[citazione cit=”La povertà educativa è la privazione, per i bambini e gli adolescenti, dell’opportunità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni” fonte=” Save the Children, La Lampada di Aladino, (2014)”]
Comincia con queste parole “Nuotare contro corrente”, il nuovo rapporto firmato da “Save the Children Italia” sulla povertà educativa, disagio sempre più invasivo e pervasivo che va a braccetto con l’indigenza legata a tutti gli altri aspetti più tradizionali (tenore di vita quotidiano, reperimento delle risorse per il sostentamento, ecc…).
In uno stato di crescita esponenziale della povertà che coinvolge diverse fasce sociali, a destare maggiore preoccupazione è quella infantile. Una povertà che si declina in forme sempre nuove, ma che si traducono tutte in un’unica certezza, quella di un’infanzia negata.
In tutta Europa quasi 3 minori su 10 risultano a rischio povertà o esclusione sociale. Parliamo di un totale di 26 milioni di minori impossibilitati ad accedere a un paniere minimo di beni: ciò significa che abbiamo a che fare con un ipotetico “settimo Paese” più popolato d’Europa.
E IN ITALIA?
Nel nostro Paese sono circa un milione e trecentomila (cifra più che raddoppiata in un decennio) i bambini e gli adolescenti che vivono in condizioni di povertà assoluta, uno status che parte da ristrettezze meramente economiche ma che accorpa anche altri aspetti altrettanto fondamentali.
Uno di questi, di cui troppo poco si parla, è la povertà educativa: sono Campania e Sicilia, seguite a stretto giro da Calabria, Puglia e Molise, a detenerne il triste primato.
A fare da contraltare, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna che offrono maggiori opportunità educative per i minori.
Sono inoltre più di 100.000 su un totale di quasi mezzo milione, gli alunni di 15 anni in povertà educativa “cognitiva”, ovvero che non raggiungono i livelli minimi di competenze in matematica (il 23%) ed in lettura (21%).
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Troncare di netto la possibilità per un bambino di disporre di tutti gli strumenti utili per l’apprendimento, la sperimentazione e lo sviluppo di capacità e aspirazioni equivale a privarlo della concreta opportunità di crescere e maturare i mezzi necessari a muoversi nella società. Si genera così un circolo vizioso dove povertà economica e povertà educativa si alimentano a vicenda. Un circolo che però non è irreversibile. “Alcuni bambini riescono ad uscire dallo svantaggio educativo. Sono quei bambini che nuotano contro corrente e riescono ad arrivare alla riva”. In queste condizioni avverse entra infatti in gioco la resilienza.
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[citazione cit=”Le capacità dei minori di sormontare le difficoltà economiche, sociali e culturali in cui nascono e cre- scono ed acquisire le competenze necessarie a vivere una vita autonoma, sono qualità che possono essere favorite o depotenziate da fattori esterni. In particolare, in ambito educativo la resilienza può essere intesa come una qualità potenziale e dinamica che in un processo di apprendimento può essere potenziata dalla qualità delle interazioni tra individuo e ambiente” fonte=” Nan Henderson, Mike M. Milstein, Resiliency in Schools: Making It Happen for Students and Educators, (2003)”]
LE MISURE DI CONTRASTO ALLA POVERTÁ EDUCATIVA
Anche quest’anno Save the Children sottolinea l’esigenza di lavorare concretamente ad un piano nazionale costante di lotta alla povertà minorile. Lotta che deve partire dal sostegno economico alle famiglie povere con minori, incentivando la strutturazione di una scuola che accoglie e che stimola all’apprendimento, a partire dall’infanzia, e promuovendo tutte le attività che garantiscano un rafforzamento dei servizi socio-educativi e un sostegno alla genitorialità. Per combattere la povertà educativa si pone inoltre l’esigenza di trasformare le aree urbane degradate tramite progetti di riqualificazione sociale e culturale da un lato, di costruire “comunità educanti” dall’altro.
Perché questo circolo vizioso possa almeno, se non chiudersi, almeno illuminarsi di nuova luce.
Per il report di Save The Children Italia cliccate su questo link: “Nuotare contro corrente. Povertà educativa e resilienza in Italia”.
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