In questi ultimi giorni, il nostro ministro dell’Interno ha:
1) Firmato un contratto con la lobby delle armi, che impone al governo di coinvolgere gli stessi produttori di armi quando si discute dei loro interessi.
L’obiettivo è quello di avvicinarci il più possibile al “modello USA” con la legge sulla legittima difesa e con una progressiva liberalizzazione della circolazione delle armi da fuoco. Uno splendido “modello” da prendere ad esempio, del resto, quello del paese che presenta di gran lunga, ogni anno, il più alto numero di morti per arma da fuoco tra i paesi sviluppati. E il bello è che nessuno, a quanto pare, si chiede cosa abbia avuto in cambio di questo appoggio politico ai peggiori mercanti di morte.
2) Minacciato di non pagare più un euro all’ONU (l’O N U!!!), definendola “un organismo con sprechi, mangerie e ruberie”, visto che la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite aveva denunciato un “allarme razzismo” in Italia e annunciato di voler mandare degli ispettori a controllare la situazione nel nostro paese.
3) Dichiarato di voler supportare Viktor Orban in Europa, accusato dall’Unione Europea di non aver accolto, finora, neanche un rifugiato.
Tutto ciò mentre, contemporaneamente, lo stesso Salvini punta il dito contro l’UE, colpevole di non “ridistribuire” abbastanza i migranti tra tutti i paesi dell’Unione.
In pratica: accusa l’UE di non fare abbastanza quello che il suo amicone fascista ungherese si rifiuta categoricamente di fare.
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4) Incoraggiato il ddl Pillon (dal nome del senatore leghista tra i fondatori del Family Day, finora noto ai più per aver annunciato di voler presentare un’interrogazione parlamentare contro la stregoneria nelle scuole), in cui si riscrive il diritto familiare, si cancellano gran parte degli assegni di mantenimento, si obbligano le donne vittime di violenza a “mediare” con i mariti violenti.
5) Insistito per inserire la Flat Tax nella prossima legge di stabilità, un provvedimento che taglia le tasse ai ricchi e che, molto probabilmente, porterà al collasso del nostro già traballante welfare: scuola e sanità pubbliche in primis.
6) Messo in atto un “piano sgomberi” che consiste nello sfrattare con la forza tutti gli inquilini abusivi in circolazione, senza peraltro dare soluzioni circa il ricollocamento degli sfollati, lasciando il tutto sulle spalle dei Comuni (che spesso non hanno mezzi o alloggi a disposizione per gestire la cosa).
Naturalmente, per la sua propaganda, si tratta solo di “centri sociali” e “clandestini”, nella realtà sono molto più spesso famiglie povere italiane con tanto di bambini al seguito, come accaduto negli scorsi giorni a Sesto S.Giovanni o a Roma – Tor Cervara.
Ma questo i suoi elettori non lo sanno, perché lui non glielo dice.
[sostieni]
Insomma, Salvini (il nostro vero Presidente del Consiglio) ha dichiarato guerra ai poveri, agli ultimi.
E i penultimi lo applaudono, convinti che stia facendo cose nel loro interesse.
Sarà un brusco risveglio, quello che aspetta tutte queste persone.
E forse mettergli un’arma in mano non è proprio una grande idea, caro Salvini.