Il sangue sparso dal governo italiano è più antico di quello che pensi, ma non ha mai smesso di scorrere. Una storia di banche e sangue, massoneria e intrighi di palazzo, traditori ed eroi guerrieri, non solo semplice storia!
BRIGANTI COME PARTIGIANI – « Il governo italiano ci manda contro la forza a perseguitarci; ebbene, facciamogli vedere fin da oggi che noi non abbiamo intenzione di prestargli obbedienza. » Potevano essere le parole di un patrigiano e invece erano parole di un brigante, il capitano Ninco Nanco, trucidato dall’esercito sabaudo dopo l’occupazione piemontese all’età di 31 anni. Ninco Nanco era considerato “imprendibile”, fu raggiunto dalla gendarmeria solo a seguito del tradimento del brigante Michele Caruso.
Ninco Nanco e Carmine Crocco (quest’ultimo Generale dei Briganti, unico a non esser morto in guerra, ma arrestato e morto ergastolano nel 1905 presso Portoferraio in provincia di Livorno), non furono gli unici due briganti a rendere difficoltosa la colonizzazione del Sud Italia, che rese al regno d’Italia il 90% dell’oro poi confluito nella Banca Nazionale del regno d’Italia (poi Banca d’italia). I Briganti che misero a ferro e fuoco il Regno delle Due Sicilie dal 1860 al 1870 per liberarlo dai dominatori furono circa 85 mila facenti parte in modo diretto di bande che contavano dai 5 agli 800 guerriglieri e che destabilizzarono un esercito di 250.000 ufficiali del Regio Esercito. Tanti erano anche coloro che combattevano in modo indipendente e separatamente da bande di briganti, in difesa della propria terra dall’occupazione sabauda.
DONNE GUERRIERE – Un esercito di brigantesse, donne guerrigliere per la difesa del regno delle due sicilie. Solo poche presero parte al brigantaggio vero e proprio, imbracciando fucili e combattendo con coraggio, come farebbe un uomo. Ma tante lavoravano come staffette, esattamente come facevano le partigiane impegnate a fronteggiare il fascismo. Tra le brigantesse, donne guerrigliere del XIX secolo possiamo annoverare:
Filomena Pennacchio, Filomena Cianciarulo, Teresa Ciminelli, Reginalda Cariello, Mariarosa Marinelli, Carolina Casale, Maria Capitanio.
MARTIRI DELL’OLOCAUSTO – Anche “baby-guerriere” (o perlomeno ritenute tali) furono trucidate martiri dal regio esercito sabaudo. E’ quanto accadde alla piccola Angelina Romano, uccisa il 3 gennaio del 1862 dal criminale colonnello Quintini dell’esercito piemontese.
SOLO STORIA? – Se qualcuno di voi pensa che sia “solo storia”, allora dovrebbe spiegarci:
a) Come mai parenti della classe nobiliare di un tempo ancora guidano l’Italia? Non ci riferiamo solo a “Re Giorgio”, sulle cui origini tanto si dice, ma anche ad altri massacratori del sud ad esempio il Luogotenente Massimo Cordero di Montezemolo che guidò il “massacro di Bronte”, uno dei peggiori dell’olocausto duo-siciliano. Questo nome vi è familiare?
b) Come mai la vera storia dell’Unità d’Italia è stata nascosta fino ad oggi, perchè i libri non ne parlano affatto, come mai tutto ciò che attiene al cosiddetto “revisionismo storico” viene censurato? In merito alla censura dobbiamo annoverare il film “Li chiamavano … briganti!” del regista Pasquale Squitieri. Questa pellicola , a detta di qualcuno, fu ritirata dalle sale cinematografiche “perchè offendeva il regio esercito sabaudo”. Correva l’anno 1998.
c) Infine perchè, ancor oggi, qualche revisionista storico viene arrestato dopo aver esposto la bandiera borbonica duosiciliana che viene sequestrata “come prova di reato”. Un reato a manifestare per chiedere che la vera storia venga scritta, pubblicata, raccontata chiedendo scusa ai napoletani, calabresi, siciliani, lucani sciolti nella calce viva all’interno del Lager dei Savoia di Fenestrelle? Oppure per chiedere scusa a tutte quelle famiglie di poveri e innocenti contadini uccisi perchè meridionali e, dunque, potenziali briganti? Perchè non chiedere almeno scusa anche a loro, così come è stato chiesto scusa agli ebrei dopo l’olocausto nazista?
A queste domande è difficile rispondere anche perchè bisognerebbe interpellare i vari capi di governo. E riaprire dei casi (anche economici) su cui qualcuno ha tentato di intentare cause per recuperare parte del bottino saccheggiato.
UN INTRIGO DI BANCHE E DI FINANZA – Dietro al grande massacro del meridione infatti, dietro alle parole sprezzanti nei confronti dei meridionali da parte dei veritici dell’esercito piemontese, ancora prima che furono fatte le leggi contro i meridionali e decisamente prima l’occupazione garibaldina, l’obiettivo era unificare gli stati della penisola in un unico Regno. A tal proposito l’occupazione e la colonizzazione meridionale era FONDAMENTALE per rimettere in sesto le finanze Piemontesi e del Regno Sabaudo.
Il Carlo Bombrini, Governatore della Banca Nazionale nel Regno d’Italia dal 1861 al 1882 disse: “Il Mezzogiorno non dovrà più essere in grado di intraprendere“. E’ una frase sprezzante che mira logicamente a tagliare le gambe a quella che era a tutti gli effetti quello che la Germania è oggi per l’Europa, con l’unica differenza che il Regno delle Due Sicilie vantava vari primati: si tratta della prima ferrovia al mondo, del primo esempio di raccolta differenziata (Napoli, 1835), ma anche regno autarchico con sartoria fiorente, fabbriche di seta, arsenali, armerie, laboratori di ceramica, sartorie pontifice e cantieri navali dove, prima dell’Unità d’Italia, arrivavano persone da tutto il Nord Italia per potervi lavorare. Un regno ricchissimo, tra le prime flotte navali d’Europa soggiogato
Del Regno delle due Sicilie bisognava cancellare tutto e questa resta ancora la parola d’ordine. Perfino Montanelli ha negato l’esistenza dei lager dei Savoia, ma i lager esistevano e come! Fenestrelle racconta una storia di sangue in cui furono sciolti nella calce viva 51 giovani tra i 20 e i 32 anni, uccisi perchè maschi e quindi dei “potenziali briganti”. Sempre a Fenestrelle furono deportati 24000 soldati ex borbonici e briganti che si opposero all’annessione del Regno delle 2 Sicilie al Regno Sabaudo.
QUANTO VALEVA IL SUD? In “Scienze delle finanze” di Francesco Saverio Nitti, edizioni Pierro 1903 pagina 292, è stata pubblicato l’elenco dei milioni corrisposti dalle casse dei vari stati preunitari al neo-accorpato Regno d’Italia. L’elenco è il seguente: Regno di Modena 0,4; Parma e Piacenza 1,2; Romagna-Marche e Umbria 55,3; Roma 35,3 ; Sardegna 27,0 ; Toscana 85,2; Venezia 12,7; Lombardia 8,1 e il Regno delle Due Sicilie 443,2. Il totale di 668,4 milioni confluì tutto nelle casse piemontesi del Regno d’Italia. Come si evince oltre l’80% della ricchezza del Regno d’Italia proviene dal Regno delle due Sicilie. A ciò si deve aggiungere che ben oltre il 90% dell’oro del Regno d’Italia è stato prelevato dal Regno delle Due Sicilie.
Se questi numeri vi stupiscono, sappiate che non stupiscono chi la storia dell’economia del Regno d’Italia la conosce bene. Un articolo de Il Sole 24 ore del 2012 incentrato sulle misure Europee volte a salvare il regno di Angela Merkel titolava così: “Gli eurobond che fecero l’Unità d’Italia quando il Regno di Napoli era come la Germania”.
In questo articolo è ben spiegata la potenza economica del Regno delle Due Sicile: «Come il Regno di Napoli prima dell’integrazione del debito sovrano, la Germania di oggi è l’economia più forte dell’eurozona e beneficia del costo del debito più basso in assoluto» scrive Collet.
COSA SIGNIFICA L’UNITA’ D’ITALIA PER IL SUD? Significa solo un prezzo molto alto: 5212 condanne a morte, 6564 arresti, 54 paesi rasi al suolo e 1 milione di morti. Tanto è costata al Sud l’Unità di questa “democratica Italia”. Quanto ci costerà invece la “democratica Europa” che ci chiede di produrre il formaggio con latte in polvere?
Vi lasciamo alle parole di qualcuno che l’Italia la creò per poi pentirsi subito dopo. Suo figlio, non a caso, combattè assieme ai briganti duosiciliani:
« Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Non rifarei oggi la via dell’italia meridionale temendo di esser preso a sassate, essendosi cagionato colà solo squallore e solo odio » (Giuseppe Garibaldi)
COLONIZZAZIONE EUROPEA DEL XXI SECOLO – Soffermatevi su questa storia che nessuno vi ha mai raccontato. E pensate fermamente a quanto sta accadendo all’Italia con l’annessione all’Europa. Adesso non c’è la pistola con cui sparare, non ci sono i cavalli, i cannoni. Perfino le armi si sono evolute e la monarchia ha lasciato il posto ad una democrazia fittizia dove persino la schiavitù indossa il frac.
“MILLE” di Eugenio Bennato
http://https://www.youtube.com/watch?v=wbF_OKKnAfE
OLTRE ALLE FONTI GIà CITATE NELL’ARTICOLO
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-06-30/eurobond-fecero-unita-italia-190357.shtml?uuid=AbDwao0F
Nando, indipendentista arrestato dalla Digos: “ci hanno presi per terroristi”
http://www.beppegrillo.it/2006/11/siamo_tutti_bor.html
http://blog.you-ng.it/2013/01/26/fenestrelle-il-genocidio-non-raccontato/