Il Festival del Cinema dei Diritti Umani nasce a Napoli nel 2008. Allora furono Pianura, Scampia, Ponticelli, Ercolano e la Sanità i quartieri protagonisti di una riuscitissima prima edizione. Sin dagli esordi, il Festival si è posto come opportunità di comunicazione, conoscenza e sensibilizzazione a tematiche molto delicate.
Da nove anni infatti, le associazioni culturali e i registi coinvolti, in partnership con figure vecchie e nuove, parlano al cuore di Napoli. Parlano a tutti quelli che agiscono in realtà difficili allo scopo di rendere più agevole la vita di minori a rischio, immigrati, persone disagiate destinate alla devianza ed in genere di chiunque non abbia risorse per vivere dignitosamente, o che per vari motivi non ha debite possibilità di crescita culturale. L’obiettivo primario è quello di affermare il diritto alla libertà e all’uguaglianza di tutti gli esseri umani, contro ogni tipo di abuso, rendendo nel contempo Napoli una Capitale dei Diritti Umani.
Il retroscena racconta di un’altra realtà della quale non si può non tener conto. Gli operatori sociali e i volontari dell’associazionismo sono spesso attori e vittime del loro stesso operato, di intenti nobili che si traducono in silenzi assordanti, complici istituzioni e organi decisionali non fattivi e mai realmente presenti in questioni di carattere strettamente sociale.
Con quest’anno approdiamo alla IX edizione del Festival, dal titolo quanto mai evocativo: “Mari, muri e filo spinato”, in programma dal 6 all’11 novembre, con incontro d’apertura con i mezzi d’informazione e la città, presso la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo.
Si partirà già venerdì 3 novembre alle ore 11.30 con Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Maurizio Del Bufalo dell’Associazione “Cinema e Diritti” e i registi Mario Leombruno e Antonio Manco. Insieme illustreranno gli eventi previsti dal programma che per il 2017 raggiunge 40 Paesi del mondo e raccoglie 200 film incentrati sul Diritto Universale, tutti rigorosamente selezionati per un concorso cinematografico di altissima caratura.
Protagonista il centro storico di Napoli, e nello specifico Piazza Forcella che ospita la biblioteca dedicata ad Annalisa Durante, che da anni assurge a simbolo per chi si propone di raccontare, attraverso il cinema, la strenua resistenza di chi ha subito, e continua a subire, violenze di ogni sorta. Sarà data voce ai migranti, donne e uomini che sognano nuove vite, alle storie di chi vive o ha vissuto disagi psichiatrici, pazienti e medici, e ancora ai tanti militari italiani colpiti dalle radiazioni dell’uranio impoverito, alle innumerevoli vittime della Guerra, quella armata e l’altra, altrettanto subdola e sempre viva, tra fasce sociali.
“Cinema e diritti” saranno anche itineranti, mobilitando per l’intera città centri sociali, associazioni, centri sociali, scuole ed università, e persino la Casa Circondariale di Poggioreale, anch’essa depositaria di ambizioni, sogni e desideri. La novità assoluta saranno le proiezioni organizzate presso “La bottega E’ pappeci” in via Mezzocannone e la libreria “Io ci sto” al Vomero, dove ogni pomeriggio, per tutta la durata del Festival, verranno proiettati liberamente i film in concorso.
Ospiti d’onore Erri de Luca (lunedì 6 novembre ore 21), Ilaria Cucchi (martedì 7 novembre, exOPG) e Domenico Lucano, sindaco di Riace (sabato 11 novembre, Maschio Angioino).
Ad animare il Festival un inarrestabile grido di Pace, un inno a tutto ciò che è in grado di sanare laddove c’è perdita, abuso, tragedia, umana e sociale.
Qui di seguito tutti i riferimenti.
Sito internet: www.cinenapolidiritti.it
Pagina facebook: www.facebook.com/Festival-Del-Cinema-dei-Diritti-Umani-di-Napoli-364782036943993/
Ufficio stampa: Carmela Cassese / 333 63 07 191 / cassesecarme@libero.it
Se volete infine far parte della Giuria popolare e partecipare, presso lo Spazio comunale Piazza Forcella – Biblioteca Annalisa Durante, alla visione dei documentari in concorso, scrivete a: giuriapopolare@cinenapolidiritti.it