Oggi vi voglio raccontare una storia che mi ha lasciato senza parole.
Le insegnanti di una scuola dell’infanzia di Ozzano, cittadina della Provincia di Bologna, hanno deciso di non realizzare i classici lavoretti per la festa della mamma e del papà dato che in classe ci sono dei bimbi che hanno perso uno o entrambi i genitori.
La decisione, che ad ogni essere con il cuore sensibile, sembrerebbe logica e condivisibile, ha invece scatenato l’ira di alcuni genitori, secondo i quali queste feste sarebbero talmente importanti da passare addirittura sopra al dolore che potrebbero provare alcuni piccini.
Se alcuni genitori hanno giustamente commentato “che se è per il benessere dei bambini non c’è problema” altri invece affermano che “I bimbi non prepareranno più il pensierino per i genitori e a noi, che li accompagniamo per mano fin sulla porta conciliando mille impegni per crescerli sereni, viene un po di tristezza e rabbia“. Si parla qui di gente adulta, matura, e addirittura di gente che ha dei figli e che quindi, in teoria, dovrebbe amare i bambini. Come si vede in questo servizio realizzato dalla rete locale E’Tv c’è chi sostiene che sia “come la festa dei nonni”, c’è chi non ha i nonni ma gli altri la festeggiano lo stesso. Addirittura un padre ritiene che sia “da fare comunque, anche se loro in quel momento soffrono“. Parole che, da genitore, mi sembra incredibile solo poter pensare e che sono frutto solo di egoismo, a mio parere.
A condividere la scelta, invece, per fortuna, c’è l’assessore alla Scuola, Marika Cavina: “Credo che ci siano problemi più importanti – sottolinea –. E’ una scelta sensibile verso tutti i bambini che hanno perso prematuramente il padre o la madre, se non entrambi”.