Il periodo storico che stiamo attraversando è molto delicato. Da un lato c’è l’emergenza Coronavirus che sta tenendo col fiato sospeso tutto il mondo. Dall’altro c’è la necessità di guardare comunque al mondo dell’economia e degli investimenti. Nel momento in cui si inizieranno a delineare i confini di questa emergenza è possibile che le oscillazioni si riducano sensibilmente.
Le borse occidentali hanno reagito con un certo ritardo all’emergenza: i cali sono iniziati solo nel momento in cui è stato chiaro che l’epidemia non sarebbe rimasta circoscritta alla Cina. A quel punto le vendite sono scattate tutte insieme. Oggi i due terzi delle compravendite di azioni è automatizzato, cioè deciso da algoritmi. Questi programmi “fiutano” quello che sta accadendo e si adeguano. Così amplificano l’effetto gregge quando tutti si muovono nella stessa direzione.
Purtroppo, ancora non si conoscono le conseguenze effettive di questa pandemia, ma è certo che il periodo attuale sia caratterizzato da forti incertezze e timori da parte di tutti, azionisti compresi. Gli esperti ritengono che con le giuste misure preventive, un’analisi attenta dei titoli che appaiono più stabili ed un continuo monitoraggio dei dati, investire ni azioni potrebbe essere molto produttivo in questo periodo.
Ovviamente, come abbiamo detto, il punto di partenza è seguire i consigli di esperti come Meteofinanza su acquisto e vendita di azioni in modo da non sbagliare né approcci, né investimenti.
Il mercato immobiliare
Il mercato immobiliare in questo momento torna ad essere appetibile. Sì, proprio quando pensavamo che non fosse più capace di offrirci valore. Nelle fasi ordinarie, si preferisce investire in strumenti finanziari, anziché in immobili, per una ragione ben precisa: la liquidità. Gli scambi di azioni e bond sono giornalieri, frequenti e abbondanti e consentono a chiunque di entrare e uscire dal mercato ai prezzi desiderati o poco sopra o sotto di essi. Liberarsi di un immobile all’occorrenza, invece, è sempre stato un problema. I tempi si mostrano mediamente ben più lunghi e, a meno di non voler svendere una casa o una superficie commerciale, si rischia di dover attendere anche mesi, se non anni, in caso di crisi dell’economia, quando la domanda scarseggia.
I titoli di stato
Per chi vuole stare tranquillo, i prodotti che offrono maggiore sicurezza sono i titoli di Stato di paesi come Stati Uniti o Germania. O altri asset rifugio come dollaro e oro. Tuttavia, proprio perché in questo momento sono molto richiesti, il loro prezzo è alto e i rendimenti bassissimi o addirittura negativi. I rendimenti dei titoli di Stato statunitensi decennali sono ad esempio scesi sotto l’1% per la prima volta nella storia. I titoli di Stato italiani, al momento, rappresentano tutto sommato un buon compromesso tra livello di rischio e rendimento. Il dollaro potrebbe risentire dei probabilissimi nuovi tagli della Fed, deprezzandosi temporaneamente nei confronti dell’euro. L’oro sta riaffermando il suo ruolo di bene rifugio. Non ha nessun particolare valore intrinseco, ormai neppure industriale, ma finché la gente continua a ritenerlo un affidabile deposito di ricchezza tale rimane.
I segnali positivi
Se da un lato, il susseguirsi di notizie drammatiche è costantemente in primo piano e non lascia tregua, inizia anche a emergere qualche primo segnale incoraggiante. In Cina, epicentro della crisi, il numero dei contagi sta regredendo e il picco dovrebbe essere già superato. Il livello di allarme è stato ridotto dal grado massimo a quelli più contenuti in sei regioni del Paese.
Intanto molte fabbriche hanno ricominciato a lavorare. Secondo le stime di Goldman Sachs, l’export viaggia a un regime del 70% sui volumi tradizionali così come pure i consumi interni. Le analisi degli esperti valutano il quadro globale legato alla crisi come passeggero e guardano già ai prossimi trimestri con una certa fiducia nella ripresa. Storicamente chi vende in giorni di forti crolli fa poi fatica a recuperare le perdite incassate. Ci vuole molto tempo per il recupero ma è anche più difficile trovare il momento di nuovo ingresso se si sono lasciati molti soldi sul campo per colpa dell’emotività.
In più, molte volte a una fase di forte panico è subito seguita una nuova rimonta verticale. E’ quanto si è visto nel dicembre del 2018, cui poi ha fatto seguito un 2019 di forti guadagni. Chi prende una decisione di vendita in momenti di grande volatilità rischia quindi di perdere soldi ma anche di perdere l’opportunità di guadagno con lo sprint da ritorno di ottimismo.
Insomma, è importante ricordare che gli investimenti sui mercati finanziari vanno fatti con un orizzonte di lungo periodo. E’ questo il modo migliore per far lavorare al meglio i propri risparmi. Non bisogna quindi focalizzarsi su un breve momento, fatto di pochi giorni. Inoltre, in fasi come quelle viste negli ultimi giorni, i prezzi crollano e consentono a chi ha il coraggio di rischiare di fare acquisti a prezzi molto scontati. Soprattutto dopo il rally degli ultimi dieci anni che hanno resto azioni e Btp cari.
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