Come sosteneva Byron, “Roma è città dell’anima, un sentimento più che un luogo”. Lo sa bene l’autore Maurizio Canforini che ancora una volta ha desiderato omaggiare la sua città in occasione del suo ultimo esperimento teatrale: una sinestesia di icone e simboli, una passeggiata attraverso le vie della storia, un ritratto complessivo della Roma dell’arte e della letteratura ma anche dello spettacolo e del costume, nei prossimi giorni in scena al Teatro L’Aura di Roma.
Dai retroscena della statua di Paolina Borghese del Canova ai motteggi di Pasquino, Er Fattaccio der Vicolo der Moro, lo sguardo eternato del poeta Keats, la magia di Audrey Hepburn in vespa nel film “Vacanze Romane” e altri luoghi di memoria, il tutto intervallato da canzoni storiche romane eseguite dal vivo da Davide Tamburrino e al fianco di Alessia Tona, attrice e regista siracusana, che nello spettacolo incarna lo ‘Spirito di Roma’, quello presente un po’in ognuno di noi, quel sentimento di romanità collettiva che alberga nell’aria, per i vicoli, negli stornelli e tra le canzoni.
In “Roma amor mio” in scena dal 25 al 27 settembre, ogni curiosità sembra trovare soddisfazione attraverso una sceneggiatura, che predilige raccontare la Roma del ‘800 e quella del ‘900, smuovendo nell’animo quella misteriosa nostalgia di tempi non vissuti e, se non il teatro, quale miglior mezzo per cogliere e vivere lo spirito di un tempo non nostro..
Di cornice, una suggestiva scenografia virtuale, a cura di di Endri Zisi e Leslie Esposito, ottenuta con l’effetto di video-proiezioni che ritraggono fra i più emblematici e sfaccettati luoghi della bellezza di Roma, da Piazza Navona all’ora del tramonto ai vicoletti, dal lungo Tevere al Laghetto di Villa Borghese, ed ancora immagini di Gigi Magni, Anna Magnani ed Ettore Petrolini, fino alla statua di Pasquino e quella di Paolina Borghese, e per finire ritratti filmografici, da “Poveri ma belli” ad Audrey Hepburn in vespa per le vie romane.
Una degustazione completa della ‘città eterna’ in tutta la sua grandezza, adesso più che mai bisognosa di valore e di ammirazione.