Da giorni l’italica forma faunistica del ragazzo veneto è tornata alla ribalta grazie al video di un mio collega d’armi, nel quale descrive in maniera dettagliata le dieci cose da sapere prima di uscire con un ragazzo del NordEst.
Ammetto (sia a malincuore, sia con orgoglio) che la ragazza veneta ha molte caratteristiche in comune con la sua controparte maschile. Avendo frequentato perlopiù ragazzi non veneti, talvolta scandalizzati da certi comportamenti bizzarri, posso tranquillamente stilare una lista di cose che dovete sapere prima di uscire con una ragazza del Veneto.
1. Beve
Noi donne beviamo; beviamo un sacco.
Ma attenzione: non offriteci Mojito, Cosmopolitan, Sex on the Beach o altri liquidi da fighette milanesi. Dateci quattro ombre (bicchieri) di rosso, un calice di prosecco, una birra media, una grappa in compagnia.
A noi venete piace l’alcolico semplice, quello di una volta; andare a Rialto a prendere il vino della casa con due polpette, sedersi sugli scalini di fronte alla laguna e bere in compagnia.
I nostri nonni intingevano il ciuccio nel vino e ce lo facevano bere appena nate. Ci portavano in osteria e ordinavano “Un’ombra par mi e una spuma pal bocia”, un vino per me e una spuma per il bimbo.
Noi non usciamo a cena.
Noi usciamo per l’aperitivo. Che poi si prolunga fino a tarda notte.
Ma attenzione, ragazzi: non cercate di rimorchiare una veneta al bar offrendole da bere. Sicuramente reggerà più di voi, vi manderà in bianco e vi svuoterà il portafoglio.
2. Impreca in dialetto
Non parlo di bestemmie, ma di espressioni parecchio colorite.
Dimenticate le normali parolacce: la ragazza veneta ha un vocabolario parecchio florido di esclamazioni e intercalari che farebbero impallidire i santi.
Ha avuto un’educazione cattolica, sapete? E’ sempre andata a catechismo. Ma ci sono delle madonne e delle vagine che riempiono la sua bocca come uno scaricatore di porto.
Ci scaldiamo, quando parliamo e non siamo maleducate, siamo creative.
Ma attenzione! Non amiamo molto il dialetto stretto delle altre regioni; anzi, non amiamo quello delle altre province; anzi, prendiamo in giro quelli “al di là del ponte”. Ah, quanto si stava bene quando si stava di là e di qua del Piave.
3. Ama l’arte
Sembra una cosa scontata da dire, ma non lo è.
Siamo cresciute in città d’arte e le nostre università sono, per la maggior parte, dentro edifici storici.
Sfuggire all’arte, nella regione delle Ville Venete, è praticamente impossibile. Studiamo arte, letteratura, design, grafica, musica, moda, economia della moda, turismo dell’arte e ci diamo da fare per valorizzarlo.
Le mostre ve le beccate.
Deal with it.
4. Ama il Veneto e la sua storia
La donna veneta ama viaggiare e spostarsi; lo fa spesso e volentieri.
Ma il Veneto è una regione che geograficamente ha tutto: mari, monti, colli, città artistiche.
Per questo motivo i nostri genitori ci facevano fare due settimane al mare, due settimane in montagna e le vacanze di Natale in giro per i mercatini di Verona. Per non parlare delle gite scolastiche: la Cappella degli Scrovegni di Padova era d’obbligo, così come i colli Euganei e Venezia con Murano, Burano e Torcello (una filastrocca).
L’abbiamo girato in lungo e in largo, abbiamo scalato la Marmolada e passato l’estate alla Capannina di Jesolo.
Amiamo la nostra regione.
Quindi mettetevi il cuore in pace e per i primi mesi indossate scarpe comode; i sentieri di Asiago vi aspettano.
5. Non è così espansiva
Non ti chiamerà per prima, non ti farà scenate di gelosia. Sembrerà allegra ma distaccata; simpatica e flirtaiola, ma allo stesso tempo distante e algida.
Veniamo da famiglie in cui nostro padre non ci abbraccia e non siamo gli “amori di papà”; nostro padre porta a casa i soldi e ci mantiene, si fa vedere poco ma è una roccia. Non ci dice che ci vuole bene, non ci accompagna alle recite scolastiche, ma è il primo a mettere i soldi per la nostra prima automobile. Siamo fatti così: un po’ orsi ma solidi.
Sappi una cosa, ragazzo non veneto: la ragazza veneta, quando ti sceglie, ti sceglie con convinzione; parla raramente d’amore e non posta foto su Facebook con la scritta #semplicementenoi .
La donna veneta è una donna pinguino.
Un consiglio? Corteggiateci con intelligenza. Le parole non servono a nulla, ce l’hanno insegnato i nostri padri.
6. Non si veste alla moda
Complice la natura scomoda delle nostre università, le ragazze venete hanno uno stile proprio.
Uno stile che potrà sembrare a volte strano, ma perlomeno unico.
Vedrete che ogni città ha la propria moda: a Treviso sono più fashion, a Belluno più casual, a Venezia ci vestiamo come capita, basta che le scarpe siano basse.
Andare dalla Giudecca a Santa Marta a piedi è un affare che non implica i tacchi alti.
7. Prende tutto come un gioco
Pretendere serietà da una donna veneta è come pretendere che Berlusconi non faccia battute sulla Merkel: è impossibile.
I nostri nonni, come già detto, ci istruiscono nelle osterie fin da quando siamo piccole. Il nostro approccio alla vita è estremamente pragmatico e per questo ci concediamo lo scherzo.
Se ci mandate dei fiori con frasi melodrammatiche, noi ci rideremo su. Se ci scrivete dei messaggi melensi, noi vi risponderemo “E sticazzi?”. Se ci sussurrate nell’orecchio un “Sei la mia vita” al tramonto, vi risponderemo un “Ma anche no”.
Prendiamo la vita come un gioco, non siamo cattive; siamo solo diversamente romantiche.
Ci piace parlare, ridere, confrontarci, divertirci: per noi lo scherzo e la chiacchiera sono il miglior afrodisiaco.
Siate sicuri di farci ridere più di quanto noi faremo ridere voi: è la ricetta del successo.
8. Ama le sagre e le grigliate
Per carità, è bello mettersi il tacco 12 e andare a bere un Cosmopolitan alla Capannina di Jesolo.
Ma quanto è bello andare a bere il vinello allo stand democratico della Fiere di San Donà, qualunque sia il tuo partito? Oppure mangiare le costicine allo stand dei Bersaglieri? O bere birra fino a perdere conoscenza agli stand degli austriaci?
Le sagre sono il nostro pane quotidiano. Anche perchè spesso di sagra è rimasto solo il cibo! Ogni fiera o sagra è popolata più da giovani che da anziani e le serate con i dj sono sempre più frequenti.
La grigliata di San Marco sulle “grave” del Piave oppure le feste in casa sono un must, in Veneto. “Cosa facciamo a San Marco?” è una domanda più gettonata di “Cosa facciamo a Capodanno?”.
Una donna veneta, avrete già capito, non sarà mai vegana.
Non si farà mai toccare da queste mode dell’entroterra; resterà fiera al suo maialino al latte, alla mucca dello zio Bepi (chè quel filetto fino a pochi mesi fa aveva un nome e un campanaccio) e soprattutto alle costicine di maiale.
Ciao vegani.
9. Ama il proprio lavoro
Venete amanti del focolare perchè di famiglie contadine?
Forse vostra sorella.
Noi ragazze andiamo a “fare la stagione” fin da quando abbiamo 16 anni. Facciamo le cameriere, le bariste, le receptionist negli hotel e nei campeggi del litorale.
Durante la stagione ci spezziamo le unghie, portiamo casse di birra, lavoriamo dieci ore al giorno senza giorno di riposo per almeno quattro mesi; nel frattempo, facciamo la sessione estiva dell’università per poter fare il lavoro che ci piace. Ci compriamo la prima macchina, andiamo fuori casa il prima possibile.
Amiamo il nostro lavoro perchè cerchiamo di essere indipendenti fin da quando siamo minorenni.
Per la ragazza veneta il lavoro è importante, cercate di capirlo; anche perchè i soldi li mettiamo via per la casa, il mutuo, la macchina, le bollette. Non chiedetele mai di rinunciarvi.
Non siamo degli animali da soma, vogliamo solo vivere una vita che ci piace e lavoriamo per averla.
10. Odia gli stereotipi
Non toccate il discorso “Struca el botòn” della Venier.
Sappiamo quanto i veneti siano dipinti come macchiette ridicole nelle serie tv italiane: siamo contadini ignoranti, carabinieri poco svegli, ragazze grezzotte; all’opposto della gnocca romana o del furbo napoletano.
Pare divertente? A noi no. Noi siamo meglio di così e lo sappiamo.
Non date per scontato che siamo leghiste e che votiamo Salvini; la maggior parte delle donne non lo è.
Ma soprattutto non parlateci di Indipendenza Veneta; quella proprio no.
Le ragazze venete non sono delle sempliciotte grezze e ignoranti. Sono donne a cui piace parlare, ridere e stare in compagnia. Forse sono meno affettate ed espansive, ma è questo che ci rende così: semplici.
Buona fortuna.
Un PS è doveroso: non parlate mai di spritz; non è targato Aperol e non si compra già fatto; lo spritz è veneto, sacro, costa due euro ed è paragonabile ad una religione.