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Ecco perché ora tutti osannano solo Paola Egonu

Postato il Ottobre 20, 2018 Germano Milite 0

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La prima cosa da dire sulla nostra campionessa afro-italiana è che, nella nazionale di italiana di volley, Paola Egonu non è l’unica ad avere la “colpa” di essere nera. No: ci sono altre due compagne di squadra con la pelle di colore scuro. Eppure, come per tutte le altre atlete, hanno molta meno visibilità di lei e non vengono celebrate in maniera così poderosa. Una è Sylvia Nwakalor, che probabilmente pochissimi conoscono e l’altra è la più nota Miriam Sylla.
 
Ripeto: africane d’origine anche loro, ma neppure lontanamente visibili come Egonu. Non solo: in squadra ci sono anche altre atlete di origine straniera, come si può agevolmente vedere analizzando la rosa attuale della nostra fortissima nazionale. Neppure per loro tanti articoli e complimenti, anche se come ovvio sono praticamente tutte in maniera più o meno determinante protagoniste della storica finale mondiale raggiunta. E allora? Come mai Paola ha rubato così la scena?
Lo so: il razzismo è un morbo che non può mai fiorire se prima non c’è una forma di ritardo mentale ed umano a fargli da apri-pista, ma anche ad un razzista dovrebbe essere chiaro che la nostra incredibile atleta non viene tanto osannata “solo perché è nera” e che non esiste alcun “razzismo al contrario contro le altre italiane” (sic!).

SEMPLICE: VIENE OSANNATO CHI È PIÙ FORTE

Semplicemente, mi spiace per voi e per il vostro orgoglio ariano ferito, ma Egonu è la più forte tra le comunque fortissime compagne di squadra. Non solo: è anche tra le più forti del mondo ed ha solo 20 anni. Non ce la meritiamo, probabilmente. Ci meriteremmo solo pippe bianco latte, perché nel 2018 ancora vediamo colori epidermici prima delle persone e ragioniamo quindi come trogloditi.

Però è proprio così: la ragazza viene celebrata perché è un talento cristallino ed incredibile, non perchè sia afro-italiana. Esattamente come l’altro mostruoso pallavolista di origini russe, Ivan Zaytsev. Lui ha la pelle bianchissima, ma è il più noto dei pallavolisti italiani ed è quello che viene solitamente maggioramente citato e raccontato come il simbolo di forza della nostra nazionale.

45 PUNTI IN UNA SOLA GARA

Motivo? Perché Ivan è il più forte e determinante, proprio come Paola, che è stata in grado di fare 45 punti in una sola gara. Esattamente come Cristiano Ronaldo, che pure a occhio non è nero e mi pare che sia stato giusto un pelino citato/osannato/idolatrato dalla stampa Italiana quando è arrivato. Esattamente come Lionel Messi, Diego Armando Maradona, Michael Jordan e come ogni altro grandissimo campione di ogni disciplina di squadra, che per forza di cose oscura un po’ i suoi altri compagni di gioco. Insomma: è una cosa normale, che succede da sempre, ma che oggi assume per forza un valore “politico”, palesando in maniera chiarissima i numerosi danni fatti da certa retorica cattivista e xenofoba. 
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Quindi, rassegnatevi: leggerete il suo nome e vedrete le sue foto moltissime altre volte. E non potrete farci nulla. Il fatto che ci teniate così tanto a fare i finti alternativi e/o ad esternare il vostro criptorazzismo parlando (a caso) di “razzismo al contrario”, dimostra solo che Egonu deve essere celebrata ancora di più, sottolineando ancora di più quanto siate consumatori “abusivi di ossigeno” (cit).

PERCHÉ IL CLIMA IN ITALIA É PREOCCUPANTE

Ora, per quanto abbiamo raccontato e spiegato fin qui, le reazioni scomposte ed ottuse che si sono lette copiose sotto ogni post che osava celebrare l’atleta di origini Nigeriane (con qualcuno che ci teneva a ricordare “anche i nigeriano che spacciano e stuprano in Italia”), è chiaro che dopo anni e anni di retorica cattivista e fomentatrice di xenofobia e stolto nazionalismo, il clima in Italia sia diventato molto pesante e preoccupante. I criptorazzisti non hanno più una sacrosanta vergogna nell’esprimere le proprie “idde”. Anzi: le espongono con puerile orgoglio e scarso senso della decenza, quasi sempre sinceramente convinti di essere portatori di concetti pregni di buon senso. “Perché celebrare solo lei? Ci sono anche tutte le altre che giocano”. Ecco: questo commento, ai più superficiali, sembrerà innocuo e finanche molto sensato. Tuttavia non lo è e per accorgersene basta farsi una semplice domanda: qualcuno ha forse mai fatto simili riflessioni per i succitati Messi, Ronaldo, Maradona ecc quando li si è (anche giustamente) celebrati in maniera ossessiva? No. E allora, un problema di razzismo consapevole e soprattutto inconsapevole (ergo ancora peggiore) c’è, con tantissima gente che sposa certi pensieri convinta di essere portatrice guidata dal “buon senso”.

Autore

  • Germano Milite
    Germano Milite

    Giornalista professionista. Partendo dalla televisione, ha poi lavorato come consulente in digital management per aziende italiane ed internazionali. E' il fondatore e direttore di YOUng. Ama l'innovazione, la psicologia e la geopolitica. Detesta i figli di papà che giocano a fare gli startupper e i confusi che dicono di occuparsi di "marketing".

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#Lega#Nazionale italiana volley#Paola Egonu#razzismo#Volley#Xenofobia#Zaytsev

Pubblicato da

Germano Milite

Giornalista professionista. Partendo dalla televisione, ha poi lavorato come consulente in digital management per aziende italiane ed internazionali. E' il fondatore e direttore di YOUng. Ama l'innovazione, la psicologia e la geopolitica. Detesta i figli di papà che giocano a fare gli startupper e i confusi che dicono di occuparsi di "marketing".


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