L’allarme Coronavirus si fa sempre più preoccupante.
L’attenzione è mobilitata in tutto il mondo. Nonostante infatti sia la Cina ad esserne maggiormente coinvolta, si teme fortemente per una pandemia globale. Inoltre, l’evoluzione dell’epidemia assume spesso contorni poco definiti, il che inasprisce la situazione. Le diverse autorità sanitarie invitano a tenere alto il livello di guardia ma nel contempo veicolano un imperativo categorico: non diffondere fake news.
Facciamo dunque un punto concreto della situazione, non sottovalutando l’entità dell’epidemia, cercando di non cedere però a facili allarmismi.
COS’ È IL CORONAVIRUS E DOVE È STATO IDENTIFICATO
Il nome per esteso è Coronavirus Covid-19 e rientra nell’ampia famiglia dei Coronavirus (così chiamati per le punte a forma di corona presenti sulla loro superficie), virus respiratori che possono causare malattie da lievi, come i comuni raffreddori, a gravi, come la SARS.
Il focolaio è stato identificato a Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei, nella Cina Centrale, con una popolazione di circa 11 milioni di abitanti nonché importante scalo merci e passaggio di affari commerciali internazionali. Più specificamente, il paziente zero è stato individuato tra coloro che frequentavano il mercato di Wuhan, dove si trovano sia pesci che animali vivi. Dell’uomo, segnalato all’Organizzazione mondiale della sanità, è stato pubblicata parte della sequenza genomica da ricercatori cinesi che ne hanno evidenziato una somiglianza del 79,5% con il virus della SARS, che tra il 2002 e 2003 causò 775 morti e 8mila contagi.
QUALI SONO I SINTOMI DEL CORONAVIRUS COVID-19 E COME SI TRASMETTE
I sintomi del CoronaVirus 2019 n-cov sono molto simili a quelli di una comune infezione polmonare, arrivando però a contemplare complicanze respiratorie anche molto gravi. Quelli più comuni includono mal di gola, tosse, febbre e respirazione compromessa in maniera più o meno importante. In alcuni casi i sintomi possono sfociare in polmonite, sindrome respiratoria acuta grave ed insufficienza renale, fino ad arrivare alla morte nelle condizioni più gravi.
I coronavirus umani si trasmettono da persona a persona:
– attraverso la saliva, tossendo e starnutendo;
– con contatti diretti personali (come toccare o stringere la mano e portarla alle mucose);
– portandosi le mani su bocca/naso/occhi, dopo aver toccato oggetti e/o superfici contaminati;
– raramente attraverso le feci.
“Data la poca specificità dei sintomi comuni dell’infezione da Coronavirus è possibile effettuare test di laboratorio su campioni respiratori e/o siero soprattutto in caso di malattia grave. È comunque importante, nel caso si verifichino sintomi, informare il proprio medico di eventuali viaggi o di recenti contatti con animali“. (fonte: ISS.IT)
QUAL È ATTUALMENTE IL TASSO DI MORTALITÁ?
Il nuovo Coronavirus sarebbe meno aggressivo di quello della Sars, sia in termini di rischi di trasmissione sia di morti causate. Tuttavia, i contagi sono raddoppiati in 24 ore e ad oggi (dati aggiornati al 28 gennaio 2020, ndr) sono stati registrati 4.515 contagi in dieci paesi del mondo e 106 morti, tutti in Cina. La percentuale dei decessi causati dal virus è del 3 per cento scarso, ma sia questo dato che quelli relativi ai contagi sono tutti da confermare, dal momento che per altre autorità coinvolte si parlerebbe di cifre totalmente diverse.
In Europa, sono stati registrati per ora tre casi in Francia (di cui due a Bordeaux e uno a Parigi) e uno in Germania, a Starnberg.
CINA E VIAGGI ALL’ESTERO: LE AUTORITA’ DICONO NO
Per motivi di sicurezza, le autorità cinesi raccomandano ai residenti della Cina continentale di rinunciare a viaggi all’estero non indispensabili, sottolineando come la riduzione dei movimenti trans-frontalieri sia utile nel controllo dell’epidemia.
E PER GLI ITALIANI CHE SI TROVANO A WUHAN?
Sono circa 70 le persone di nazionalità italiana che si trovano a Wuhan. Stefano Verrecchia, direttore dell’Unità di crisi della Farnesina, ha dichiarato che si sta valutando l’idea di un trasferimento aereo.
INCUBAZIONE E TRASMISSIONE: IL DATO PIÙ PREOCCUPANTE
Il periodo di incubazione varia tra i 2 e 14 giorni, ma il dato più preoccupante è che, secondo uno studio pubblicato da The Lancet, il virus può essere trasmesso anche da persone che, pur avendo già contratto la malattia, non mostrano sintomi. Il contagio avviene generalmente a seguito di stretto contatto col paziente infetto: l’ambiente familiare e quello ospedaliero sono, a tal proposito, i terreni più fertili. A facilitare la trasmissione è anche lo spostamento dei contagiati, motivo per cui gli attuali infetti (ma anche solo quelli di cui si ha il sospetto) sono stati sottoposti a quarantena.
Per tutti gli accorgimenti da osservare, rimandiamo all’interessante intervento a “CHE TEMPO CHE FARÁ” del medico e divulgatore scientifico Roberto Burioni. In un precedente intervento sul suo MedicalFacts aveva già dichiarato: “È di questa mattina (27 gennaio 2020, ndr) una conferenza stampa del Preside della Facoltà di Medicina dell’Hong Kong University, Gabriel Leung, uno dei più grandi esperti al mondo di sanità pubblica, che stima che nella data di sabato 25 gennaio il numero di persone infettate da coronavirus nella sola Wuhan ammontava a 44.000 e che questo può porre le premesse per un’epidemia globale“.
Per ulteriori e costanti aggiornamenti, potete visitare il sito Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto Superiore di Sanità.
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