I rapporti sulle truffe sono in aumento da anni. Le denunce documentate legate ai social media stanno crescendo a livelli senza precedenti: solo nei primi sei mesi del 2020 i consumatori hanno perso 117 milioni di dollari rispetto a 134 milioni di dollari rastrellati per l’intero anno 2019.
Le truffe maggiormente segnalate sono spesso legate allo shopping online, truffe sentimentali, e schemi piramidali truffaldini proposti attraverso investimenti abusivi, multi level marketing e criptovalute.
Lo shopping online relativo alla pubblicità su Facebook è citato da quasi il 100 % dei consumatori che segnalano di aver effettuato un ordine e non aver mai ricevuto i propri articoli.
I rapporti sui siti di e-commerce che non consegnano i prodotti sono quelli in cima alla lista della FTC e a causa dell’effetto del covid-19 i numeri sono saliti alle stelle. Pensate che quasi un rapporto su quattro inoltrato alla FTC ha menzionato un aggancio attraverso i social media: le persone hanno menzionato Facebook e Instagram nel 94% dei casi in cui è stata identificata una piattaforma specifica, e la maggior parte di essi è stata raggirata dopo aver visto un annuncio pubblicitario promosso proprio tramite i social.
Questi annunci truffaldini sembrano essere reali e vengono realizzati per raggiungere un particolare pubblico: i truffatori hanno la possibilità di eliminare i commenti sui loro annunci o post, in modo che le risposte negative non siano visibili e non permettano agli utenti di riconoscere quando si tratta di una frode.
Anche la metà delle truffe sentimentali denunciate alla FTC coinvolgono i social media, in particolar modo Facebook e Instagram; sempre più persone ingannate da questa modalità sono state reclutate con un messaggio o una richiesta di amicizia.
Ma la maggior parte delle segnalazioni proviene dalle truffe attraverso gli schemi piramidali dove abili manipolatori sfruttano le debolezze altrui per raccogliere abusivamente capitali promettendo rendite passive che permettono di svoltare nella vita e migliorare la propria situazione patrimoniale.
Molte di queste proposte arrivano dal settore del network marketing dove, attraverso claim terapeutici ingannevoli, le vittime vengono spinte ad acquistare, e poi pubblicizzare, prodotti finalizzati alla cura o la prevenzione del coronavirus; altre sfruttano il sistema multi level per proporre lauti guadagni con le monete virtuali mostrandone l’incredibile potenziale della blockchain; altre ancora promettono incredibili tassi di interesse attraverso pacchetti di investimento abusivo e senza alcuna autorizzazione.
In conclusione, i social media oggi sono il mezzo più usato dai truffatori per metter mano al portafoglio delle persone ed è oggi fondamentale imparare a conoscere questi nuovi strumenti digitali onde non cadere in tali trappole.
Alessandro Norcia