anni sostiene ed incrementa fortemente il gioco d’azzardo, e che presumibilmente la stessa cosa avvenga anche per lo Stato tedesco, se è vero, come scritto in un articolo del 30 novembre 2014 sullo Zeit on Line, che i tedeschi nel 2013 hanno bruciato in giochi d’azzardo legali ben 70 miliardi di Euro, e che infine accada anche per gli altri stati della Unione Europea. E questa cosa nel nitore cristallino della purezza del rigore morale europeo sulla questione greca strideva nella mia povera mente in maniera odiosa.
Che lo stato Italiano “sostenga e incrementi il gioco d’azzardo” “ che in termini di risorse consuma molto di più di quanto porti alle casse dello stato” (Cfr Cardinale Bagnasco) e “che esso è dilagante perchè attira sempre di più l’interesse (e gli interessi) della criminalità organizzata” e che “questo settore, come ha più volte denunciato la Direzione Nazionale Antimafia, si sostiene anche perché legato a -un sistema di connivenze con funzionari pubblici e uomini delle Forze dell’ordine-” è scritto nello studio presentato nel documento di 72 pagine del 2014 della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II : “ Il gioco d’azzardo e le sue conseguenze sulla società italiana- la presenza della criminalità nel mercato dell’alea” a cura del sociologo e presidente dell’associazione ALEA, Maurizio Fiasco, documento reperibile on line, e che ogni italiano dovrebbe attentamente leggersi ma con cui la grande stampa non osa annoiare il lettore.
Documento rigorosamente scientifico, corredato di numerosi diagrammi statistici, documento terrificante, dove viene illustrato in maniera clinica quanto la malattia endemica del gioco d’azzardo patologico “tanto quello legale quanto quello criminale produca produca profonde conseguenze sulla qualità – in termini di salute e benessere- del tessuto sociale italiano” e di come lo stato nonostante “siamo siamo in presenza di un crescente indebitamente delle famiglie italiane, le quali in crisi di liquidità a causa del gioco (legale ed illegale) finiscono per ricorrere al prestito usuraio” e nonostante che ormai “un minore su 4 sia dedito al gioco d’azzardo” promuova e incrementi il gioco d’azzardo.
Lo Stato Promuove e incrementa il gioco d’azzardo. Me lo ripeto. Nonostante le conseguenze devastanti che esso sta producendo sulla società italiana piegata a questo vizio di bruciare denaro, denaro sottratto ai consumi, denaro sottratto alla economia del paese. Lo Stato promuove ed incrementa il gioco d’azzardo anche con intense campagne “di pubblicità concentrazionaria” .
E lo fa’ nonostante scriva la Consulta Nazionale Antiusura nella sua assemblea 2014 “se ancora una volta la C.N.A. ha messo al centro della propria assemblea annuale l’azzardo, che attraverso la sua filiera (rectius, “catena”, poiché tuttavia non di attività produttiva si tratta) sta informando di sé sempre più pervasivamente , il sistema sociale ed economico del nostro Paese, è per un motivo preciso: l’azzardo, in Italia, è diventato negli anni della crisi una delle cause principali dell’indebitamento di famiglie ed imprese”. Cosa? Anche le imprese si indebitano per il gioco d’azzardo? Parole atroci e devastanti che dovrebbero far scattare piani di emergenza immediati, ovvero la dichiarazione di stato di calamità socio economica. E far tuonare i direttori di tutti i media per il pericolo mortale che l’Italia tutta intera sta correndo andando in massa verso il baratro della rovina nel gioco d’azzardo. Altro che gli 800 euro procapite del credito che ci siamo (liberamente ) comprati ai Greci e che rischiamo di perdere.
Lo Stato Promuove e incrementa il gioco d’azzardo!! E rivuole gli 800 euro a persona che i Greci ci devono..certo… i botteghini delle scommesse assettati del nostro sangue-sudore-denaro ci aspettano in ogni dove della nazione, essendo il gioco d’azzardo “l’offerta “commerciale” diffusa più capillarmente che ci sia nel Bel Paese” per cui “passando per 161.252 differenti sportelli, dei quali 7.346 costituenti strutture specializzate e dedicate – milioni di cittadini entrano in contatto, nei luoghi e nei tempi della loro vita quotidiana ( cioè ogni giorno N.d.A) con almeno una installazione dell’alea for profit” (dal paragrafo “l’occupazione delinquenziale dell’offerta di azzardo apparentemente legale. Il caso delle slot machine” ) drenando così verso l’azzardo circa un euro ogni dieci che gli italiani spendono.
Parliamo di un fatturato legale di circa 90 miliardi di Euro annui a cui corrisponde simmetricamente nel gioco illegale un fatturato stimato se non uguale anche superiore. Se li sommassimo supereremmo il 10 per cento dell’attuale PIL procapite italiano. Sono circa 3000 Euro procapite bruciati nell’azzardo con la conseguenza “che le cifre abnormi registrate stravolgono l’assetto delle principali scelte per i consumi primari e secondari” Su questi 90 miliardi allo Stato ne vanno miseri 8. le oscene ragioni di questa ridicola tassazione dei guadagni dell’azzardo da parte dello Stato sono spiegate molto dettagliatamente nel documento della consulta. E vi faranno inorridire quando lo leggerete. Come mai i grandi giornali di informazione Economica non conducono una guerra totale a questa cancrena economica del gioco d’azzardo che sta mandando in setticemia l’intero sistema mentre fanno voce grossa contro la Grecia per poche decine di miliardi di Euro di un debito che, senza che nessuno ce lo imponesse e rischiando ci ci siamo comprati? Arcana imperii.
Ripetiamolo “una delle principali cause di indebitamento di famiglie e imprese”. Imprese. Capiamo bene questa cosa : imprese.
Nonostante “la C.N.A. è ripetutamente intervenuta sulle autorità di Governo e sul Legislatore proprio mentre era in corso di deliberazione di provvedimenti normativi concepiti per avviare sempre nuove modalità di gioco d’azzardo”, lo Stato promuove e incrementa.
“Assorbendo il 22-23 per cento della spesa planetaria di consumo dei giochi d’azzardo” l’Italia è il maggior giocatore d’azzardo sul mercato mondiale. E il documento teme e prevede, tra le varie catastrofi che l’azzardo genera, l’esplosione di una vera e propria bolla finanziaria a brevissimo termine.
Il documento della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II, smonta poi specificatamente, e su basi statistiche, l’assioma, caro al settore che fa profitto sull’azzardo, circa 140.000 addetti, che giustifica il gioco d’azzardo di stato come unica alternativa per sottrarne il monopolio alla criminalità organizzata.
Assioma (insieme a quello che afferma che quando una cosa da lavoro è cosa sacra) che potrete facilmente trovare, tanto per fare un esempio, in vari articoli della rivista Jamma.it “da 14 anni la rivista del gioco pubblico” come recita orgogliosamente la testata. Il documento della C.N.A. dimostra che, al contrario, la produzione di una cultura di stato dell’azzardo, tramite la “pubblicità concentrazionaria”, la capillarizzazione delle strutture di esso e quant’altro bene espresso nella ricerca della consulta, incrementi anche il circuito complementare dell’azzardo illegale e “anzi lo sviluppo dell’azione giudiziaria di contrasto alle pratiche clandestine mette in luce uno sconcertante tandem tra il legalizzato e il criminalizzato”.
Scriveva Cesare Beccaria nel suo celebre “Dei delitti e delle pene” che “l’unica vera misura per misurare i delitti è il danno fatto alla società”, lascio al lettore di trarre le conseguenze di questa massima a fronte di quanto troverà scritto nel documento della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II, in cui in maniera esatta si dimostra sia questo danno sia la consapevolezza che lo Stato non può non avere nel promuovere e incrementare il gioco d’azzardo e anche la natura tout court sostanzialmente e intrinsecamente criminale di questa infezione del sistema socio economico.
Tutto ciò, in misure diverse dall’Italia, avviene anche negli altri paesi Europei, dove altri Governi promuovono e incrementano il gioco d’azzardo. Allora il rigore Europeo pronto a precipitare una nazione nel baratro del fallimento per una questione di debito pubblico, che tutto intero non arriva nemmeno a sfiorare il volume d’affari dell’azzardo di stato di un anno di gioco in Europa, assume ai miei occhi il carattere odioso e intollerabile di un orgoglio criminale.
Una gigantesca percentuale della popolazione Europea è stata scientemente fatta diventare nell’arco degli ultimi 15 anni giocatrice patologica d’azzardo da chi doveva invece tutelarne la salute pubblica, giungendo ad invertire in Italia addirittura la tendenza che faceva degli Italiani i maggiori risparmiatori del mondo dopo i Giapponesi, e arrivando così a mettere a rischio i patrimoni della ricchezza familiare tra cui “principalmente l’abitazione”. Cosa che, oltre a saccheggiare la ricchezza delle nazioni, ha poi costi immensi sulle spese sanitarie nazionali per le patologie dell’assuefazione al gioco. A ben meditare è un vero e proprio attentato alla salute pubblica, Ovvero un crimine. “Lo ha osservato il Cardinale Angelo Bagnasco nell’ultima Assemblea della CEI, sottolineando in particolare ‒ a proposito dei giovani ‒ “il danno che deriva (loro) da una concezione della vita e dei rapporti sociali in termini di scommessa anziché di quotidiano e onesto lavoro. I giovani sono continuamente ingannati, e questo è un crimine”.
E dai “criminali” riesce difficile accettare che puntino pistole morali e finanziarie alla testa dei popoli afflitti dalla crisi, di cui il gioco d’azzardo patologico, con cui sono stati deliberatamente infettati dai propri governi, governi di qualsiasi colore, rappresenta una delle concause ormai più importanti , come dichiara senza mezzi termini il documento della Consulta.
Nella ultima relazione annuale della Gambling Commission Britannica uno dei 4 punti cardine delle azioni da portare contro il problema del gioco d’azzardo è la “massimizzazione delle buone cause per la lotteria nazionale”. Penso che si tratti di una sana dichiarazione di ipocrisia, ma la voglio prendere alla lettera e chiedo che a livello europeo si sottragga immediatamente questo immenso mercato alle lobby criminali e legali che se lo spartiscono e, finché non si inneschi una controtendenza culturale atta a debellare la gravissima epidemia europea del gioco d’azzardo patologico, cosa per cui saranno necessari anni, che l’intero fatturato europeo del gioco d’azzardo sia convogliato interamente in un fondo per iniziare a sanare i debiti pubblici dei paesi membri, liberando così i popoli dall’usura degli interessi sui debiti che qualcuno ha contratto in loro nome.
Ovvero proponiamo l’unificazione, gestita da un ente morale costituito ad hoc, in una unica filiera europea del gioco d’azzardo già esistente in tutti i paesi membri, espropriando, con risarcimenti graduali annuali , i proprietari delle loro attuali concessioni e l’avvio di un programma terapeutico di rientro dalla patologia di massa del gioco d’azzardo con la produzione e la promozione massiva di una controcultura alla attuale cultura dell’azzardo di stato/criminale. Ovvero: fuori il crimine dalle nostre vite, giù le mani dalle nostre borse, alla larga gli untori dalla salute pubblica.
(Tutte le citazioni tra virgolette, tranne quelle diversamente specificate, sono parti del documento della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II : “ Il gioco d’azzardo e le sue conseguenze sulla società italiana- la presenza della criminalità nel mercato dell’alea” a cura del sociologo e presidente dell’associazione ALEA, Maurizio Fiasco)
Documento integrale disponibile qui