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Saviano sul letto del El Chapo. Bufala mondiale.

Postato il Gennaio 24, 2016 David Colantoni 0

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“Mi chiamano a tarda notte e mi avvertono: hanno trovato ZeroZeroZero, il tuo libro, nel covo de El Chapo. Non ci credo. Mi inviano il video girato dai marines messicani e lo vedo: ZeroZeroZero sul letto del Chapo” da un post di Roberto Saviano del 16 gennaio 2016 alle ore 12,04 sul suo profilo Facebook.

LO SPETTACOLO DEL SAVIANESQUE 

 Su “la domenica di Repubblica” del 17 gennaio ,  con un momento di iniziale stupore, ho trovato un articolo di Roberto Saviano di tre grandi pagine che  assomiglia moltissimo, nel suo impianto,  ma proprio parecchio , ad un articolo che ho pubblicato  su Young in occasione dello scandalo per i funerali spettacolari del clan dei Casamonica a Roma, era la fine d’agosto dello scorso anno.  Il mio articolo si intitolava “mafia spettacolo e consenso sociale” e aveva per immagine di copertina la celebre icona del padrino interpretato da Brando, identica copertina quello di Saviano, sebbene sia stata usata da La repubblica la versione rielaborata a suo tempo per la cover del videogame del il padrino. Assonanza anche  tra il mio e il suo titolo,  che recita “ I Padrini, da Al Capone a El Chapo quando il boss fa spettacolo”
a sinitra l'articolo di Saviano gennaio 2016 a destra il mio articolo agosto 2015

a sinistra l’articolo di Saviano Gennaio 2016 a destra il mio articolo Agosto 2015

Sono restato per un momento interdetto con un sorriso traverso stampato in faccia e l’esclamazione “brutto figlio di..”  restata impigliata tra i denti. Saviano mi ha sempre suscitato fortissima simpatia, che non è venuta meno in questo moto di stizza appunto divertita. Avevo spedito a diversi account di Roberto l’articolo perché il mio pezzo  finiva con una riflessione sulla nuova serie TV Gomorra in cui registravo come l’originaria dichiarazione di intenti di Saviano di combattere la mafia specialmente sul fronte del linguaggio si fosse a mio avviso ribalta nel suo esatto contrario:  Saviano si era trasformato, certo inavvertitamente, nell’Aedo mondiale dell’epos e del feticismo spettacolare mafioso.

Avevo diffuso  moltissimo il mio articolo attraverso Twitter, mandandolo  a molti giornalisti  tra cui   molti de  “La Repubblica” e de “L’Espresso” testate con cui appunto collabora lo scrittore di Zero Zero Zero  e per cui è  uscito l’articolo domenica.   Chi non  dispone degli importanti mezzi di produzione che il capitale mette a disposizione dei suoi addetti alla cultura non può proprio esimersi dall’occuparsi di adempiere questo ufficio di inviare tramite i social, per farlo conoscere,  il proprio lavoro.

agosto 2016 uno dei tweet a Roberto Saviano con il link del mio articolo

agosto 2015 uno dei tweet a Roberto Saviano con il link del mio articolo

Per un momento ho  quindi avuto proprio la nettissima sensazione che Roberto Saviano avesse introiettato il mio articolo cosi bene  da riscriverlo  poi a modo suo, ovviamente questa era  solo una soggettiva psicosomatica scatenata  dalla plausibilità oggettiva insita nei fatti ( tra tutti quello che l’articolo lo  avessi inviato a lui  io stesso e per cui ero sicuro che lo avesse letto). Nel mio articolo dicevo  che lo scandalo dei media per lo show del funerale dei Casamonica era uno scandalo posticcio e ideologico, una protesi di scandalo, e ricordavo, per dimostrare il senso ridicolo di questo pseudo scandalo,  gli oltre 140 titoli del cinema celebranti la  mafia, però io per paragonare la loro quantità alla quantità di produzione dei film sul terrorismo politico e dedurre dalle differenze di quantità stessa  dei  titoli prodotti per ogni genere il diverso consenso sociale allo spettacolo di  violenze aventi scopi diversi;  ed ecco  nella mia distorta e woodyalleniana  visione della questione  che  le pagine interne dell’articolo di Roberto mi sembravano a bella posta scritte giustappunto dentro una cornice di immagini proprio di questi famosi film. Inoltre nella versione  americana dell’articolo, che ipocondriacamente mi ero andato a spulciare sul sito web del The Guardian, uscito il 12 gennaio, che si intitola “El Chapo Hoollywood and the lure of  mob movie” anche  l’incipit, dedicato  alla falsa “sorpresa” dello scandalo, non riportato però sulla versione per La Repubblica -e  secondo la mia mitomania affinché il mio ipertrofico Io non lo venisse a sapere-  in qualche modo alla mia ossessione sembrava risonante tra i due articoli. Scricchiolii in soffitta  che nel delirio mi sembravano invece i passi terribili dell’assassino che si avvicina, questo per capirci. 

le due pagine interne dell'articolo di Saviano

le due pagine interne dell’articolo di Saviano del 17 gennaio con a destra la notizia del ritrovamento di Zero Zero Zero sul letto di un nascondiglio del El Chapo Guzman

Avevo anche avuto  ragione, nel mio pezzo di agosto scorso, a ricordarmi di certi articoli sulla  cattura di alcuni ricercati che erano stati presi proprio con il libro di Saviano tra gli oggetti “scelti” della latitanza, con ciò io volevo sottolineare che se il criminale si specchia narcisisticamente nelle narrazioni di chi invece quelle narrazione le ha prodotte ufficialmente dichiarando di averlo fatto soprattutto per delegittimare  con ciò quel mondo, e invece il criminale  in esse trova narcisisticamente  la narrazione del proprio epos e quindi una legittimazione storica, e molti giovani un modello eroico di vita violenta, forse in quella narrazione qualcosa non era univoca. Lui invece,  a posteriori, commentando  questo evento, riteneva questi ritrovamenti  essere solo un neutro quanto professionale aggiornamento da parte dei boss di ciò che si scrive su di loro per monitorare il fuori della società, quasi a mo’ di ricerca di mercato. Io credo trovando, cosa comprensibile, pubblicamente imbarazzante questa fortuna dei suoi libri in ambienti criminali  e mafiosi.

Ora proprio durante il  mio attacco psicosomatico che mi induceva a ritenermi plagiato, cosa impossibile ovviamente, sebbene mi fossero giunte da oltre oceano delle strane eco di un Saviano’s Plagiarism problem  –Mafia author Roberto Saviano’s plagiarism problem– fatalità  ha voluto che fosse  ricatturato il narcotrafficante pluriomicida sanguinario   messicano Jaquino Guzman detto “El Chapo”  e che,  notizia succulenta lanciata dalle agenzie di stampa, come si vede nel video delle forze speciali lanciato da TG1 e postato da Saviano sui suoi vari account,  durante   l’irruzione nel covo sarebbe stato trovato il libro   Zero Zero Zero sul letto del boss: è infatti  leggibile cosi  la notizia in primo impatto di comunicazione e  cosi rilanciata da moltissimi organi di stampa: trovato il libro durante l’irruzione. Come si può notare dalla foto del trafiletto qui in basso in cui ci viene detto che viene trovato il libro di Saviano in uno dei suoi nascondigli durante la caccia a El Chapo ( il che però significa in un arco di tempo  anche di anni) e sulla sua branda. Ora  il “durante la caccia a El Chapo” è un tempo praticamente equivalente alla sua intera carriera criminale, ma poichè  la notizia di questo libro ritrovato ci viene data adesso che è stato catturato la nostra mente interpreta questo “durante la caccia” come un durante questa specifica caccia in cui è stato catturato l’ultima volta, e in uno dei nascondigli come questo ultimo nascondiglio in cui è stato catturato. Ambiguità linguistiche che riprenderemo tra poco comunque.. 

dettaglio del trafiletto dove viene data la notizia del ritrovamento di zero zero zero sul letto del boss

dettaglio del trafiletto dove viene data la notizia del ritrovamento di zero zero zero sul letto del boss

Cosi anche questo passaggio su La Repubblica del libro di Saviano nelle mani dei criminali fatalmente simile al mio  mi spingeva al rafforzamento dell’episodio psicosomatico inducendomi ad una esasperata disamina delle questioni  e facendomi a sua volta questa situazione scoprire cose   alquanto interessanti e che mi hanno persino distratto dalla mitomaniacale credenza che una star letteraria mondiale avesse potuto ispirarsi al mio lavoro, e cioè il fatto, smisurato direi, che la notizia che El Chapo abbia letto e lasciato sul letto di un covo il libro di Saviano è, ad una attenta disamina dei fatti cosi come sono tati trasmessi nella notizia stessa,  una vera e propria bufala perpetrata a livello  mondiale da alcuni tra i più autorevoli organi di informazione e da alcuni notevoli giornalisti italiani e internazionali,  certo, cosa c’è di anormale in ciò direte voi? Posso capirvi. 

Guardiamo dunque   insieme il video in questione :   ecco che, come in una sorta di video games, un gruppo di teste di cuoio armate di tutto punto irrompe in  una casa  assolutamente vuota mentre una cronista per sua fortuna fuori campo  commenta essere questi gli ultimi momenti prima della cattura del El Chapo; vediamo i corpi speciali messicani,  come da manuale, mano sinistra sulla spalla di quello avanti, in fila  uno dietro l’altro, sparare al nulla; le telecamere riprendono  sul pavimento strisce e macchie di  sangue ormai ossidato ben  più marroncine che rosse,  e dunque vecchio di qualche ora,  che assomigliano ormai  più  ad acquosi fondi di caffè che a sangue umano oltretutto che dovrebbe sgorgare da corpi che sono però  stranamente assenti dalla scena tra quelli che sembrano i caotici resti di uno scontro già consumato piuttosto che in atto di consumarsi per trattarsi, queste, delle immagini appena precedenti la cattura, come ci assicura la nota giornalista italiana che commenta, e che  quindi capiamo essere misteriosamente stati portati via ben prima che scocchino gli ultimi fatidici momenti prima dell’irruzione che ci viene assicurato stiamo proprio vedendo.  E’ infatti evidente che l’abitazione, di almeno cento metri quadri, non proprio una topaia, tanto per sottolineare una cronaca, a tratti, decisamente dissociata dalle immagini,  è assolutamente vuota, ed è evidente che i marines messicani stanno proprio sparando,  per le telecamere, nientemeno che contro i muri , e oltretutto, a parte quelli degli agenti, non si sente infatti,  come avverrebbe  se in realtà ci fosse qualcuno a ricevere quelle raffiche , un  solo urlo.

Resto sempre attonito, senza mai riuscire ad abituarmi, davanti a  questo  strapotere del media che di fronte al rosso ti può dire senza battere ciglio “ecco il verde” con una mancanza di pudore assoluta, con una strafottenza cinica che fa specularmente il verso alla glaciale ferocia  dei killers, sapendo che la sua bugia è evidente oltre ogni dubbio. Come non riandare a quel celebre brano dell’aforisma di Adorno  in Minima Moralia sulla menzogna che recita “Tra gli scaltriti pratici di oggi, la menzogna ha perso da tempo la sua onorevole funzione di ingannare intorno a qualcosa di reale. Nessuno crede più a nessuno, tutti sanno il fatto loro. Si mente solo per fare capire all’altro che di lui non ci importa nulla, che non ne abbiamo bisogno, che ci è indifferente che cosa pensi di noi” ?

Ma andiamo avanti..

Guidati da Giovanna botteri che  -meraviglie della globalizzazione- da New York fa la telecronaca per il TG1 italiano di una cattura in atto  in Messico, ecco che  in questo video   assistiamo   a una sorta di irruzione in playback,  poi  ecco uno stacco e poi  montaggio di alcuni istanti della telenovelas con la celebre attrice coinvolta nell’intervista di Penn, poi nuovo stacco e noi che abbiamo sempre presente in testa i processi costruttivi della comunicazione della rappresentazione,  l’idea del montaggio in questo caso, -ma con la consapevolezza che milioni di spettatori non hanno questa coscienza- ci rendiamo subito conto   che ora vediamo un ambiente decisamente diverso, attaccato semanticamente in maniera posticcia  al primo della sparatoria, milioni di persone crederanno senza battere ciglio di stare continuando a vedere la casa delle prime immagini ovviamente,  inoltre mentre prima quelle che vedevamo erano immagini, come ci dicono, passate dai marines messicani (sebbene di solito le forze armate appongano il loro logo sui video che rendono pubblici mentre questi non sono ufficializzati da nessun logo della marina messicana)  ora invece sulla destra dello schermo, segno evidente per occhi smaliziati che si tratta di videomateriali diversi, compare il logo di un media messicano, “El Universal”, eccoci dunque  in una camera abbastanza normale, cioè non devastata da combattimenti  anche abbastanza ordinata  e con due letti – mentre il resto della casa nelle immagini  del primo video senza il logo immediatamente precedenti a queste  ci era  mostrato in preda al caos totale dell’irruzione- ecco qui  tranquille pareti  senza sventagliate dei mitra, oggetti riposti in ordine, e  nessuna macchia di sangue – da dire che per noi palati abituati alle sopraffine videogrammatiche  della produzioni hollywoodiane dei terroristi mediorientali questo video, parlo della prima parte di spari contro i muri, risulta decisamente primitivo e indigesto,  con madornali ingenuità stilistiche quali quella di farci vedere sparare in  una casa assolutamente vuota, video   evidentemente indirizzato ad un diversamente attento pubblico rurale o inurbato del Messico e finalizzato mi vien da pensare, parlo sempre del primo spezzone dei marines che sparano,  soprattutto elettoralmente  a  ricostruire l’orgoglio macista delle baffute istituzioni  messicane,  incapace quindi di produrci quella estetica tayloriana “suspension of disbelief” di cui noi spettatori avanzati occidentali siamo assetati).

la stanza ordinata senza colpi di mitra e la copia di Zero Zero Zero sul letto

la stanza ordinata senza colpi di mitra e la copia di Zero Zero Zero sul letto

In questo nuovo ambiente montato come coda del primo video dei marines in azione, parte la veloce panoramica della videocamera, videocamera stordente che non si ferma mai,  dove si vede un staffa di metallo piena di camice tutte ordinate e sopra al letto   accanto ad un rotolo di carta igienica finalmente, con esagerata nonchalance,  la telecamera inquadra il libro di Saviano Zero  Zero  Zero. La Botteri commentando questo momento   nel video del TG1 postato da Saviano stesso sul suo profilo fb, dice che il libro di Saviano è stato trovato nel nascondiglio scoperto tre mesi fa, tre mesi fa? Moment please! fermo riavvolgo e riascolto, si,  dice proprio così, dunque è confermato che non si tratta della stessa casa dell’irruzione, ma di un non precisato covo scoperto tre mesi prima.  Perché una immagine  di tre mesi fa è montata sul video in cui ci stanno annunciando la irruzione dei marines e la cattura del El Chapo avvenuta l’8 gennaio 2016? perchè ci fanno il gioco delle tre carte? 

Perchè tutto questo fucking casino ( un po di parolacce in questa storia ci stanno )  proprio adesso, perché escono ora questi video sulla scena mondiale di fatti che sarebbero accaduti ben tre mesi or sono? Forse perchè l’articolo  di Rolling Stones con la foto del signor Penn che stringe forte la mano di Joaquín Guzmán Loera, detto El Chapo ha inebriato tutte le redazioni del mondo e specialmente quelle messicane della possibilità di mettersi nella scia della stella Penn che ha illuminato di luce della ribalta il sanguinario El chapo, e quindi si vuole trovare a tutti i costi una trovata per entrare in gioco, “cazzo ci facciamo fottere dalle tv yankee ehi muchacos,  joder! El Chapo è roba nostra messicana cien por ciento, Joder!,  mica loro, su trovate qualcosa, inventiamoci qualcosa ok, magari ecco si  sentite qua ,  i marines ! bueno, fatevi portare da qualche parte, inventate, creativi cazzo !!oliate qualcuno por dios!” mi pare di sentire dire in messicano nei piani alti delle redazioni della stampa davanti allo scoop planetario di Penn e Rolling stone e cosi la El Universal a una settimana dal colpo di Rolling Stone il 15 gennaio 2016 pubblica il video  intitolato “Aun en la sierra, vestia camisas de 100 dolares” del presunto covo e da cui sono state poi  estratte le immagini con il libro di Saviano che poi sono finite montate da TG1 sul video della cattura del el chapo. Ecco il 15 gennaio quelli della redazione di El Universal, link qui sotto, che fanno lo scoop del libro di Saviano sul letto del chapo, leggendo il titolo, che fa delle camice da cento dollari il vertice ontologico dell’articolo restiamo un po interdetti, ma come non titolate sul libro? titolate sulle camice?  ma forse sono molto più astuti di quel che sembrano, certo che  sanno bene che la notizia mondiale è il libro e non il prezzo delle camice, ma devono essere gli altri ad accorgersene a dire loro che hanno fatto uno scoop sensazionale, se se lo dicessero da soli commetterebbero un fuori gioco diciamo, sarebbero esposti a un troppo facile sospetto di di set cinematografico, meglio fare i tonti…. ma poi non potrebbe essere la casa in campagna del nonno di un redattore questa ? c’è forse scritto Marina Messicana sul Video come quando vediamo i video che girano i nostri militari?? No?  semplicemente chiedo…(vi ricordo che sono un mitomane, non lo dimenticate)

Aun en la sierra vestia camisas de 100 dolares

Comunque la corrispondente da New York  del primo telegiornale nazionale italiano, celebre valchiria  di carri armati irakeni a caccia di armi di distruzioni di massa mai trovate , ci assicura proprio di questo trattarsi:  il letto del El Chapo, il suo proprio letto personale dove ha dormito e letto Zero Zero Zero di Saviano.  E  senza ombra di dubbio, passando dal forse,  avente per soggetto il quando Guzman El Chapo avrebbe potuto aver saputo del libro di Saviano, alla certezza che El Chapo   il libro di Saviano aveva voluto proprio  leggerlo come potete evincere dalle sue stesse parole nella cronaca, eccole :  (…)forse Guzman lo aveva visto dal carcere di massima sicurezza,  parlare di lui e dei suoi affari deve essere diventato curioso e ha voluto leggere di persona  quel che si raccontava su di lui(..)

Ovviamente uno non  ci farebbe proprio  caso ma insomma chi se ne frega? la cosa, potrebbe aver pensato qualcuno,  fila sicuro  liscia agli occhi del pubblico letteralmente annegato nel flusso ingestibile di tutte le info che rovesciandosi da tutto il mondo creano un assordante boato nelle atrofizzate coscienze di miliardi di persone divorate dalla frenesia della vita. E se uno non è colto da un attacco di plagio psicosomatico e mitomane -e le probabilità che nel mondo vi siano altri , oltre a me,  in preda a questa  particolarissima forma di psicosi rispetto a questo fatto di Saviano,  ora e qui,  è decisamente poco probabile- perché mai  quindi dovrebbe soffermarsi sulle coerenze logiche delle cose mentre la vita ci sfugge da tutte le parti?  Quindi la cosa non ha preoccupato nessuno, ecco che Saviano mostrando quanto considera verità e certezza   punto fermo del suo pensiero il 16 ottobre 2016 sul suo facebook  verga considerazioni di intensa lirica sulla vicenda della deposizione del suo libro  sul letto  del El Chapo come questa:

Roberto Saviano acrilico e carboncino su tavola. disegno di David Colantoni 2010

Roberto Saviano’s portrait.  David Colantoni
Cm 30 x 55 acrilico e carboncino su tavola. 2010

“Mi chiamano a tarda notte e mi avvertono: hanno trovato ZeroZeroZero, il tuo libro, nel covo del Chapo. Non ci credo. Mi inviano il video girato dai marines messicani e lo vedo: ZeroZeroZero sul letto del Chapo. Mi sembra di tornare indietro nel tempo, quando trovarono Gomorra nel covo di Michele Zagaria, boss del casalesi. E prima ancora nel rifugio di Francesco Barbato, capo casalese di nuova generazione. Bunker, abitazioni squallide, dove i boss vivono come topi e dove provano a capire cosa si scrive su di loro.Chiudo la telefonata, sono stordito. Ancora una volta – penso – tutto si complicherà. Stiamo a vedere”

Leggo  e mi viene da pensare che  due covi non diventeranno mai un solo covo se non in un processo di mistificazione.

Ora Il montaggio in un video  di un fatto di cronaca  grave,  importante e recentissimo con una immagine diciamo vecchia di oltre  tre mesi,  è quantomeno  ambiguo e deontologicamente parecchio  scorretto, lo si può fare solo se lo permette il genere di contenitore, ad esempio un servizio di approfondimento dichiarato come tale e che prenda in esame la intera storia del criminale e non nel dare la notizia della sua cattura appena avvenuta in un notiziario,  un oltraggio, questo,  alla pubblica verità e anche all’intelligenza collettiva che darebbe un qualche fastidio in ambienti anglosassoni se perpetrato da anglossassoni a danno di altri anglosassoni, sebbene poi anche loro quando ci si mettono  non scherzino,  ma noi del pubblico del TG1,  la Botteri,  Saviano e pure El Chapo, in fondo, siamo tutti dei fottuti mangiaspaghetti e  mangiafagioli,  dunque  ci lasciano fare  divertendosi magari anche molto a vedere questo spettacolo di Savianesque (a proposito ho trovato questa splendida e geniale definizione merceologica del genere di scrittura di Saviano  sulla pubblicità americana di Zero Zero Zero nel sito della amazon.com e lo faccio assolutamente mio,  ecco il link ZeroZeroZero Roberto Saviano ebook, Saviano dunque  non solo non si ferma un attimo a dire “Signori fermiamoci un attimo,  siamo sicuri? …” no anzi,  interpretando un magistrale stupore e una intensa fatalità  verso queste epifanie, rilancia alla grande la succulenta occasione di questo immenso rilancio pubblicitario e gioca  a fare El Tonto, a non pensare, a non rendersi conto, se non vogliamo dire delle ambiguità, quanto meno delle pesanti incongruenze che vengono poste in essere da questo fatto del libro su un letto di tre mesi fa raccontato in una cattura fresca di giorni.

Ma questo non è ancora nulla..

Ecco che  io in preda a sindrome del  plagio, in cerca di non so cosa da capire,  sono anche  andato vedere il video sul sito della CNN dell’intervista  rilasciata a Sean Penn da El Chapo, eccolo. Ed è proprio da qui che ho cominciato  a capire che cosa in quelle immagini del libro sul letto che mi avevano colpito aveva turbato il mio inconscio

VIDEO : El Chapo Sean Penn CNN

In questo video, linkato qui sopra, infatti chiunque può ascoltare e vedere  che Guzman detto El Chapo è doppiato in inglese perché risponde in un ruvido e selvatico spagnolo alle domande di Penn  e facendo molta attenzione ci accorgiamo che anche le domande sono in spagnolo,  infatti anche le domande sono doppiate in inglese,   segno che l’osceno burino macellaio messicano nemmeno è in grado di capirlo l’inglese, risulta dunque un po’ strano,  anzi stranissimo ad essere onesti che questo tamarro narcotrafficante incapace di rispondere in inglese a quattro domande del cazzo non avesse avuto, casomai, sul suo letto, come sarebbe logico, l’edizione di Zero Zero Zero  tradotta in lingua spagnola pubblicata dall’editore spagnolo Anagrama con il titolo Cero  Cero Cero  e distribuita in Messico da  Colofón, S.A., 

edizione in lingua inglese di Zero Zero Zero, pubblicato dalla Penguin , come quella del video

edizione in lingua inglese di Zero Zero Zero, pubblicato dalla Penguin , come quella del video

 invece che una strafottutissima edizione yankee in  lingua  inglese, perchè quella che si vede nel video che ha fatto il giro del mondo, signori e signore, è l’edizione in inglese della Penguin   fatto eclatante questo  che dovrebbe far presumere una tale conoscenza della lingua anglosassone nel macellaio narcotrafficante detto El Chapo per cui sarebbe stato più che naturale, ditemi se sbaglio,   sentire nel video qui sopra linkato della intervista di Penn a el Chapo riportato dalla CNN  delle domande   poste  in un ottimo  inglese e ascoltare quel maiale assassino narcotrafficante rispondervi  in un inglese quanto meno decente. Es correcto señores? 

la traduzione in spagnolo di Zero Zero Zero pubblicata dall'ed. Anagrama e distribuita in Messico

la traduzione in spagnolo di Zero Zero Zero pubblicata dall’ed. Anagrama e distribuita in Messico

Ora, diversamente da quanto espresso da Saviano in merito a questa vicenda specifica su El chapo e il suo libro in un articolo recentissimo sull stampa intitolato “Roberto Saviano, chiamateli criminali non chiamateli analfabeti” a firma di Mattia Feltri, altro giornale e altro giornalista che, insieme a Saviano stesso, rilancia  assolutamente come certezza il fatto che Guzman El Chapo abbia voluto leggere Zero Zero Zero e che in quella immagine del libro su  un letto,  fosse certamente quello il letto del Boss,  io invece credo assolutamente che Joaquín Guzmán Loera  El Chapo sia anche   Joaquín Guzmán Loera El  Analfabeta, se non altro El Analfabeta di  Ritorno, o Funzionale che dir si voglia, fenomeno che colpisce  milioni  e milioni di persone che per condizioni sociali  sono potenzialmente molto meno esposte all’analfabetismo funzionale di Joaquino Guzman detto El Chapo,  ovvero saprà certamente  vergare il suo nome e  digitare qualche messaggio sul cellulare per ordinare di decapitare questo o quello,   ma molto molto  probabilmente  non ha mai letto un vero libro impegnativo,  e periodi complessi della lingua potrebbero essergli inaccessibili,  sono dunque fermamente convinto, che non solo non è in grado di leggere una nonfiction-novel, ovvero una forma emigrante  negli USA del New Italian Epic,  in una lingua straniera, ma nemmeno di farlo troppo  bene nella sua stessa lingua madre, unico vero motivo secondo me  , questo, per cui non è stata trovata sul suo letto l’edizione spagnola  Cero  Cero Cero della Anagrama al posto della americana Zero Zero Zero della Penguin,  che la nostra Giovanna Botteri afferma e giura  senza ombra di dubbio  essere il libro che El Chapo ha voluto leggere. 

brano di intervesta per huffinton dove saviano afferma i boss essere dei professionisti che studiano e non degli animali

brano di intervista per huffpost dove Saviano afferma i boss essere uomini d’affari e non bestie – El Chapo ha fatto mutilare e decapitare centinaia di persone

Voglio a questo punto chiamare a deporre , signori e signore  della giuria,  come teste, il qui presente, e sottolinkato, passaggio di un articolo del NYT  del dieci gennaio scorso,    il quale  conforta decisamente la mia supposizione, e cioè che il macellaio tagliatore di teste,  mutilatore e narcotrafficante detto El Chapo, non vi consiglio di googlare il suo nome se non avete stomaco molto forte,     colpevole di migliaia di osceni e raccapriccianti omicidi, nonché direttamente responsabile delle decine di centinaia di migliaia di morti per droga ( oltre 250.000 nei soli stati uniti dal 2001 al 2015)  la cui mano insanguinata  è stata vigorosamente stretta davanti al mondo  tra le oneste mani del signor Sean Penn,   non spiccasse di fatto  una sola sillaba di inglese: ecco dunque  il passaggio in cui ci viene raccontato che mr Penn e mr Guzman parlarono per ore nel folto della  giungla grazie ad un interprete “Mr. Penn and Mr. Guzmán spoke for seven hours, the story reports, at a compound amid dense jungle. Mr. Guzmán does not speak English, and the interview was conducted in Spanish through translators”  ecco signori giurati il  link dell’articolo completo: 

New York Times : El Chapo mexican drug lord interview with Sean Penn

Ora a fronte di ciò vi chiedo:  cosa cazzo ci faceva l’edizione in inglese di un libro italiano nelle mani di una persona messicana  che nemmeno lo mastica un po’ l’inglese? ci sono forse delle figure da ammirare caso mai?  Che forse il potente Guzman detto El Chapo semmai avesse voluto leggere il libro cult del momento sulla cocaina  avrebbe avuto difficoltà a reperire una fottuta copia in spagnolo di Cero Cero Cero ??? nemmeno questo mi sembra. L’odore di santa mistificazione (truffa, inganno, raggiro, menzogna)  si fa a questo punto assai penetrante. 

ansa dell'ottobre 2015 sul ferimento del narcotrafficante

ansa dell’ottobre 2015 sul ferimento del narcotrafficante: nessun accenno al covo. 

Una ultima verifica che ho voluto fare,  in un eccesso di zelo quasi fastidioso , è stata quella di andare a vedere quali altri fatti potessero corrispondere  alla affermazione en passant nel commento della Botteri  da New York alle immagini in cui compare il libro sul letto nel  video della cattura  di essere quella una immagine del covo scoperto tre mesi fa. “..Leggeva quello che scrivevano su di lui, sul letto del covo scoperto tre mesi  fa zero zero zero , l’inchiesta sul narco traffico di Roberto Saviano diventata il libro più venduto in messico…” effettivamente andando tre mesi indietro noi troviamo nel web un solo episodio riguardante El Chapo, ma assolutamente nulla riguardo al ritrovamento di questo fatidico covo il 6 ottobre  tirato fuori dal cilindro della El Universal, e cioè la notizia  invece di un ferimento, una quasi cattura,  un contatto avvenuto il 17 ottobre 2015 tra El Chapo e le forze speciali messicane in cui il narco trafficante messicano pur riuscendo a fuggire pare fosse stato ferito. Capiamo tutti  bene del resto che una notizia come il ritrovamento di un covo  di El Chapo con il libro di Saviano avrebbe fatto da subito il giro del mondo come la sta facendo ora. 

Ora vi chiedo,  secondo voi quale criterio sarebbe mai stato seguito,   per cui un ritrovamento cosi

ansa del 16 gennaio con la sensazionale notizia del libro di saviano trovato sul letto de el chapo

ansa del 16 gennaio con la sensazionale notizia del libro di saviano trovato sul letto de el chapo

spettacolare come quello del libro di Saviano Zero Zero Zero sul letto del maggiore narcotrafficanmte del mondo,  sarebbe  stato taciuto al momento della sua scoperta avvenuta oltre tre mesi or sono? Arcana imperii.  Andiamo allora a vedere sul sito fb di Saviano, almeno a lui lo avranno detto subito   che hanno trovato il suo libro sul letto di El  Chapo in quel fatidico 6 ottobre del 2015 o anche a lui lo hanno tenuto nascosto per oltre tre  mesi? andiamo a vedere…ecco apriamo,  scendiamo ai post di ottobre 2015 e ..no, non ci sono post sulla pagina fb di Saviano alla data dell’ottobre 2015 che riguardino il ritrovamento del suo libro in un covo , no. Ci sono solo due post uno il 22 e uno il 28 ottobre, in uno ci fa notare che nessuno ha avuto il coraggio di intervenire nella colluttazione dei rapinatori armati  con Anatolij Korol  (lui che gira con la scorta può avere una paura nobile gli altri invece che non rischiano la pelle davanti a uomini armati sono viscidi vigliacchi)  ucciso lo scorso 29 agosto all’interno del supermercato “Piccolo” di Castello di Cisterna,  e l’altro su una sua cosa sul 25 aprile del 2013. Insomma nemmeno Saviano ha saputo fino ad oggi che già tre mesi or sono in Messico in un covo di El chapo avevano ritrovato sul suo letto niente di  meno che il suo libro, altrimenti avrebbe allora riempito il suo profilo di post come sta facendo adesso che finalmente lo ha saputo anche lui, no ? giusto? scrive sul suo profilo Roberto “Mi chiamano a tarda notte e mi avvertono: hanno trovato ZeroZeroZero, il tuo libro, nel covo del Chapo. Non ci credo. Mi inviano il video girato dai marines messicani e lo vedo: ZeroZeroZero sul letto del Chapo” lo scrive il 16 gennaio 2016 alle ore italiane 12.04 . E con che pathos lo scrive. Perché mai , mi chiedo però, avrebbero chiamato nel cuore della notte ben  tre mesi dopo il ritrovamento per dargli questa sconvolgente notizia? Non potevano a questo punto chiamarlo semplicemente e civilmente di pomeriggio? faceva forse differenza? Non ha proprio un barlume di senso questa telefonata nel cuore della notte come se fosse stata fatta dal teatro delle operazioni militari, se non per creare pathos e suspance, insomma fa parte di un magistrale passo di  savianesque, e diremmo che Saviano  ormai ci vive perennemente sprofondato nella dimensione della Non-fiction Novel anche fuor di scrittura. Insomma egli ha preso a scrivere se stesso nella Vita-Come -Non-Fiction-Novel. Eppure Roberto Saviano, l’investigatore che ha girato per anni in lungo e in largo sulla via della coca,  dovrebbe avere non pochi privilegiatissimi contatti tra le polizie del mondo, tanto per cominciare  da gli alti gradi che sono stati addetti alla sua sicurezza come il generale Maruccia citato persino in quarta di copertina sull’edizione spagnola,  e ancor più con quella messicana visto il lavoro investigativo sulla coca, possibile che non abbia saputo per tre lunghi mesi che Zero Zero Zero,  in versione inglese,  era stato trovato nel covo di el Chapo già da Ottobre?  E che probabilmente El chapo avesse studiato in gran segreto l’inglese fino a poter leggere addirittura libri in quella lingua? Saviano  giornalista investigativo le cui facoltà deduttive tuttavia si spengono di colpo davanti a sconcertanti evidenze come queste . 

Insomma chissà   di chi era quella copia del libro,    forse di un operatore o di un giornalista della El Universo portato a vedere un posto dove poter fare un servizio magari da un amico militare -in Messico i soldi sono molto apprezzati da molti membri delle  forze armate- e che tornato dalla toilette, come si evince dalla carta igienica posta accanto al libro, ha riportato la geniale intuizione   di fare del suo reportage anche un scoop sensazionale, ma certo !!! il libro di Saviano sul letto del El Chapo ! Oppure: ne sappiamo forse noi altri qualcosa se ci sono state telefonate e accordi   tra redazioni USA  e redazioni messicane di far buttare il libro cult sulla cocaina sul letto magari da un operatore  yankee volato apposta per questo giù in Messico dai colleghi della El Universo? qualcuno può dimostrarmi che non è cosi? certo se avessero voluto fare uno scoop mirato al pubblico messicano sarebbe stato meglio metterci una copia in spagnolo ma se le ambizioni erano quelle di uno scoop immediatamente metabolizzabile ( interviste articoli ulteriori  servizi etc, cioè quello che sta accadendo) dalla macchina mediatico spettacolare mondiale   allora la copia doveva essere assolutamente una edizione Yankee, ovvio por dios!  

tweet della Penguin Press che mostra fiera la sua edizione sul letto de El Chapo ritwittato da Saviano stesso

tweet della Penguin Press che mostra fiera la sua edizione sul letto de El Chapo ritwittato da Saviano stesso

Insomma:  poco importa di chi fosse , importa invece che  di certo quella specifica copia che si vede nel video del libro Zero Zero Zero edita  in lingua inglese dalla celebre casa Penguin nulla poteva aveva a che vedere con El Chapo il quale non sarebbe assolutamente  stato in grado di decifrarne il contenuto. Questo è  ormai un dato acclarato e quindi  di  chi sia stata quella copia (infiltrato Cia? spacciatore venuto in Messico a Rifornirsi e che lo aveva dimenticato in quella casa?  L’aveva lasciata Penn stesso? Ma era questo veramente un covo o invece era una casa usata come set per un servizio artefatto?) Non lo sapremo mai, ma da tutti questi fatti deduciamo con certezza da teorici della fisica che di certo si tratta di una bella grassa grossa Bufala mondiale. E semplicemente perchè sappiamo con sicurezza e abbiamo le prove a tutti accessibili che Guzman El chapo non sa ne  leggere ne parlare in inglese, fatale errore dei mistificatori. Una misura del livello di mistificazione con  cui ci pasturano da mattina a sera  e del livello delle intelligenze a cui si rivolge questo tipo di operazione, e per cui siamo anche obbligati a pagare un canone. Milioni di persone sappiamo che non leggeranno questo articolo,  ma soprattutto non  dedurranno dagli elementi dell’informazione la plausibilità delle cose. Al sistema dell’industria culturale di un pugno di persone che sanno poco importa a fronte delle sterminate   masse dei consumatori dei suoi prodotti che lo arricchiscono smisuratamente, figuriamoci. Ci amareggia solo sapere che un ragazzo pulito come Saviano non sappia dire a tutto cio un grande  No,  e che lui, da cui ci aspetteremmo il rigore etico del vero,  invece ,  vista la insistenza con cui commenta compiaciuto questa mistificazione de El Chapo che avrebbe letto Zero Zero Zero in inglese , pare proprio che si sollazzi  con grande piacere  a rivoltarsi in questo fango e in queste sporcizia  dell’abuso della ingenuità e della credulità  popolare. (reato sancito dalla costituzione italiana)

Chi abbia avuto il colpo di genio resterà difficile da scoprire, mentre abbiamo invece compreso che tutti a partire da Roberto Saviano, passando dalla Botteri, alle redazione di TG1, all Stampa, ed altri  media italiani e internazionali hanno immediatamente spento i radar della coscienza,  della deontologia e della intelligenza di fronte alla proposta di farsi  complici diffusori mondiali di questa bufala.  Che sia stata una idea di Saviano stesso?? No, questo no.

E sebbene non mi sia sfuggito che Saviano e quelli de El Universal si conoscessero bene e collaborassero gia da prima del ritrovamento del fatidico covo con il libro lanciato dal video della El Universal il 15 gennaio  come documenta questo articolo di Saviano  per El Universal che è del  12 gennaio, tre giorni prima del lancio del video -ecco il link http://www.eluniversal.com.mx/articulo/nacion/seguridad/2016/01/12/cumpla-de-verdad-su-mision-presidente – , nemmeno la mia mitomania osa spingersi a immaginare tanto: tuttavia restando indigesto al mio stomaco  che al giornalista investigativo Saviano siano potute realmente sfuggire queste grosse grasse  incoerenze messicane sulla plausibilità del  ritrovamento della edizione inglese del suo libro sul letto che egli in prima persona  da’ per scontato esser il letto del  macellaio tamarro narcotrafficante messicano anglofonofobico Joaquino Gusman detto el Chapo  e che egli il libro lo abbia proprio letto in un una ottima versione in inglese e che su questa certezza Saviano  abbia appunto secerto delle liriche e intense meditazioni apponendosi il famoso argento-anelluto dito indice recettore sulle celeberrime cortecce frontali.

Mi sconvolge anche sentirlo quasi fare da consulente per i boss quando dice ” penso che El Chapo abbia fatto un errore a esporsi mediaticamente, si la sua forza era sempre stata la sua inesistenza mediatica” etc.,  anche questo mi da un certo movimento di stomaco disturbato.

Per ricapitolare : Joaquin Guzman Loera, detto El Chapo non sa ne parlare ne leggere in inglese mentre la copia che ha fatto il giro del mondo sul suo presunto letto di ZeroZeroZero è una copia, fuori da ogni dubbio, della Penguin Press, ovvero scritta proprio inglese. Qualcuno avrà il coraggio di avvertire Sua Savianità di questo piccolo dettaglio? 

Resti chiaro che la scoperta di questa clamorosa bufala che sa di ghiotta occasione,   che i giganti dell’industria culturale non hanno  voluto assolutamente perdere, di far coincidere -con un piccolo aiutino-  la violenza criminale con  il feticcio spettacolare cultural-merceologico di essa spacciato per indagine ed analisi e letteratura( cero cero cero), è solo un effetto collaterale della patologica credenza in un primo momento di aver spedito a Roberto il mio articolo solo con il risultato di  ispiragli il suo, patologia in cui può incorrere solo chi come me muore di verde invidia per il suo interplanetario e meritato successo . Una megalomania rovesciata la mia  direi,  si , ma anche ricca di fertili ricadute.

02 (1)

Roberto Saviano

Prima di incappare nella “truffa” o nella Fuffa , abuso di credulità popolare mi verrebbe da dire, del letto messicano e del libro in inglese , avevo avuto intenzione di scrivere una riflessione più centrata su uno dei  temi principali  dei nostri due articoli “siamesi” , ecco il link del mio Mafia Spettacolo e Consenso Sociale,  e cioè sul feticismo spettacolare del crimine di cui l’industria culturale fa uno dei suoi cardini produttivi, sacrificando ed eradicando dal mondo della rappresentazione molte cose cruciali, condannando proprio queste a quella damnatio memoriae che invece meriterebbero le gesta della criminalità, e   che potrebbero dare a questa società modelli e suggestioni completamente diversi, facendoci uscire dai circoli viziosi e tetri del ritenere ormai quasi esclusivamente essere il bello nello spettacolo la violenza criminale e militare , la crudeltà, la distruzione e quant’altro e discutere con ciò  le straordinarie eclissi intellettuali, a mio avviso, che a tal proposito colpiscono Roberto lasciandolo in balia    del proprio spettacolo di savianesque, le cui  ragioni  potrei anche comprendere in una fase in cui un autore può voler e dover magari accettare certi compromessi da cui dipende la riproduzione materiale della sua vita ma che diventano invece meno comprensibili e accettabili quando questo autore ha ormai raggiunto una immensa  emancipazione  materiale  dalla schiavitù della sopravvivenza e potrebbe quindi permettersi il coraggio di rifiutare molte mistificazioni a cui l’industria culturale in pilota automatico costringe i suoi più importanti esponenti.  Non vi rinuncio e rimando questo importantissimo discorso a una seconda puntata, per intanto invitando Roberto, verso il quale provo una smisurata simpatia e affetto,  qui sulle colonne di Young a tutto il diritto di replica che vuole.  Intanto El Chapo avrà ora in galera tutto il tempo necessario  per studiare il cinese, cosi da poter gustare durante la prossima fuga  零 零 零  (Lìng Lìng Lìng) nell’edizione mandarina.  

Fine prima puntata. 

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articoli seguiti sulla vicenda

I rimorsi di coscienza di Roberto Saviano

Le Nostre Domande a Roberto Saviano

 

Autore

  • David Colantoni
    David Colantoni

    David Colantoni è poeta, scrittore, saggista pittore e artista visivo. E' autore della rivista Nuovi Argomenti, fondata da Alberto Moravia, della rivista Fermenti, e altre testate. Ha fondato e diretto il mensile di pensiero e letteratura Lettere dalla Frontiera. Insieme ad Aldo Rosselli, figlio dello storico del risorgimento Nello Rosselli e Nipote di Carlo Rosselli, di cui è stato amico e allievo per quasi 30 anni, ha fondato nel 1999 il quadrimestrale di cultura Inchiostri.  Per il cinema ha sceneggiato "Io, l'altro" 2007 , di Moshen Melliti. distribuito da 20th Century Fox. La sua Ultima esposizione come artista è avvenuta al Moscow Museum of Modern Art a giugno del 2015

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#david colantoni#El Chapo#roberto saviano#Roberto Saviano El Chapo#Sean Penn El Chapo Guzman#Zero Zero Zero

Pubblicato da

David Colantoni

David Colantoni è poeta, scrittore, saggista pittore e artista visivo. E' autore della rivista Nuovi Argomenti, fondata da Alberto Moravia, della rivista Fermenti, e altre testate. Ha fondato e diretto il mensile di pensiero e letteratura Lettere dalla Frontiera. Insieme ad Aldo Rosselli, figlio dello storico del risorgimento Nello Rosselli e Nipote di Carlo Rosselli, di cui è stato amico e allievo per quasi 30 anni, ha fondato nel 1999 il quadrimestrale di cultura Inchiostri.  Per il cinema ha sceneggiato "Io, l'altro" 2007 , di Moshen Melliti. distribuito da 20th Century Fox. La sua Ultima esposizione come artista è avvenuta al Moscow Museum of Modern Art a giugno del 2015


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