Un gruppo che non appoggia nessuna bandiera o ideologia politica. Un gruppo laico ma non laicista, che non obbliga nessuno ad abbracciare una specifica visione religiosa. Un gruppo, oltre ogni definizione, perfettamente eterogeneo, con un’unica importante finalità: fornire un sostegno concreto ai senzatetto. Stiamo parlando dei “Volontari nella notte”.
SENZATETTO IN ITALIA: UN PO’ DI NUMERI
51mila. Questa è la cifra allarmante che parla dei senzatetto nel nostro Paese (a fronte però degli oltre 6 milioni, sull’intero territorio, che vivono in condizione di povertà assoluta), nello specifico in 158 comuni. Un numero dunque inferiore a quello reale, dal momento che i senzatetto si trovano anche e soprattutto nei paesi più piccoli, e molti di loro non fanno ricorso ad alcun servizio di supporto. Un numero inoltre destinato tristemente a salire, visto che non esiste una realtà assistenziale con una legislazione ad hoc e sono i volontari e le Onlus a figurare tra i primi soggetti che prestano sostegno.
Milano, Roma, Palermo, Firenze, Torino e Napoli sono le città dove vi sono più homeless, per il 40% uomini.
Ogni opera di inclusione sociale viene resa più difficile dal protrarsi della condizione, soprattutto per le donne, che diventano facili prede di violenza, andando ad aggravare di fatto la situazione.
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Il volontariato dunque è cruciale, in primis nella misura in cui va ad agire, almeno nelle intenzioni, sulla non cronicizzazione del disagio.
VOLONTARI NELLA NOTTE: STORIA, OPERATO, OBIETTIVI
I Volontari nella notte svolgono volontariato a Napoli, presso Piazza Garibaldi, portando ogni martedì sera ai senzatetto panini, acqua e merendine in monoporzioni. Non è importante quanto e cosa si riesca a donare, visto che si può scendere in strada con loro anche senza portar nulla. Di fatto quello che i Volontari tendono sempre a sottolineare è che non fanno assistenzialismo.
[citazione cit=”A Napoli non manca il cibo per i senzatetto. Quello che manca è l’umanità con cui ci si rapporta con loro” fonte=””]
I Volontari nella notte non sono registrati e sono del tutto Anonimi: è per questo che non ci sono foto dei loro volti sulla loro pagina Facebook.
La loro idea è che il volontariato non si vanta e che è inumano gloriarsi del farlo. Non pubblicano foto dei senza dimora, rispettando il diritto all’immagine di chi vive questo disagio e non vogliono basare il personale operato sulla comune commozione nel vedere persone versare nel degrado più assoluto.
Il gruppo è nato circa 4 anni e mezzo fa, ma non esistono fondatori, in quanto dal giorno stesso in cui si comincia a far volontariato con loro si ha diritto ad amministrare il gruppo al pari di tutti gli altri. Esiste un nucleo duro di volontari che ormai scendono in strada costantemente. Ogni settimana inoltre scendono in strada nuovi volontari: qualcuno viene solo una volta, altri con maggiore frequenza e di tanto in tanto qualcuno si aggiunge ai volontari fissi. Ad animarli un’idea comune: rispettare in pieno il concetto di umanità.
[sostieni]
I Volontari nella notte si pongono infatti come obiettivo risvegliare la coscienza sociale delle persone di fronte a un disagio prima ancora che economico soprattutto psicologico. Queste persone sono annichilite. Si sentono escluse dalla società e sono spesso abituate a rapportarsi con servizi sociali o gruppi di volontariato che li tengono a debita distanza, dandogli un pasto e andando via. Loro non si fermano, parlano con queste persone ed alcune ormai le conoscono per nome. Almeno per quella sera loro sanno che potranno parlare con qualcuno: il panino è solo un pretesto per dare inizio alla conversazione.
I volontari nella notte, e noi di YOUng con loro, auspicano che l’associazionismo possa servire come ponte di collegamento a una più grande operazione di reintegrazione sociale. La gente troppo spesso crede di aver fatto molto con il mero assistenzialismo, ma se questo non spinge e combatte per un discorso più grande di reintegrazione sociale resta fine a se stesso.
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