Amazon Prime Day è iniziato (in realtà già da ieri alle 18, per alcuni prodotti, per chi ha un abbonamento Prime) e subito sono comparsi i classici prezzi scritti con la nota ed utilizzatissima formula del tipo “699 € 230€”.
Occhio, però, perché i cosiddetti “prezzi consigliati”, che sono poi gli unici sbarrati che danno il senso di grande risparmio, sono spesso assolutamente fuori da ogni logica di mercato e non aderenti al reale valore del bene, ergo al reale risparmio effettivo che si dovrebbe ottenere effettuando l’acquisto.
Chiariamo: gli sconti ci sono, ma sembra proprio sussistere una chiara pratica commerciale non propriamente corretta nei confronti dell’acquirente, visto che come dimostreremo poco più avanti i prezzi “reali” dichiarati sono enormemente più alti di quelli di mercato.
VEDIAMO QUALCHE ESEMPIO
Prendiamo il Sony XPeria X, modello che online si trova agevolmente a circa 220 euro. Su Amazon al momento si trova a 214,90 euro. Effettivamente il prezzo è il più basso del momento, ma il cellulare non potrebbe mai essere proposto al costo consigliato indicato in grande rilievo sulla sua scheda, ovvero quasi 630 euro.
Un modello simile non avrebbe mai mercato a quella cifra ed anche i negozi online più cari non superano i 397 euro per i modelli particolari color oro. Eppure Amazon indica uno sconto superiore al 66% per questo smartphone di fascia bassa, con un risparmio che supererebbe i 400 euro (vedi screen sotto). Subito sotto il consigliato, c’è un prezzo molto più vicino a quello effettivo di mercato, ma non è barrato (ergo evidenziato) e, cosa più importante, non è partendo da quello che Amazon calcola il risparmio presunto per il cliente.
Ma questo Smartphone non è l’unico prodotto che indica uno sconto decisamente superiore al reale. Ci sono anche altri prodotti, di tipologia totalmente differente, che durante questo tanto atteso Prime Day vengono indicati con prezzi consigliati fuori da ogni logica di mercato.
E’ il caso della Showerpipe Hansgrohe, che indica un prezzo consigliato che supera addirittura i 3000 euro e viene venduta a circa 400 euro, risultando scontata addirittura dell’87%.
Eppure, cercando rapidamente online, il prodotto si trova a 499 euro. 100 in più dell’offerta a riservata ai clienti Prime, ma decisamente lontano dagli oltre 3000 euro indicati sul portale. In questo caso, infatti, il risparmio indicato supera addirittura i 2.714 euro. Ancora una volta, il calcolo è fatto facendo la differenza tra il prezzo (esorbitante) consigliato e quello in offerta, ignorando quello di mercato (495 euro).
MA GLI SCONTI VERI, CI SONO?
Attenzione: ci sono effettivamente prodotti con sconti anche molto alti, soprattutto per il comparto fotografico, dove il risparmio effettivo può toccare i 7-800 euro. Ma sono casi rari immersi in un insieme di offerte che sono molto meno convenienti ed appetibili di quello che sembrano ad un occhio meno attento. Anzi: la regola sembrerebbe proprio quella appena descritta: sconti sì, ma decisamente “gonfiati” per sembrare più considerevoli di ciò che sono in realtà.
In sintesi e concludendo, quindi, si può con assoluta certezza affermare che il Prime Day presenti in effetti sconti, in alcuni casi anche convenienti e reali. Tuttavia è parimenti evidente che, il più grande portale di e-commerce al mondo, presenti una comunicazione molto fuorviante sulla scontistica realmente assicurata al fine di dare una percezione di convenienza molto alta al potenziale acquirente.
La domanda a questo punto è: chi vigila su queste pratiche? Chi tutela il consumatore? Perché un marchio come Amazon attua politiche di marketing tanto “grezze” ed aggressive? Noi abbiamo impiegato pochi minuti e pochi click per attestare l’effettiva comunicazione fuorviante utilizzata dal sito. Possibile che la multinazionale americana sia così sicura di non incorrere in sanzioni o, nella migliore delle ipotesi, in articoli come questo, che minano sicuramente la sua credibilità e la fiducia da parte dei numerosi clienti?
Restiamo fiduciosi in un maggior controllo riservato soprattutto ai giganti del digitale, fin’ora lasciati agire quasi del tutto indisturbati ed in un clima di deregulation che di sicuro non fa bene ai consumatori ed alle aziende più piccole.