La Netflix continua – inarrestabile – a sfornare serie tv di successo (l’ultima è Narcos) e ora sta per arrivarne un’altra, il 20 novembre, che si preannuncia altrettanto di livello: stiamo parlando di Marvel’s Jessica Jones. Solo pochi giorni fa si è concluso il New York Comic Con, convention annuale dedicata al mondo del cinema, delle serie tv e non solo, e tra i tanti panel il più atteso era proprio quello di Jessica Jones. Quello che nessuno si aspettava era però la proiezione in anteprima del primo episodio, alla quale i presenti hanno avuto la fortuna di assistere. Il risultato è quasi scontato: grandi applasi e critiche positive sia dal pubblico che dai giornalisti in sala, che confermano il binomio perfetto di Netflix e Marvel.
La serie tv Marvel’s Jessica Jones, che racconta la storia dell’ex eroina, che a causa di un disturbo post-traumatico decide di aprire un’agenzia investigativa, fa parte di un progetto più ampio della Netflix/Marvel chiamato The Defenders, che include anche Marvel’s Daredevil, serie capolavoro, attualmente in produzione con la seconda stagione, Luke Cage, che apparirà anche in Jessica Jones, e Iron Fist.
Quattro serie tv per quattro personaggi, di cui l’unica donna è Jessica Jones. Se guardiamo al panorama fumettistico (di cui premetto non sono un’esperta), e nello specifico a quello Marvel, vediamo un universo dominato dal genere maschile. I supereroi della Marvel più conosciuti sono infatti Spider-Man, Iron Man, Captain America, Hulk, e intorno a loro ruotano personaggi femminili che sono i rispettivi interessi amorosi del supereroe di turno (da Mary Jane Watson a Virginia Potts), o eroine superforti con superpoteri (da la Vedona Nera a Mystica), ma mai al centro della storia nel ruolo di protagoniste. Ciò è dovuto inevitabilemente ad un pubblico del genere che è pressoché maschile, lo stesso discorso infatti si potrebbe fare anche per la DC Comics.
Eppure ci sono delle eccezioni. Nell’universo DC infatti l’eroina Wonder Woman è tanto conosciuta quanto Batman o Superman. Ma anche nel mondo Marvel possiamo trovare un’eroina, che nonostante sia nata tra le pagine di Daredevil, è riuscita poi a ottenere uno spazio tutto suo. Si tratta di Elektra, protagonista, tra l’altro, dell’omonimo film realizzato nel 2003 con Jennifer Gardner.
Un altro personaggio femminile dell’universo Marvel che ha saputo distinguersi è Agent Carter, protagonista dell’omonima serie tv in onda sulla ABC, che ha il volto di Hayley Atwell. E infine arriviamo a Jessica Jones, che rientra di diritto in questa – ristrettissima – cerchia di supereroine protagoniste. Chi ha già visto il primo episodio, ha definito Marvel’s Jessica Jones un prodotto maturo, dalle atmosfere ancora più cupe rispetto a Daredevil, con scene forti e tanti colpi di scena. Ma cosa ancor più importante è stata definita una serie con al centro le donne, protagoniste indiscusse dello show.
Abbiamo Krysten Ritter nei panni di Jessica, Carrie-Anne Moss, nel ruolo dell’avvocatessa Jeryn Hogarth, che nella versione originale era invece un uomo, Rachael Taylor, che veste i panni di Trish Walker, miglior amica di Jessica, ed Erin Moriarty, che interpreta Hope, cliente della Alias Investigations. Sono loro la forza dello show, e sono proprio le tante meravigliose donne che hanno spinto Krysten Ritter a prendere parte al progetto, come ha di recente rivelato al NYCC. Jessica Jones, in particolare, viene definita una donna forte ma anche fragile. Come spiega la produttrice esecutiva Melissa Rosenberg (un’altra donna dunque) ”[Jessica] è un’attaccabrighe, beve, si incazza, e boom, si ritrova a terra. Non indossa un costume, una maschera, lei è semplicemente se stessa. Una persona estremamente schietta, diretta, un modo di fare che applica anche alle sue azioni”.
Il successo di Daredevil, che ha saputo distinguersi, diventando il miglior prodotto supereroistico di sempre, oltre a un cast, una sceneggiatura e una regia perfetta, sta nell’essere rimasto ben ancorato alla realtà. Matt Murdock vuole salvare il suo quartiere, la sua città, ma per farlo ha ”solo” dei sensi supersviluppati, niente superforza, niente supervelocità. All’inizio non ha nemmeno un vero e proprio costume, ma solo una benda nera a proteggere la sua identità. L’elemento fantastico e gli effetti speciali sono dunque ridotti a zero, o quasi: vediamo solo un uomo, un avvocato/vigilante che oltre a darle (le botte), le prende, che cerca di fare la cosa giusta, di salvare le persone care, divorato tra demoni interiori, che sente dentro di sè, e la sua profonda fede religiosa. Jessica Jones, invece, non avrà alcun costume, e il suo scopo non sarà quello di salvare la città, ma di pagare le bollette, l’affitto, semplicemente di andare avanti con la sua vita, tra scazzotate e ubriacature. I suoi poteri non sono del tutto assenti – come si è già intravisto dai trailer – ma tutto viene ricondotto, ancora una volta, in un contesto più normale e reale possibile. Così come ”Daredevil è prima un crime drama, e poi un drama supereroistico”, come spiega la Rosenberg, ”Jessica Jones è prima di tutto un vero thriller psicologico, e poi una serie di supereroi”. Jessica Jones è dunque una di noi, in un mondo vero, con problemi veri, e per questo ci possiamo sentire vicino a lei, così come ci siamo immedesimati con Matt Murdock.
Per una volta, però, con Marvel’s Jessica Jones torna ad essere protagonista una donna, con i suoi guai, con le sue debolezze, con le sue paure e conflitti interiori. E dopo un intero universo dominato dal genere maschile, ogni tanto dare spazio a quello femminile non guasta. Se a farlo poi è l’accoppiata Netflix/Marvel, le aspettative sono alle stelle e il successo è pressoché assicurato.