Gang Bang e Bondage. Non incitano forse alla violenza? Non sono apologia e istigazione, modello di stupro e tortura? Facebook è un problema più grave della violenza sessuale nella pornografia e della pornografia divenuta oggi modello quando era sempre stata trasgressione?
“invece, la parte peggiore delle nostre miserie era vedere ed essere visti…” Tacito De vita et moribus Iulii Agricolae -Agricola), XLIV – XLV
LA LETTERA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI A ZUCKERBERG
Al bar l’altro ieri trovo sul quotidiano La Repubblica una bellissima e struggente lettera, quasi una lettera d’amore che finisce con un “da che parte sta Facebook in questa battaglia di civiltà”: è la lettera di Laura Boldrini, il mio Presidente della Camera a Mark Zukerberg, signore e padrone assoluto di un miliardo e mezzo di anime sulla terra, anime che a lui, novello Gengis Khan dell’Orda Silicea, si sono liberamente date , tra cui vigliacca e traditrice anche la mia di anima.
OBBEDISCO !
La lettera del presidente Boldrini sul suo profilo social contiene anche un appello al lettore: leggete e ditemi cosa ne pensate, – dunque comandato a ciò dalla terza carica dello Stato procedo in tal guisa
Premettendo che in questo desolante paese, sempre più popolato da vili intellettuali ai vertici culturali della mediocrazia, quando non della idiocrazia, che interloquiscono solo con il potere o con lo status sociale e assolutamente mai solo con i contenuti -lo voglio proprio dire- mi sento uno che scrive in un campo di concentramento, cioè nella più assoluta inutilità di questo scrivere; Nonostante ciò, io scrivo lo stesso, mantenendo cosi come in una cella di isolamento i neuroni attivi in vista di una futura liberazione.
Dunque la Presidente Boldrini è preoccupata dal dilagare dell’odio e della violenza nella sfera pubblica, ovvero su Facebook, e come farebbe chiunque avesse un problema per strada con dei cani molto aggressivi, e che turbano il suo passeggiare, si rivolge non ai cani ovviamente, razza non umana e che non ha facoltà di parola, ma al loro padrone, Mark, un simpatico ragazzo di buona famiglia e anche molto carino, che possiede questo allevamento da circa un miliardo e mezzo di capi, della pregiata razza avatar, per negoziare con lui il modo in cui dovrebbero essere gestiti per non infastidire.
Fin qui, mi sembra tutto molto ragionevole, e io, un simpatico avatar di taglia media, abbaio – bau bau bau- decisamente soddisfatto della cosa, scondinzolando nel bar sotto casa davanti allo sguardo attonito degli altri avventori quadrupedi umani, attoniti del fatto che mi porto al guinzaglio da solo qui a leccare una scodellina di buon caffè.
Sembrerebbe quello che ho sotto gli occhi sul famoso quotidiano, un annuncio di bi-monologo matrimoniale finemente arredato, ampi spazi e con vista su oceano, per padroni delle nostre vite. Uno padrone delle anime del mondo, l’altra invece di una Camera sola purtroppo, pur finemente arredata tuttavia, di una delle province dell’impero. Una Satrapa. Scherzo Ovviamente, non me ne voglia , Presidente, anzi come sempre stimolato dalle sue incredibili iniziative mi sveglio dai miei torpori sociali per pensare su quanto Ella comanda , dunque lasciando da parte le battute per un minimo di buon umore anti depressivo andiamo adesso alla questione.
FACEBOOK INCITA ALL’ODIO E LA SUA UTENZA VA GESTITA DALLO STATO, LA PORNOGRAFIA ON LINE INVECE SOLO ALLA VIOLENZA SESSUALE E CIO’ NON E’ AFFAR NOSTRO
La Presidente Boldrini ci fa sapere di aver proposto rispetto al problema della violenza verbale su Facebook l’apertura di un U.T.O, ovvero un Ufficio Tecnico Operativo che gestisca gli affari dei 28 milioni di utenti italiani, insomma la Boldrini chiede al principe dell’azzurro Facebook dei poteri di amministratrice della Pagina Italia, mettiamola cosi, dove si occuperà, cenerentola, di gettare le basi degli standard comunitari di questa pagina e dunque anche di moderarne i commenti, facendo di noi dei cagnolini educati che rispondono ai comandi Sitz! Vai! Prendi! Riporta! e soprattutto non abbaiare. Sono contento, riceverò una istruzione e potrò partecipare alle fiere canine.
Nel frattempo mi sovviene, non so per quali canini misteri mentali, – ricordatevi che in questa storia eravamo dei quadrupedi che il nostro padrone Zuckerberg non sapeva ben gestire e che Il presidente Boldrini si proponeva come nostra Dog sitter– che già nel 2004, cioè 13 anni fa, l’Osservatorio sui Diritti dei Minori ci faceva sapere che il 71 per cento degli adolescenti maschi italiani era consumatore della pornografia insieme al 46 per cento delle adolescenti femmine.
Annoto an passant che se mi presentassi davanti a una scuola elementare o media esibendo ai bambini del materiale pornografico sarei con estrema probabilità selvaggiamente linciato dalla folla dei loro genitori e passanti, la stessa folla che pacificamente poi lascerà che a quei bambini il materiale pornografico ad alto contenuto di violenza sarà dispensato a piene mani, con il bene placito di tutta la società adulta, non appena saranno a casa o altrove davanti ai loro computer, tablet e cellulari.
LA PORNO SFERA PUBBLICA
Dunque tornando alla nostra questione, quei bambini del 2004 cresciuti a suon di porno oggi hanno quasi 30 anni. E sicuramente hanno un profilo Facebook, chissà magari proprio uno di quelli che hanno allarmato il Presidente.
Infatti il Presidente della Camera quasi con una scioltezza e un piglio da paese scandinavo (scioltezza di tipo scandinavo cui ho voluto dunque intonare anche la riflessione che il Presidente Boldrini mi ha chiesto di fare e che qui pubblico) ha pubblicate sulla sua pagina Facebook, pagine visitate anche da adolescenti, ma insomma la ragion di Stato è la ragion di Stato, le famose oscenità denunciate da quella tal Arianna Drago, anche lei non disturbata dalle violenze sessuali rappresentate sui siti porno ma solo dai violenti e osceni di Fb, per farcene prendere atto, famosa ragazza a cui Facebook aveva chiuso il profilo a seguito della sua segnalazione di quelle pagine porno violente, e che solo grazie al nostro Presidente gli è stato riaperto e quelli chiusi. Giustizia fatta.
Oscenità che possiamo osservare essere esattamente mimetiche e coerenti al modello della violenza pornografica contemporanea rappresentata ormai nella sfera pubblica come modello esemplare e non al di fuori di essa, cosa questa che parrebbe essere sfuggita al nostro attento Presidente della Camera.
PORNOGRAFIA CONTEMPORANEA COME ENCICLOPEDIA DEI PUBBLICI COMPORTAMENTI SESSUALI
Voglio tentare di capire come mai la Presidente Boldrini ha così a cuore l’odio e la violenza nel discorso pubblico veicolato da Facebook e invece non ha nessuna preoccupazione per la estrema violenza sessuale di cui questa sfera pubblica è altrove inzuppata e innaffiata con grandi getti di sperma spettacolarizzato, estrema violenza sessuale spettacolare accessibile a chiunque già a partire dalla minima età utile per digitare una parola su un motore di ricerca. Diciamo da 8 anni in poi.
Da questa età infatti ogni bambino o bambina italiani possono vedere sui loro cellulari, sui loro tablet, sui loro computer, senza nessun veto, migliaia e migliaia e migliaia , anzi milioni di video di accoppiamenti sessuali di tutti i tipi, estratti, con la stessa violenza con cui sarebbe estratto un organo espiantato, dal corpo privato e complesso delle relazioni umane, in cui qualsiasi rapporto sessuale è posto nella vita reale, e quindi relazionato ai motivi che lo hanno prodotto e sbattuto invece nel bagno artificiale e fisiologico della sfera pubblica: spettacoli di orge, spettacoli di mono o doppie penetrazioni anali riprese in stile anatomopatologico ovvero in macro e in interno intestinale, spettacoli che mostrano teenager pronte a praticare da sole o in compagnia delle fellatio dopo sbandieramento in camera nel video di una mano che fa annusare loro un mazzo di banconote, quindi apologetiche della prostituzione minorile, spettacoli di pratiche sessuali che sono la mimesis in chiave pornografica di pestaggi e/o di stupri, –mimesis anche di pestaggi e stupri militari e/o polizieschi che -magari- a loro volta sono mimetici di quelli della violenza sessuale spettacolarizzata, ormai il serpente si è saldamente morso la coda e non ha più ne capo ne coda– spettacolo di violenza pornografica che si spinge fino alla mimesi dell’omicidio vero e proprio
GANG BANG – BONDAGE – SADO – BRUTAL – PAIN – TORMENT – RAPE – HUMILIATION – HARD CUNTBUSTING – LA SAGRA DELLA VIOLENZA SESSUALE ON LINE ALLA PORTATA DI QUALSIASI BAMBINO
la pratica della Gang Bang, ad esempio, dove già il nome è esplosiva rappresentazione di violenza a connotazione sessuale e criminale insieme, vero e proprio pestaggio sessuale, dove una donna è abusata in termini trucidi e violenti da gruppi di uomini, che possono andare da tre quattro fino anche a una decina, o spettacoli di donne latrina ovvero ridotte a orinatoi umani con la sola variante che al posto dell’urina i maschi versano loro addosso sperma, imbrattandole fino a renderne i tratti fisiognomici irriconoscibili sotto la colata dei loro umori sessuali, pratica chiamata il bukkaka e nella sua variante gokkun, quella in cui la donna dovrà bere lo sperma di molti uomini versato prima in un bicchiere. Umiliazione e violenza come elemento erotizzante.
Immaginate un bambino davanti a questa rappresentazione con il suo bagaglio di conoscenze assolutamente minimo rispetto alla complessità del sociale e di ancor minime capacità di astrazioni e di collocamento semantico, di capacità di riconoscimento dei contrassegni semantici che quasi la maggior parte degli adulti invece possiedono sviluppate sufficientemente a distinguere il reale dalla fiction.
WARUM ? HIER IST KEIN WARUM -“Perché? Qui non c’è un perché”- Primo Levi, Se questo è un uomo.
Tutte le azioni che compiamo come azioni del rapporto tra esseri umani in quanto essere senzienti e liberi devono essere spiegabili, soltanto in un mondo alienato o in un universo concrentrazionario, in una situazione di atroce cattività, e di fronte al crimine assoluto, ci si può trovare costretti e impotenti davanti a cose che non hanno un perché. Ce lo ha insegnato Primo Levi che lo ha imparato ad Auschwitz.
LA VIOLENZA PANOPTICA, L’OSCENO COME MONUMENTO DEL SOCIALE
La ferita mortale di questa assenza di senso è oggi inflitta ai bambini che si trovano a navigare in una sfera pubblica dove la pornografia è diventata un monumento delle esemplarità, codice, carmen necessarium, troneggiante e visibile da ogni dove, che reca istoriate nelle sue crude e trucide immagini fatte di esseri umani usati come materia della propria rappresentazione, la traccia della discesa nel nostro tempo di una violenza inaudita, l’esserci costruiti addosso un inferno.
Ecco qui, minimo esempio di quanto affermo una serie di voci del menu d un sito porno visitato da miliardi di utenti che offrono lo spettacolo di una violenza estrema a cui qualsiasi bambino o bambina da 8 anni in poi possono accedere senza nessun problema: Sado, Brutal, Pain, Torment, Humiliation, Hard, Cuntbusting, Very Hard Cuntbusting ecc. ecc.
A questa ultima voce per esempio dell’Hard Cunt Busting qualsiasi bambino o bambina, se vi incapperanno, potranno assistere allo spettacolo di una ragazza vestita che ripetutamente colpisce con violenza con un calcio la vagina di un’altra ragazza nuda, violenza il cui motivo non sappiamo poiché non è rappresentato, e che essa subisce con le mani dietro la schiena senza essere legata ma senza misteriosamente ribellarsi, violenza sulle donne questa agita da altre donne (un po’ come la scioccante violenza che alcuni ebrei si sono trovati a commettere su altri ebrei nei campi di concentramento) e qui entriamo in un ambito in cui il sociologo della violenza smarrisce persino le coordinate di genere.
COME MAI ? COSA SIGNIFICA?
È la cosa che la mente umana non può impedirsi di pensare davanti ai fenomeni a cui si trova davanti per la prima volta cosi come i polmoni non possono non respirare.
Ovviamente un adulto con un minimo di spessore intellettuale e di conoscenza comprenderà che dietro alle persone fisiche che si sono prestate ad essere filmate e pubblicate in questa situazione, ci saranno delle terribili storie come minimo di un certo disagio di emarginazione sociale, di miseria, di povertà, di non accesso alla istruzione e probabilmente di tossicodipendenza, di traumi psichici di derive sociali e che per pochi denari si saranno prestate a quella atroce rappresentazione, ma agli occhi di una persona di 11 o 10 anni questa scena sarà legata a un significato completamente sfasato e che noi non possiamo nemmeno immaginare e che l’adolescente non potrà assolutamente collocare in nessuna maniera se non come ferita della percezione dell’umanità a cui è partecipe, ovvero sia alla rivelazione di trovarsi in un inferno. Siamo sicuri che è dalle frasi oscene su Facebook Presidente che vogliamo cominciare?
Alla voce Bondage qualsiasi infanzia o adolescenza o giovinezza potrà liberamente accedere a scene di donne legate, incaprettate, seviziate in una maniera raccapricciante, agghiacciante e cosi violentate sessualmente, stuprate, perchè è questo che dice l’immagine nella sua nudità: senza ovviamente anche qui che ne sia rappresentato il perché, innanzi tutto che senso abbia ridurre in uno stato di annichilimento un essere umano cosi nudo e legato, se avvenga sulla base di una libera scelta della vittima, se avvenga a seguito di un sequestro, di una cattura, di una violenza omicida vera e propria, di follia e via dicendo perché ovviamente, in questa sfera pubblica e spettacolare della pornografia , non sono mai spiegati i motivi di quello che vi accade, del perché quelle persone fanno quelle cose ma soprattutto del perché accettano di subirle, del perché della violenza sessuale rappresentata, ma è sempre e solo rappresentata la violenza sessuale e la reificazione che cosi diventano immediatamente ideologia di se stessi, appunto “Perché ? qui non c’è un perché”. Mentre invece l’arte mostra sempre le leggi a cui rispondono le sue parti.
Insomma è stato aperto tra i vari servizi della società moderna un vero e proprio banco della porno macelleria sessuale finemente organizzato secondo le specializzazioni della divisione del lavoro completamente rappresentato entro gli ambiti della sfera pubblica, an plein air e dove la donna è sempre più rappresentata sotto forma di sub corpo, ovvero come corpo ignobile della preda nelle mani del corpo nobile del predatore, sempre di più recettore di violenza fisica e sempre meno depositario di dignità umana, violenza di cui insieme Lei la vittima ne deve godere e soffrire, fino ai limiti estremi, fino al rischio di morirne.
Nonostante questa oscenizzazione della sfera pubblica a mezzo della pornoviolenza virante al criminale, rappresentante il crimine contro l’umanità delle persone ( umiliazioni, torture, stupro ect) , e in atto ormai da oltre un decennio, il mio Presidente della Camera scrive al padre di famiglia Zuckerberg, come se egli non fosse già abbastanza di per sè un fascista digitale , no!, la nostra Boldrini lo vuole proprio digital stalinizzare e vorrebbe essere commissaria politica dell’Italia digitale ma non toccategli la pornoviolenza vera a cui si abbevera avidamente l’elettorato… (gente scusate le mie iperboli ma ricordatevi sempre che sono solo uno dei 101 dalmati di Mark Zuckerberg e non esattamente un umano come lui e la Boldrini) Andiamo avanti
PORNO WATERBOARDING
Tutto ciò che avviene, non nell’universo di Facebook, ovviamente, ma nella jungla del porno che ha ricoperto la civiltà disabitata dell’uomo con la sua natura fuori controllo, comporta per i bambini un trauma cognitivo ed emotivo credo non valutabile –ci si sta si, ben rendendo conto che è successo qualcosa di epocale e tragico se si va a leggere nel web quel che c’è sulla questione alle voci adolescenza-pornografia, ma siamo tutti con le mani nei capelli e soprattutto i grandi mezzi di informazione come sappiamo sono nelle mani delle mediocrazia, come scrivono da se stessi, se non della idiocrazia, ma soprattutto sono al servizio della industria culturale, di cui ovviamente la pornografia è una delle divisioni di maggior successo e potenza -basta andare a vedere dati traffico-, cosi le cose più interessanti che potrebbero portare importanti contributi a un dibattito sociale, purtroppo de facto censurato dall’ostracismo dei grandi produttori culturali, si trovano su siti di nicchia, mentre sui grandi quotidiani, che sono partecipi e attori all’orgia spettacolare, sulla questione si sdrammatizza nel migliore dei casi o la si ridicolizza- dunque più che non valutabile meglio dire non valutato sulla crescita personale sociale culturale e psichica , sulla costituzione della personalità e del carattere e della sanità mentale dei milioni di bambini e adolescenti che si trovano davanti a queste rappresentazioni di violenza sessuale, solitamente, a parte poche eccezioni, perpetrata da uomini, spesso in branco, su una donna.
Una violenza sessuale rappresentata anche come quasi omicida a volte, e che il mondo degli adulti ha aperto alle generazioni dei nuovi umani che via via vengono tra noi come vera e propria sfera pubblica. E se la sfera pubblica è diventa questa possiamo con orrore immaginare cosa possa accadere nella sfera di ciò che non è accettabile in essa.
Le generazioni dei minori dai primi anni di autonomia nel gestire i media sono con ciò sottoposte a Porno waterboarding, a soffocamento psichico a mezzo della violenza pornograficizzata.
LO STUPRO COME MODELLO UFFICIALE E IL SUO SPETTACOLO PERFETTAMENTE OMOLOGATO NELLA SFERA PUBBLICA
Visto che lei non ha avuto nessun timore a riportare sulla sua pagina Facebook frasi a oscene e pornografiche di violenza sessuale, la invito Onorevole Presidente, a visionare questo BRUTAL GANGBANG per esempio, che mostra uno stupro di gruppo su una donna urlante e che anche lo spettatore adulto riesce a malapena a comprendere essere una fiction, e in fondo una fiction non lo è, perché su un piano simbolico, e il simbolico è la realtà suprema dell’umano, questa è una donna stuprata a tutti gli effetti. In questo genere di rappresentazione vale la formula Arendtiana che recita: “In politica apparire ed essere sono la stessa cosa”.
Ora se un gruppo di bambini che sono venuti alla luce e cresciuti nel mondo regolamentato dagli adulti, si trovano nella sfera pubblica, che è determinata per quello che è dalla leggi fatte dagli adulti, davanti a queste brutali scene di stupro divenute pubblico spettacolo, e se a seguito di questo insegnamento sociale, alla prima occasione idonea che si presenti loro, le mettono in scena essi stessi su una bambina o su un bambino, o se lo fanno degli adolescenti di 14 anni su una loro coetanea/o, come è già molte volte accaduto e sempre più spesso vedremo purtroppo accadare ( è notizia di ieri di un video porno di una sedicenne messo per vendetta pornografica on line dal suo ex fidanzatino, ) , come dobbiamo interpretare quel fatto?
Risponda gentilmente a questa questione: lei come legislatore che responsabilità ha o crede di avere verso questa violenza sessuale massiva che la società degli adulti perpetra ai minori che non hanno nessuna cognizione del fatto di subirla né alcun strumento per difendersene?
Perché il pensiero che fanno quei bambini o quegli adolescenti, in quanto esistenza che si pone in relazione al proprio ambiente, glielo spiego in due parole, è questo : se gli adulti mostrano questo tra le cose visibili e su cui non incombe nessun divieto concreto vuol dire quello che vedo è il modo in cui essi rappresentano se stessi, come vogliono rappresentarsi, il modo in cui si riconoscono, allora fare questo è ciò che gli adulti si aspettano che io faccia per essere come loro, tra loro e che è cosi che si devono avere i rapporti sessuali . Molto semplice o no?
I BAMBINI HANNO INIZIATO A STUPRARE I BAMBINI
E infatti i primi rapporti che cominciamo ad avere degli psicologi coinvolti in prima linea da queste drammatiche dinamiche ci parlano di una aumento vertiginoso dei comportamenti violenti nella sfera sessuale adolescenziale e di un esponenziale aumento di un comportamento predatorio da parte dei ragazzini, soprattutto di branco, nei confronti delle ragazzine, come di un aumento da parte delle ragazzine di assunzione di atteggiamenti mimetici al ruolo di oggetto meritevole di illimitata violenza ed umiliazione nella sfera sessuale.
Come di elargizioni di prestazioni sessuali orali durante gli orari di scuola stessa in cambio di ricariche telefoniche o pochi soldi, vissute, in perfetta mimesis con quanto gli facciamo vedere come pornografia assurta a modello, come normalità, come mi hanno riferito, senza sapere loro come affrontare la situazione, alcune insegnanti di scuole superiori. Lei signor legislatore le sa queste cose? O è completamente sprofondata sul suo profilo Facebook?
E in tutto ciò si sta concrezionando il fatto che le loro psiche in queste pratiche predatorio-criminali stupranti e inconsciamente tendenti all’omicidio/sacrificio suicidale, da una parte, e dall’altra nel darsi come oggetto a questa violenza, stanno depositando i termini o costruendo un sistema di una morale della violenza sessuale, non so come meglio dire, di un piacere della violenza sessuale, di una estetica della violenza sessuale, di un bello della violenza sessuale , di un giusto della violenza sessuale, in cui riconoscersi e in entrambi i termini, quello di aguzzino e di vittima, comprende Presidente Boldrini? Di cui quelle frasi su Facebook che le hanno tanto spezzato il cuore non sono che delle minime eco, insomma li stiamo pervertendo in massa con una massiva operazione di ingegneria sociale, li stiamo , anzi li state pervertendo, perché lei presidente ha una responsabilità politica precisa, essendo un legislatore.
Tutta questa violenza che poi attecchisce e si fonde alla energia psichica della libido di queste persone è destinata a tracimare in tutti gli ambiti della loro futura vita sociale. Per esempio quando questi bambini divenuti giovani e maggiorenni si troveranno a fare i militari, con il potere delle armi in mano e in una situazione di scarso controllo della loro responsabilità. Faccio solo un agghiacciante esempio. Ma forse chissà a qualcuno o a qualcosa potrebbe essere funzionale questo paesaggio di predatori umani.
Milioni di adolescenti che nel volgere brevissimo di pochi anni diventano giovani e poi degli adulti e ancora nel breve volgere di altri pochi anni, cresciuti davanti a questo spettacolo mondiale della bestia pornografica trionfante nelle forme della violenza sessuale spettacolarizzata con cui sono stati praticamente annegati sul piano spettacolare, riceveranno nuove generazioni di bambini che dovranno educare loro, con un ovvio abbassamento della soglia della oscenità tollerata pubblicamente, e quindi conseguentemente con una percezione degli abusi sessuali, per esempio, molto minore sui minori per esempio.
Con conseguenze di barbarie morale e psicologica sulle nuovissime generazioni anche queste attualmente non valutabili per mancanza di dati storici, e poi saranno ben presto vecchi con cui altre nuovissime generazioni di bambini si troveranno a dover avere a che fare, molto probabilmente dei vecchi completamente spietati, mineralizzati dai sedimenti tossici di questo immenso essere stati recettori di un flusso spettacolare di scene di porno violenza infinita, soffocante, e non sappiamo se avranno ancora dei sufficienti freni inibitori, degli strumenti di sublimazione e quant’altro necessario a vivere inter hominem hesse, tra gli altri.
IL ROVESCIAMENTO DELLA PORNOGRAFIA E DELLA VIOLENZA IN ESSA ESIBITA A PUBBLICO CODICE SESSUALE
Una cosa nella sfera pubblica è una cosa il cui esser vista come tale comprende il sottointeso che tutti sanno che tutti vedono quella cosa visibile, che quella cosa visibile è tra noi vista da tutti e quindi esprime in se anche, quella cosa, un concordato sociale, un patto, ovvero essa fa ufficialmente parte del costume, e che tutti lo sanno come dato oggettivo non come supposizione. La pornografia come presenza in chiaro nella sfera pubblica, presente e visibile come un paesaggio, come lo sarebbe il mare davanti ad una città di mare o una montagna sull’orizzonte, significa che ogni adolescente intimamente sa, anche a livello prelinguistico, che sua madre e suo padre sanno che egli assiste quotidianamente a questa orgia di violenza sessuale, cosi come l’adolescente sa che vi assistono i suoi genitori. E ognuno di noi sa che gli altri vi assistono, perché è semplicemente li, come ci sarebbe un fiume, un mare o una montagna, ecco la c’è la violenza sessuale espressa nei termini di un oceano di pornografia il cui livello di alienazione , di spettacolo di crudeltà, di violenza inaudita lievita giorno dopo giorno, e noi tutti bambini adolescenti giovani adulti e vecchi, vi siamo affacciati davanti senza rimedio, e ce ne siamo fatti una ragione, ma siamo in grado di farci attraversare dallo spettacolo continuo di una violenza sessuale umanicida? Siamo certi che non finiremo pietrificati come davanti alla gorgone ad assistere alla rappresentazione quotidiana dello spettacolo della violenza sessuale, dello stupro come spettacolo da guardare nella sfera pubblica? Dei corpi delle donne usati come latrina per lo sversamento di uno sperma, da seme di vita che fu, decaduto a orrido liquame tossico?
Non possiamo ancora valutare in maniera scientifica quali sono le reali conseguenze del rovesciamento delle interiora pornografiche nella sfera pubblica, del rovesciamento della pornografia da “intestino” che era, luogo del segreto e della trasgressione al riparo dallo sguardo sociale, a “pelle”: perché ci troviamo di fronte a un processo completamente inedito nella storia sociale umana, sia dal punto di vista del costume sia dal punto di vista dei mezzi che questo processo impiega o da cui è agito come dir si voglia.
Ma io so perfettamente, anche se non ne ho le prove, che dal momento che la speculazione spettacolare è arrivata alla manipolazione massiva della libido umana dei bambini, aprendo le chiuse della pornografia per allagare l’alveo della sfera pubblica, soprattutto per motivi di controllo e manipolazione delle masse, oltre che di business, con ciò si è messo in moto un processo di collasso delle strutture portanti della civiltà, perché la libido è una delle energie strutturali dell’uomo e il differimento delle pulsioni sessuali è conditio sine qua non della possibilità stessa di un essere sociale dell’umanità.
Un comandante di una nave, lo abbiamo visto di recente, può tranquillamente distruggere una mastodontica nave tra le risate senza che nessuno alzi un gomito mandandola a fracassarsi contro gli scogli, come la Costa Concordia, dunque nulla vieta che classi dirigenti completamente ignoranti, grezze, triviali, oscene e completamente ignoranti della fondamentale dimensione culturale della politica facciano lo stesso con la nostra stessa civiltà autodistruggendosi, e portandoci tutti nella sciagura ad annegare. Una simile eclissi della ragione è stata alla base dell’autodistruzione europea con la prima guerra mondiale. Mi sembra che siate sulla buona strada Presidente Boldrini.
PRINCIPIO DI REGRESSIONE DELLA CIVILTÀ?
Inizio di un regresso della civiltà? probabile, se è vero che la civiltà, in senso lato, nasce proprio con il controllo delle pulsioni sessuali grazie ai tabù, come quello universale dell’incesto, che è riuscito come forza culturale ad imbrigliare la pulsione primordiale ad accoppiarsi con i membri della propria famiglia, con le proprie figlie, con le madri. Se nelle società venissero meno i freni inibitori di tutta una serie di pulsioni che abbiamo imparato ad incanalare nel corso della nostra evoluzione le conseguenze non starebbero all’umano diversamente da come starebbe all’ambientale una immensa ed irreversibile catastrofe nucleare.
ENTROPIA – IRREVERSIBILITA’ DELLA MORTE
Nella composizione sociale delle pulsioni psichiche umane vale certamente il principio entropico che un ordine una volta distrutto non può essere ricostruito, non si torna indietro dalle catastrofi di questa classe, se non su piani della temporalità di centinaia di migliaia di anni in cui quell’ordine distrutto si era venuto costituendo, dalla morte non si torna indietro Laura, scusami questo tu. Eros e Thanatos sono legati dal filo di questa irreversibilità.
PER UN LIBERA PORNOGRAFIA VIETATA E NON OBBLIGATORIA
Attenzione Onorevole Boldrini, di questo controllo culturale e storico sulle pulsioni sessuali, come elemento di differenziazione con il bestiale, l’erotico prima e il pornografico poi sono stati parti fondamentali e hanno avuto la funzione di sistemi di ammortizzamento, di linee di fuga , di strutture di scarico delle forze, come lo sono gli archi portanti di grosse strutture statiche, vere e proprie valvole di sicurezza necessarie a mantenere una pressione sociale dell’azione dei tabù sessuali entro livelli sostenibili, tanto ad arrivare alla necessità di momenti di trasgressione e sovvertimento collettivi e ritualizzati, di cui il carnevale per esempio è lontano ricordo, e di cui i sabba, e altri rituali orgiastici sacri presenti in tutte le culture e civiltà umane ci testimoniano, pensiamo alle orge delle baccanti e quanto altro, e in quanto tali sono state anche una palestra di legittima eversione riguardo al rigore dei costumi. A tutti è noto quanto nella castigatrice epoca vittoriana abbia fatto da contro altare una vasta produzione di letteratura erotica. Questo per puntualizzare che lei non sta leggendo semmai leggerà questo mio intervento, l’intervento di un moralista, e di un sessuofobo, o di un bigotto.
OVERDOSE DI VIOLENZA SESSUALE
Non sono assolutamente contro la pornografia e l’erotismo, sono contro il suo essere stata rovesciata da atto di trasgressione ad ortodossia sociale, da effrazione del modello a modello, ci siamo? E sono ovviamente terrorizzato dalla sua intossicazione di violenza con cui viene ormai dopata avendo perduto il suo gradiente originario di trasgressione per farla essere eccitante rispetto alla suo diagramma, divenuta consumo sociale di massa, simile a quello della assuefazione del corpo alle sostanze per cui bisogna aumentare progressivamente la dose, fino alla letale over dose, per continuare ad averne la percezione dell’effetto. Comprende che cosi la pornografia sta correndo, con tutte le masse di consumatori sopra, verso il baratro di una rappresentazione sessuale omicida?
PORNOGRAFIA E POLITICA
La pornografia, per secoli, fino a nemmeno due tre decenni fa rappresentava una sfera segnalata in maniera chiara dal contrassegno di essere trasgressione. Trasgredire significa poi assumersi la responsabilità di una scelta di dissidenza da una ortodossia.
Acquisire materiale pornografico per un adolescente degli anni 70, cosa che un adolescente faceva ovviamente, era la sua sfida al sistema che gliela interdiceva, riservandola solo alla sua sfera adulta, significa sfidare con astuzia la società e la famiglia. Significava procurarsi il materiale di quelle rappresentazioni avendo chiarissimo in mente che quelle rappresentazioni sebbene da tutti conosciute e da tutti consumate non erano ammesse come rappresentazione entro l’ambito della sfera pubblica ed erano interdette ai minori. Ovvero era come se ci fosse scritto sopra : quello che stai vedendo non è ammissibile come forma sociale di vita. Mentre oggi e come se vi fosse scritto : quello che stai vedendo è il modo in cui devi stare in società.
Se un giornalaio vendeva un giornale porno ad un adolescente lo faceva commettendo un reato. E via dicendo, ora non voglio fare qui una storia dell’accesso al pornografico.
Oggi è esattamente il contrario. La società espone il materiale pornografico, nella sfera concretissima della rete web rendendolo accessibile senza nessuna barriera, senza nessun responsabile fisico della sua distribuzione. Ne fa un monumento, che è li a indicare i comportamenti esemplari e non solo: data questa piattaforma delle sfera pubblica di violenza sessuale pornografica, tutti i codici più soft dello spettacolo vi ammiccano o la citano direttamente, imprimendo appeal alle proprie rappresentazioni se vuole un esempio cosi su due piedi non so mi viene in mente -American Beauty-.
L’adolescente e il bambino con ciò oggi sono violentati dalle condizioni materiali dell’ambiente concreto dello spettacolo e della rappresentazione, poiché la pornografia è diventata paesaggio concreto la dove era stata luogo della immaginazione, e sono costretti ad aderire al suo consumo e ad assumere di conseguenza comportamenti concreti che sono con quei modelli mimetici. E’ una condanna capitale spiccata dalla società e che condanna a morte il suo libero sviluppo sessuale e quindi umano. E’ habitus mentre prima era esattamente lo spogliarsi di quell’habitus. La pornografia oggi è la obbligatoria divisa del totalitarismo spettacolare nella sfera sessuale, è la cravatta obbligatoria per entrare in senato, è l’appalto di Stato della pedagogia all’industria del porno posseduto da una way of life criminale che vira sempre e solo di più verso la violenza pura, tendente all’omicidio, verso il sesso come carneficina .
Tra il consumatore di pornografia e la società un tempo era stipulato un patto, quello che fosse solo e unicamente una trasgressione, che solo in parte era moralistico, fondamentalmente aveva uno scopo funzionale e strutturale più di competenza dell’epistemologica dell’ingegneria sociale che del costume.
BIOPOLITICA: IL PORNOGOVERNO DEGLI ALTRI
E delimitava un confine la cui sovranità un tempo estesa a molti aspetti della vita privata ora era quasi solo affidato alla sfera erotico-pornografica, ovvero il confine tra la casa e il pubblico, perché come sappiamo la sfera privata è stata terreno di una conquista inarrestabile da parte del potere che è arrivato non solo fin dentro le camere da letto, imponendo, come oggi impone, infatti la pornografia come enciclopedia dei comportamenti esemplari della sessualità a cui il consumatore deve attingere per assomigliarsi, e per sviluppare quel carico di violenza, tramite la proposta in questa collezione di esempi quasi esclusivamente di una pornografia estremamente violenta, necessario alla giustificazione di una società che scivola tragicamente verso lo Stato di polizia agendo nel contempo la trasformazione delle masse in feccia, masse che erano già state una volta degradate da popolo a plebe durante le trasformazioni del primo capitalismo e dell’imperialismo come illustra Hannah Arendt, e arrivando dentro le cellule dei cittadini, la questione biopolitica: diritto alla eutanasia, aborto, fecondazione etc.
La pornografia oggi è, espiantata dalla sfera della trasgressione e impiantata nella sfera pubblica, esattamente esercizio della biopolitica, ovvero sostituzione della libertà politica dei cittadini con il movimento continuo dell’abbassamento della soglia dell’osceno spacciato alla plebe e alla feccia, –generate come tali dallo storico declassamento del popolo e degli individui delle sue classi-, come il movimento che dovrebbe invece aver avuto la libertà politica, movimento invece, quello della libertà politica, assassinato d’ufficio, terminato, non prima di aver proceduto a una estinzione pilotata delle élites intellettuali nelle società, le quali altrimenti avrebbero registrato e denunciato l’evento in atto e guidato le società a delle contromisure.
Senza stare ad allungare oltre misura questa riflessione, tanto ormai siamo nell’inutile, parliamoci chiaro, e il nostro è un pensare dentro un penitenziario della ragione, tutto ciò, prima che la pornografia fosse rovesciata da trasgressione privata a conformità sessuale pubblica, comportava da un punto di vista pedagogico per il giovane la presa di coscienza di tutta una serie di cose precise , ma soprattutto la consapevolezza immanente che il sesso non poteva essere rappresentato dal sistema padrone dei mezzi di produzione come modello sociale, se non in modo trasgressivo al suo stesso modello ufficiale, e se positivo poteva solo essere prova di trovarsi sotto una dittatura, un totalitarismo, de facto la nostra attuale condizione.
RISPETTO A TUTTO CIO’ QUALE E’ IL SENSO DELLA LETTERA DELLA PRESIDENTE BOLDRINI?
Purtroppo la compressione di un cosi vasto argomento nella forma di un articolo quando meriterebbe un dibattito di diversi anni tra le menti più illuminate, ormai rarissime, del tempo, ha comportato la perdita di importanti profondità, sottigliezze, variazioni microscopiche quanto capitali nei sensi in ogni infinito snodo della complessa questione e via dicendo e dunque tutto quanto ho qui espresso è appena minimamente indicativo.
Tuttavia è sufficiente, a fronte di questo scenario del rapporto tra violenza e pornografia violenta nella sfera pubblica fin qui evocato, a far comprendere l’infelicità, diciamo, della iniziativa della Presidente Laura Boldrini nell’aver scritto quella pietosa , quanto umiliante, lettera, essendo scritta dalla terza carica di uno Stato, a Marck Zuckerberg, utile solo a una demagogica propaganda presso un pubblico popolare della figura della Presidente stessa, che sembra cosi essere immersa in una sorta di permanente campagna elettorale per diventare un prossimo futuro Presidente della Repubblica, il primo presidente donna italiano ( ci pensa qualche volta?). Le ragioni molto semplici per cui ritengo ciò sono le seguenti.
IL PARLAMENTO E’ IL POTERE LEGISLATIVO E IL GOVERNO E’ IL POTERE ESECUTIVO
E in quanto tali hanno tutto il necessario potere per agire sulle condizione della vita del paese. Una lettera a Zuckerberg come quella di Laura Boldrini potrebbe avere senso se scritta da un normale cittadino, magari entro gli ambiti dell’impegno di una associazione, un cittadino che non avesse altro potere che il tentare di persuadere, che chiedesse il favore di un interessamento di un potentissimo su una questione come questa , ma un legislatore, quale lei è in questo momento, di potere ha , in una democrazia, quello supremo di scrivere le leggi, e se riscontra una situazione che danneggia o mette in pericolo la vita, la psiche, la salute, o il buon costume, poiché il buon costume è a tutt’oggi una voce costituzionale, dei propri cittadini, o quanto altro, affrontando una discussione parlamentare, se ottiene la necessaria maggioranza, emana una legge che corregge o elimina la condizione nociva o lesiva oppure no.
Per esempio si potrebbe fare una legge che vieta ai minori di 18 anni di avere degli smartphone , permettendogli di avere solo dei normali cellulari per chiamare e mandare messaggi, cosa che non impedirebbe affatto alle famiglie di alfabetizzarli digitalmente ma sotto controllo a casa e a scuola, in fondo come è per la patente della macchina, o come è per il porto d’armi, oppure date anche le macchine ai bambini no? Dategli i porto d’armi anche, a rigor di logica…si dovrebbe no? Era solo per dire.
Tornando al discorso il luogo in cui un parlamentare deve presentare il problema che pensa di avere identificato è innanzi tutto il parlamento, dove è rappresentata la sovranità popolare che invece la Boldrini salta a piedi uniti per lanciare lettere pubblicate a titolo di favore personale grazie al prestigio istituzionale della sua carica, usato per ciò in maniera vagamente abusante, dalla più importante testata giornalistica italiana o lanciando proclami da un profilo Facebook, a mio modo di vedere ridicolizzando il prestigio di terza carica dello Stato i cui compiti molto ben chiari, sono quelli di arbitro della camera di sua competenza, oppure si dimetta e si dedichi alla violenza nella sfera pubblica da cittadina indipendente. E’ pagata con denaro pubblico per essere arbitro della camera Presidente, mi scusi.
Il Presidente della Camera è un arbitro super partes e prima di esternarne in quanto tale convinzioni personali sui quotidiani dovrebbe ben rendersi conto che nel fare ciò cade dalla sua neutralità, se non rappresenta una decisione del parlamento, perché in parlamento potrebbero essere rappresentati interessi di una parte della nazione non concordi con le sue esternazioni, quando una persona fa l’arbitro sospende tutta una serie di condizioni di libertà che hanno i non arbitri. Il benemerito presidente Cossiga soffriva di bipolarismo, il suo psichiatra si chiamava Athanasios Koukopoulos, e lo so perché era lo stesso psichiatra di Aldo Rosselli, il figlio di Nello Rosselli, mio amico e maestro. Le sue particolari esternazioni avvenivano in fase di avvicinamento alla fase maniacale, una eccezione su basi cliniche insomma. Purtroppo, ha fatto giurisdizione . Ma insomma, la terza carica dello Stato che si mette a fare delle petizioni sulle bufale con il logo di Pinocchio a fronte di tutto ciò che le ho argomentato è uno spettacolo piuttosto deprimente a mio avviso. Ripeto lei è un legislatore, deve fare le leggi se ne ha la forza politica oppure dovrebbe stare al suo posto, poi dopo a termine mandato fa come le pare.
Ma al di la di questo un governo di una Nazione sovrana non chiede per favore a Mark Zuckerberg, cittadino di un altro Stato, di offrire un qualche strumento allo Stato Italiano per moderare le utenze nel suo social, ci prende per i fondelli Presidente? Un governo emana una legge che codifica il modo in cui Facebook deve comportarsi in questo paese e finisce la storia e se Facebook non rispetta la legge, lo Stato gli chiude l’accesso, come ha fatto per mesi con il Facebook russo VK. per proteggere i diritti d’autore di un noto comico italiano. Scrivere a Zuckerberg pubblicamente è stato un atto con cui ha vagamente ridicolizzato la Statualità che sta rappresentando. E come abbiamo credo ampiamente dimostrato oltretutto sbagliando completamente l’eventuale oggetto della questione.
Infatti se la sua preoccupazione è quella che ha espresso nella lettera a Mark Zuckerberg come mai non ha sentito la più urgente impellenza di scrivere su la Repubblica alle proprietà dei maggiori siti di pornografia del mondo, i quali, oltre 90 miliardi di utenti all’anno, stanno educando le generazioni dei nostri figli alla più trucida violenza sessuale, per chiedere loro gentilmente di epurare i loro contenuti da qualsiasi rappresentazione di questa violenza sessuale? Mistero. Perché Mark si e quelli no? Ce lo vuole spiegare?
UNA LANCIA DA SPEZZARE
Va detto pero detto che infine se il suo intervento, riuscisse –dovrei dire fosse riuscito ma voglio essere ottimista– ad aprire un profondo dibatto nazionale, che sarebbe drammaticamente urgente sulla questione, e se ciò portasse a provvedimenti seri ovvero a delle leggi per espugnare dalla sfera pubblica, anzi per disinfestare la sfera pubblica infestata dalla violenza sessuale pornografica, colpendo in Italia la istigazione alla violenza sessuale nella rappresentazione pornografica con altrettanta violenza giuridica con cui è stato colpita l’apologia del terrorismo durante gli anni di piombo per esempio, per ricollocarla nel suo ambito di trasgressione del costume non criminale invece che di ortodossia quale è ormai diventata, e rendendola accessibile soprattutto e fondamentalmente solo ad un mondo adulto, ovvero sia contrassegnata chiaramente come diritto della sfera privata e non come norma e ortodossia sessuale della sfera pubblica, ciò sarebbe una cosa che farebbe tornare l’Italia ad ambire di essere un paese dell’Umanesimo. Ma ora sto iniziando a delirare , mi rendo conto. Meglio che mi fermi qui. E’ tutto perfettamente inutile non è vero Presidente?
Intanto i bambini hanno preso a stuprare i bambini.