Vi è mai capitato di appassionarvi di qualcosa e di dedicarci moltissimo tempo ed energie per poi abbandonarla miseramente? Magari iniziate a dubitare della vostra forza di volontà e temete che non capirete mai quale sia la vostra strada giusto? Non so voi, ma io mi ci rispecchio completamente ed anche la formatrice Emilie Wapnick; la quale però sostiene che non ci sia nulla di male e che, anzi, questa mancanza di chiarezza potrebbe avere parecchi vantaggi.
Durante il suo discorso al TEDxBend nell’Aprile 2015 ( disponibile cliccando qui) Emilie descrive infatti quelli che lei chiama “multipotenziali”, ovvero persone con moltissimi interessi ed estremamente curiose e che proprio a causa del loro desiderio di fare tutto non sanno quale carriera seguire. Essere multipontenziali ai giorni nostri non è facile perché le università ed il mondo del lavoro stanno diventando sempre più specifici ed anche la società tende ad indirizzarci a trovare una (ed una soltanto) nostra passione e a seguire quella, specializzandoci appunto il più possibile col tentativo magari di essere uno dei migliori. Tuttavia, per le persone che si sono rispecchiate nelle domande e riflessioni esposte sopra, che spesso e volentieri sono interessate tanto all’arte quanto alla scienza ed alla filosofia, questo tipo di schema non può funzionare.
Ma veniamo al punto: dove sarebbe il vantaggio?
Ebbene ci sono tre caratteristiche che non vanno sottovalutate: la prima è la capacità di saper combinare due o più idee al fine di riuscire a creare qualcosa di nuovo. Avere conoscenze anche solo basilari in più campi infatti permette di trovare soluzioni originali e spesso efficaci a problemi specifici.
La seconda abilità dei multipotenziali è la capacità di apprendere molto rapidamente: buttandosi sempre in nuove esperienze infatti sono abituati ad imparare e a trovarsi nel ruolo del neofita. In più, siccome quando iniziano qualcosa di nuovo si immergono completamente in quella attività, la loro capacità di apprendere è molto allenata. Questo approccio li spinge anche ad uscire dai contesti ai quali sono abituati (quella che in psicologia viene chiamata “zona di comfort”) ed a sperimentare; inoltre non partono mai da zero perché come detto prima mischiano le loro conoscenze e quindi trovano facilmente i punti di intersezione tra quello che stanno imparando con quello che sanno già favorende l’apprendimento.
Infine, e questa forse è la capacità più importante, sono estremamente adattabili: infatti riescono a “trasformarsi” a seconda delle situazioni. Le loro conoscenze in campi diversi permettono difatti di non trovarsi quasi mai in un contesto completamente sconosciuto. Questo dettaglio è particolarmente importante in una società come la nostra, dove l’economia e il lavoro sono in continuo mutamento; infatti si è visto che durante i periodi di crisi, solo le aziende che sono riuscite ad adattarsi sono cresciute mentre le altre fallivano.
Queste tre caratteristiche sono estremamente importanti se consideriamo che sempre più spesso i problemi che dobbiamo affrontare, non solo a livello personale o lavorativo, ma anche come comunità, sono strutturati su più livelli e comprendono più discipline spesso molto diverse tra loro; basti pensare al problema del riscaldamento globale che ha bisogno di soluzioni sia sul piano ecologico e salutistico che su quello economico e tecnologico e di conseguenza anche sociale.
Parlando di persone multipotenziali (da non confondere con quelle abili nel multitasking, ovvero con la capacità di saper gestire più situazioni o fare più azioni contemporaneamente) è quasi impossibile non pensare a Leonardo Da Vinci: scienziato, pittore, scultore, ingegnere e ricercatore.
Ma se non si è multipotenziali? Se si ha una sola passione e si è specialisti principalmente in un solo campo? Nessun problema; nella stessa conferenza Emilie spiega come i risultati migliori vengano dal lavoro di squadra tra specialisti e multipotenziali che insieme riesco a trovare soluzioni efficaci anche in tematiche molto specifiche dove è richiesta una piena conoscenza dell’argomento.
Quindi se fino ad ora non sapevate cosa fare della vostra vita e vi sembrava di aver sprecato anni e risorse seguendo percorsi differenti senza sapere dove stavate andando, se non avete capito qual’è la vera ed unica vocazione delle vostra vita non preoccupatevi, forse siete “semplicemente” dei multipotenziali, e citando la conclusione di Emilie al TEDx:”il mondo ha bisogno di voi.“