Qualche tempo fa, durante il mio periodo buio, un lettore su Facebook mi ha scritto tra le varie cose la solita frase: “Mi è caduto un mito”. Perdonate la franchezza ma, a quel punto, a me son cadute le pa…
Ecco, ma che vuol dire questa frase? I miti sono per definizione leggendari, ovvero non esistenti o esistenti in un passato più o meno lontano. Nessun essere umano vivente, figuratevi io, dovrebbe mai essere considerato un mito, perché a quel punto smetterebbe di essere l’umano imperfetto che è. E meno mitizziamo, più riusciremo magari ad essere umani e comprensivi con chi sbaglia. Voi pensate sul serio che le persone più o meno famose siano diverse da quelle “normali”? Credete veramente che l’avere visibilità conceda qualche super-potere?
Certo un potere chi è visibile ce l’ha e spesso si dimentica di poterlo usare non solo per se stesso. E’ successo anche a me, soprattutto in questi ultimi difficili anni. Non mi sono accorto che ero sì circondato da persone cattive, da profittatori e da finti amici, ma anche da tante bellissime persone che mi volevano bene nonostante tutto, che mi hanno riempito di stima ed affetto (ed aiuto concreto) quando ne ho avuto bisogno e persino quando pensavo di voler solo sprofondare, deludendole più d’una volta.
Molti mi dicevano anche “fregatene di quello che dice la gente”. Ma io sono un personaggio pubblico ed ho una certa sensibilità: non voglio e non posso semplicemente fregarmene di quello che mi dicono le persone e di quello che le persone credono di sapere di me, anche per mie colpe. Pure perché so che diversi di quelli che mi hanno criticato avevano anche ragione. Diciamo che pensavano di avere ancora più ragione solo perché qualcuno mi reputava “mitico” e quindi di conseguenza infallibile o comunque meno fallibile. Ed io non sono un mito, non lo sono mai stato e mai lo sarò. Forse personaggi come Maradona diventeranno miti, una volta passati al creatore. Ma il mito secondo me è una cosa passata e finita e forse solo questo ho avuto del mito ad un certo punto della mia vita, quando non mi davo speranze e mi sentivo appunto finito.
Ogni commento gratuitamente cattivo mi ha sempre ferito, nel profondo. Non è vero che ti abitui ai giudizi cattivi delle persone quando sei in vista. O almeno io non mi ci sono mai abituato e ci ho sempre sofferto. Anzi, semmai mi sono disabituato a riconoscermi, che la consapevolezza di te ci metti anni a costruirla e poi in poco tempo puoi spazzarla via.
Poi però il buio ha iniziato a diradarsi, ed ho smitizzato anche io la mia rovina annunciata. Ho iniziato a fidarmi un minimo delle persone meritevoli della mia fiducia ed ora sono qui, a guardarmi cicatrici che non fanno più tanto male.
Come abbiamo scritto su twitter, da oggi #ZeroAlibi e tanti progetti nuovi, anche per ripagare chi merita di essere ripagato. Anche per ripagare me stesso dopo il male che mi sono fatto e rifatto…