Fino a poco fa si pensava che il numero di neuroni, le cellule nervose deputate alla produzione ed allo scambio di segnali, fosse predeterminato e che lo sviluppo cerebrale avvenisse solo nell’arco dei primi anni di età. Questo dogma è caduto, almeno tra i neuroscienziati.
Si cominciò a parlare di rigenerazione dei neuroni nel 1999, grazie a due neurobiologi di Princeton, Elisabeth Gould e Charles Gross, la cui scoperta ha di fatto rivoluzionato tutte le teorie precedenti sul cervello. Secondo questi ricercatori le aree deputate all’apprendimento e alla memoria sono capaci di creare nuove cellule cerebrali. Nel 2013 è arrivata una ulteriore conferma sulla neurogenesi negli esseri umani grazie allo studio pubblicato sulla rivista “Cell” da un gruppo internazionale di ricercatori, a prima firma Kirsty L. Spalding. La scoperta, che riguarda l’ippocampo, è avvenuta grazie a una tecnica di datazione al carbonio-14, isotopo radioattivo abbondante nell’atmosfera terrestre a causa dei numerosi test nucleari effettuati al suolo dal 1945 al 1963. Il carbonio entra nella catena alimentare attraverso le piante e viene fissato nel DNA ogni volta che si forma un nuovo neurone. I neuroni possono così essere datati come se fossero reperti archeologici. Grazie a questa ricerca si è arrivati alla conclusione che nel cervello umano adulto nascono ogni giorno circa 1400 nuovi neuroni.
Ma è possibile stimolare la neurogenesi? Si, e l’aiuto principale arriva dall’alimentazione ( e dalla masticazione in particolare) e dall’attività fisica ( il sesso in particolare). Di questo ha parlato la neuroscienziata Sandrine Thuret al TED di Londra 2015. Ce lo spiega in questo video:
Siamo davanti a ciò che ci permetterà di debellare la depressione e a mantenere una mente sempre attiva e scattante anche nella terza età? Nel frattempo abbiamo una scusa in più ( se servisse) per fare sesso, nell’attesa di vedere dove ci porterà questa scoperta.