Rai Play si arricchisce di un preziosissimo contributo in offerta al pubblico che viene da parte dello scrittore Antonio Monda, autore di una decalogia americana in corso d’opera e pubblicata da Mondadori, di cui si attende quest’anno l’ottavo romanzo e di cui ho recensito nel 2015 il bellissimo Ota Benga che ne era terzo titolo.
Monda, ormai forse solo i marziani non lo conoscono, è anche docente di cinema all’università di New York, ed è anche direttore artistico della Festa del cinema di Roma , in cui da anni intreccia magistralmente società letteratura e cinema, fra proiezioni e incontri ravvicinati con mostri sacri del cinema e della letteratura con i quali discute davanti al pubblico e con il pubblico e di cui ricordo con enorme piacere l’incontro con Oliver Stone avvenuto come fosse un regalo proprio il giorno del mio compleanno, il 14 ottobre del 2016, Stone veniva a presentare il suo Snowden verso il quale i produttori americani avevano fatto un ostracismo assoluto: non un cent.
Monda senza paure politiche, che potevano benissimo essere messe in conto con Stone, poiché l’America come generosa sa essere anche crudele quando scattano certi meccanismi persecutori, senza riandare a maccarty, come quelli contro Woody Allen, che Monda non ha mancato di difendere a spada tratta in una puntata di Central Park, lo ha invitato a Roma in diversi grandi e memorabili incontri.
Monda poi è un romano ma è anche un newyorkese da 30 anni e forse se esiste una quarta Roma essa oggi è proprio New York.
Si tratta in questo caso di un programma a “effetto rapido” modellato sulla struttura del suo ormai classico “Central Park” che è una sorta di corto televisivo con cui da anni, sulla Rai, rende partecipe il pubblico italiano di quello che si muove nella vita culturale, sociale e politica americana, di cui ne racconta, esalta, analizza o critica gli aspetti senza alcun timore reverenziale, parlando in camera dal suo salotto affacciato sul Central Park dietro allo sfondo delle librerie.
ll nuovo programma si intitola “i film della mia vita” omaggio nell’omaggio al cinema che è questo programma, poiché tale era anche il titolo di un libro del grande Truffaut, che nel 1954 fu assistente alla regia di Rossellini, proprio nel periodo in cui si consumava la drammatica frattura fra il regista di Europa 51 e l’establishment culturale italiano, di cui si trovano ampie soggettive nella raccolta di scritti di Rossellini “ il mio metodo” pubblicato da Marsilio alla fine degli anni 80, questo per dire cosa si può celare dietro un titolo,ma soprattutto nella storia del cinema..
Questa di Monda è una antologia di 156 film di cui egli ci parlerà una volta a settimana, per tre minuti molto densi e che durerà tre anni, un programma le cui puntate sono già da adesso destinate a diventare una preziosissima miniatura degli emisferi del cinema con cui orientarsi nella navigazione.
In ognuna di queste puntate Monda come un sapiente druido confezionerà una piccola pozione magica della meraviglia del cinema, un estratto intensissimo della magia dei film che egli ha amato di più offrendoci con ciò anche un autoritratto culturale del gusto del direttore di uno degli ormai più importanti eventi di cinema.
Scrive Monda sui suoi canali di questo programma
Da domani debutterà su RaiPlay un mio nuovo programma, intitolato “I miei film della vita”. Ogni settimana sceglierò un film che amo, raccontando il motivo per cui mi ha segnato profondamente. Lo stile sarà intimo, personale, a volte ironico: nulla di accademico o di serioso, quindi, perché ho sempre creduto che il modo migliore per raggiungere la profondità sia la leggerezza. Spero di esserci riuscito.
L’unica regola che mi sono dato è un solo film per ogni regista per un totale di 156 pellicole in tre anni. Ci saranno ovviamente molte mancanze, anche di film universalmente amati: si tratta di scelte volute.
Spero vi divertiate come mi sono divertito io e che questo personalissimo viaggio nel mondo del cinema faccia scoprire o riscoprire molti capolavori.
Starting tomorrow my new program “Films of My Life” will debut on RaiPlay.
Each week I will select a film that I love, explaining the reason how it has deeply affected me. The style will be intimate, personal, and at times ironic: not at all academic nor grave, because I have always believed that the best way to obtain depth is through lightness. I hope to have achieved it.
The only rule I gave myself was only one film per director for a total of 156 films in three years. There will obviously be many missing films, even some universally loved: this is a definite choice. I hope that you will enjoy as much as I have, and that this very personal journey into the world of cinema will make you discover or rediscover many masterpieces.
La Prima appena andata in onda è stata dedicata a “luci della città” di Charlie Chaplin “L’Adamo da cui discendono tutti i cineasti”
Nei giorni più buii della pandemia, durante la prima ondata che è stata psicologicamente quella più scioccante per tutti , quando tutto si è fermato, sul suo profilo Faceboock Antonio per sostenere gli amici che lo seguivano aveva iniziato a fare questa cosa pubblicando praticamente ogni giorno un film fra i suoi preferiti e mai come in quei momenti, chiusi in casa, guardando i film consigliati da Antonio tutte le sere, nel lungo primo lockdown io e mia moglie Natasha, abbiamo sentito cosi concreto il potere liberatorio del cinema. Credo che questa trasmissione sia stata concepita proprio in quei giorni. Come potente antidoto alla paura che ci stava attanagliando. Buona visione. E Grazie Antonio.,