La Dottoressa Ursula Franco è medico e criminologo, si occupa soprattutto di incidenti o morti accidentali scambiate per omicidi e di errori giudiziari. E’ stata la consulente dell’avvocato Giuseppe Marazzita, difensore di Michele Buoninconti. Recentemente ha fornito una consulenza all’avvocatessa Patrizia Esposito, difensore di Stefano Binda, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Lidia Macchi. Ursula Franco è anche consulente della difesa di Daniel e Cristina Ciocan. Proprio in questi giorni, la procura di Benevento ha chiesto l’archiviazione per i due Ciocan dando così ragione alla difesa. Dal luglio 2016, cura un blog di criminologia, Malke Crime Notes.
PREMESSA
Il primo novembre, durante alcuni lavori di ristrutturazione, sotto il massetto del seminterrato della foresteria di Villa Giorgina, sede dal 1959 della Nunziatura Apostolica di Roma, un operaio ha trovato alcuni frammenti di ossa umane. Se gli esperti che stanno cercando di ottenere più informazioni possibili da questi resti, che secondo indiscrezioni sembrerebbero appartenere almeno a due persone, riusciranno ad isolare uno o due profili genetici, questi profili verrano comparati con i profili genetici di molti scomparsi, naturalmente anche con quelli di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori.
L’INTERVISTA
Dottoressa Franco, a chi appartengono le ossa trovate nella portineria della Nunziatura Apostolica?
Sappiamo che Villa Giorgina fu costruita nel 1920; la villa, il giardino e la foresteria, dove sono state trovate le ossa, si sviluppano in un’area che al tempo di Roma antica era utilizzata per le sepolture, infatti, dopo porta Salaria, tra Corso d’Italia e via Po, si trova una delle più ampie necropoli di Roma, il Sepolcreto Salario. Villa Giorgina è stata donata dall’industriale torinese Isaia Levi a Papa Pio XII nel 1949, dal 1959 è sede della Nunziatura Apostolica.
Le ossa ritrovate nella cantina potrebbero pertanto essere ossa antiche ma anche della vittima di un omicidio. La vittima potrebbe essere un soggetto che abitava nella foresteria o che vi è stato condotto, in questo secondo caso ritengo più probabile che l’omicidio sia antecedente al 1959 perché da quell’anno la villa è presidiata dai carabinieri.
In un primo momento si era detto che la moglie del primo custode che viveva in quello stabile fosse scomparsa nel 1965 ed è chiaro che l’ipotesi più probabile mi era parsa quella che quei resti le appartenessero, non è infrequente infatti che vengano ritrovati resti scheletrici nella casa dove uno scomparso ha vissuto. Recentemente però la notizia della scomparsa della moglie del custode è stata smentita.
Ci aiuterebbe datare con precisione il massetto di cemento che ricopriva quei resti, non perché la deposizione di quel massetto debba coincidere necessariamente con l’occultamento di un cadavere ma semplicemente per escludere che sia stato messo lì in seguito. Se è vero ciò che ha riferito agli inquirenti Anna Mascia, la custode che abitò nella foresteria dal 2003 al 2013, dopo lo storico custode Pino, ovvero che nel 2003 né il pavimento né il massetto furono smantellati ma fu semplicemente ricoperto il vecchio pavimento con uno nuovo, il corpo è stato deposto lì prima del 2003.
Che possibilità ci sono che le ossa appartengano o a Emanuela Orlandi o a Mirella Gregori?
A mio avviso infinitesimali.
Secondo lei in Vaticano c’è un dossier segreto sulla Orlandi?
Lo escludo. Emanuela è stata probabilmente rapita e uccisa da un predatore sessuale violento che non solo la incontrò fuori dalle mura vaticane ma che nulla aveva a che fare con la Santa Sede.
La Orlandi non era un personaggio di rilievo in Vaticano ed è solo un caso che abitasse dentro le mura. Emanuela è stata rapita e con tutta probabilità uccisa nella città di Roma pertanto il suo caso nulla ha a che fare con la Santa Sede e non è l’omertà degli ambienti vaticani ad aver impedito la soluzione del caso Orlandi ma il ginepraio di dietrologie in cui si sono cacciati gli inquirenti.
Per quanto riguarda invece Mirella Gregori è probabile che la ragazza sia stata uccisa da un conoscente, il ragazzo che le citofonò a casa e con il quale si incontrò il giorno della scomparsa.
[sostieni]
Dottoressa Franco, quale professionista si occupa dell’analisi di resti ossei?
Diciamo così: si dovrebbe occupare dell’analisi di resti ossei un antropologo forense, di formazione medico-scientifica non archeologica, meglio se anche odontologo forense. Purtroppo però in Italia l’analisi e l’identificazione di resti ossei viene affidata spesso a medici legali privi di competenze nel campo dell’antropologia forense e in quello dell’odontologia forense.
Dottoressa, mi sembra di capire che l’identificazione di resti ossei non sia una passeggiata?
Le riferisco in merito il contenuto di una conversazione generica intercorsa qualche anno fa tra me e la dottoressa Chantal Milani con la quale ho avuto il piacere di collaborare. La Milani è sia antropologo forense che odontologo forense.
La prima cosa che mi disse fu proprio che il processo di identificazione parte dal recupero corretto e completo dei resti. Ogni errore commesso durante questa prima fase rischia di far perdere preziose informazioni. Nei resti ossei vecchi (ad esempio 20-30 anni), anche se non antichi, il DNA non è di facile estrazione e l’estrazione dello stesso deve avvenire come ultimo passaggio dopo tutta una serie di altri accertamenti per i quali l’integrità dello scheletro, o di quello che ne rimane, è fondamentale.
Questo perché nel momento in cui viene estratto il DNA da un frammento osseo o da un dente, il reperto viene distrutto e non è pertanto più analizzabile da parte di un antropologo forense o da un odontologo forense. Già l’analisi antropologica e quella dentale forniscono molte informazioni, quali sesso, età, statura, presenza di particolarità uniche e già di per sé identificative come possono esserlo caratteristiche dentali, fratture, esiti di interventi chirurgici etc, etc.
Infine, altre informazioni utili a datare i resti possono venire dal contesto, anche per questo motivo un sopralluogo e un recupero corretto dei resti è di primaria importanza.
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