ERODOTO, DALLE STORIE – LIBRO PRIMO
Quando poi questa delegazione giunse presso i Branchidi, fu Aristodico fra tutti a interrogare l’oracolo, dicendo: «Signore, presso di noi venne il lido Pattia, come supplice, fuggendo la morte violenta che gli riservavano i Persiani; ora essi lo reclamano ordinando ai Cumani di consegnarlo. E noi, pur temendo la potenza persiana, non abbiamo osato consegnarlo fino a quando non fosse fermamente chiaro il tuo responso su ciò che dobbiamo fare».
Questa fu la sua domanda; e il Dio diede nuovamente la stessa risposta, esortandoli a consegnare Pattia ai Persiani.
Di fronte a queste parole Aristodico agì come aveva premeditato: girando intorno al tempio, scacciò i passeri e tutte le altre specie di uccelli che vi avevano nidificato. E mentre lui faceva così dai penetrali del tempio, si dice, si levò una voce all’indirizzo di Aristodico: «Come osi fare questo, – diceva – maledetto sacrilego? Scacci i miei supplici dal mio tempio?».
Aristodico, per nulla turbato, rispose: «Signore, e così tu assicuri il tuo aiuto ai supplici tuoi, e poi ordini ai Cumani di consegnare il loro?».
E l’oracolo ribatté: «Sì lo ordino, perché voi, comportandovi da empi, possiate andare in rovina più presto: così non verrete più qui in futuro a chiedere all’oracolo se sia il caso di consegnare dei supplici».