“Quello che ho da offrirti non è soltanto un piano nutrizionale completo e prodotti di altissima qualità ma anche un gruppo di ricette riservato per aiutarti nel tuo piano alimentare e supporto”
Se pensate che questo messaggio sia stato inoltrato da un dottore, un medico, un dietologo, un nutrizionista, o un soggetto abilitato a promuovere un piano nutrizionale, vi sbagliate di grosso.
E’ stato pubblicamente promosso da Martina, uno dei tanti incaricati alle vendite di una società di multi level marketing che, pur di vendere integratori, shape e beveroni vari, si elevano a “coach del benessere”, “consulenti life style” ed esperti del settore. Il loro obiettivo è quello di ottenere commissioni derivanti non solo dalla vendita di tali prodotti, ma anche dai volumi generati dalla rete commerciale costituita da persone, reclutate all’interno di questo sistema, attraverso pratiche ingannevoli e fuorvianti vietate dal Codice del Consumo.
Ma se pensate che di ingannevole ci sia solo la promozione di tali integratori o sostituti del pasto, vi sbagliate di grosso; se le aziende sono soggette a passibili sanzioni da parte di AGCM, l’autorità garante della concorrenza e del mercato, anche i singoli incaricati rischiano grosso.
Capita spesso che molte società di network marketing dispongano di soggetti formalmente abilitati a prescrivere o consigliare diete anche utilizzando i propri prodotti a catalogo, ma quando sono gli incaricati, sprovvisti dell’abilitazione richiesta, a dispensare consigli alimentari e salutari, trattasi di abuso della professione medica.
Capita spesso infatti, che questi soggetti si spingano a dare informazioni generali sul tipo di dieta da tenere, sull’esercizio fisico da compiere, sul tipo di integratore da assumere fino a raccogliere dati dei clienti proponendo piani alimentari. Sono tutte attività riservate a biologi o dietisti e non ai networkers; anche la prescrizione di una scheda alimentare personalizzata rientra tra le attività che può compiere solo chi possiede un titolo di medico dietista o biologo.
Con la sentenza numero 20281 del 28 aprile 2017, la Cassazione ha dichiarato che è abusivo l’esercizio di una professione, ai sensi dell’articolo 348 del Codice Penale, da parte di soggetti non abilitati all’esercizio della professione di dietista o di biologo, che prescrivono programmi alimentari, elargendo generici consigli alimentari, svolgendo attività di educazione alimentare; chiunque esercita abusivamente tale professione è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro.
Esistono attività che possono essere poste in essere, in maniera indiscriminata, da diversi professionisti. Ne esistono altre, invece, come l’individuazione dei bisogni alimentari attraverso schemi fissati per il singolo individuo con rigide previsioni e prescrizioni, che al massimo possono competere in via concorrente ad altre categorie professionali per le quali è comunque prescritta l’acquisizione di una specifica abilitazione, quali medici, farmacisti, dietisti.
“A me questo prodotto ha fatto perdere 10 kili!”
“Questo integratore mi ha aiutato molto in gravidanza!”
“Questo shape mi ha risolto questo problema di salute!”
Tutte queste frasi non hanno alcuna credibilità se dette da un venditore.
Qui in molti potrebbero obiettare asserendo che anche i dottori guadagnano dalla rivendita dei farmaci (falso, ma se fosse vero e potete provarlo, provvedete a denunciarlo) ma è importante ricordate che:
– Una casalinga fa la casalinga, non propone integratori.
– Una parrucchiera taglia i capelli, non consiglia diete alimentari.
– Una maestra insegna agli studenti, non promuove ricette.
– Un medico invece, esercita la propria professione ed è abilitato a promuovere farmaci o integratori.
Se siete incaricati alle vendite, limitatevi a leggere le descrizioni presenti sulle etichette e a condividere la vostra personale testimonianza, senza però garantire nulla al vostro potenziale cliente o interlocutore perché ogni organismo, in presenza di integratori alimentari, reagisce in modo totalmente differente rispetto ad un altro.
In molti, soprattutto i nuovi incaricati o quelli meno esperti sui social, che vengono formati in maniera completamente scorretta dai propri sponsor o dagli incaricati di rango superiore, anche se agiscono in buona fede, non si rendono forse conto che il loro comportamento è già sufficiente per integrare tale reato in quanto il lavoro di dietista è pur sempre di natura professionale.
Se vi ritrovate di fronte a post simili come quello sopra indicato, statene alla larga ed eventualmente segnalatelo all’azienda di network di riferimento, all’AGCM, all’ordine dei medici o alle autorità competenti.
Se avete un problema di peso o di salute rivolgetevi a professionisti e non a Martine qualunque; metterete a repentaglio il vostro portafoglio e, soprattutto, la vostra salute.
Alessandro Norcia