POST FAZIONE DI DAVID COLANTONI DOPO IL TESTO DEL DISCORSO
trascrizione integrale del discorso tenuto dal Vice Presidente degli Stati Uniti JD Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco
Una delle cose di cui volevo parlare oggi è, ovviamente, i nostri valori condivisi. E, sapete, è fantastico essere di nuovo in Germania. Come avete sentito prima, ero qui l’anno scorso come senatore degli Stati Uniti. Ho visto il ministro degli Esteri David Lammy e ho scherzato dicendo che entrambi l’anno scorso avevamo lavori diversi da quelli che abbiamo ora. Ma ora è tempo per tutti i nostri paesi, per tutti noi che siamo stati abbastanza fortunati da ricevere potere politico dai nostri rispettivi popoli, di usarlo saggiamente per migliorare le loro vite.
E voglio dire che sono stato fortunato nel mio tempo qui a trascorrere un po’ di tempo fuori dalle mura di questa conferenza nelle ultime 24 ore, e sono rimasto molto colpito dall’ospitalità delle persone, anche se, ovviamente, sono ancora sotto shock per l’orrendo attacco di ieri. La prima volta che sono stato a Monaco è stato con mia moglie, in realtà, che è qui con me oggi, per un viaggio personale. E ho sempre amato la città di Monaco, e ho sempre amato la sua gente.
Voglio solo dire che siamo molto commossi e i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con Monaco e tutti coloro che sono stati colpiti dal male inflitto a questa splendida comunità. Pensiamo a voi, preghiamo per voi e certamente faremo il tifo per voi nei giorni e nelle settimane a venire.
Ci riuniamo a questa conferenza, ovviamente, per discutere di sicurezza. E di solito intendiamo minacce alla nostra sicurezza esterna. Vedo molti, molti grandi leader militari riuniti qui oggi. Ma mentre l’amministrazione Trump è molto preoccupata per la sicurezza europea e crede che possiamo arrivare a un ragionevole accordo tra Russia e Ucraina – e crediamo anche che sia importante nei prossimi anni che l’Europa faccia un grande passo avanti per provvedere alla propria difesa – la minaccia che mi preoccupa di più nei confronti dell’Europa non è la Russia, non è la Cina, non è nessun altro attore esterno. Ciò che mi preoccupa è la minaccia dall’interno. Il ritiro dell’Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali: valori condivisi con gli Stati Uniti d’America.
Mi ha colpito il fatto che un ex commissario europeo sia andato in televisione di recente e sia sembrato felice che il governo rumeno avesse appena annullato un’intera elezione. Ha avvertito che se le cose non vanno come previsto, la stessa cosa potrebbe accadere anche in Germania.
Ora, queste dichiarazioni sprezzanti sono scioccanti per le orecchie americane. Per anni ci è stato detto che tutto ciò che finanziamo e sosteniamo è in nome dei nostri valori democratici condivisi. Tutto, dalla nostra politica sull’Ucraina alla censura digitale, è pubblicizzato come una difesa della democrazia. Ma quando vediamo tribunali europei annullare elezioni e alti funzionari minacciare di annullarne altre, dovremmo chiederci se ci stiamo attenendo a uno standard adeguatamente elevato. E dico noi stessi, perché fondamentalmente credo che giochiamo nella stessa squadra.
Dobbiamo fare di più che parlare di valori democratici. Dobbiamo viverli. Ora, nella memoria viva di molti di voi in questa sala, la guerra fredda ha posizionato i difensori della democrazia contro forze molto più tiranniche in questo continente. E considerate la parte in quella lotta che ha censurato i dissidenti, che ha chiuso le chiese, che ha annullato le elezioni. Erano i buoni? Certamente no.
E grazie a Dio hanno perso la guerra fredda. Hanno perso perché non hanno né apprezzato né rispettato tutte le straordinarie benedizioni della libertà, la libertà di sorprendere, di sbagliare, di inventare, di costruire. A quanto pare, non puoi imporre innovazione o creatività, così come non puoi forzare le persone a pensare, a sentire o a credere. E noi crediamo che queste cose siano certamente collegate. E sfortunatamente, quando guardo l’Europa di oggi, a volte non è così chiaro cosa sia successo ad alcuni dei vincitori della guerra fredda.
Se ti candidi per paura dei tuoi elettori, non c’è niente che l’America possa fare per te
Guardo a Bruxelles, dove i commissari della Commissione europea hanno avvertito i cittadini che intendono chiudere i social media in periodi di disordini civili: nel momento in cui individuano ciò che hanno giudicato essere “contenuto d’odio”. O a questo stesso paese dove la polizia ha effettuato retate contro cittadini sospettati di aver pubblicato commenti anti-femministi online come parte della “lotta alla misoginia” su Internet.
Guardo alla Svezia, dove due settimane fa il governo ha condannato un attivista cristiano per aver partecipato ai roghi del Corano che hanno portato all’omicidio del suo amico. E come ha osservato agghiacciantemente il giudice del suo caso, le leggi svedesi che presumibilmente proteggono la libertà di espressione non garantiscono, di fatto, – e cito – un “lasciapassare” per fare o dire qualsiasi cosa senza rischiare di offendere il gruppo che sostiene tale convinzione.
E forse la cosa più preoccupante è che guardo ai nostri carissimi amici, il Regno Unito, dove l’arretramento rispetto ai diritti di coscienza ha messo nel mirino in particolare le libertà fondamentali dei britannici religiosi. Poco più di due anni fa, il governo britannico ha accusato Adam Smith Conner, un fisioterapista di 51 anni e veterano dell’esercito, dell’atroce crimine di essersi fermato a 50 metri da una clinica per l’aborto e di aver pregato in silenzio per tre minuti, senza ostacolare nessuno, senza interagire con nessuno, solo pregando in silenzio da solo. Dopo che le forze dell’ordine britanniche lo hanno individuato e hanno chiesto per cosa stesse pregando, Adam ha semplicemente risposto che era per il suo figlio non ancora nato.
Lui e la sua ex fidanzata avevano abortito anni prima. Ora gli ufficiali non si sono mossi. Adam è stato dichiarato colpevole di aver violato la nuova legge governativa sulle zone cuscinetto, che criminalizza la preghiera silenziosa e altre azioni che potrebbero influenzare la decisione di una persona entro 200 metri da una struttura per l’aborto. È stato condannato a pagare migliaia di sterline di spese legali all’accusa.
Ora, vorrei poter dire che si è trattato di un caso fortuito, un esempio isolato e folle di una legge mal scritta promulgata contro una singola persona. Ma no. Lo scorso ottobre, solo pochi mesi fa, il governo scozzese ha iniziato a distribuire lettere ai cittadini le cui case si trovavano nelle cosiddette zone di accesso sicuro, avvertendoli che persino la preghiera privata nelle proprie case poteva equivalere a violare la legge. Naturalmente, il governo ha esortato i lettori a segnalare qualsiasi concittadino sospettato di reati di opinione in Gran Bretagna e in tutta Europa.
La libertà di parola, temo, è in ritirata e nell’interesse della comicità, amici miei, ma anche nell’interesse della verità, ammetterò che a volte le voci più forti a favore della censura non sono arrivate dall’Europa, ma dal mio stesso Paese, dove la precedente amministrazione ha minacciato e intimidito le aziende di social media affinché censurassero la cosiddetta disinformazione. Disinformazione, come, ad esempio, l’idea che il coronavirus fosse probabilmente trapelato da un laboratorio in Cina. Il nostro stesso governo ha incoraggiato le aziende private a mettere a tacere le persone che osavano pronunciare quella che si è rivelata un’ovvia verità.
Quindi oggi non vengo qui solo con un’osservazione, ma con un’offerta. E proprio come l’amministrazione Biden sembrava disperata nel voler mettere a tacere le persone che esprimevano le proprie opinioni, così l’amministrazione Trump farà esattamente l’opposto, e spero che potremo lavorare insieme su questo.
A Washington c’è un nuovo sceriffo in città. E sotto la guida di Donald Trump, potremmo non essere d’accordo con le tue opinioni, ma combatteremo per difendere il tuo diritto di esprimerle in pubblico. Ora, siamo al punto, ovviamente, che la situazione è peggiorata così tanto che questo dicembre la Romania ha annullato direttamente i risultati di un’elezione presidenziale sulla base dei deboli sospetti di un’agenzia di intelligence e dell’enorme pressione dei suoi vicini continentali. Ora, a quanto ho capito, l’argomento era che la disinformazione russa aveva infettato le elezioni rumene. Ma chiederei ai miei amici europei di avere un po’ di prospettiva. Puoi credere che sia sbagliato che la Russia acquisti pubblicità sui social media per influenzare le tue elezioni. Noi certamente lo facciamo. Puoi condannarlo sulla scena mondiale, persino. Ma se la tua democrazia può essere distrutta con poche centinaia di migliaia di dollari di pubblicità digitale da un paese straniero, allora non era molto forte per cominciare.
La buona notizia è che ritengo che le vostre democrazie siano molto meno fragili di quanto molti apparentemente temono.
Credere nella democrazia significa comprendere che ogni nostro cittadino ha saggezza e ha voce
E credo davvero che permettere ai nostri cittadini di dire la loro li renderà ancora più forti. Il che, naturalmente, ci riporta a Monaco, dove gli organizzatori di questa stessa conferenza hanno vietato ai legislatori che rappresentano i partiti populisti sia di sinistra che di destra di partecipare a queste conversazioni. Ora, di nuovo, non dobbiamo essere d’accordo con tutto o niente di ciò che la gente dice. Ma quando i leader politici rappresentano un elettorato importante, è nostro dovere almeno partecipare al dialogo con loro.
Ora, per molti di noi dall’altra parte dell’Atlantico, sembra sempre più che ci siano vecchi interessi radicati nascosti dietro orribili parole dell’era sovietica come disinformazione e disinformazione, a cui semplicemente non piace l’idea che qualcuno con un punto di vista alternativo possa esprimere un’opinione diversa o, Dio non voglia, votare in modo diverso o, peggio ancora, vincere un’elezione.
Ora, questa è una conferenza sulla sicurezza e sono sicuro che siete tutti venuti qui preparati a parlare di come intendete esattamente aumentare la spesa per la difesa nei prossimi anni in linea con un nuovo obiettivo. Ed è fantastico, perché come ha detto abbondantemente il Presidente Trump, lui crede che i nostri amici europei debbano svolgere un ruolo più importante nel futuro di questo continente. Non pensiamo che sentiate questo termine “condivisione degli oneri”, ma pensiamo che sia una parte importante dell’essere in un’alleanza condivisa insieme che gli europei si facciano avanti mentre l’America si concentra su aree del mondo che sono in grande pericolo.
Ma lasciatemi anche chiedervi, come potrete anche solo iniziare a riflettere sui tipi di questioni di bilancio se non sappiamo cosa stiamo difendendo in primo luogo? Ho già sentito molto nelle mie conversazioni, e ho avuto molte, molte conversazioni fantastiche con molte persone riunite qui in questa sala. Ho sentito molto su ciò da cui dovete difendervi, e naturalmente questo è importante. Ma ciò che mi è sembrato un po’ meno chiaro, e certamente penso a molti cittadini europei, è per cosa esattamente vi state difendendo. Qual è la visione positiva che anima questo patto di sicurezza condiviso che tutti noi crediamo sia così importante?
Credo profondamente che non ci sia sicurezza se hai paura delle voci, delle opinioni e della coscienza che guidano il tuo stesso popolo. L’Europa affronta molte sfide. Ma la crisi che questo continente sta affrontando in questo momento, la crisi che credo affrontiamo tutti insieme, è una nostra creazione. Se ti stai candidando per paura dei tuoi elettori, non c’è nulla che l’America possa fare per te. Né, per quel che conta, c’è nulla che tu possa fare per il popolo americano che mi ha eletto e ha eletto il presidente Trump. Hai bisogno di mandati democratici per realizzare qualcosa di valore nei prossimi anni.
Non abbiamo imparato nulla sul fatto che mandati sottili producono risultati instabili? Ma c’è così tanto di valore che può essere realizzato con il tipo di mandato democratico che penso deriverà dall’essere più reattivi alle voci dei vostri cittadini. Se volete godere di economie competitive, se volete godere di energia accessibile e catene di fornitura sicure, allora avete bisogno di mandati per governare perché dovete fare scelte difficili per godere di tutte queste cose.
E naturalmente, lo sappiamo molto bene. In America, non puoi vincere un mandato democratico censurando i tuoi oppositori o mettendoli in prigione. Che si tratti del leader dell’opposizione, di un umile cristiano che prega nella sua casa o di un giornalista che cerca di riportare le notizie. Né puoi vincerne uno ignorando il tuo elettorato di base su questioni come chi può far parte della nostra società condivisa.
E di tutte le sfide urgenti che le nazioni qui rappresentate affrontano, credo che non ci sia nulla di più urgente della migrazione di massa. Oggi, quasi una persona su cinque che vive in questo paese si è trasferita qui dall’estero. Questo è, ovviamente, un record storico. È un numero simile, tra l’altro, negli Stati Uniti, anche questo un record storico. Il numero di immigrati che sono entrati nell’UE da paesi extra-UE è raddoppiato solo tra il 2021 e il 2022. E, naturalmente, è aumentato molto da allora.
E conosciamo la situazione. Non si è materializzata nel vuoto. È il risultato di una serie di decisioni consapevoli prese da politici in tutto il continente e da altri in tutto il mondo, nell’arco di un decennio. Abbiamo visto gli orrori provocati da queste decisioni ieri in questa stessa città. E naturalmente, non posso tirarlo fuori di nuovo senza pensare alle terribili vittime che hanno visto una splendida giornata invernale a Monaco rovinata. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con loro e rimarranno con loro. Ma perché è successo tutto questo in primo luogo?
È una storia terribile, ma è una di quelle che abbiamo sentito fin troppe volte in Europa, e purtroppo anche troppe volte negli Stati Uniti. Un richiedente asilo, spesso un giovane sui 25 anni, già noto alla polizia, ha speronato una folla con un’auto e distrutto una comunità. Unità. Quante volte dobbiamo subire queste terribili battute d’arresto prima di cambiare rotta e portare la nostra civiltà condivisa in una nuova direzione? Nessun elettore in questo continente è andato alle urne per aprire le porte a milioni di immigrati non controllati. Ma sapete per cosa hanno votato? In Inghilterra, hanno votato per la Brexit. E che siate d’accordo o meno, hanno votato per questo. E sempre più in tutta Europa stanno votando per leader politici che promettono di porre fine all’immigrazione fuori controllo. Ora, mi capita di essere d’accordo con molte di queste preoccupazioni, ma non dovete essere d’accordo con me.
Penso solo che le persone tengano alle loro case. Tengano ai loro sogni. Tengano alla loro sicurezza e alla loro capacità di provvedere a sé stesse e ai loro figli.
E sono intelligenti. Penso che questa sia una delle cose più importanti che ho imparato nel mio breve periodo in politica. Contrariamente a quanto potreste sentire, un paio di montagne più in là a Davos, i cittadini di tutte le nostre nazioni non si considerano generalmente animali istruiti o ingranaggi intercambiabili di un’economia globale. E non sorprende che non vogliano essere messi da parte o ignorati inesorabilmente dai loro leader. Ed è compito della democrazia giudicare queste grandi questioni alle urne.
Accetta ciò che la gente ti dice, anche quando è sorprendente, anche quando non sei d’accordo
Credo che liquidare le persone, liquidare le loro preoccupazioni o, peggio ancora, chiudere i media, chiudere le elezioni o escludere le persone dal processo politico non protegga nulla. In effetti, è il modo più sicuro per distruggere la democrazia. Esprimere la propria opinione non è un’interferenza elettorale. Anche quando le persone esprimono opinioni al di fuori del proprio Paese, e anche quando queste persone sono molto influenti – e credetemi, lo dico con tutto l’umorismo – se la democrazia americana può sopravvivere a dieci anni di rimproveri di Greta Thunberg, voi ragazzi potete sopravvivere a qualche mese di Elon Musk.
Ma ciò a cui nessuna democrazia, americana, tedesca o europea, sopravviverà è dire a milioni di elettori che i loro pensieri e le loro preoccupazioni, le loro aspirazioni, le loro richieste di sollievo, sono invalidi o addirittura indegni di essere presi in considerazione.
La democrazia si basa sul sacro principio che la voce del popolo conta. Non c’è spazio per i firewall. O si sostiene il principio o non lo si fa. Europei, il popolo ha una voce. I leader europei hanno una scelta. E sono fermamente convinto che non dobbiamo avere paura del futuro.
Accogli ciò che la tua gente ti dice, anche quando è sorprendente, anche quando non sei d’accordo. E se lo fai, puoi affrontare il futuro con certezza e con fiducia, sapendo che la nazione è dietro a ciascuno di voi. E questa, per me, è la grande magia della democrazia. Non è in questi edifici in pietra o in questi bellissimi hotel. Non è nemmeno nelle grandi istituzioni che abbiamo costruito insieme come una società condivisa.
Credere nella democrazia significa comprendere che ognuno dei nostri cittadini ha saggezza e voce. E se ci rifiutiamo di ascoltare quella voce, anche le nostre battaglie più vincenti otterranno ben poco. Come disse una volta Papa Giovanni Paolo II, a mio avviso uno dei più straordinari campioni della democrazia in questo o in qualsiasi altro continente, “non abbiate paura”. Non dovremmo avere paura del nostro popolo, anche quando esprime opinioni che non sono d’accordo con la sua leadership. Grazie a tutti. Buona fortuna a tutti voi. Dio vi benedica.
POSTFAZIONE DI DAVID COLANTONI
Se una persona con poco tempo a disposizione si lascia andare alle narrazioni del mainstream, rischia di prendere degli abbagli molto gravi e poiché stiamo tutti andando ad alta velocità, in questo periodo storico prendere dei gravi abbagli può risultare fatale, prendere degli abbagli significa infatti restare temporaneamente ciechi mentre si guida ad alta velocità, il che, come comprendiamo, può avere conseguenze tragiche, anzi, queste conseguenze sono già in atto.
Fuor di metafora, quello che succede è che si tenta, da parte della stampa mainstream, in caduta libera di vendite da anni e quindi ricattabile come non mai da chi eroga fondi per sostenerla , ovvero gli esecutivi, di far entrare la nuova amministrazione americana dentro una scatola concettuale molto piccola, in cui, ahinoi, le cose non calzano a pennello, ma ne escono lembi da ogni angolo e la scatola concettuale non può essere chiusa: Vance sarebbe un fascista americano, sovranista, machista, sciovinista e bla bla bla, direbbe la nostra eroina Greta, e l’Europa la culla della democrazia, questo è in sintesi il costrutto del mainstream.
E molta gente che la mattina non ha nemmeno il tempo di masticare il proprio cornetto, perché in questi anni di follia suicida il potere d’acquisto è crollato mentre le spese sono moltiplicate, non può far altro che affidarsi distrattamente ai binari del pensiero preconfezionato esattamente come mangia i cibi precotti che ormai lo sappiamo fanno abbastanza male a lungo andare, ma non ha altra chance.
Dunque riempito mio malgrado di pregiudizi verso questo Vance, grazie alle nebbie della informazione di cui siamo iper saturi che nascondo la vista anche a chi i giornali cerca di leggerli poco, tanto che mi stava enormemente antipatico senza nemmeno sapere come fosse fatto, sono andato a cercarmi il discorso che ha aveva fatto a Monaco.

Intanto non appena uno mette il naso sotto la superficie del mainstream guardando a questo Vance, per dire, la prima cosa che scopre come dato biografico è che e sposato con una donna indiana con cui hanno tre figli e si sono sposati con rito sia cristiano che indù, nelle notizie precotte da mangiare fra una stazione e l’altra della metro dicono che sia un razzista , un fascista, un suprematista. Ora difficilmente un vero suprematista americano sposa una donna indù con rito indù invece di una WASP ingioiellata e profumata di razza ariana, ovvero una donna White AngloSaxson protestant. Già così, a primo acchito non tornano i conti.
Fidando nel chiacchiericcio del cortile Italia, mi aspettavo di ascoltare nel discorso delle cose indigeribili, oscene, e terrificanti,
Invece mi sembra che il discorso, che abbiamo appena letto insieme, in se sia un grande discorso, si può solo dire che sia stato fatto dalla persona sbagliata eventualmente, ma il discorso in se mi pare che non faccia una piega, e che sia un discorso decisamente epocale, di rottura, se pensiamo che il sistema fino ad adesso ha dato potere a dei totali analfabeti funzionali e necessariamente imbecilli morali, come deve esserlo chi di mestiere vuole fare il delatore e il castratore della libertà altrui, gente che sotto i regimi totalitari poi si mette a disposizione per fare gli aguzzini e i boia, e che in Italia bazzicano soprattutto in alcune redazioni milanesi, facenti funzioni sui social di ufficio di psico polizia con potere di sindacare come tribunali della inquisizione ciò che è vero, quindi ciò che è dicibile e consono alla riproduzione del potere, e cosa non sia vero, cioè che è indicibile perché idiosincratico con la riproduzione del potere.
Il tutto pagati da agenti stranieri, tali sono le proprietà dei social, che pagano queste redazioni, e in aperta violazione della Costituzione. Redazioni che sono veri e propri apparati di censura privatizzata, esattamente come da decenni è stata privatizzato anche quello che era il monopolio della violenza dello Stato. Una enorme questione politica come sottolineo da sempre. E infatti Vance ne ha fatto materia del proprio discorso imperiale agli ottimati delle province.
Vance ha rimarcato che In Europa non esiste più libertà di parola: i dissidenti vengono messi a tacere e persino imprigionati (Inghilterra) e la censura è diventata quasi universale. In Europa non esiste libertà di pensiero: le autorità cercano di imporre valori estranei alle persone e sono già arrivate a punire i reati d’opinione. In Europa non ci sono elezioni libere: i partiti di destra sono esclusi dal processo politico, non sono inclusi nel governo e alcuni politici vincitori (ad esempio in Romania) vengono definiti “filo-russi” e le loro elezioni vengono annullate del tutto. L’Europa scappa spaventata dai suoi elettori.
Certo risulta chiarissimo : questo discorso è un discorso con un obiettivo strategico politico molto preciso. Colpire con un solo colpo come di palla da bowling i birilli delle cancellerie allineati tutti insieme nella platea della conferenza di Monaco, e complici da anni sia sulla depravata gestione pandemica da biopolitica, di cui un gigantesco filosofo come Agamben ha detto tutto quel che ce da dire ai massimi livelli di pensiero, sia sull’inumano interventismo nella guerra in Ucraina che, gettando a priori anti kantiamente nella spazzatura la diplomazia , perché cosi comandati di fare dal potere militare della Classe Armata, ovvero del neo potere militare occidentale , è stato un spettacolo disgustoso, spregiudicato, delinquenziale, amorale, criminale, dannoso.

Ma soprattutto, dal punto di vista imperiale, queste classi politiche europee, che essendo servili, si sono accodate con l’ultra zelo tipico della servitù, quando il padrone concede licenza di crudeltà contro altri , al manifestare scherno e bullismo da parte della fazione democratica contro Trump sconfitto in odor di frode nel 2020, cercando con leve e marchingegni di farlo entrare in microscopiche scatole concettuali che servono solo alla mostrificazione degli avversari, sono indigeribili. Non può esserci continuità politica dell’Europa che ha oltraggiato oltre l’indicibile per anni, e fino alla soglia dell’insediamento alla casa bianca, il tenace e vendicativo D. Trump.
Possiamo comprendere perfettamente che la nuova presidenza imperiale (Schlesinger Jr, Rudalevige, Colantoni), abbia tutte queste cancellerie nella lista della proscrizione.
Facciamo un gioco di immaginazione per capire lo schema: Putin, Trump e Xi Jinping, con una piccola forzatura, atta ad aiutarci a concettualizzare ciò che intendiamo dire, sono immaginabili un po’ come il secondo triumvirato romano, sorto dalle macerie della guerra civile dopo l’uccisione di Cesare, o meglio tutti i loro nemici, restati chiusi fuori dal clamoroso accordo fra Trump e Putin ( e quindi Xi), si trovano praticamente nella stessa poco invidiabile posizione dei proscritti romani davanti all’accordo di Gaio Giulio Cesare Ottaviano, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido del secondo triumvirato, un mercato orrido di teste che i triumviri si sono offerti per stabilizzare l’equilibrio politico fra di loro.
Politicamente la sala che ascoltava Vance a Monaco si è trasformata in una stanza di morti che camminano. Il gelo che ha accompagnato la sua orazione funebre a tale classe politica che lo ascoltava come in stato di trance, determinato dalla consapevolezza che i seduti avevano di stare assistendo alla propria messa al bando politica in mondo visione dal numero 2 dell’impero, si poteva tagliare con il coltello.
Eloquente il gelo dei militari in sala, afferenti direttamente al potere ferocemente avversario di Trump dei vertici del Pentagono: ma attenzione non dei milioni di veterani che Trump ha sempre amorevolmente coltivato astutamente insinuandosi nelle fratture interne della classe armata, che come tutte le classi ha i suoi conflitti interni. Notevoli per chi sia soffermato ad osservarli i lampi feroci dell’orgoglio del potere frustrato negli occhi degli ufficiali europei della NATO pietrificati davanti alla umiliante reprimenda del nuovo impero da Vance, che li ha anche citati come a dire ascoltate bene soprattutto voi. Cosi come eloquente ecco lo sguardo feroce del pugile ucraino e sindaco di Kiev, avversario di Zelensky, Vitali Klitschko, che se avesse potuto avrebbe massacrato vance dall’Alto della sua forza bruta, ma anche egli è meno di un moscerino fra le dita di un impero.

Sappiamo tutti che a Trump il secondo mandato è stato strappato soprattutto dal feroce ostracismo di un deep state abituato da troppo tempo a dettare le agende ai Presidenti, e a cui il primo mandato di Trump era risultato indigesto al limite del velenoso.
Memorabile lo scontro al calore bianco fra Trump e lo stato maggiore del Pentagono raccontato, bullizzando Trump, da un articolo sul Washington Post, in cui Trump era platealmente disegnato come un specie di ritardato mentale, e a cui ho dedicato un intero paragrafo nel mio trattato di 1600 pagine sulla classe armata, a firma Carol D. Leonning e Philip Rucker dal titolo “You’re a bunch of dopes and babies’: Inside Trump’s stunning tirade against generals” avvenuto nell’ufficio 2E924, chiamato in gergo the Thank. In tale articolo si raccontava (prendo materiale dal mio trattato) “che i consiglieri militari del presidente Trump, stavano organizzando un intervento per “cercare di preservare l’ordine mondiale”, poiché dopo i primi sei mesi di presidenza si erano resi conto e terribilmente spaventati “per le lacune di storia di Trump, in particolar modo sul significato geopolitico delle alleanze chiave forgiate dopo la seconda guerra mondiale, poiché Trump aveva liquidato gli alleati come privi di valore” il quale nel contempo si mostrava alleato a regimi autoritari come la Russia. “Nel frattempo aveva sostenuto il ritiro delle truppe dagli avamposti strategici e dai teatri attivi”. La spaccatura fra vertici militari del Pentagono nel primo mandato di Trump sudava sangue, studiando quel rapporto di reciproco odio mi sono convinto che il Pentagono e la sua rete di controllo sulla pubblica opinione, una mostruosa piovra i cui tentacolo vanno dal gigantismo al microscopico, come raccontati già negli anni settanta dal senatore fulbrigth, sono stati gli artefici della non rielezione di Trump nel 2020.

Dunque dal punto di vista dell’amministrazione Trump questa classe politica, che del pentagono è quinta colonna in Europa, e ne abbiamo certezza nel suo aver ordinato al capitalismo europeo di suicidarsi abbandonando il mercato russo per la grottesca motivazione di sostenere la lotta del bene contro il male in ucraina , va spazzata completamente via per fare spazio all’avvento di nuove classi politiche fedeli al nuovo imperatore.
Ora come si fa una cosa del genere?
Molto semplicemente si fa andando a vedere ciò che di inaccettabile ha fatto tale classe politica negli anni precedenti togliendo a tale classe politica la protezione imperiale e rovesciandone le interiora putride in pubblico,
E’ quello che ha fatto Vance.
Dunque il discorso di Vance è un discorso perfetto, semplicemente perché costruito in antitesi geometrica sul reiterato dolo da parte delle classi politiche europee in questi anni, le quali facevano questo dolo semplicemente manifestando il loro carattere servile verso un’amministrazione imperiale precedente mortale nemica dell’attuale amministrazione imperiale, con mortale nemica intendiamo proprio il piombo che ha già cercato di mordere Trump più di una volta.
Dunque a meno che non ci addentriamo in un tipo di riflessione specificatamente dedicata all’ethos alla metafisica e quant’altro, non ci interessa il fatto di chi sia la persona Vance, In politica quando si è eletti conta ciò che si dice, che in politica equivale ad agire, e non ciò che si è.
Ciò che senza il minimo compiacimento ha fatto il vice presidente Vance con questo terrificante discorso – per chi lo ascoltava, seduto alla conferenza, è stato dunque di dare in pasto all’opinione pubblica europea, all’elettorato europeo, profondamente ferito dagli smisurati abusi di potere dei governi in questi ultimi anni, tutta la classe politica che aveva davanti come uditorio, una classe politica inoltre enormemente militarizzata, dove come in una cattedrale medievale nel corso dell’incoronazione dell’imperatore, sedevano una massa impressionante di alti ufficiali dei vari eserciti europei , cosa che Vance ha immediatamente sottolineato, salutandoli nell’osservare che stavano li, loro glaciali, soprattutto il nostro ammiraglio Dragone, da poco capo del consiglio militare della NATO che pareva emettere un cupo ringhio marino da sotto i baffetti futuristi impomatati e candidi come la neve del mattino.
Nell’impero americano è in atto, come la ho definita nel mio penultimo articolo sulla chiusura della USAID, una guerra civile per il momento incruenta, essa viene attuata a mezzo della politica che invece di essere mera politica, per parafrasare come faccio spesso il celebre Von Clausewitz, è evidentemente la prosecuzione della guerra civile con altri mezzi. Gli eventi del campidoglio e le proscrizioni come la chiusura della USAID, la grazia presidenziale agli arrestati dell’assalto al campidoglio liberati come eroi politici, non lascia spazio alcuno ad ambiguità.

Ora non possiamo entrare nei misteri del cuore di Vance, come sembra che tutti vogliano fare nelle nostre migliori redazioni nazionali, che è una cosa impossibile come ha ben spiegato la filosofa Hannah Arendt. Non possiamo sapere se tutto il suo discorso sia stato un discorso cinico e strumentalistico o se sia stato un discorso ricco anche di un afflato reale, né ci interessa.
Questo perché in politica la parola è una azione e le azioni sono quelle cose che sempre secondo la Arendt svelano la natura delle persone.
Di questo discorso vice presidenziale invece ci interessano due cose fondamentalmente:
la prima è la comprensione che questo discorso avrà delle conseguenze rivoluzionarie sulla compagine politica europea, le quali si svilupperanno molto presto, il che fa di questi giorni che seguono giorni estremamente instabili e pericolosi dato lo scenario delicatissimo di questa prospettiva di accordo Russia USA. Verrà fatto di tutto per farlo saltare, le cose più orride sembreranno ragionevoli come mezzi per il raggiungimento del fine di far saltare l’intesa USA Russia. Questa classe politica scomunicata da Vance, ha da perdere tutto da questo accordo. Venderanno carissima la pelle.
La seconda è che questo discorso è un discorso in sé assolutamente decente, basato sui valori della democrazia e che è stato possibile fare da un vicepresidente degli Stati Uniti davanti al consesso delle cancellerie europee e degli apparati militari europei semplicemente perché questa democrazia è stata realmente mortificata vituperata oltraggiata ferita ed è moribonda.
Ovvero ciò che ci deve premere è che il quadro devastante dello stato di salute della nostra fu democrazia fatto da Vance, davanti a una platea livida e ghiacciata di terrore di usurpatori che hanno sempre calpestato gli interessi reali dei popoli, seduti come spettri alla conferenza di Monaco, ancorché fatto per utilizzarlo come strumento politico per buttare giù ciò che resta delle macerie di questa classe politica che ha ipotecato financo le proprie mutande nella idiota fede della sconfitta strategica della Russia, cosi menati per il naso dai loro padroni militari che sono esperti di guerra infinita come mezzo di approvvigionamento di ricchezza pubblica, è un quadro reale, è una malattia terminale reale, e non importa tanto se chi ce lo sta dicendo ce lo sta dicendo in maniera strumentale per fini di un gigantesco regime change europeo quale quello che si appresta a muovere nei prossimi mesi.
Ciò che conta è la malattia che ci sta facendo vedere usando il suo potere imperiale per costringerci obtorto collo a guardare nello specchio il nostro macabro riflesso.
FINE
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