15 marzo 2019: sciopero mondiale per il clima e milioni di ragazzi in tutto il mondo scesi in piazza per protestare contro i cambiamenti climatici.
E Salvini che fa? Posta il punkabbestia che canta “Bella Ciao” in faccia al poliziotto, con il preciso intento di aizzare le sue scimmiette contro le tematiche ecologiste, per screditare un intero movimento.
Perché dovete sapere che per i leghisti cantare “Bella Ciao”, un canto di quei partigiani che spesso sono morti per permettere a loro, oggi, di poter scrivere le loro vaccate su Facebook, è “screditante”.
Odiano, non ce la fanno proprio a non odiare, a non lanciare la loro merda contro qualcuno.
Odiano quello che non capiscono, odiano tutto quello che “unisce” e non divide.
Perché la tematiche ambientali sono collettive: occuparsi del pianeta significa collaborare, cooperare, senza badare alle differenze o ai confini.
Siamo tutti nella stessa barca, in fondo, viviamo su un pianeta che è di tutti, di qualsiasi colore siamo, qualunque lingua parliamo, qualunque sia la nostra cultura.
La lotta per l’ambiente unisce, ci costringe a lavorare insieme, a pensare in maniera organica e globale al domani, non al “qui e ora”, al nostro orticello, alla nostra chiesetta, al nostro paesello.
È questo che fa una paura fottuta ai fascio-sovranisti.
Quella ragazzina con le treccine fa cacare sotto Salvini mille volte più di ogni altra cosa al mondo.
Quella ragazzina con le treccine è un simbolo che unisce, che parla di futuro, laddove lui si batte per dividere, per tornare il prima possibile al passato.
Greta Thunberg è il simbolo del risveglio di una nuova coscienza collettiva.
È il “popolo” reale, non quello incattivito che digrigna i denti e si barrica in casa per paura dell’altro, del futuro, di ciò che non conosce.
Quella ragazzina con le treccine è un simbolo capace, potenzialmente, di cancellare con un colpo di spugna tutti i sovranismi.
E Salvini l’ha capito, eccome se l’ha capito.
Per questo ne è così terrorizzato.