Entra piano piano, lentamente, silenziosa, sotto le fessure delle finestre come fossero occhi incollati dalla miseria.
Coglie all’improvviso, di sorpresa, mentre, ancora frastornati dai pensieri della notte, si è increduli di fronte al coraggio che spinge a scoprire o a riscoprire percorsi misteriosi.
La luce di un nuovo giorno non è mai come quella del precedente e ogni volta, con fatica, raccoglie i dubbi della sera per sbattere in viso le possibili, piccole, esistenze umane.
Chi riesce a vivere concretamente l’esistenza non sempre è capace di sostenere il peso dell’anima, l’essenza più sfuggevole.
L’uomo superbo non porta matite o fogli che possano indicare il provvisorio.
È così convinto di sé da distribuire assiomi piuttosto che postille, inquinando l’aria con la sua flatulenza invadente.
L’errore non esiste, non è una possibilità.
L’uomo modesto si scontra con lo specchio e accoglie l’inaspettato cercando di dare seguito alla sua insolita richiesta di coraggio.
Egli si appropria del tempo inesistente, sopporta l’enorme peso spirituale delle parole e degli sguardi, contempla l’errore.
Distribuisce il suo profumo di umiltà e rispetto.
In questo mondo i raggi del sole non scelgono chi illuminare. Indistintamente avvolgono tutti di una luce sottile e sfacciata e obbligano a bruciare.
La luce vede gli occhi di chi guarda e le memorie di chi dimentica, opprime i vili e innalza gli audaci, esalta le ombre e nasconde il chaos.
Da che parte scegliamo di stare?
Ebbene, rispondo alla domanda del mio amico, anche se temo i miei pensieri.
Stiamo dalla parte dell’arte, nella luce, negli occhi di chi osserva, nelle mani di chi crea non conoscendo le certezze.
Stiamo col cuore, con l’anima indefinita, con lo spazio infinito della musica e dei colori.
Uniamoci alle parole.
Fondiamoci con le immagini.
La magia della luce ci accompagna nelle favole raccontate da santi ed eroi, con la musica che tocca il cuore, fa vedere isole inesistenti, invenzioni straordinarie, giochi infiniti con bambini sognati.
La luce che ci accompagna lungo la strada delle emozioni ci fa vivere una vita degna di essere raccontata.
Chiudiamo gli occhi così da non costruire false realtà.
Nel deserto dei ricordi avvolti dal mistero, gestiamo traffici di pensieri modellati dal prevedibile all’imprendibile e passiamo dal nulla al tutto, senza vie di mezzo.
Siamo in grado di creare e di ricreare l’effetto di verità e di realtà incrociando gli occhi degli altri?
Possiamo dare forma a fuochi vivi dentro di noi e negli altri in modo a stento percettibile.
Chi è l’eroe che si presta a nuove forme di passioni, passando dall’azione obbligata a quella libera?
Chi detiene il potere del genere umano e illumina tutto intorno?
L’artista.
Egli ha in mano un cerino che non si spegne nemmeno in preda ai venti più impetuosi.
Sopravvive al buio e al tempo perché è egli stesso luce, ombra, spazio e tempo.
Come una lucciola attrae le falene e, con esse, vive in un barattolo micro-mondo eterno e infinito.