Di politica africana, i mass media nostrani ne parlano ben poco. Ma se di mezzo c’è un ex calciatore dal passato glorioso, ecco che l’Italia pallonara si scatena e si scopre appassionata persino delle elezioni presidenziali liberiane, prendendo però un grandissimo abbaglio: George Weah non è il nuovo Presidente della Liberia.
CANDIDATI E SISTEMA ELETTORALE
Le sostanziali ragioni per le quali Weah non ha vinto le elezioni presidenziali sono due: innanzi tutto, i risultati ufficiali non sono stati ancora comunicati dalla National Elections Commission (NEC), che ha annunciato dei ritardi al fine di riconteggiare le schede; in seconda battuta, il sistema elettorale vigente in Liberia prevede un doppio turno, secondo il cosiddetto “modello francese”, per cui è assai improbabile un’elezione al primo turno. Proprio come in Francia, il nuovo Presidente può essere eletto dopo una sola consultazione elettorale unicamente nel caso in cui uno dei candidati superi il 50% delle preferenze. In caso contrario, si procede ad un ballottaggio.
Per quanto riguarda la successione ad Ellen Johnson Sirleaf, eletta nel 2005 e confermata alla presidenza nel 2011, i principali candidati sono due: George Weah e Joseph Boakai. L’ex calciatore del Milan, primo e finora unico africano in grado di vincere l’ambito Pallone d’Oro, si era già candidato nel 2005, venendo sconfitto proprio al ballottaggio: la sua candidatura è appoggiata dal Congress for Democratic Change (CDC). Boakai, invece, è l’erede designato della presidente uscente, impossibilitata dalla costituzione a candidarsi per un terzo mandato consecutivo della durata di sei anni: rappresentante dei liberali dello Unity Party, ricopre dal 2006 il ruolo di vicepresidente.
Oltre ai due candidati principali, vi sono addirittura altri diciotto pretendenti al ruolo di primo cittadino liberiano. Due uomini, in particolare, aspiravano a ricoprire il ruolo di terzo incomodo: già candidato nel 2011, Charles Brumskine è il rappresentante del Liberty Party, mentre Alexander B. Cummings si è presentato con i colori del Alternative National Congress.
I RISULTATI PRELIMINARI: BALLOTTAGGIO TRA WEAH E BOAKAI
Mentre scriviamo, la National Elections Commission ha diramato i risultati di solamente 1.232 seggi elettorali sui 5.390 distribuiti in tutto il Paese. Non sono stati neppure pubblicati i dati definitivi sull’affluenza alle urne: insomma, gli elementi per esprimere delle certezze sono davvero pochi, ma i dati finora noti lasciano presagire un ballottaggio tra Weah e Boakai.
Al momento, l’ex attaccante rossonero ha raccolto il 39.39% dei consensi, un dato che lo pone al primo posto tra i candidati più votati, ma molto distante dalla soglia del 50%, necessaria per essere eletto al primo turno. Il vicepresidente uscente, invece, si attesta al 30.47%, accusando un ritardo importante da Weah, ma restando in piena corsa per la poltrona presidenziale.
Fondamentali saranno le indicazioni di voto da parte degli altri candidati, che potrebbero decidere di appoggiare Weah come Boakai. Brumskine, in particolare, ha raccolto finora il 9.22% dei consensi, un bottino che gli permetterebbe di giocare un ruolo fondamentale anche nella formazione del nuovo governo. Cummings viene dato al 6.64%, mentre sorprende il senatore Prince Johnson, che ottiene il 5.31% con il Movement for Democracy and Reconstruction.
I dati dei partiti minori saranno fondamentali anche per la composizione della House of Representatives, la camera bassa che conta 73 seggi. Insomma, il futuro politico della Liberia è ancora tutto da determinare.