Quando la postura non è corretta, il Qi non può fluire agevolmente. Quando il flusso di Qi non è agevole, Yi (la mente) non è tranquilla. Quando Yi non è in pace, il Qi è in disordine. (antico detto della Medicina Tradizionale Cinese)
Solamente oggi ho letto sulla mia newsfeed di Facebook che lo zenzero guarisce il tumore, anche la curcuma e cosí i funghi shiitake. E non mancava il sempre presente limone con il bicarbonato, che alcalinizza. Mi chiedo come facciano i tumori ad essere tuttora mortali.
Forse quella che si ammala è tutta gente che non ha un profilo Facebook.
Poi ho letto anche qualcosa sui cibi da evitare per non farsi venire il cancro, e ho detto a voce alta : Facebook salverà l’umanità. Ho chiuso internet, ho riso di me stesso e ho tirato lo sciacquone.
L’essere umano ha una forte tendenza a cercare di capire, a trovare soluzioni. Purtroppo ci deve anche essere un diavoletto nella sua testa che lo fa fermare alla superficie di un concetto e lo spinge a trarre da un singolo dettaglio dettami buoni per il tutto. Alcuni, questo diavoletto lo chiamano mass-media, altri big pharma, illuminati, lobby medica e via.
Un esempio : la comunità scientifica scopre che il corpo di chi si ammala ha un ph acido, quello di chi sta in salute invece è piuttosto alcalino tendente al neutro. Punto! Questo è ciò che hanno scoperto, e non che qualunque cibo che “alcalinizza” curi il tumore. Eppure siamo bombardadi di post, anche di testate giornalistiche serie, che ci fanno la lista degli alimenti buoni e quelli cattivi.
Il punto è che abbiamo così tanta voglia di una soluzione che anche chi la sta cercando nelle terapie alternative, nella medicina naturale, lo sta facendo con lo stesso schema mentale di chi segue la medicina allopatica, quella occidentale per intendersi. Si vuole una soluzione pronto-uso, facile e chiara. Cercando la causa singola da contrastare, l’elemento caustico da eliminare, il sintomo che scompare. Dimenticando che il sintomo è solamente una delle conseguenze di uno squilibrio (o malattia come la chiamiamo noi occidentali) e che è inutile metterlo a tacere senza fare nulla per sconfiggere la causa.
Il mal di testa, sintomo di diversi squilibri, ce lo facciamo passare anestetizzando i recettori del dolore, mica curando la causa. È come se per contrastare le incessanti richieste di un creditore si smettesse di aprire la posta che questi invia per sollecitare. O curare una gamba spezzata camminando con un bastone, o un difetto della vista mettendo gli occhiali.
Sono soluzioni facili e immediate ma è solo un illusione, che a volte ha un effetto placebo talmente forte da curare lo squilibrio, ma la maggior parte delle volte le malattie serie ritornano dopo essere state “curate”. La stessa cosa succede con i toccasana naturali. Comincia a bere acqua e limone ogni mattina e ti sentirai meglio, lo vedrai dalla tua pelle, nei tuoi occhi, è vero. Però se continui a fumare, mangiare junk food, arrabbiarti e fare pendant con il tuo divano mentre guardi la TV o giochi alla PS, vedrai che dopo un po’ ti puoi anche bere un gallone dell’estratto di succo di mega-antiossidanti ma ritornerai ad essere il catorcio di prima.
Come mai? Selezione naturale direbbe un cinico. Superficialità.
Il nostro corpo è capace di filtrare tossine, eliminare rifiuti, riequilibrarsi da solo. Ma c’è un limite, un breaking-point, oltre i quale il corpo si affatica troppo, accumula più di quanto possa smaltire, va nel pallone. Si ammala.
Non basta il beverone alcalin-detossificante e nemmeno evitare robaccia per stare in salute e in forma. Ci deve essere dell’altro.
Molte filosofie orientali, come il taoismo, lo yoga, la medicina tradizionale cinese, pensano l’uomo come attraversato da energie sottili.
Il Qi che in occidente traduciamo per convenienza linguistica e concettuale con il termine “energia“, attraversa il corpo lungo i meridiani, lo nutre, lo rinforza e lo mantiene in vita. Anche la parola meridiano è una definizione occidentale di un concetto orientale, ma questi termini ci sono utili e anche se incorretti li userò.
Il Qi che ci mantiene in vita lo prendiamo dall’aria (ossigeno), dal cibo e da un paio di altri posti che esulano dal tema di questo articolo. Il nostro stato di salute dipende non solo dalla qualità di detto Qi (e volendo anche dalla quantità) ma anche e soprattutto dal modo in cui lo facciamo fluire.
Oramai anche la scienza occidentale ci è arrivata (con circa 4000 anni di ritardo); il sistema nervoso parasimpatico percorre precisamente la stessa via dei meridiani, scoperta dai cinesi senza autopsie. La bioenergetica di Alexander Lowen spiega in termini occidentali che il modo in cui lasciamo fluire l’energia nel nostro corpo, è legato a doppio senso alle nostre malattie e i nostri blocchi psicologici.
Detto ciò, tanto per staccarsi dalla forma mentis occidentale, evitiamo di chiederci quale cibo abbia maggiore o migliore Qi, e cerchiamo di capire il meccanismo.
In questo video (in inglese e con una presentatrice a dir poco orticante) il maestro di Qigong Mingtong Gu spiega benissimo il concetto. Volendo ragionare per estremi, il Qi si trova anche in un infimo hamburger di McDonald, basta togliere, nel momento in cui lo si sta mangiando, l’aggettivo infimo.
Spiego meglio.
Perfino un pasto fatto con ingredienti industriali, con carni di animali che hanno sofferto, con additivi tossici, possiede Qi. Ora, una persona nel pieno delle sue facoltà (potenziali) non si sognerebbe mai di basare la sua alimentazione su fast-food o cibi industriali, ma mettiamo che una sera, per motivi personali, tu decida di accompagnare gli amici a detto McFognald. Le tue opzioni sono le seguenti:
- sfoggiare la tua conoscenza del fatto che nel piatto ci sia veleno e rompere le palle a tutti gli altri
- mangiare in silenzio il panino sapendo che è merda condita con merda
- visto che oramai ci sei, sfoderare un sorriso, e mangiare con gusto
Le conseguenze sono altrettante.
- Nel primo caso, la prossima volta non ti inviteranno, risparmierai veleno, ma chi non ha una vita sociale vive meno a lungo e si ammala di più (scientificamente dimostrato).
- Se, mangiando un pasto tossico, pensi che è tossico, lo renderai tossico al quadrato.
- Se invece sei consapevole che quel cibo che hai davanti è comunque un regalo prezioso, anche se scaturisce dalle sofferenze della mucca che ha dato il latte o la carne, o dei lavoratori che hanno dedicato parte della loro ripetitiva vita perché quel cibo fosse confezionato, riuscirai meglio ad assorbirne l’energia (il Qi), a farla fluire più liberamente e anche a liberarti prima delle tossine (chimiche e spirituali) contenute in esso.
Questo concetto mi piace, io lo applico da qualche anno. In questo modo sono guarito da malattie invalidanti come lo “snobismo alimentare” (non completamente) e ho ridotto notevolmente i sintomi della cattiva digestione post cene-con-gli-amici.
Come Mingtong Gu suggerisce, cerco di scegliere cibi vegetariani biologici e locali, che hanno un Qi di qualità superiore, e credo anche che allo scopo di una salute perfetta, contribuisca di gran lunga più un pensiero positivo che una banana bio. Una cosa non esclude l’altra, una rinforza il beneficio dell’altra.
Sono convinto che la meditazione, le tecniche di rilassamento, le discipline sportive occidentali e orientali siano più salutari di un carrello della spesa interamente biologico. E di una sporta di integratori alimentari.
E la curcuma, lo zenzero, i funghi shiitake, fanno benissimo e sono buonissimi, ti consiglio di includerli nella tua alimentazione, ma non li disonorare comparandoli a una pillola, anche se credi che quella pillola curi qualcosa. Semmai elevali a “fonte di vita“, di cura in questo senso. E quegli amici che ti hanno invitato al fast-food, la prossima volta invitali a casa tua e prepara per loro una bella cenetta con ingredienti naturali, stagionali, magari selvatici e comunque cotti con amore.
Buon Qi
GG