Molte aziende sono interessate a ottenere contributi a fondo perduto, ma possono trovarsi a far fronte a diverse criticità. Questo disorientamento è tipico di chi si trova a navigare in un mare magnum di informazioni e sceglie di non avvalersi dell’aiuto di professionisti. Cerchiamo di capire come trovare le agevolazioni a fondo perduto e come partecipare a un bando.
Come funzionano i contributi a fondo perduto
I contributi a fondo perduto identificano tutta una serie di agevolazioni concesse da un ente pubblico (Regione, Comune, Ministero, Camera di Commercio) a un’azienda. L’erogazione viene intesa come sostegno per l’acquisto di beni o servizi funzionali alla crescita dell’impresa. Inoltre non è previsto il rimborso dell’importo, mentre in altri casi è solo parziale.
I contributi a fondo perduto di solito hanno un tetto massimo: non coprono quasi mai il totale delle spese aziendali e hanno una percentuale che varia da un minimo del 40% a un massimo dell’80%. La parte restante deve essere coperta dalle PMI le quali devono dimostrare di poterlo fare. Se l’azienda non dispone di capitali propri sufficienti, può far ricorso a un prestito.
Le agevolazioni a fondo perduto si rivolgono principalmente a imprenditori che vogliono iniziare una nuova attività. Non di rado infatti questi non dispongono del capitale di rischio iniziale o hanno difficoltà di accesso al credito.
Ogni bando può essere indirizzato a una specifica tipologia di destinatari (under 30, start-up, imprenditoria femminile, ecc…) così come ad una determinata area geografica (un esempio è rappresentato dal Fondo “Resto al Sud”).
Cosa serve per accedere ai contributi a fondo perduto
Per accedere ai contributi a fondo perduto è necessario strutturare un business plan completo ed esaustivo. Meglio che lo faccia un professionista.
Occorre a tal proposito esplicare nei dettagli il progetto e gli obiettivi a breve e lungo termine. A ciò va aggiunta una specifica documentazione da presentare. Le agevolazioni sono cumulabili per cui gli imprenditori possono avere diritto a più tipi di finanziamento a fondo perduto.
Una volta capito che i fondi possono essere erogati da alcuni Enti tramite appositi bandi, bisogna comprendere le modalità con cui poter accedere alle agevolazioni. Per aumentare la possibilità di individuare quelle giuste, insieme alle percentuali di successo, si consiglia di evitare il fai da te e di affidarsi ad una società di consulenza esperta del settore.
Partecipare a un bando: indispensabile capire punti e dettagli
Partecipare a un bando non può prescindere dal saper capire a fondo i requisiti richiesti per potervi partecipare. Essere in grado di comprendere a pieno ogni punto evita di incorrere in perdite di tempo o nella disattesa delle aspettative, qualora non si rientrasse tra i beneficiari dell’agevolazione.
Una volta assodato che si abbiano tutte le carte in regola e che si può partecipare al bando, bisognerà verificare meticolosamente la modulistica. La documentazione richiesta va infatti presentata entro una certa data.
L’azienda beneficiaria del contributo a fondo perduto deve rispettare due requisiti fondamentali per almeno i 5 anni successivi all’erogazione del finanziamento, ovvero:
– deve continuare a svolgere l’attività a cui è questo è stato destinato; se il fondo è indirizzato ad una specifica area geografica, anche la sede legale non può cambiare;
– deve impiegare i fondi ricevuti nell’acquisto di beni e servizi contemplati per quello specifico fondo (senza cambiarne dunque la destinazione d’uso).
Un esempio in tal senso ci viene offerto dal fondo per la Digital Transformation (di cui abbiamo parlato qui), con cui il MISE finanzierà progetti di imprese singole che associate. Gli incentivi verranno concessi sotto forma di contributi e finanziamenti agevolati. In questo modo le aziende possono recuperare il 50% delle spese, con il 10% a fondo perduto e il 40% come finanziamento agevolato. Le spese devono essere unicamente relative all’acquisto di beni e servizi finalizzati alla trasformazione digitale.
Per accedere al bando sono importanti i requisiti professionalizzanti
Le commissioni preposte all’analisi delle domande riservano particolare attenzione a un altro aspetto. Quale? L’imprenditore, o almeno uno dei soci, deve possedere i requisiti professionalizzanti relativi al settore di attività dell’impresa beneficiaria del finanziamento. Una scarsa competenza o un’esperienza esigua in quel determinato ambito costituiscono un deterrente all’accettazione della domanda. Per lo stesso motivo sono ben viste certificazioni professionalizzanti che non solo sono utili alla crescita aziendale, ma offrono anche una visione d’insieme più convincente.
Per abbattere le probabilità di incorrere in errori che potrebbero inficiare la richiesta di contributi a fondo perduto, è ampiamente raccomandabile rivolgersi a professionisti che guidino le aziende nella selezione del tipo di investimento da richiedere. Solo questi riusciranno ad accompagnare gli imprenditori con competenza e premura nel percorso di erogazione.
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