Pensate che i promotori di schemi Ponzi siano intoccabili e che multe e processi spettino solo agli amministratori e ai fondatori di tali attività truffaldine? Siete convinti che a distanza di anni dalla chiusura o dal crollo di uno scam finisca tutto nel dimenticatoio?
Ebbene, sbagliate. Questo, infatti, è ciò che è appena successo ai top promoter degli scam Amicopolis e My Social Cash, multati dalla Consob per centinaia di migliaia di euro!
AMICOPOLIS E MY SOCIAL CASH
Amicopolis, società nata dall’idea del suo fondatore, tale Fulvio Amico, era un social network che sosteneva di premiare i propri utenti in base ai contenuti pubblicati all’interno della piattaforma, dove era possibile ottenere dei crediti, denominati polis, grazie agli spazi pubblicitari. Secondo i promotori dell’iniziativa, si poteva guadagnare attraverso la vendita dei prodotti sponsorizzati. I dubbi che tale attività fosse solo uno specchio per le allodole che nascondeva alle proprie spalle la classica piramide finanziaria, ovviamente, a noi sono venuti subito.
Tra il 2017 ed il 2018, intanto, secondo quanto acquisito dagli inquirenti, sono stati raccolti circa 7.7 milioni di euro, finiti nelle casse societarie attraverso un migliaio di bonifici e giroconti. Peccato che la società non abbia poi mai più pagato né le aziende che hanno anticipato prodotti, né gli iscritti al (presunto) “social”.
L’attività di Amicopolis è stata promossa tramite numerose pagine web e social, in particolar modo dal gruppo chiuso Facebook “My Social Cash“, riconducibile a tre promotori in particolare: Barbara Cibelli, Roberta Franconetti e Marco D’Angelo. Gli utenti erano esortati a iscriversi a tale gruppo, previa approvazione degli amministratori dello stesso.
All’interno della pagina sono risultati presenti informazioni con cui gli stessi hanno rappresentato in via continuativa le caratteristiche principali dei “pacchetti pubblicitari Polis”, esaltandone le straordinarie possibilità di guadagno, incoraggiando ed esortando il pubblico dei risparmiatori ad aderire alla medesima proposta negoziale, reclutando così numerose persone.
PROMESSE RENDITE PASSIVE DEL 10% MENSILE
Venivano pubblicizzate rendite passive del 10% mensile attraverso l’acquisto di una moneta in oro, coniata senza alcuna autorizzazione da parte della Banca di Italia, che garantiva un’entrata di oltre 5 mila euro al mese; ciascuna moneta aveva un valore di 318 euro e poteva esser acquistata tramite pacchetti di investimento di minimo 10 unità (per un totale di 3180 euro)!
Peccato si trattasse dell’ennesima offerta pubblica abusiva, in quanto l’ente finanziario di controllo italiano, la CONSOB, non aveva mai dato l’autorizzazione per la raccolta di capitali.
UNA TRUFFA CHE HA PORTATO ANCHE UN SUICIDIO
Sia Amicopolis che My Social Cash venivano pubblicizzate in pompa magna dai propri top promoters che millantavano una vita da nababbi grazie a questo progetto e che, attraverso la classica manipolazione mentale perpetrata questa volta tramite i social media, riuscirono a reclutare parecchie vittime all’interno del sistema. Un sistema truffaldino ed infernale che, purtroppo, ha anche portato al suicidio di un ragazzo che aveva creduto a questi ciarlatani ed aveva investito decine di migliaia di euro nel progetto. Risparmi andati tutti in fumo, insieme alle promesse di rendite passivi e guadagni.
Grazie alle numerose segnalazioni in tutta Italia, l’attività di Amicopolis è stata prima sospesa e poi vietata dalla CONSOB fino ad arrivare al gennaio del 2020, quando il Tribunale di Caltanissetta ha dichiarato il fallimento della società.
Come in ogni classico schema Ponzi, quando non sono più entrati soldi in cassa, la società non è più stata in grado di ripagare gli investitori ed il sogno si è trasformato in un incubo.
I protagonisti di questa vicenda, tra l’altro, anche finiti all’interno del programma televisivo “Le Iene”, nel servizio: “Colui che voleva fare il culo a Facebook”.
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Secondo l’accusa, attraverso tale piramide finanziaria, gli indagati si sono resi responsabili del reato di esercizio abusivo dell’intermediazione finanziaria, in quanto mai autorizzati alla commercializzazione di strumenti finanziari.
Durante la loro attività di reclutamento in molti hanno provato a far comprendere che si trattava del classico schema Ponzi ma i promotori, vantandosi di aver svoltato nella vita, additavano gli scettici di essere solo degli haters, delle persone negative che hanno fallito e che sfogavano le proprie frustrazioni contro chi, come loro, aveva raggiunto il successo nella vita (il solito repertorio/frasario, insomma).
Anche il sottoscritto, non appena aperta la community “Il gatto e la volpe nel web“, nata anche per contrastare queste truffe online, non ha mai avuto risposte alle domande su come la loro attività potesse garantire tassi di interesse inverosimili come quelli da loro promossi. Sono stato al contrario accusato del reato di diffamazione, con la promessa/minaccia di querele (mai arrivate). I soggetti coinvolti, avevano addirittura creato una rubrica all’interno della loro community dove, assieme ad un avvocato, parlavano dei rischi che si correvano in caso di reato di diffamazione, con il mero scopo di spaventare coloro che iniziarono a dubitare del progetto o parlarne male.
A tal proposito, nel marzo del 2019, la Cibelli e D’Angelo avevano addirittura organizzato una live con un ospite d’eccezione, con il quale avrebbero parlato di haters e invidiosi del web.
Sapete chi era questo ospite? Matteo Pittaluga, il top promoter delle truffe MAP e TAP, ex promotore di Empower, OrGano, Bilpix ed oggi sedicente docente universitario!
Si, grazie alle centinaia di segnalazioni ricevute nel gruppo “Il gatto e la volpe nel web”, abbiamo recuperato anche questa chicca.
SANZIONI DA CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO
Passarono le settimane, i mesi e gli anni ma da Amicopolis nessuna news, come se fosse finito tutto nel dimenticatoio e come se, a parte il fondatore, Fulvio Amico, tutti i promoters che si son riempiti le tasche a suon di commissioni l’avessero fatta franca.
E invece! Ecco a voi la pubblicazione ufficiale sul sito della CONSOB!
Ai sensi dell’art. 191, comma 2, del DLgs. 58/1998, per la violazione dell’art. 101, comma 2, sono state combinate sanzioni amministrative pecuniarie mostruose a carico dei principali promotori:
- Euro 120.000,00 nei confronti di Barbara Cibelli
- Euro 100.000,00 nei confronti di Roberta Franconetti
- Euro 120.000,00 nei confronti di Marco D’Angelo
- Euro 250.000,00 nei confronti di Fulvio Amico
Questa notizia rappresenta una svolta epocale per quanto riguarda le responsabilità civili e penali di chi viene attivamente coinvolto nella promozione di schemi piramidali truffaldini e deve essere uno spunto per tutti!
Voi vittime, che siete stati coinvolte in una truffa, dovete denunciare agli organi competenti, anche se trattasi di un vecchio scam!
Voi truffatori, invece, che vi siete riempiti il portafoglio a suon di commissioni reclutando vittime grazie alle vostre menzogne, al vostro “lifestyle”, al vostro “mindset”, iniziate a tremare, perché ce ne sarà anche per voi; pian piano tutto torna… con karma!
(in memoria di Moris Sbrissa)
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