Ciao grillini.
Io mi ricordo di voi, quando votavate online Gino Strada come Presidente del Consiglio e Rodotà al Quirinale. Mi ricordo che scendevate in piazza e urlavate “ONESTÀ! ONESTÀ” accanto a “BER – LIN – GUER! BER – LIN – GUER!”. Enrico Berlinguer, ENRICO BERLINGUER.
Sembra passata un’era geologica, ma saranno al massimo tre anni. Era il periodo in cui il M5S si occupava di energie rinnovabili e di ecologia, il reddito di cittadinanza era una promessa vaga. Lo si proponeva così: “Lo fanno in Islanda, perché non noi? I soldi ci sono! Basta tagliare sui costi della politica! Un nostro consigliere regionale guadagna più di Obama!”
Poi si è scoperto che i tagli sui costi della politica potevano servire al massimo ad offrire un caffè all’anno agli italiani, così si è deciso di fare altri debiti per pagare proprio quel reddito di cittadinanza. Perché i soldi, in realtà, non c’erano.
Ma non è quello il punto, amici grillini. Il punto è che io vi ricordavo diversi.
Cioè, il M5S è sempre stato “né di destra, né di sinistra”, sulla carta. È sempre stato un contenitore vuoto all’interno del quale far confluire ogni sorta di istanza “contro” l’establishment, la vecchia politica, il “magnamagna” dei vecchi burocrati, di destra e di sinistra.
È stato quello il motore principale del successo del MoVimento: la capacità di raccogliere ogni forma di protesta, anche quelle inconciliabili e in completa antitesi tra di loro, per farne un frullatone capace di attirare più “voti scontenti” possibili. E l’operazione è riuscita perfettamente.
Ma le istanze della base movimentista, quelle che hanno “creato dal basso” il successo del M5S, almeno in una fase precedente a questa, erano indubbiamente più vicine ad una visione politica “di sinistra” che ad una “di destra”. Così, sul Blog di Grillo, quando si votava, vincevano appunto Rodotà, Zagrebelsky e Gino Strada.
Poi il M5S è andato al governo con la Lega di Salvini. Quello di ultradestra. Quello che fino a poco fa cantava saltellando “Merda / Colera” riferendosi a Napoli. Quello che odiava i meridionali più di ogni altra cosa al mondo, li chiamava “scansafatiche”, li disprezzava perché “invece di combattere la mafia a casa loro, scappano e vengono al nord”, li dipingeva come criminali e stupratori. Ricorda qualcosa?
Ma alla fine è bastato cambiare il termine “terr*ni” con “ne*ri” per renderlo più che accettabile alla base pentastellata. Anzi, che dico “accettabile”? Amato, amatissimo.
Che vi è successo, amici grillini?
Come siete passati da “BER LIN GUER! BER LIN GUER!” e “RO DO TÀ! RO DO TÀ!” a “ORBAN!” e #PRIMAGLIITALIANI? Come avete fatto a passare da “O NE STÀ! O NE STÀ!” al condono tombale? È davvero bastato cambiargli il nome e chiamarlo “Pace fiscale”?
Non avevate capito prima o non avete capito adesso? Che fine avete fatto, grillini della prima ora? Siete diventati tutti leghisti?
Gigi, Dibba, io, se fossi in voi, più che sulle “manine” che cambiano i testi delle leggi che votate, mi interrogherei su questo. Perché una Lega già esiste. È il partito più vecchio presente in parlamento, quello che ha governato più anni in passato, anche se adesso si presenta come “il nuovo che avanza” (E LA GENTE CI CREDE). E nelle urne, se questo è lo stato dei fatti, finisce che gli elettori scelgono sempre l’originale.
Pensateci.