Avete presente la puntata di Masha e Orso dedicata al Natale in cui Orso sta decorando il suo albero e Masha tenta di distruggere tutte le palline? Ecco, è esattamente quela la scena che si riproduce a casa mia l’8 dicembre giorno che, per tradizione, prevede l’addobbo dell’albero in salotto.
L’anno scorso mio figlio Riccardo aveva 11 mesi, e per evitare incidenti abbiamo deciso di fare l’albero con pupazzetti di pezza. Lui, che gattonava e si tirava su ma ancora non camminava del tutto, ne ha tirati giù due o tre, ma niente di grave.Quest’anno però, con un bimbo di 23 mesi in casa che corre, si arrampica, salta e compie inenarrabili acrobazie, la sopravvivenza del nostro alberello (artificiale) è a rischio.
Sopravvalutando la sua “maturità” abbiamo deciso di ritornare alle palle. Nulla di prezioso, nulla in cristallo o altro…ma le palline natalizie, con i loro colori scintillanti, sono peggio della cioccolata per un bimbo di quasi 2 anni. E così, già alla prima pallina ci siamo resi conto che sarebbe stato un mese molto molto duro dovendo far convivere, in una casa di 50 metri, un alberello addobbato, un bimbo di 23 mesi, un cane, due gatte, un marito che soffre la mancanza di uno spazio personale e una mamma ( io) che deve spazzare il pavimento più volte al giorno vista l’ampia presenza di animali per casa.
Avete presente quella bellissima immagine del bimbo seduto calmo calmo sotto l’albero illuminato, che si lascia fare tutte le foto del mondo? E’ falsa! E quella del piccolo che, con l’aiuto del papà, mette la stella in cima? Anche quella è una finzione, un fotomontaggio, una bugia. Almeno in casa mia!
Mio figlio tira una palla, questa cade e rimbalza per terra facendo un rumore divertente. E allora tira un’altra e poi un’altra, fino a quando l’albero, sottoposto a tutte queste molestie, viene giù sulla testa del piccolo che inizia ad urlare come un gatto nell’acqua. Il cane si spaventa, le micie saltano dalla paura, il padre urla, la madre sull’orlo di uno svenimento.
Il piccolo si alza da sotto l’albero, e tu pensi: “bene, ora non lo farà più”, ma, con le lacrime che ancora gli rigano le guance, afferra la palla più grande e scintillante che c’è e la tira con tutta la forza che ha.
Il papà urla: “basta, togliamo l’albero, non può stare in casa con lui“, tu, che pretendi il sempreverde a dicembre in
salotto, menti sapendo di mentire: “vedrai che una volta passata la novità non lo farà più”.
E’ vero, tuo figlio smetterà di tirar via le palle. Smetterà il 6 gennaio quando lo rimetterete giù in cantina, sperando
che, il prossimo Natale, alla vigilia dei 3 anni, capisca che ” quello non si tocca! “.