Proprio durante il giorno della memoria, a Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo, qualcuno ha pensato bene di dire a tutti che a volte il ricordo non basta.
A Isola del Gran Sasso, infatti, c’è un CAS, un centro di accoglienza straordinario, gestito dall’associazione Salam, che ospita dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
E sui muri del centro e di tutta la frazione “San Massimo”, di notte, sono comparse scritte come: “INFAMI MERDE A ROGO” (vabbè, in effetti si scriverebbe “AL ROGO”, ma sono fascisti, certe cose non le sanno), “DISTRUGGEREMO LE VOSTRE VITE”, “GAS PER I NE*RI” o ancora “NO HAI NEG**RI (scritto proprio così) e tante simpatiche svastiche un po’ ovunque.
Stamattina, gli ospiti del centro si sono svegliati e hanno scoperto che qualcuno, per loro, vorrebbe che fosse utilizzato il gas.
Come per gli ebrei durante il nazismo.
Perché sono neri.
Immaginate di uscire di casa, un bel giorno, e di scoprire che qualcuno vi odia da morire, tanto da volervi gasare, per via del vostro colore.
Mentre noi “ricordavamo”, insomma, c’era chi ci faceva presente che purtroppo non è ancora il momento di “ricordare”, perché il passato è tutto ancora qui con noi.
Non se ne è mai andato.
Leggo che in questi giorni l’argomento principale “di cui tutti parlano” sono le liste del PD, i parlamentari silurati, gli improponibili candidati e i collegi sicuri.
Ecco, perdonatemi se vi dico che non me ne frega davvero un cazzo.
Ma non perché reputi la politica una cosa di poco conto, eh, direi il contrario.
Più che altro perché ritengo che la battaglia politica, oggi, sia a Isola del Gran Sasso, sia a Tiburtino terzo a Roma, magari sia perfino sui social network, di sicuro non nel collegio sicuro di Casini a Bologna o della Madia (Diosanto, la Madia!) nell’uninominale di Roma 2.
La politica, quella vera, oggi dovrebbe occuparsi di loro