Abbiamo chiesto alla regista e attrice Karen di Porto, che fu sua affezionatissima studentessa di Giurisprudenza, di ricordare per la Cultura di Young, il professore, giurista e politico Stefano Rodotà, universalmente conosciuto per essere stato il primo Garante della Privacy della storia del nostro paese. Scomparso all’età di 84 anni, tre giorni fa, il 23 giugno, alla fine di una breve malattia, Rodotà è stato una delle grandi figure intellettuali Italiane a cavallo tra il XX° e il XXI° secolo e, come tutti sanno, ha sfiorato la possibilità di essere eletto Presidente della Repubblica. Certamente sarebbe stato un Presidente della Repubblica illuminato e soprattutto illuminante. Lo salutiamo con questa bella testimonianza di Karen di Porto, con immenso affetto e con l’impegno di non lasciare che il suo lavoro e pensiero vadano perduti, ricordandoci del ruolo, trainante la politica, e non viceversa, che egli pensava la cultura dovesse sempre avere. Grazie di tutto Prof. Rodotà.
(David Colantoni)
———————————————————————————————————————————–
RODOTA’ IL CREATIVO DELLA SAPIENZA
di
Karen di Porto
Frequentavo il secondo anno della facoltà di Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma. All’inizio del terzo anno con la media del 29,5 e tredici esami fatti, preparando l’esame di diritto commerciale, capisco di aver sbagliato percorso.
La fortuna che in Italia ogni esame di giurisprudenza ha almeno un terzo di storia e teoria del diritto, rendeva più interessante lo studio ma su un esame come diritto commerciale tutto il senso della mia vita crollava.
Trovai il coraggio di iscrivermi ad un corso di recitazione e pensavo seriamente di lasciare l’Università. Un giorno con la testa altrove mentre ero diretta alla lezione di diritto penale mi ritrovai in un’altra aula. Vi teneva lezione Stefano Rodotà. Non lo conoscevo e non avevo sentito mai parlare di lui ma fui subito colpita dalla sua voce.
Era chiaro che non stava spiegando degli istituti ai suoi studenti. Lui stava ragionando e stimolando il ragionamento dei ragazzi presenti. Ed io mi sentii immediatamente chiamata in causa. Ero affascinata dalla storia del diritto e dalla derivazione di molti istituti attuali dal diritto romano pero’ in quell’aula si discuteva di diritti nuovi, di privacy e bioetica, di maternità surrogate e di clonazione.. delle nuove questioni che la scienza e i cambiamenti sociali ci portavano ad affrontare.
Da quel giorno non persi nemmeno una lezione . Correvo all’Università non per dovere ma per me stessa, per sentirmi parte di un processo creativo di elaborazione insieme al Professore. Ma io avrei dovuto frequentare il corso di diritto civile l’anno successivo e il docente in base alla lettera del mio cognome era un’altro. Con uno stratagemma riuscii a farmi spostare di corso e seguire per il secondo anno il corso di diritto civile di Stefano Rodotà.
Spesso a lezione facevo domande o intervenivo. Le domande forse non sempre necessarie erano comunque spunti per stimolare il dialogo tra noi e alimentare il meraviglioso divagare a braccio del Prof. Quasi sempre conservavo una domanda per la fine della lezione, per poter avere la scusa di accompagnarlo fino alla sua stanza e sentirlo parlare ancora. Poi l’ultimo anno io partii per l’Erasmus a Parigi dove oltre a passare alcuni esami decisi definitivamente che avrei fatto l’attrice mentre il Professore divenne Garante per la privacy.
Al mio ritorno nonostante fosse in aspettativa dall’Universita’ decise comunque di seguire la mia tesi di Laurea. Il giorno della laurea ero cosi emozionata che non ero sicura di aver sentito bene .. “all’unanimita’ conferiamo la lode”. Con mia sorella piccola dopo un brindisi con i parenti andai nell’ufficio del Garante a salutarlo e lui mi disse di tornare a trovarlo presto per parlare del futuro. Qualche giorno dopo presi appuntamento e andai. Seduta davanti a lui mi chiese “allora che facciamo?” . Io lo guardai piena di vita “professore voglio fare l’attrice”. Il professore si sorprese poco e con garbo.
Abituata al panico che la cosa aveva suscitato in famiglia fu molto bello sentire nessuna preoccupazione, solo fiducia e attenzione. “E come pensa di fare? Ha pensato alla formazione?”. In quel momento volevo iniziare una nuova vita e non sapevo quale fosse. Dissi che volevo provare le scuole inglesi. Lui mi chiese se avessi voluto collaborare dall’Inghilterra ma sapevo che dovevo scegliere davvero e dissi di no.
Non ci siamo più parlati salvo qualche rapido saluto quando lo incontravo a passeggio con la moglie. Capisco ora, riaprendo la memoria di quel periodo, la fortuna che ho avuto.
——————————————————————————————————————————————————————————————————————-
Karen di Porto , Attrice, sceneggiatrice e regista romana.
Dopo la laurea in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma inizia un percorso di formazione teatrale con l’insegnante Francesca De Sapio. Durante gli anni di studio lavora in teatro con la compagnia Mixò. Nel 2002 vince con Shimessalinu il premio Medusa per il miglior soggetto per commedia dal quale poi scrive la sceneggiatura per Palomar. Debutta alla regia nel 2011 con il corto grottesco Nicolino presentato al Museo Macro di Roma.
Con Cesare, secondo cortometraggio, vince diversi premi a festival, tra cui il Festival Arcipelago, il corto Dorico ed è finalista ai Nastri D’Argento.
“Maria per Roma” , suo primo lungometraggio è stato selezionato alla 11° Festa del Cinema di Roma da Antonio Monda e oggi è in programmazione nelle sale.