Covid2019 : nuovo virus circolante da mesi. Pericolosità selettiva?
Cosa accomuna le aree focolaio? Richiesta di verifica agli esperti
2 marzo 2020
Guardando in queste settimane le aree focolaio di diffusione mondiale del nuovo coronavirus (Covid-19) sulle mappe geografiche, mi sono chiesta come mai, una volta accertato un numero molto consistente di casi anche fuori dai focolai, i decessi continuassero a verificarsi principalmente all’interno di essi. Idem per la maggioranza delle gravi complicazioni virali e ricoveri.
Ragionando sul fatto che dal primo ricovero cinese dell’8 dicembre 2019 al blocco in Italia dei voli per la Cina del 31 gennaio 2020 intercorrono circa 2 mesi di libera circolazione del virus, mi sono chiesta cosa accomunasse le aree focolaio fuori dalla Cina a quelle cinesi e ho notato che sembrano avere in modo evidente il seguente comun denominatore: sono tutte aree con elevata densità di popolazione in pianure fluviali e/o lacustri, con presenza di affluenti/canali e/o aree stagnanti/palustri, caratterizzate da clima umido temperato, alti livelli di umidità relativa e SMOG (segue documentazione che sto iniziando a raccogliere).
Pur considerato che, come per tutti i virus, l’umidità faciliti la diffusione e la diversità dei casi clinici riscontrati nel mondo sia sempre da porre in relazione alle caratteristiche del sistema immunitario dell’ospite, il quesito è dunque questo: è possibile che il virus abbia già circolato nei mesi precedenti (in Italia almeno da metà gennaio, come sostiene l’Istituto superiore di Sanità) e che, esclusi i soggetti già gravemente compromessi o predisposti, solo le aree comprese nel range di condizioni morfologiche e climatiche sopra elencate siano quelle in cui il nuovo coronavirus sia da considerarsi fortemente pericoloso per alta contagiosità, difficoltà di guarigione, complicazioni respiratorie virali e decessi? Ho fatto una recente ricerca e fino ad oggi il rapporto tra questi fattori non sembra essere stato sufficientemente indagato.
Data l’emergenza in corso, ritengo questo studio suscettibile di interesse e chiedo agli esperti di effettuare una verifica sull’effettiva corrispondenza dei suddetti parametri climatici e morfologici del territorio alle zone di focolaio mondiali, in relazione agli studi epidemiologici sul Covid-19. La congettura da verificare è che le aree focolaio producano un effetto-cappa insalubre simile alla ovvia pericolosità di contagio delle aree chiuse, molto umide e affollate, da porre in relazione al rapporto tra complicazioni respiratorie virali, difficoltà di guarigione e presenza di smog e inquinamento.
Stefano Petti, professore al dipartimento di Malattie infettive e Salute Pubblica della Sapienza di Roma pone l’attenzione sul collegamento tra questi fattori, spiegando come le goccioline emesse dalle persone anche solo parlando, in presenza di elevata umidità invece di evaporare rimangano nell’ambiente e trasmettano i virus tra persone vicine, come in un luogo chiuso, tanto più l’aria sia stagnante. Nelle zone di focolaio cinesi, sottolinea inoltre l’epidemiologo, i decessi per polmoniti sono ai primi posti nei valori medi annui.
Se fosse individuato un range preciso di pericolosità fuori dal quale l’effetto del virus si riveli per la maggioranza degli ospiti molto meno potente, si potrebbe più facilmente prevenire la diffusione di nuovi focolai e contenere quelli già presenti con programmata diminuzione di densità di popolazione nelle aree ad alto rischio e stare tutti molto più sereni sull’impatto planetario dell’epidemia.
IMMAGINI DELLE MAPPE MORFOLOGICHE E DI DIFFUSIONE
Cina
IMMAGINI DELLE MAPPE MORFOLOGICHE E DI DIFFUSIONE ITALIA
IMMAGINI DELLE MAPPE MORFOLOGICHE E DI DIFFUSIONE COREA DEL SUD, USA E GIAPPONE
Referenze:
- Istituto Superiore di Sanità, Coronavirus, una pagina sulla nuova epidemia in costante aggiornamento: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
- Epidemiologo della Sapienza: Isteria coronavirus ingiustificata. Stefano Petti: https://www.youtube.com/watch?v=E2jlb1GqT7k
- Coronavirus in Cina fin da ottobre-novembre, dice uno studio italiano:
- CoronaVirus, parla l’ematologa Kathrin von Hohenstaufen: Il raffreddore indiavolato da tenere sotto sferza, 29 febbraio 2020:
- Gianluca Dotti, Forse non ce ne siamo accorti, ma il nuovo coronavirus girava in silenzio da mesi, 1 marzo 2020:
- Gli effetti del Covid-19 sull’organismo, 24 febbraio 2020:
Mappe:
- Coronavirus, la mappa in tempo reale:
- La mappa della diffusione del coronavirus in Cina secondo i dati di DYX:
- Mappa climatica cinese: https://www.voyagesphotosmanu.com/clima_cina.html
- Coronavirus, i contagi giorno per giorno:
https://lab.gedidigital.it/repubblica/2020/esteri/coronavirus/
- Coronavirus in Italia – La mappa dei contagi:
- Mappa mondiale diffusione Covid-19 (SARS-CoV-2) con morfologia territoriale:
https://www.google.com/maps/d/viewer?mid=1a04iBi41DznkMaQRnICO40ktROfnMfMx&ll=34.94522847588686%2C137.18327904636385&z=10
Chiara Lo Gatto lavora stabilmente in una biblioteca di ricerca medico-scientifica, specializzata in medicina e chirurgia, dal 2012. Tra le attività di cui si occupa, collabora all’ aggiornamento del sito web istituzionale della Biblioteca e svolge assistenza all’utenza per la ricerca bibliografica sulle banche dati dell’Istituto, in qualità di responsabile delle risorse elettroniche e vice-responsabile dell’Ufficio periodici. E’ laureata col massimo dei voti all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” in scienze storico-artistiche.
Poliedrica studiosa, la sua passione principale è l’aggiornamento sulle pubblicazioni di ricerca nazionale e internazionale in vari settori disciplinari: da quelli scientifici come la medicina, le scienze dell’alimentazione e la psicologia psicodinamica a quelli umanistici e antropologici come la filologia, la paleoarcheologia, la storia della critica d’arte e la filosofia estetica, con particolare attenzione agli approcci interdisciplinari e interculturali come la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), le applicazioni della fisica quantistica in campo medico-scientifico, l’omotossicologia, l’epigenetica e la psicologia energetica. Frequenta corsi di bioenergetica e di thetahealing.